Come parlare di mestruazioni ai figli

Anche se non mi posso dire né un’esperta della materia né un’attivista, ho cominciato a informarmi sul femminismo – e a dichiararmi femminista – a vent’anni, e posso affermare che conoscere l’argomento superficialmente come lo conosco io, in Italia significa conoscerlo sopra alla media.

In pochi, e tra questi ci sono gli amici di genitoricrescono, ritrovo la mia sensibilità all’argomento. Il mondo là fuori, pur pieno di persone che non si direbbero “maschiliste”, pensa che “femminista” sia un insulto, che io esagero nelle mie istanze perché non tutti gli uomini che inneggiano alla violenza sulle donne sui social sono stupratori, che la pornografia assomiglia al sesso. E che le mestruazioni fanno schifo.
Da “il ciclo fa schifo” a “le donne fanno schifo”, il passo, concedetemelo, è abbastanza breve.

foto utilizzata con licenza CC
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In alcuni paesi le ragazze non vanno a scuola durante il ciclo per mancanza di dispositivi igienici, in altri vengono appositamente messe in quarantena. Non solo non vivono una vita normale per circa cinque giorni al mese, ma rischiano infezioni per la mancanza di cultura e dispositivi per l’igiene. [qui un TED Talks dove si parlava di programmi di educazione per le bambine indiane]
Nell’occidente che in nome della libertà delle donne pretende di togliere il velo, d’ufficio, alle musulmane, sugli assorbenti igienici si paga la stessa IVA dei beni di lusso, invece che la tassazione agevolata prevista per tutti gli altri dispositivi sanitari.

Ho scoperto da poco che molte donne, sempre in occidente e con il supporto della medicina ufficiale, adottano tecniche per non avere il ciclo mestruale.

In un contesto come questo, parlare alle proprie figlie e ai propri figli delle mestruazioni, è una responsabilità importante, in quanto si tratta, in qualche modo, di influenzare la loro visione del corpo delle donne.

Se poi i vostri figli sono vicini alla pubertà, vivono dentro a un involucro che si trasforma rapidamente e inesorabilmente e non ci deve essere niente di peggio che girarsi, cercare lo sguardo dei propri punti di riferimento, e ritrovarvi lo stesso imbarazzo, quasi un po’ schifato.

Di seguito qualche spunto, se pensate che a casa vostra sia ora di affrontare l’argomento.

Viviamo senza disagio le mestruazioni

…e anche le persone che vivono con noi (comprese coloro che lo sperimenteranno in prima persona) non le vivranno come un disagio. Naturalmente è importante rispettare la propria riservatezza e il proprio senso del pudore.
Magari non siete soliti parlarne diffusamente, ma come per tutti gli adulti di casa è normale vedere comparire il pacco di assorbenti in bagno ogni mese, non vedo perché questi dovrebbero venire nascosti se ci sono bambini in casa o perché i bambini dovrebbero rimanere all’oscuro della loro funzione.

Non è necessario svelare il segreto solo al comparire dei primi segni di pubertà.

Non siamo parchi di informazioni

Forniamo tutte le informazioni necessarie, non solo strettamente anatomiche, e non tralasciamo le varianti del caso. Facciamo anche attenzione alle parole che usiamo. Per esempio, quando diciamo che “la normalità” è avere il primo ciclo tra i 12 e i 15 anni, siamo sicuri che averle a 11 a o a 16 sia anormale? E se a nostra figlia capitassero a 10 che facciamo: chiamiamo l’ambulanza?

Le mestruazioni non sono un segreto tra donne

Se abbiamo un figlio maschio prima o poi, probabilmente, si imbatterà nel ciclo in maniera più o meno ravvicinata. Mantenere un eccessivo riserbo sulla cosa, magari escludendo il padre o i fratelli maschi dalla conversazione, non verrà visto come un buon segno né dalle bambine, né dai bambini.

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6 thoughts on “Come parlare di mestruazioni ai figli”

  1. Per esempio una delle cose che pochi sanno è che quando inventarono la pillola anticoncezionale e inserirono la famosa pausa di una settimana questa era dovuta alla necessità di simulare una mestruazione o la gente si impressionava e poteva rifiutare di prendere la pillola in quanto creava una situazione “innaturale”, visto che non avere le mestruazioni era fortemente associato a patologie o guai di salute. Ma se una la pillola la prende tutte le mattine, che per una persona disorganizzata e distratta come me sarebbe meglio così non rischio di dimenticarmela, le mestruazioni semplicemente non ti vengono. Che comodità. E non te lo dicono mai, infatti io l’ho scoperto fuori tempo utile.

