I casi di mancato pagamento dell’assegno di mantenimento, sia in favore del coniuge, che in favore dei figli, sono purtroppo numerosissimi.
Dipendono dalle situazioni più disparate: si va dai casi di perdita del lavoro da parte del genitore o coniuge onerato e dunque alla sopravvenuta impossibilità di corrispondere l’assegno, ai ritardi saltuari o diffusi nel pagamento, alle situazioni peggiori in cui l’onerato si rende del tutto impossidente, anche in modo fittizio, per non pagare il mantenimento.
In ogni caso il mancato pagamento del mantenimento è una situazione che genera gravi disagi e grandi conflitti. Per questo motivo, quando la situazione reddituale dell’onerato dovesse essere tanto mutata da non consentire più il pagamento nella misura stabilita, è bene non limitarsi alla sospensione dell’assegno, ma chiderne giudizialmente la revisione.
Si deve tenere conto che, soprattutto per il mantenimento dei figli, la giurisprudenza più consolidata non ammette che, in caso di impoverimento del genitorio obbligato al pagamento, venga sospeso il pagamento: si pretende dal genitore che, se anche le sue sostanze siano radicalmente diminuite, fino ad essere sufficienti appena al sostentamento, quel poco che ha venga destinato in parte al mantenimento dei figli.
Se, dunque, un padre resta disoccupato, gli si chiede di svolgere qualsiasi lavoro, anche saltuario e anche molto al di sotto dei suoi titoli professionali, pur di mantenere i figli.
Il mancato pagamento dell’assegno costituisce sempre titolo per ottenerne la corresponsione con un PROCEDIMENTO CIVILE: l’ingiunzione del dovuto può essere seguita da un pignoramento, anche presso terzi sullo stipendio o su conti correnti.
Per contro, però, non ogni mancato pagamento costituisce un reato penale.
C’è purtroppo chi minaccia di ricorrere alla denuncia penale (più “economica”, perchè può essere presentata in proprio e, si pensa, più intimidatoria) anche in caso di mancato pagamento occasionale, dovuto magari ad una breve difficoltà, o di pagamento parziale o leggermente ritardato
L’omissione del mantenimento, invece, costituisce REATO PENALE solo entro limiti ben precisi, non specifici dei casi di separazione, ma generali, riferiti anche ai casi di unione tra i genitori o coniugi.
L’art. 570 del codice penale, infatti, è rubricato “violazione degli obblighi di assistenza familiare”.
Chiunque, abbandonando il domicilio domestico, o comunque serbando una condotta contraria all’ordine o alla morale delle famiglie, si sottrae agli obblighi di assistenza inerenti alla potestà dei genitori o alla qualità di coniuge, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa da lire duecentomila a due milioni.
Le dette pene si applicano congiuntamente a chi:
1) malversa o dilapida i beni del figlio minore o del pupillo o del coniuge;
2) fa mancare i mezzi di sussistenza ai discendenti di età minore, ovvero inabili al lavoro, agli ascendenti o al coniuge, il quale non sia legalmente separato per sua colpa;.
Il delitto è punibile a querela della persona offesa salvo nei casi previsti dal numero 1 e, quando il reato e’ commesso nei confronti dei minori, dal numero 2 del precedente comma…
Il reato, dunque, non è configurato da un mancato pagamento di un assegno stabilito da un giudice, ma dal far mancare i mezzi di sussistenza.
Il mancato pagamento deve aver determinato una condizione di disagio tale da mettere in difficoltà, relative alle primarie esigenze di vita, la persona che doveva beneficiarne.
Se un genitore obbligato riduce un assegno di una certa consistenza, sicuramente viene meno ad un’obbligazione e sarà passibile di ingiunzione e poi di esecuzione sui suoi beni, ma non commette reato.
Se un genitore omette il versamento per un mese o due, e l’altro può supplire a questa mancanza, sicuramente dovrà poi rifondere all’altro quanto non pagato, ma non commette reato.
Se un genitore non paga il mantenimento, con precisione, come stabilito dal giudice, ma versa del denaro saltuariamente, ma in modo consistente, non commette reato.
