Una lezione di vita in nove punti – parola di Tim Minchin

Tin-MinchinNel mese dedicato al valore delle ricchezze, mi piace soffermarmi a pensare alla ricchezza dei valori.

In questi giorni circola in rete, almeno nel mondo anglofono cui appartengo, il video di un discorso di Tim Minchin il, come definirlo, attore, “comedian” (che l’italiano “comico” non rende), compositore, autore di testi (ha per esempio scritto i testi di “Matilda”, un nuovo musical che è già un classico, tratto dal libro di Roald Dahl), musicista, cantante, fine dicitore satirico, scrittore anglo-australiano, discorso tenuto in occasione del suo dottorato in lettere conferito ad honorem dall’Università della Western Australia, rivolto alla platea di centinaia di laureandi di tutte le discipline.

Il discorso rimbalza sulla rete, se ne citano passaggi, e diventa un fenomeno da milione di hit su youtube. È atterrato sulla mia bacheca, e ne sono rimasta abbastanza folgorata, devo dire, perché è un discorso, una filosofia, che mi somiglia parecchio, in molti aspetti, e secondo me ci sta bene in questo mese in mezzo alle riflessioni (mi piace ad esempio lanciare un gancio al magistrale post di mammamsterdam sul downshifting) sul come a volte anche i nostri valori vadano un po’ guardati in volto, soppesati, spogliati dei lustrini e rendicontati col giusto prezzo. In un periodo di crisi e di difficoltà, è bello sentire un messaggio che, anche se a prima vista pare cinico o pessimista, invita a mettere i piedi saldamente a terra, ritrovare il contatto con le radici. Risuona bene, consolatorio e solido, così come sarà risuonato consolatorio, alle porte della Grande Guerra, il bellissimo, e ormai abusatissimo e meme-izzatissimo, messaggio del governo britannico: “Keep calm, and carry on“. Mantenete la calma, e andate avanti. Questo discorso mi ha ricordato quello spirito.

Ma basta chiacchiere, ecco qui sotto, a vostro uso e consumo, la mia traduzione della parte centrale del discorso, i “nove insegnamenti di vita” di Tim Minchin. A voi le riflessioni, e per chi ha voglia di ascoltarlo dalla sua voce, sotto trovate il video. E in bocca al lupo anche a voi.

1) Non dovete necessariamente avere un sogno.

Gli americani nei talent show non fanno che parlare dei loro sogni. Beh, se avete qualcosa che avete sempre sognato, tipo, in fondo al cuore, buttatevici. Dopo tutto, è un modo per passare il tempo, inseguire un sogno. E se è un sogno sufficientemente grande, vi prenderà la maggior parte della vita, quindi per quando arrivate ad acchiapparlo, e vi troverete lì con lo sguardo fisso a contemplare l’abisso della esiguità della vostra conquista, sarete quasi morti, quindi chissene.

Io non ho mai avuto uno di questi grandi sogni. E quindi sono un fautore della appassionata dedizione alla conquista di obiettivi a breve termine. Dell’essere micro-ambiziosi. Mettetevi a testa sotto e lavorate con caparbietà su qualsiasi cosa abbiate di fronte… non sapete mai dove vi porterà. Soltanto, siate consapevoli che il prossimo obiettivo degno di essere perseguito apparirà con tutta probabilità alla vostra periferia. Che poi è il motivo per cui bisogna stare attenti con i sogni a lungo termine. Se metti troppo a fuoco il punto lontano davanti a te, non vedi la cosa luccicante alla coda dell’occhio.

2) Non cercate la felicità.

La felicità è come un orgasmo: se ci pensi troppo, è andato. Mantenetevi occupati, e mirate a rendere qualcun altro felice, e potreste trovarne un po’, di felicità, come effetto collaterale. La nostra specie non si è evoluta per essere costantemente contenta. Gli
Australopithecus afarensis, quei contentoni, si sono estinti prima di tramandare i loro geni.

3) Ricordatevi, è tutta fortuna.

Voi siete fortunati ad essere qui. Siete stati incommensurabilmente fortunati ad essere nati, e incredibilmente fortunati ad essere cresciuti in una bella famiglia che vi ha aiutato ad acquisire un’istruzione e incoraggiato ad andare all’Università. O, se siete nati in una famiglia orribile, beh, siete stati sfigati, e avete la mia solidarietà… ma siete comunque stati fortunati: fortunati che vi è capitato di esser fatti di quel particolare tipo di DNA che ha composto quel particolare tipo di cervello che – quando collocato in un’infanzia terribile – ha preso decisioni tali che vi ha portato, alla fine, a laurearvi. Bravi, certo, per aver trascinato voi stessi tirandovi dai lacci delle scarpe, ma siete stati fortunati. Non avete creato da soli quel pezzo di voi che vi ha trascinati.

