Periodicamente riceviamo un’email dalla maestra di mio figlio con il piano didattico in una determinata materia per le settimane a venire. Mio figlio frequenta la classe quarta della scuola dell’obbligo e abbiamo iniziato a ricevere queste comunicazioni a partire da quest’anno: non ho ancora capito se è la nostra insegnante ad essere illuminata o una procedura diffusa in ogni scuola svedese (magari altri expat possono raccontarci nei commenti se accade anche da loro).
Ci tengo subito a chiarire che questo piano di lavoro viene spedito ai genitori per conoscenza ma il referente diretto è l’alunno, infatti si rivolge a lui/lei in prima persona e serve a spiegare in primo luogo quale è lo scopo delle lezioni, come si svolgeranno, e cosa ci si aspetta che imparino. Una verifica alla fine delle 6 settimane aiuterà alunno e insegnante a capire se gli obiettivi preposti sono stati raggiunti o meno.
Per me genitore venire a conoscenza di questo piano di lavoro ha una funzione tranquillizzate. Ho chiaro l’argomento e le modalità di studio di quell’argomento e posso tranquillamente ignorare tutte le volte in cui alla domanda “cosa avete fatto oggi a scuola?” ottengo un “niente”, oppure, se lo ritengo necessario o piacevole, posso fare domande più precise su quello che hanno fatto tipo “avete visto il filmato sull’acqua oggi, era interessante?”. Per noi che siamo bilingue diventa anche un’occasione importante per sviluppare il linguaggio nella lingua non utilizzata scuola. Quindi ad esempio se studiano i vichinghi ci vediamo un documentario sui vichinghi in italiano, o se studiano la chimica dell’acqua, magari parliamo e giochiamo con concetti legati all’evaporazione o alla sublimazione. Tutte cose delle quali altrimenti non ci troveremmo mai a parlare.
Per inciso, sono positivamente colpita dalla varietà dei mezzi utilizzati per l’apprendimento. Non si tratta cioè di studiare un certo numero di capitoli del libro, ma è una modalità a tutto tondo che include anche filmati, esperimenti, lavori di gruppo e individuali, insomma immagino che questo possa essere uno splendido modo di apprendere.
Ora sono certa che questi piani di lavoro vengono normalmente utilizzati anche dagli insegnanti italiani (vero?) ma non sono certa del fatto che vengono presentati in questo modo agli alunni e sicuramente non in quarta elementare (ma vi prego ditemi se sbaglio!).
Intanto mi sono divertita a tradurvi il piano di lavoro di scienze per le settimane dalla 38 alla 44 (qui contano a settimane, che è una cosa che mi fa girare la testa, ma vabbé, prendiamola così). Spero possa ispirare qualche insegnante, e generare un po’ di discussione utile nei commenti.
“L’acqua – un argomento importante” e “solido, liquido o gas?”
Programma educativo: 4, Chimica
Periodo: settimane 38-44
Nelle prossime settimane lavoreremo con l’acqua e i suoi diversi stati, per saperne di più sul tema dell’acqua, ma anche saperne di più su atomi e molecole.
Obiettivi Formativi
Durante le lezioni si dovrebbe sviluppare la capacità di:
– Utilizzare la terminologia della chimica, modelli e teorie per descrivere e spiegare le relazioni chimiche nella società e nella natura.
– Conoscere le caratteristiche dell’acqua e il ciclo dell’acqua.
• Scopo:
L’insegnamento della materia chimica mira a sviluppare negli studenti conoscenze nell’ambito della chimica e stimolare curiosità e interesse per la comprensione del mondo che ci circonda. L’insegnamento aiuterà gli studenti a sviluppare una familiarità con terminologia chimica, modelli e teorie e capire come queste si formano in interazione con le esperienze dalle indagini del mondo esterno.
• Contenuto:
Il modello semplice di particelle elementari per descrivere e spiegare la struttura della materia, il ciclo dell’acqua e la conservazione. I movimenti di particelle come spiegazione delle transizioni tra stati solidi, liquidi e gassosi. Caratteristiche dell’acqua e del ciclo dell’acqua.
• Competenze richieste:
Gli studenti possono effettuare indagini semplici a partire da quelle pianificate e anche contribuire a formulare domande e la pianificazione sulla base della quale è possibile lavorare in modo sistematico. Lo studente ha una conoscenza di base sulla struttura della materia e le proprietà chimiche e il suo contesto e lo dimostra con esempi che descrive utilizzando concetti di chimica. Gli studenti possono anche applicare semplici ragionamenti che riguardano la struttura e le proprietà dell’acqua.
L’insegnamento
Imparerai a conoscere meglio la struttura dell’atomo.
Guarderemo film sulle diverse proprietà dell’acqua.
Faremo esperimenti con l’acqua, durante i quali è possibile esaminare le proprietà dell’acqua e apprendere il concetto di tensione superficiale.
Avremo discussioni orali, leggeremo ad alta voce il libro di testo oltre a lavorare nel libro degli esercizi con i capitoli corrispondenti.
Vi mostrerò un modello sui movimenti delle molecole nelle diverse fasi e parleremo di cosa provoca il cambiamento di fase di una sostanza.
Come mostri ciò che hai imparato?
• Conosci i concetti di solidi, liquidi e gas, e sai spiegare i movimenti delle molecole in ognuno di questi stati e sai che cosa determina la fase in cui si trova una sostanza.
• Conosci il simbolo chimico dell’acqua e sai come è costruita la molecola.
• Sai descrivere e spiegare il ciclo dell’acqua e conosci la terminologia delle transizioni di fase (si scioglie, evapora, si condensa, si solidifica).
• Hai capito e sai spiegare il concetto di tensione superficiale e come fare per rompere la tensione superficiale dell’acqua.
• Sai spiegare il termine punto di fusione.
• Sai spiegare come si sa che un gas esiste, anche se non è visibile.
Esegui gli esercizi su cui lavoriamo in classe e partecipi attivamente durante le lezioni, anche durante la visione del film, che aumenta la comprensione dell’argomento, e prendi parte agli esperimenti sulla tensione superficiale. Finiamo con un test durante la settimana 44.
Ma che bello che si rivolgano direttamente agli allievi! Sono curiosissima di sapere come funzioni in Italia.
Mi sembra veramente una maniera concreta di dimostrare rispetto nei confronti dei bambini e di educarli al’autonomia