Ovviamente ogni esemplificazione è fuori luogo e non si potrà mai prescindere dalla valutazione dei casi specifici.
Si tenga conto che, tra redditi medi o medio-bassi, è difficile che il mancato pagamento non determini difficoltà tali da integrare il reato.
La denuncia penale per il reato di cui all’art. 570 c.p., non dovrebbe mai essere strumentalizzata all’ottenimento di somme non pagate quando è possibile recuperarle con un procedimento civile.
E’ comunque l’unico strumento, purtroppo neanche troppo efficace, nei confronti di quei genitori che ignorano deliberatamente e costantemente il loro obbligo di mantenere i figli.
Va considerato che, se è un minorenne ad essere PRivato dei mezzi di sussistenza, si procede d’ufficio e non a querela di parte, quindi, in caso di sopravvenuto accordo o pagamento, non è più possibile rimettere la querela ed il giudizio penale farà comunque il suo corso.
Salve,
il mio ex marito, che non corrisponde in maniera contiunativa il mantenimento per la figlia, mi ritiene responsabile del fatto che mia figlia di 11 anni non lo vuole vedere e sentire anche se in realtà io non l’ho mai impedito. Volevo sapere se c’è l’obbligo da parte mia di imporre a mia figlia di vederlo. Grazie.
Lucia, da parte tua c’è l’obbligo ddi non impedirlo e di favorire gli incontri o la frequentazione. Se tua figlia si rifiuta, già a 11 anni può essere considerata in grado di esprimere la sua opinione.
Forse la cosa più importante è capire i motivi per i quali si rifiuta di vedere il padre.
salve, sono una ragazza di 22 anni. i miei genitori si sono separati da circa sei anni, e da allora io vivo con mia madre. sottolineo il fatto che loro non erano sposati, solo conviventi, e che quindi mio padre ha sempre dato a mia madre una somma di mantenimento di propria volontà di 600 euro, pari alla cifra dell’affitto della casa “coniugale” da cui mio padre si era allontanato.
mio padre si è unito in convivenza con un’altra donna dalla quale ha avuto un figlio. Da allora mio padre ha diminuito la cifra del mantenimento fino a negarla del tutto da circa 8 mesi, anche a causa della diminuita capacità economica (è titolare di una ditta di ristrutturazioni ma da tempo non ha lavoro).
da circa 3 anni io e mia madre ci siamo trasferiti in una casa di proprietà, coperta al 100% da un mutuo di 600 euro sostenuto da mia madre, che è dipendente Statale e percepisce 1.100 euro circa. tale decisione è stata presa anche perchè mio padre assicurava di coprire la spesa, tuttavia ora mia madre si trova a dover pagare da sola un mutuo che copre più della metà del suo stipendio e a mantenere me anche negli studi universitari. Io frequento con profitto i miei studi, mi sono laureata in tempo con il massimo dei voti.
Mi chiedo dunque se esista un modo per ottenere nuovamente il mantenimento da mio padre, sia per me che per mia madre!
Grazie
Caroll88, il mantenimento andava preteso finchè spettava e sarebbe stato molto più saggio formalizzarlo in una cifra stabilita, magari facendola avallare dal giudice. Oggi almeno avresti un titolo per procedere esecutivamente.
Indubbiamente la mancanza di lavoro per tuo padre (presumo reale, visto che il settore delle ristrutturazioni è in seria crisi) poteva esssere un motivo per ridurre il mantenimento (non la nascita dell’altro figlio). Ora però, finita l’università, pure col massimo dei voti, sarebbe un po’ difficile farti assegnare un mantenimento.
grazie silvia e scusami ma è stato uno sfogo x una situazione molto difficile grazie ancora…
aurelia83, prima di tutto vorrei precisare che questo non è un forum: le risposte vengono date, con molta fatica personale, più possibile, ma con i tempi e i modi ritenuti più opportuni. E comunque non è il luogo adatto per pareri legali specifici.
Credo che la valutazione delle possibilità di successo delle cause intraprese, la possa fare meglio l’avvocato che se ne sta occupando, che cono scerà meglio i particolari della vicenda.