Io suppongo di aver lavorato sodo per raggiungere qualsiasi dubbio obiettivo abbia raggiunto, ma non ho fatto il pezzo di me che lavora sodo, non più di quanto abbia fatto il pezzo di me che mangiava troppi hamburger invece di andare a lezione quando era all’Università.

Capire che non potrete mai veramente prendere tutto il merito dei vostri successi, né veramente incolpare altri dei loro fallimenti, vi renderà umili, e più compassionevoli.

L’empatia è intuitiva, ma è anche qualcosa su cui potete lavorare sopra, intellettualmente.

4) Fate moto.

Mi spiace per voi, pallidi, impastati, sfumacchianti laureati di filosofia, che sollevate il sopracciglio in una curva Cartesiana quando vedete la massa umana muoversi cercando la loro strada convoluta fra il micro traffico delle loro esistenze: voi avete torto, e loro hanno ragione. Beh, voi avete ragione a metà – “pensate quindi siete”… ma anche: correte, quindi dormite bene, quindi non siete sopraffatti dall’angoscia esistenziale. Non siete Kant, e non volete esserlo, credetemi.

Fate sport, fate yoga, correte, qualsiasi cosa, ma prendetevi cura del vostro corpo. Ne avrete bisogno, del vostro corpo. La maggior parte di voi vivrà fino a cent’anni, e anche i più poveri fra voi raggiungeranno un livello di benessere che la gran parte degli esseri umani nella storia non avrebbe mai sognato. E questa lunga, lussureggiante vita davanti a voi vi renderà… depressi!

Ma non disperate! C’è una correlazione inversa fra depressione ed esercizio. Fatelo. Correte, o miei bellissimi intellettuali, correte. E non fumate. Manco a dirlo.

5) Siate duri con le vostre opinioni.

Un famoso proverbio dice che le opinioni sono come i buchi del culo, tutti ne hanno uno. C’è molta saggezza in questo detto… ma io aggiungerei che le opinioni differiscono in modo sostanziale dai buchi del culo, per il fatto che esse devono essere costantemente e puntigliosamente esaminate.

Dobbiamo pensare in modo critico, e non soltanto critico sulle idee degli altri. Siate duri con le cose in cui voi credete. Prendete le vostre opinioni, portatele in disparte fuori, e tentate di distruggerle picchiandole selvaggiamente. Siate intellettualmente rigorosi. Identificate le vostre partigianerie, i vostri pregiudizi, i vostri privilegi.

La maggior parte delle controversie nella società sono mantenute in vita dalla difficoltà di accettare le sfumature. Tendiamo a creare false dicotomie, per poi argomentare a favore di una conclusione usando due punti di partenza completamente differenti, come due giocatori di tennis che vogliono vincere la partita sfoggiando colpi splendidamente eseguiti ma giocando su due campi differenti.

A proposito, visto che ci sono laureati in scienze e nelle arti davanti a me: per favore non fate l’errore di credere che le arti e le scienze non vadano d’accordo. Questa è un’idea recente, stupida e dannosa. Non devi essere a-scientifico per creare arte bella, per scrivere cose belle.

Se volete una prova: Twain, Adams, Vonnegut, McEwen, Sagan, Shakespeare, Dickens. Tanto per cominciare.

Non dovete essere superstiziosi per essere poeti. Non dovere odiare la tecnologia GMO per aver a cuore la bellezza del pianeta. Non dovete rivendicare un’anima per promuovere solidarietà.

La scienza non è un insieme di conoscenze, né un sistema di credenze; è solo un termine che descrive l’acquisizione incrementale di conoscenza, mediante osservazione, da parte della razza umana. La. Scienza. E’. Magnifica.

Le arti e le scienze devono lavorare insieme per migliorare il modo in cui la conoscenza è comunicata. Il fatto che molti Australiani – incluso il nuovo primo ministro, e mio cugino lontano – credano che il global warming causato dall’uomo sia controverso, è un indicatore potente del nostro fallimento come comunicatori. Il fatto che il 30% di questa sala si sia appena irritato è ulteriore conferma. Il fatto che questa irritazione abbia più a che fare con la politica che con la scienza è ancora più scoraggiante.

6) Siate insegnanti.