    L’altra grande cosa è stata quando dopo figlio 2 mi sono fatta mettere la spirale a rilascio controllato di ormoni, questa anche, dopo un po’, ti faceva il regalo di far sparire le mestruazioni. Poi mi venne la fissa che volevo il terzo figlio e me la godetti troppo poco, mannaggiammè. e comunque il terzo figlio si è tenuto alla larga.

    Infine la coppetta mestruale che si conosce poco e a molte persone fa impressione eprchè sembrerebbe poco igienica, invece basta farla bollire prima di usarla e alla fine del ciclo ed è la cosa più comoda e pulita del mondo.

    Il problema ed è quello che spero si riesca alla fine a passare ai nostri figli, è che i genitali, specie femminili, sono ancora circondati da questa aura, come dire, igienico-sacrale. Fino a che tutto funziona molte donne preferiscono non vedere, non toccare, non sapere cosa si portano a spasso nelle mutande, salvo scopi ludico-sessuali, almeno queli. è un peccato, perché così ci perdiamo un’occasione di conoscere meglio il nostro corpo e adottare soluzioni igieniche comodissime e che ci semplificano la vita.

    Perché di fatto le mestruazioni sono una grossa scocciatura, e va bene parlarne,accettarle e riferire ai figli, ma se scocciassero di meno saremmo tutti più felici, credo.

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  2. Ho due figli maschi (5 e 8 anni) e il tema è già stato affrontato varie volte, visto che gli assorbenti sono in bagno e loro mi hanno chiesto cosa sono.
    Nessun imbarazzo ne’ da parte mia, ne’ peraltro da parte loro.
    Spesso è la loro naturalezza nel pormi domande sul corpo a mettermi a mio agio.

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  3. Io ho una figlia di 7 anni, che fruga nei cassetti del bagno e giocca con i miei assorbenti. Siccomé mi ha chiesto almeno 5 volte perché avevo questi “pannolini” fra i miei effetti e continuavo a evitare le spiegazioni, alla quinta volta le ho spiegato in grande linea il concetto mamme/piccole perdite mensile di sangue/normalità e non fa male (ok, forse su questo punto ho dovuto mentire ma non volevo spaventarla). Adesso sembra tranquilla, non mi ha più fatto altre domande in merito.

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  4. Ho un bambino di 6 anni che mi segue categoricamente in bagno (manco farlo apposta) quando ho le mestruazioni. Ho sempre cercato di nascondere questa parte mentre ho sempre spiegato tutto il resto con le parole appropriate, nei tempi e nei modi più opportuni senza paure e difficoltà. E invece questa cosa delle mestruazioni mi blocca… forse ho paura che si impressioni, forse fanno un po’ schifo anche a me… sta di fatto che tutto quel sangue per me è causa di imbarazzo. Tuttavia ho deciso da qualche tempo che basta….non mi voglio più nascondere. Non so però come fargliela breve: la storia del nido che si distrugge, del bambino che non si attacca, della spugna morbida che non è servita…mi fanno rabbrividire. Accetto consigli. Grazie.

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    • Guarda ,io eviterei spiegazioni mediche e riproduttive, anche a me sembrano un po’ complicate per bambini piccoli… Il mio bambino ha 5 anni, gli ho spiegato già parecchio tempo fa che alle donne succede questa cosa: ogni tanto (il concetto di mese gli era sconosciuto) le donne perdono un po’ di sangue, non fa male ed è una cosa normalissima, succede a tutte le mamme, per cui si mettono una specie di pannolino. Punto. Non mi ha più chiesto niente…

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    • Susy io ho detto a mio figlio semplicemente che le donne ogni mese preparano l’ovulo per poter fare un nuovo bambino, ma che ovviamente questo non avviene spesso, anzi avviene solo pochissime volte, e solo se lìuovo viene fecondato. Altrimenti quando l’ovulo non è fecondato viene buttato via dal corpo lavando il tutto con un po’ di sangue, e questo avviene ogni mese. In realtà è molto più semplice da spiegare di quanto sembri prima i cimentarsi nell’impresa.

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