Dall’esame dei fatti esposti, posso ipotizzare che hai probabilità di ottenere l’affidamento esclusivo di tua figlia. Un cognome non si può “togliere” se il padre è lui.
come mai non mi risp?ho bisogno di qualke confrma vi prego….
Salve ho 27 anni e ho una splendida figlia di 20 mesi. La bambina è nata dalla relazione con un uomo non legalmente separato . Il padre di mia figlia aveva gia un’altra figlia avuta dal suo matrimonio, che fino all’eta di un anno ha visto nei giorni stabiliti dal giudice e ha versato regolarmente l’assegno di mantenimento(anche con il mio aiuto) fino ad aprile 2008. Nel Gennaio 2008 decidiamo di andare a vivere insieme e le spese sostenute per fittare casa e comprare la biancheria quotidiana, sono state fatte tutto a mio carico in quanto lui non lavorava da novembre 2007, (ultimo mese in cui ha visto la figlia nata ad ottobre 2006), ed io lavoravo c/o una casa di cura.A giugno 2008 scopro di essere incinta e lui non si ipmegna in nessun modo a trovare lavoro. Solo nell’agosto 2008 trova lavoro in una gelateria ma andava via alle 5 quando rincasavo io , e dopo il lavoro ke terminava alle 2 di notte non faceva mai rientro a casa xke usciva cn i colleghi cn la scusa ke non poteva vivvere solo x la casa e il lavoro. Poi ho scoperto il suo tradimento l’ho perdonato per amore della bambina ke doveva nascere xke non volevo ke vivesse senza il suo padre naturale pensando fosse la scelta migliore. Non ha lavorato in modo fisso fino ad ottobre 2008 , data in cui ci trasferimmo a casa di una mia zia materna per sopperire un po ai problemi ke si erano creati con il suo non lavorare. Nel frattempo lui mi aveva percossa per futili motivi, soprattutto quando avevo capito ke lui aveva un’altra ,in tutto questo ero gia incinta.Troviamo casa , compriamo i mobili a nome suo e a febbraio 2009 nasce la mia PRINCIPESSA che lui ha riconosciuto. Dopo una settimana dalla nascita della bambina si licenzia. Iniziano di nuovo i miei problemi, nel frattempo io avevo avuto il contratto a tempo determinato e ad ottobre 2009 sarei rimasta anke io senza lavoro. A fine marzo lo minaccio ke se stava ancora senza lavoro poteva pure andarsene xke i soldi ke guadagnavo mi servivano per far campare mia figlia e non certo lui ke aveva braccia e gambe x lavorare. Ad aprile 2009 organizzo il battesimo di mia figlia e lui ancora senza lavoro, la notizia del lavoro arriva x il sabato santo , quindi dopo le sue lamentele ke il giorno di pasquan non voleva lavorare ci va. Sembra ke la situazione economica si stia aggiustando ma la nostra relazione sta andando in fumi. Ho messo da parte la mia famiglia nativa perche non voleva ke io stessi cn una persona gia sposata in chiesa e quasi ho chiuso i rapporti con loro, per lui e poi mi vedo ripagata cn il menefreghismo nei confronti della figlia. Invece di stare cn la figlia preferiva passare le ore davanti ad un pc, poker e facebook. a Settembre 2009 mi porta in vacanza e li decidemmo di andare a vivere fuori. Io volevo ponderare bene la cosa, e lui come al solito, di testa sua si licenzia il 30 settembre 2009. Iniziano altri problemi e lui x non venire al matrimonio di mio fratello(il 14 ottobre), il 12 ottobre di notte cm un ladro va via cn soli 100 euro in tasca, prestati dal padre. Resta in quella citta x circa 1 mese senza trovare lavoro,( ma io sono del parere ke il lavoro non ti viene a cercare sei tu ke cerchi lui) e inizio a dirgli di tornare a casa xke è meglio stare nella nostra citta ke se abbiamo un problema , ci sono i familiari che ci aiutano, e lui continuava a dire “io resto qua e non ci torno piu a casa perche non mi piace la