Il modo di fare sport: a ciascuno il suo

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Ci piace scrivere in compagnia, ormai ve ne sarete accorti. Io e Serena ci “innamoriamo” di alcune persone e cerchiamo di tirarle dentro a genitoricrescono, perché vogliamo darvi da leggere sempre più voci, più argomenti, più idee.
Con questo post inizia la nostra rubrica di SPORT e la persona che la scriverà per noi è Lucia Busca.
La sua competenza in materia di sport viene dalla pratica agonistica di tutta una vita ad alti livelli, ma non solo. Lucia ha giocato in serie A e nella nazionale juniores italiana di pallavolo, passando per tutte le serie e iniziando dal minivolley a 6 anni, ma soprattutto ha sempre amato lo sport, lo ha conosciuto da vicino, lo ha frequentato nella sua quotidianità, ci è cresciuta insieme, ha applicato passione, mente e corpo. E ce ne ha già parlato qui. Lucia è anche una mamma, che sa parlare di sport in una prospettiva da genitore.
Nella sua rubrica troveremo post di vario genere: argomenti tecnici, consigli pratici, interviste, riflessioni.
Il suo primo post è diretto a noi adulti: perché siamo i primi a dover costruire un rapporto sano ed equilibrato con l’attività fisica, per poi trasmetterlo ai figli.

La settimana scorsa ho fatto un sogno rivelatore, di quelli che ti svegli con un salto perché non sei mica convinta che stavi dormendo; non avevo mangiato la bagna cauda, non avevo letto Dan Brown, non mi ero appena vista The Follower, ne deduco che il mio inconscio non fosse turbato da nessun elemento esterno.
Grosso modo dentro l’incubo io inseguivo una serie di personaggi strani, camminando sempre più lentamente e affannosamente, come fossi su un tapis roulant con le gobbe che gira a rovescio. Questa specie di animali antropomorfi avevano addosso tutte le mie cose e chiacchieravano amabilmente non so di quale argomento; io volevo raggiungerli per chiarire la situazione, ma quelli si allontanavano sempre di più.
Che ansia.
Non voglio far analizzare la cosa ad uno specialista, che poi si allarga e mi tira fuori cose che non voglio sentirmi dire (si, di cognome faccio Struzzi). Insomma ridendo e scherzando, associando e analizzando, tentando di illuminare il lato buio della mia testa, alla fine ho capito quale potrebbe essere la soluzione: andare a correre!
Dico: da quanto tempo non faccio un po’ di movimento razionalizzando i tempi e il metodo di allenamento, di certo è quello che mi ci vuole. Che poi a ben guardare, andare a correre potrebbe anche aiutarmi a smettere di fumare..ehm…no, su internet non si può scrivere perché è arcinoto che il web è no smoking
Ci sono state altre volte che ho avuto la brillante idea di andare a correre dopo tanto tempo di (quasi) inattività e non sono mai stati episodi piacevoli.
Già solo trovare il momento mi sembra un opera degna di qualche mosaicista Ravennate: incastri lavoro-figlia-spesa-madre-sorella-nipote oppure svegliarsi alle 6 del mattino. In ogni caso la partenza è sempre funestata da parolacce e insulti gratuiti. Com’è come non è, si parte.
Esiste un metodo di running che per le prime sedute prevede di alternare 5 minuti di corsa leggera a 5 minuti di camminata sostenuta, ripetendo per un numero di volte che aumenta ad ogni allenamento. Io ovviamente no, vado dritta che tanto sono una che ha fatto sport cosa vuoi che sia, terrò un ritmo basso e vedrai che ce la posso fare.
Aiut! Dopo il primo minuto cominciano i primi piccoli drammi, segnali di una futura debacle senza ritorno (come le maledizioni di Voldemort). Per prima cosa cominci a sentire dei goccioloni di sudore rotolare come macigni dalla fronte, che quando arrivano dopo la mezz’ora sono tutta roba buona me se cominci a sudare entro i 40 secondi significa che il tuo corpo è convinto di stare seduto sul divano mentre tu lo costringi a sgambettare in mezzo al campo. No buono.
Ti accorgi successivamente, attorno al quinto minuto, che stai correndo su una pista di atletica mentre invece alle tue gambe sembrava di essere nella foresta del Mekong: consiglio fortemente di fare attenzione e tentare un processo di autorilassamento, onde evitare di sparare alla prima libellula che passa.
La fase che segue è quella che riguarda la milza, che sarebbe una cosa che inizia a farti malissimo all’altezza del fianco sinistro (ho detto sinistro, che se dite che vi fa male a destra quello è il fegato e vi beccano che siete degli alcolisti e che ieri sera siete stati alla festa del Rosso Conero). La milza nel runner principiante (o fuori allenamento) lancia delle fitte pazzesche, una cosa tipo le frecce di San Sebastiano: è inutile tentare di rimanere eretti, piegatevi pure ignobilmente in due schiacciando la parte come se voleste tirare fuori l’organo a mani nude. A volte funziona, a volte no, nel caso della seconda ipotesi, sinceratevi di correre in posti non isolati in modo che qualcuno che passa possa chiamare aiuti.
Fine della corsa, si torna a casa scornati e delusi (ma in fondo felici per essere sopravvissuti). Solo che il vero scherzo arriverà il giorno dopo. Scoprirete di avere dei muscoli insospettabili, e non perché il vostro corpo sarà miracolosamente trasformato in una scultura Michelangiolesca, ma solo e semplicemente perché vi farà male tutto. I tendini delle caviglie, i muscoli della schiena, le gambe (alte, basse e medie); i muscoli del collo per il pauroso sforzo respiratorio (e salivare), le dita delle mani per aver stretto le nocche in una preghiera a tutti i santi, i dorsali quando vi siete fermati a vomitare, e persino la lingua perché nel frattempo avete detto tutte le parolacce del mondo a voi stessi e ai sogni divinatori.