Per favore!!! Per favore, insegnate. Gli insegnanti sono le persone più ammirevoli e importanti al mondo. Non lo dovete fare per sempre, ma se siete in dubbio su cosa fare, siate insegnanti spettacolari. Anche solo nei vostri ventanni. Siate insegnanti di scuola primaria. Specie se siete uomini – abbiamo bisogno di insegnanti uomini. Anche se non siete insegnanti… insegnate! Condividete le vostre idee, non date per scontata la vostra istruzione. Trovate gioia in quello che imparate, e… spruzzatelo in giro.

7) Definite voi stessi da quello che amate.

Mi ritrovo spesso a fare una cosa recentemente, quando uno mi chiede che tipo di musica mi piace, dico “ah, io non ascolto la radio perché la musica pop mi innervosisce”. O se qualcuno mi chiede che cibo mi piace, dico “penso che l’olio di tartufo sia ormai onnipresente e assolutamente insopportabile”. E lo vedo succedere molto spesso online, gente la cui idea di appartenere ad una sub-cultura sia odiare Coldplay, o il calcio, o il femminismo, o il partito liberale. Abbiamo la tendenza a definirci in opposizione ad altre cose; come comico, io ci vivo di queste cose. Ma cercate anche di esprimere la vostra passione per le cose che invece amate. Siate generosi ed espliciti nel lodare chi ammirate. Mandate bigliettini di ringraziamento, e fate standing ovations. Siate “pro” cose, non solo “anti” cose.

8) Rispettate le persone con meno potere di voi.

Io ho, in passato, preso decisioni importanti che riguardavano le persone con cui dovevo lavorare – agenti e produttori – basate largamente su come loro trattavano il personale nei ristoranti. Non mi importa se siete i pezzi grossi nel giro, io vi giudico da come trattate i meno potenti. Tiè.

9) Non abbiate fretta.

Non dovete necessariamente sapere già ora che cosa fare nella vita. Non sto dicendo state seduti a farvi una canna tutto il giorno, ma neanche panicate. La maggior parte delle persone che conosco che erano sicure della loro carriera a 20 anni stanno avendo una crisi di mezza età ora.

Ho detto all’inizio di questo delirio che la vita non ha senso. Non era un’ affermazione a effetto. Io penso sia assurda l’idea di cercare “senso” nell’insieme di circostanze che capita esistano dopo 13.8 miliardi di anni di eventi non pilotati. Lasciate agli umani l’idea che l’universo abbia uno scopo per loro. Ad ogni modo, non sono nichilista. Non sono neanche un cinico. Infatti, sono abbastanza romantico invece. E la mia idea di romanticismo è la seguente:

… Presto sarete morti. La vita a volte vi sembrerà lunga e dura e… mamma, è spossante. E sarete a volte felici, e a volte tristi. E poi sarete vecchi. E poi sarete morti.

Esiste un’unica cosa sensata da fare con questa esistenza vuota: riempirla.

E la mia opinione (almeno fino a quando non la cambierò) è che le cose che meglio riempiono la vita sono: imparare quanto più possibile su quanto più possibile, provare orgoglio in quello che si fa, avere compassione, scambiarsi idee, correre (!), e essere entusiasti. E poi c’è l’amore, i viaggi, il vino, il sesso, i bambini, e donare, e scalare montagne… ma questo lo sapete già.

È una cosa incredibilmente eccitante, quest’unica, insignificante, vita che avete.

In bocca al lupo.

(foto credits @jmcarthy99)

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5 thoughts on “Una lezione di vita in nove punti – parola di Tim Minchin”

  1. Mi piace moltissimo e lo trovo anche io molto “inspirational”. Sono profondamente d’accordo su tutti i 9 punti tranne forse il primo, ma penso che sia questione di prospettiva: secondo me, già diventare “comedian” può essere il sogno di una vita. E una volta che sei diventato comedian (ma vale per tutti i lavori), vivere il sogno richiede comunque un certo impegno.

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  2. Mi piace molto quando dici che può apparire cinico e pessimista ma non lo è – firmato: una ottimista che tutti stanno cazziando (e lei stessa si cazzia per prima) perché sarebbe cinica e pessimista.

    Standing ovation quando chiede di essere “intellettualmente rigorosi”, e aggiungerei anche intellettualmente onesti… Quanto ne abbiamo bisogno!

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  3. Io mi sono innamorata del primo punto. Forse perché non ho mai avuto un sogno nella vita e mi sembrava di perdermi qualcosa, e invece ora so che è meglio così 🙂
    Grazie supermambanana!

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  4. Simpatico e concreto. Li trovo ottimi consigli da dare a una generazione che cresce. ma anche da tenere a mente per noi, in perenne precoce crisi di mezzza età, sempre troppo tardi per poter ancora fare, troppo presto per mettersi l’anima in pace.

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