nostra citta”.Nel frattempo dopo 2 anni i genitori di lui riallacciano il rapporto con la prima figlia del mio ex-compagno, perche hanno saputo ke la sua ex-moglie ha avuto un ictus(fortunatamente senza gravi conseguenze)e volevano sanare cio ke aveva interrotto il figlio.Ci sono riusciuti in quanto fino a quando ho saputo io hanno visto la nipote regolarmente. Lo vado a trovare a trovare a novembre 2009 per il suo compleanno invece di essere felice che ero partita cn la bambina ke allora aveva 9 mesi e una valigia enorme xke gli avevo portato pure delle cose, altro ke dice ” la potevi portare piu piccola la valigia”. Purtroppo per lui la bambina inizio a piangere xke aveva sonno (dopo 7 ore di treno penso sia normale) e lui ribatte’ ” non la sopporto prorpio qundo piange” invece di essere felice ke avevo portato la bambina , da quel momento avevo capito ke non era degno della mia PRINCIPESSA. Sotto pressione della madre di lui sono ritornata da lui a Natale lasciando la mia piccola nelle mani dei nonni sia materni ke paterni. Fu decisivo, non era piu la persona per me. Ritornai a casa e misi in chiaro ke volevo un rapporto cn il mio ex-compagno solo in merito alla mia bambina.Ci sono state delle visite a casa dei miei(in quanto sono dovuta ritornare a vivere cn i miei) da aprte di lui, della madre e della sorella cn i figli. Il giorno del primo compleanno della bambina lui si è presentato senza il giocattolo ke lui voleva portatrle ma ke io gli avevo impedito , in quanto trovatami senza lavoro preferivo essere regalata bodini, calzini e tutto il necessario per il vestiario della bambina. La maqdre regalo’ del vestiario e la torta cn i piatti bicchieri e tovaglia di winnie the pooh. Iniziano i nostri litigi e lui scomapre dalla vita della piccola. Nel frattempo mi sono fidanzata e il mio fid fa da padre alla bambina, mi aiuta sia economicamente ke affettivamente, la bambina lo chiama babbo.Ho iniziato una pratica cn il tribunale dei minori e la causa è x febbraio 2011. L’ho denunciato varie volte in merito all’articolo 570c.p. e lui non si importa ancora della figlia. Altro ke mi ha kiesto, sia personalmente sia tramite avvocato, sono i mobili ke non gli ho mai restituito in quanto li ho venduti per comprare tt cio ke serviva alla bambina. Ho speranze ke gli venga tolta la patria podesta’? Posso togliergli il cognome? Come posso far valere i diritti del mio fid ke gli fa da padre senza esclusione di colpi , cm se la mia bambina fosse figlia sua?grazie mille MAMMA IN CERCA DELLA FELICITA DELLA FIGLIA
Salve ho 27 anni e ho una splendida figlia di 20 mesi. La bambina è nata dalla relazione con un uomo non legalmente separato . Il padre di mia figlia aveva gia un’altra figlia avuta dal suo matrimonio, che fino all’eta di un anno ha visto nei giorni stabiliti dal giudice e ha versato regolarmente l’assegno di mantenimento(anche con il mio aiuto) fino ad aprile 2008. Nel Gennaio 2008 decidiamo di andare a vivere insieme e le spese sostenute per fittare casa e comprare la biancheria quotidiana, sono state fatte tutto a mio carico in quanto lui non lavorava da novembre 2007, (ultimo mese in cui ha visto la figlia nata ad ottobre 2006), ed io lavoravo c/o una casa di cura.A giugno 2008 scopro di essere incinta e lui non si ipmegna in nessun modo a trovare lavoro. Solo nell’agosto 2008 trova lavoro in una gelateria ma andava via alle 5 quando rincasavo io , e dopo il lavoro ke terminava alle 2 di notte non faceva mai rientro a casa xke usciva cn i colleghi cn la scusa ke non poteva vivvere solo x la casa e il lavoro. Poi ho scoperto il suo tradimento l’ho perdonato per amore