Con questi ameni aneddoti (tutti quasi veri, vi assicuro che di casistica posso procurarne a bizzeffe) il mio intento era principalmente uno: assicurarvi che per ciascuno di noi esiste un modo possibile di fare sport. Bisogna però ricordarsi alcune regole principali:

Ogni attività sportiva fa bene, ma solo se è fatta con cognizione di causa
Fate attenzione a trovare i vostri ritmi e il modo corretto di muovere il vostro corpo: la vostra corporatura, i precedenti sportivi e l’anamnesi clinica sono indispensabili.

Attenzione all’allenamento fai da te
Sbagliare i tempi oppure la postura, forzare i limiti, non ascoltare i segnali che arrivano dal nostro corpo può far subentrare problemi di difficile soluzione. La consulenza di un allenatore, anche per attività minime o in fase iniziale è sempre caldamente consigliata.

Curate l’abbigliamento e le calzature
Andreste mai a teatro in ciabatte? Allo stesso modo prestate attenzione ai materiali e al giusto sostegno delle articolazioni.

Fate sport solo se siete convinti
Certamente nessuno può costringervi contro la vostra volontà, di contro effettuare attività sportiva con il giusto approccio mentale e con la serenità necessaria contribuisce ad alleggerire il carico mentale (e anche quello fisico)

Provate attività diverse in momenti diversi della stagione (o della vostra vita)
Cambiare fa bene e tentativi diversi potrebbero portare una curiosità maggiore e stimoli più forti.

Coinvolgete i bambini
Se dal vostro punto di vista potrebbe essere una spinta a non mollare e a mantenere l’impegno anche nei confronti dei figli, da parte loro l’esempio che date sarà un ottimo viatico per le loro scelte future.

Vi ricordo che non è mai troppo presto o troppo tardi per iniziare uno sport e che c’è sempre un modo per poter affrontare l’attività fisica.
E no, il sollevamento della forchetta non viene considerato attività sportiva.

– di Lucia Busca

(foto credits @ Patrick Gaudin)

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13 thoughts on “Il modo di fare sport: a ciascuno il suo”

  1. MSpettacolare direi che il sollevamento della forchetta non è ancora entrato alle olimpiadi, ma conosco qualcuno che conteggia le calorie che si bruciano a leggere i blog, potrebbe funzionare. Pole, guardami negli occhi: metti un paio di scarpe da ginnastica, copriti per bene e esci a camminare!:)
    A MammaPapera vorrei fare un grande in bocca al lupo per il percorso che ha fatto, che conosco via social, e per il futuro: hai una grandissima forza di volontà e vedrai che appena passerà questo piccolo incidente ricomincerai più forte di prima.

