Per il compleanno, per Natale, se c’è una consolle in casa e quindi l’abitudine a videogiocare, è facile che i bambini chiedano in regalo l’ultimo videogames uscito.
Ci sono le serie famose di cui esce la *esima puntata, o quelli ispirati all’ultimo film d’animazione o d’azione, o quelli nuovi che promettono la rivoluzione dell’esperienza di gioco.
Se decidiamo di accontentare la loro richiesta, andiamo in negozio e… E? Compriamo quanto richiesto così a scatola chiusa? Siamo abbastanza informati per sapere con cosa giocheranno?
Avete mai notato che sulla custodia del videogioco c’è un numerino su sfondo colorato: 3,7,12,16 o 18. Cos’è?
Molti genitori a cui ho fatto questa domanda, mi hanno risposto che non ci avevano mai fatto caso. E così ci sono compagni di classe del Piccolo Jedi (8/9 anni) che ricevono in regalo l’ultimo videogames di guerra o d’azione, ne parlano lungamente (e con dovizia di particolari) in classe e poi mio figlio viene a chiedermi: perchè io non posso averlo? Ora te lo spiego, Piccolo Jedi, perchè non puoi averlo!
Quei numerini sono una classificazione PEGI: vengono assegnati al videogioco sulla base del sistema di valutazione Pan European Game Information, creato e appartenente all’ISFE, federazione dei produttori europei di software, che ha però affidato il compito di valutazione a un ente indipendente a se stante (PEGI s.a.), autonomo dai produttori.
Si tratta perciò di un codice di autocontrollo, la cui valutazione è affidata a un organo esterno.
Quel numerino, ovviamente, non è oro colato: non stabilisce un limite certo, che garantisce con assoluta sicurezza che quel videogioco sarà adatto a quel bambino. E’ un’indicazione, che è bene tenere presente.
Di certo però, far giocare un bambino di 8 anni con un gioco indicato per i sedicenni non è una grande idea!
La classificazione PEGI non riguarda la difficoltà del gioco o le abilità che servono per utilizzarlo. E’ una classificazione che si riferisce ai contenuti e alla modalità di gioco.
Per esempio, un gioco adatto dai 3 anni in su, è per tutta la famiglia, con personaggi di fantasia e con attività e situazioni che non creano stress particolari. Già se ci sono suoni intensi o immagini a gran velocità, la classificazione scatta a 7.
I videogiochi classificati 18 sono adatti solo agli adulti e contengono situazioni molto violente o sessualmente esplicite o simili (insomma, questi se uno può evitarli del tutto, mi sa che si diverte molto di più!).
Perchè è necessario essere genitori informati quando si acquista un videogioco? Perchè se facciamo giocare i bambini con un prodotto non adatto, loro non si divertiranno e giocando saranno in pericolo, esattamente come se dessimo a un bambino di un anno una macchinetta con pezzettini così piccoli che possono essere ingoiati!
Si tende a sottovalutare il pericolo di un videogioco inadatto, forse per disinformazione. I videogiochi sono molto coinvolgenti (anche troppo, visto che spesso dobbiamo stabilire regole ferree per l’utilizzo!), sollecitano diverse sfere fisiche e mentali: i riflessi, l’udito, la vista, ma anche la percezione della realtà.
Un videogioco inadatto dà messaggi inadatti, stressa, fa entrare il bambino in una dimensione che non gli è propria, che non comprende e che quindi non sa interpretare.
Un videogioco inadatto non è più un gioco. Non diverte, non stimola, rende passivi di fronte a contenuti che non si comprendono.
Quel numerino sulla custodia del videogioco ci dà una mano, un’indicazione, ma non sostitusce il nostro giudizio.
Quando scegliete in un negozio di giocattoli una bambola o un gioco di società o una macchina, li guardate con attenzione, no? Valutate se possono essere adatti per i vostri figli, se non ci si possono fare male, se sono adeguati alla loro età?
Ecco, fatelo anche con i videogiochi e non trinceratevi dietro al “io non ci capisco niente”. Sul web si possono sempre reperire filmati che mostrano l’azione di gioco di ogni videogame in commercio e nei siti di alcuni produttori ci sono delle versioni demo dei giochi in uscita.
2 thoughts on “Mi compri un videogioco?”