della bambina ke doveva nascere xke non volevo ke vivesse senza il suo padre naturale pensando fosse la scelta migliore. Non ha lavorato in modo fisso fino ad ottobre 2008 , data in cui ci trasferimmo a casa di una zia materna per sopperire un po ai problemi ke si erano creati con il suo non lavorare. Nel frattempo lui mi aveva percossa per futili motivi, soprattutto quando avevo capito ke lui aveva un’altra ,in tutto questo ero gia incinta.Troviamo casa , compriamo i mobili a nome suo e a febbraio 2009 nasce la mia PRINCIPESSA che lui ha riconosciuto. Dopo una settimana dalla nascita della bambina si licenzia. Iniziano di nuovo i miei problemi, nel frattempo io avevo avuto il contratto a tempo determinato e ad ottobre 2009 sarei rimasta anke io senza lavoro. A fine marzo lo minaccio ke se stava ancora senza lavoro poteva pure andarsene xke i soldi ke guadagnavo mi servivano per far campare mia figlia e non certo lui ke aveva braccia e gambe x lavorare. Ad aprile 2009 organizzo il battesimo di mia figlia e lui ancora senza lavoro, la notizia del lavoro arriva x il sabato santo , quindi dopo le sue lamentele ke il giorno di pasquan non voleva lavorare ci va. Sembra ke la situazione economica si stia aggiustando ma la nostra relazione sta andando in fumi. Ho messo da parte la mia famiglia nativa perche non voleva ke io stessi cn una persona gia sposata in chiesa e quasi ho chiuso i rapporti con loro, per lui e poi mi vedo ripagata cn il menefreghismo nei confronti della figlia. Invece di stare cn la figlia preferiva passare le ore davanti ad un pc, poker e facebook. a Settembre 2009 mi porta in vacanza e li decidemmo di andare a vivere fuori. Io volevo ponderare bene la cosa, e lui come al solito, di testa sua si licenzia il 30 settembre 2009. Iniziano altri problemi e lui x non venire al matrimonio di mio fratello(il 14 ottobre), il 12 ottobre di notte cm un ladro va via cn soli 100 euro in tasca, prestati dal padre. Resta in quella citta x circa 1 mese senza trovare lavoro,( ma io sono del parere ke il lavoro non ti viene a cercare sei tu ke cerchi lui) e inizio a dirgli di tornare a casa xke è meglio stare nella nostra citta ke se abbiamo un problema , ci sono i familiari che ci aiutano, e lui continuava a dire “io resto qua e non ci torno piu a casa perche non mi piace la nostra citta”.Nel frattempo dopo 2 anni i genitori di lui riallacciano il rapporto con la prima figlia del mio ex-compagno, perche hanno saputo ke la sua ex-moglie ha avuto un ictus(fortunatamente senza gravi conseguenze)e volevano sanare cio ke aveva interrotto il figlio.Ci sono riusciuti in quanto fino a quando ho saputo io hanno visto la nipote regolarmente. Lo vado a trovare a trovare a novembre 2009 per il suo compleanno invece di essere felice che ero partita cn la bambina ke allora aveva 9 mesi e una valigia enorme xke gli avevo portato pure delle cose, altro ke dice ” la potevi portare piu piccola la valigia”. Purtroppo per lui la bambina inizio a piangere xke aveva sonno (dopo 7 ore di treno penso sia normale) e lui ribatte’ ” non la sopporto prorpio qundo piange” invece di essere felice ke avevo portato la bambina , da quel momento avevo capito ke non era degno della mia PRINCIPESSA. Sotto pressione della madre di lui sono ritornata da lui a Natale lasciando la mia piccola nelle mani dei nonni sia materni ke paterni. Fu decisivo, non era piu la persona per me. Ritornai a casa e misi in chiaro ke volevo un rapporto cn il mio ex-compagno solo in merito alla mia bambina.Ci sono state delle visite a casa dei miei(in quanto sono dovuta ritornare a vivere cn i miei) da aprte di lui, della madre e