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  2. bellissimo post ^_^ mi hai fatto venire in mente i miei ultimi cinque mesi, attualmente sono a riposo forzato perché in vacanza ho corso in salite e discese ripide, ma considera che con il mio peso di 110 kg e che mi ero buttata dalla camminata alla corsa da poco avevo chiesto al mio fisico uno sforzo immane 🙁 in poche parole io pensavo di potercela fare perché sentivo in quel momento di osare ed ho osato fino a fare danni tanto che i dolori stanno passando ora dopo più di un mese 🙁 ora cammino, mi è stata vietata la corsa per i prossimi quindici kg e mi hanno detto che devo riposare un po di più quindi invece di andare tutti i giorni sto andando ogni due tre giorni con velocità un po più basse, e sta cosa mi rompe parecchio la mattina scendo dal letto e penso mi preparo e poi ops :(((

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  3. Rispondo citando un pò a caso (e glissando sui complimenti, che ricevo molto volentieri ma che mi imbrazzano sempre); il libro che suggerisce Gae non lo conosco ma i consigli di questo tipo mi piacciono sempre quindi certamente lo comprerò.
    Vorrei anche assicurarvi che la milza dopo un pò di allenamento ben fatto smette di fare male e ci si sente i campioni del mondo.
    Ah: se per ipotesi anche una sola delle persone che legge i miei articoli dovesse iniziare un nuovo percorso sportivo io ne sarei felicissima 🙂

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  4. Mi piace leggere Lucia, anche quando scrive di sport 🙂
    Anche quando, lieve e leggiadra, mi ricorda che ERO sportiva, che mi piaceVA il movimento fisico, lo spingersi oltre i propri limiti, il sentirsi in forma.
    Che sia l’occasione di un nuovo inizio anche su questo fronte? Vediamo, ti faccio sapere Lu (mannaggia a te) 🙂

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  5. We tutti sportivoni???? Io invece non faccio un tubo, non riesco a ritagliarmi i tempi accidentaccio a me! I corsi in palestra non mi piacciono proprio, in piscina inzomma,… d’estate mi va bene perchè nei weekend si va sempre a camminare in montagna, ma d’inverno mi impigrisco. Adesso che i bimbi sono + grandini inizio a portarli a sciare almeno.
    Ieri però il mio piccolo 5enne ha iniziato con in calcio, 2 volte a settimana dalle 17,30 alle 19. Stavo seriamente meditando di provare pure io con la corsa in quell’ora di tempo in cui lo dovrei aspettare… ce la farò????

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  6. … sei sicura che non è opportuno andare a teatro in ciabatte, vero? 😉
    Congratulazioni Lucia per il nuovo incarico e, grazie per questa sferzata di energia mattutina! 😀

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  7. Intanto in bocca al lupo alla Lucia per la nuova avventura in GC.
    La corsa è stupenda, io me ne sono reinnamorato a gennaio e non ho più smesso. Mi sto affacciando anche al mondo delle gare (senza nessuna pretesa, solo per l’obiettivo).
    Se masticate un po’ di inglese andate a recuperarvi il bellissimo “Born to Run” di Cristopher McDougall, vi assicuro che non esiste migliore motivatore di quel libro per prendere su e uscire a farsi una sgambata sui colli.

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  8. Mi ha fatto molto ridere il tuo post 🙂 Faccio anche notare che, anche se si è allenati in uno sport, quando se ne affronta un altro, può capitare di rantolare come moribondi dopo i primi 5 minuti.
    Dal nuoto sono passata alla corsa la s-corsa primavera pensando presuntuosamente che, se riuscivo a macinare km a bracciate, una corsetta di mezz’ora non sarebbe stato niente di che. E invece, quanto mi sono spolmonata! A fine aprile, dopo una “amichevole” di 12 km. ho avuto un tal calo di difese immunitarie che ogni virus in circolazione ha abitato in me per i successivi 15 giorni. Ora però riesco “persino” a chiaccherare, mentre corro per 40 minuti di fila, ed è tutta salute!

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