della sorella cn i figli. Il giorno del primo compleanno della bambina lui si è presentato senza il giocattolo ke lui voleva portatrle ma ke io gli avevo impedito , in quanto trovatami senza lavoro preferivo essere regalata bodini, calzini e tutto il necessario per il vestiario della bambina. La maqdre regalo’ del vestiario e la torta cn i piatti bicchieri e tovaglia di winnie the pooh. Iniziano i nostri litigi e lui scomapre dalla vita della piccola. Nel frattempo mi sono fidanzata e il mio fid fa da padre alla bambina, mi aiuta sia economicamente ke affettivamente, la bambina lo chiama babbo.Ho iniziato una pratica cn il tribunale dei minori e la causa è x febbraio 2011. L’ho denunciato varie volte in merito all’articolo 570c.p. e lui non si importa ancora della figlia. Altro ke mi ha kiesto, sia personalmente sia tramite avvocato, sono i mobili ke non gli ho mai restituito in quanto li ho venduti per comprare tt cio ke serviva alla bambina. Ho speranze ke gli venga tolta la patria podesta’? Posso togliergli il cognome? Come posso far valere i diritti del mio fid ke gli fa da padre senza esclusione di colpi , cm se la mia bambina fosse figlia sua?grazie mille MAMMA IN CERCA DELLA FELICITA DELLA FIGLIA
BUONGIORNO IO SONO SEPARATA DA DUE ANNI .E HO DUE BAMBINI MINORENNI
IL PROBLEMA STA..(COME QUASI SEMPRE IL MIO EX MARITO NON MI DA NESSUN MANTENIMENTO..ANCHE SE DAVANTI AL GIUDICE FIRMO DI DARMI MANTENIMENTO E DI AFFRONTARE TUTTE LE SPESE…ENTRAMBI SIAMO DISOCCUPATI..MA SO CHE LUI LAVORA IN NERO.LUI DICE GIA DI FAR TROPPO..SPENDENDO SOLDI ..PER ABBIGLIAMENTO SALTUARIO HAI FIGLI!.. E NON SI PREOCCUPA SE I SUOI FIGLI HANNO UN TETTO SICURO O SE HANNO DA MANGIARE, MA QUESTO BASTA PER VOI???COME DEVO FARE PER OTTENERE QUANTO HA STABILITO IL GIUDICE(CHE POI E UNA MISERA CIFRA CMQ(300 EURO PER TUTTE E DUE FIGLI!NON OSTANTE IO HO SEMPRE CERCATO DI TROVARE UN ACCORDO PACIFICO. LUI NON E INTERESSATO …LE SUE PAROLE SONO…NON LAVORO NON POSSO DARTI NULLA! E COME FA? A MANTENERE CASA SUA ? LA MACCHINA..?….LE SUE UNIKE PAROLE SONO QUESTE AGGIUNGENDO A ME DI ANDARE A LAVORARE!!! OVVIO CHE SE TROVASSI CI ANDREI!…GRAZIE
Buongiorno.
Sono un padre divorziato e risposato ed ho una figlia da poco maggiorenne, avuta dal primo matrimonio, che vuole frequentare l’universita’. A mia figlia ho sempre pagato l’assegno di mantenimento ed extra le spese mediche e le spese scolastiche. Per le spese mediche non ordinarie e per le spese extrascolastiche il pagamento e’ obbligatorio solo dopo mia approvazione scritta.
Il problema nasce dal fatto che mia figlia si e’ iscritta all’universita’ senza sentire il mio parere e presentandomi semplicemente il conto da pagare. La madre dice che sono obbligato a mantenere gli studi della figlia.
Io pero’, nel frattempo, sono diventato piu’ povero. Infatti da 7 anni sono sposato con una cittadina straniera e per andare a vivere con lei all’estero in modo permanente mi sono licenziato 5 anni fa, potendo vivere con la mia pensione di invalidita’.
Preciso che comunque questa pensione mi consente di vivere all’estero, essendo il costo della vita piu’ basso, ma non in Italia, essendo l’importo inferiore alla soglia di poverta’.
Preciso inoltre che nel Paese dove vivo non posso lavorare.
Al momento del mio licenziamento i costi della figlia che aveva allora solo 13 anni erano contenuti e quindi la mia scelta non rappresentava problemi.
Ora Io pero’ i costi universitari non li posso sostenere.
Cosa devo fare? Sono obbligato a pagare la mia quota del 50%? E non potendo pagare tale quota realmente, a quali conseguenze eventualmente vado incontro se persiste l’obbligo comunque?
Grazie.
th66, credo che le tue motivazioni per negare il pagamento dell’università a tua figlia non troverebbero ascolto.
Ti sei volontariamente licenziato e ti sei messo in condizione di non poter lavorare, il tutto per fatti successivi alla separazione e quindi alla determinazione dell’assegno e per tua volontà, più che per necessità.
La tua valutazione delle necessità di tua figlia, fatta quando aveva 13 anni, non è stata davvero lungimirante. Se all’epoca della determinazione dell’assegno, il reddito familiare permetteva la frequentazione futura dell’unciversità, tua figlia ha diritto al 50% delle spese da parte tua.
buongiorno,
diversi anni fa mio padre ancora legalmente coniugato con mia madre si è trasferito all’estero dove immediatamente ha costituito una nuova famiglia. Dopo non poche insistenze è tornato in Italia per firmare la separazione richiesta e pagata da mia madre. Da quel momento per molti anni non l’abbiamo più visto. Ovviamente non ci ha mai mantenuto. L’avvocato aveva sconsigliato di procedere per l’inadempienza in quanto le nostre difficoltà economiche non ci avrebbero permesso di pagare una causa all’estero premettendo che la residenza di mio padre ci era sconosciuta. Abbiamo anche dovuto pagare dei debiti da lui contratti ad insaputa di mia madre nel periodo che erano ancora sposati. Adesso dopo molti anni questo individuo si è trasferito in Italia. Ora pare che per legittima debba ereditare un discreto patrimonio dalla madre. Noi figli possiamo rivalerci su questo eventuale patrimonio? oppure come da lui dichiarato avremmo la nostra parte solo dopo la sua morte. Faccio presente che lui si è risposato e che ha avuto altri figli dalle sue seconde nozze (figli che mantiene e che vivono con lui) e quindi la così detta nostra parte sparirà prima della sua morte. grazie
salve mio figlio è stato citato x querela con l’articolo 570….premetto che lui ha sempre versato soldi anche se qualche volta in leggero ritardo…..la somma che versa per il mantenimento è di 250 euro!somma stabilita tra loro dato che non sono mai stati davanti a un giudice…..non essendo sposati!non cè niente di scritto per quanto riguarda il versamento mensile che lui fa’!!!lei vorrebbe anche una somma piu’ alta…..quindi vorrei sapere che pene potrebbe avere mio figlio?grazie…..
roberta, prova con la denuncia penale, che in questo caso ci sta tutta.
ho convissuto per circa 13 anni e 5 anni fa ci siamo separati ,ho avuto una figlia nel 1999 adesso ha 11anni;dopo 2 anni di separazione in un tentativo di riconciliazione è nato mio figlio. quindi ho 2 figli con davide . mi sono rivolta ad un tribunale per i minori per stbilire un assegno di mantenimento e mi sono stati riconosciuti 1000 euro questo nel 2008e che per il primo anno ha pagato saltuariamente fino a settembre 2009 da allora ad oggi è finita ogni tipo di erogazione viene a vederli una volta ogni tre quattro mesi pur abitando nello stesso quartiere. come posso recuperare se lui non ha intestato niente ma di fatto è proprietario di attività commerciali e di una villa oltre ad automobili di lusso ? ma sempre fittizziamente intestati ad altri.
Roberta, l’ex può opporsi per motivi strettamente attinenti la procedura esecutiva, non di merito. Per i tempi, ogni tribunale è un’esperienza: chiedi una previsione al tuo avvocato.
Star, se hai versato realmente quello che potevi e la diminuzione del versamento è dovuta a cause di forza maggiore, il reato non sussiste. Ovviamente resti comunque obbligato a pagare le somme arretrate.
ciao a tutti sono separato da 4 anni sono papa di 2 figli ho versato sempre il mantenimento,lultimo anno non lavoravo e non ho potuto dare il mantenimenta ma lho dato in parte non appena mi e stato possibbile.Adesso la mia ex mi ha denunciato per mancato pagamento ,mi puo dire se io ho versato in parte puo lei denunciarmi avendo versato quello che potevo? grazie