Leggere ai bambini e con i bambini, un’alternativa al gioco o gioco di fantasia?

La lettura è gioco e relazione. Relazione con i personaggi del libro ma anche con le persone che il libro ce lo leggono. Spesso si pensa alla lettura come un’alternativa al gioco, quando invece si tratta più semplicemente di un gioco di fantasia.

ciao-lettureSilvia e Serena mi hanno chiesto un post sulla lettura con i bambini.
Me l’hanno chiesto almeno sei volte in sei mail diverse, probabilmente qualcuno deve averle avvertite che mi scuoto dalla mia proverbiale indolenza solo sotto tortura e terrorismo epistolare.

Ma la scelta del tema è bastata a farmi reagire in tempi umani: La lettura è un gioco? E che tipo di gioco?
Impossibile non rispondere subito a una domanda come questa.

Per me il gioco è innanzitutto un’avventura. Una via privilegiata per scoprire qualcosa di noi, del mondo e degli altri, che prima non sapevamo.

Il gioco è anche una relazione. Un modo per creare un legame profondo con chi gioca con noi in quel momento. E’ la condivisione di un’esperienza in cui ognuno di noi lascia una parte di sé, ne mette in evidenza un’altra, ne scopre un’altra ancora.
Ed è un’esperienza che avviene in un confine delicato tra regole e libertà, tra verità e fantasia.

In questo senso la lettura con i propri figli è un momento di gioco.
E’ una relazione profonda, intima, che si crea condividendo uno spazio, una storia, una fantasia, un’emozione.

Giocare con un libro. Come si fa?

Il libro ha le sue regole: le pagine si leggono in un certo verso, e le parole una dopo l’altra, e si sfoglia dall’inizio alla fine. Come nei giochi, le regole si possono seguire, ma anche stravolgere, e inventarne altre, se ci fa piacere.

Seguire le regole: i rituali

Chi è abituato a leggere ai bambini sa quanto è importante, prima di aprire un libro, creare un rituale che predisponga all’ascolto.[quote]

C’è la scelta del tempo, innanzitutto. Che può essere la sera, ma anche la domenica pomeriggio, il giorno dell’influenza, o qualunque momento in cui possiamo svuotare la testa da altro.
Non si legge con la televisione accesa o con il cellulare accanto. Si spegne il computer, si dimentica il lavoro, la cena da preparare e gli impegni del giorno dopo. Difficile? Si tratta di mezz’ora in fondo, si può fare.

Poi c’è lo spazio. Lo spazio deve essere accogliente, comodo e intimo. Voi dovete usare la voce, e quindi la vostra voce deve essere libera di circolare, di esprimersi. Cercate di stare bene. Di trovare la vostra posizione.
I bambini quando si emozionano spesso hanno bisogno di toccarvi, di abbracciarvi. Sistematevi in modo che possano farlo.
Potete anche creare uno spazio magico. Una coperta per terra come un accampamento degli indiani, un lenzuolo steso su un filo per fare una capanna, ma anche l’angolo del divano, o la cameretta la sera, magari con una lucina che è sempre quella. Per un periodo io mettevo un foulard colorato sulla lampada da comodino e avevamo la luce rossa. Una luce misteriosa adatta alle storie e al sonno.

Stravolgere le regole: la libertà di fare col libro quello che si vuole

Lasciate che scelgano loro

I bambini hanno le loro passioni. Voi proponete, ma se a loro un libro non piace non vi ostinate a leggerlo. Non succede così anche a voi con le vostre letture? Magari ci torneranno tra qualche mese, magari non ne vorranno mai sapere. Che importanza ha? Loro ragionano secondo schemi che non sono i nostri. Sono capaci di volere la stessa storia per giorni e giorni senza mai cambiare. Assecondateli. [quote1] E cercate di capire perché preferiscono una storia a un’altra. Ognuno ha la sua favola. E ha bisogno di risentirla infinite volte perché parla proprio di lui, di quello che sta provando adesso. Gli fornisce le parole e le immagini per elaborare un sentimento, una paura, una fase della propria crescita.

Date loro il diritto di non leggere

Di sfogliare le pagine a caso, di fissarsi su una figura, di chiedere perché quel lupo ha le orecchie così e così e il naso così e cosà. Loro della storia vedono cose che noi non vediamo. Impariamo a guardare le cose con i loro occhi.
Leggere on vuol dire arrivare alla fine del libro, ma giocare con il libro.
Questo è ancora più importante nel primo approccio al libro, che può avvenire presto, prima dell’anno, appena il bambino è in grado di afferrare e fissare lo sguardo. Lasciate che i bimbi piccoli esplorino i libri. Che li mordano (parliamo di libri morbidi e lavabili) che li tocchino, che li sfoglino, che siano loro a proporvi di leggere. Il libro di figure grandi e poco testo, può essere sfogliato, cantato come una filastrocca, ci sono le finestrelle da aprire innumerevoli volte. Il libro può essere anche gettato per terra, impilato, nascosto, si può usare per fare il cucù.

Creare le regole: giocare con le storie e le parole

A partire dai due/tre anni (i bambini hanno percorsi diversi, voi sapete quando è il caso di provare) si può cominciare a giocare con le storie e con le parole. La favola arcinota e ripetuta mille volte può essere all’improvviso stravolta. Cappuccetto non è più rosso ma verde chiaro, porta alla nonna un casco da motociclista, oppure le chiavi della macchina, o il biglietto del treno. Elementi della realtà possono entrare nella storia, che serve a parlare di quello che succede a casa, a scuola, nella vita di tutti i giorni.

Un po’ più avanti nel tempo, quando i bambini hanno maggiori strumenti linguistici, si possono provare altri giochi.

Per esempio si può costruire una storia nella quale i protagonisti siano i nostri figli e i loro amici. Hanno una passione per Spiderman, pippi o le Winx? Va bene. Non ci sono eroi di serie a e di serie b. Anche se voi odiate i cartoni loro li adorano, e hanno il diritto di usare la fantasia senza essere asfissiati da storie preconfezionate. Per una volta saranno loro Spiderman, Pippi e Bloom, alle prese con mostri terribili e magnifiche avventure. Date loro la possibilità di immaginarsi con quei vestiti, con quel ruolo. [quote2]Verranno fuori Gormiti con gli occhiali, fatine cicciottelle bravissime ad andare in bici, e Superman inappetenti che fanno mangiare i bambini della città. Provate a chiedere ai bambini e ora che succede? E’ incredibile il numero di suggerimenti che vi daranno, vedrete che la storia andrà avanti da sé.

Oppure si fa una storia con le rime, il cacciatore ha un fucile ma anche un badile che funziona a pile, e se si dimentica di cambiarle succede un patatrac…

E chiedete ogni tanto cosa farebbero loro in quella storia, se avrebbero il coraggio di affrontare il mostro o di partire verso l’ignoto.
Perché le storie parlano di noi, ma con un linguaggio tutto loro.
All’interno del quale è possibile ritrovarsi, genitori e figli, personaggi di una stessa storia, impegnati per la vita in un’avventura comune.

Tutti pronti per leggere, allora? Spero proprio di sì.

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21 thoughts on “Leggere ai bambini e con i bambini, un’alternativa al gioco o gioco di fantasia?”

  1. @lgo bellissima questa cosa delle storie persuasive. in realtà tutto nella nostra vita è una storia e trovare la possibilità di far funzionare l’immaginazione nel quotidiano è meravigliosa
    @silvia ma non sei andata alla fiera più libri più liberi? sei ancora in tempo, fanno anche delle visite guidate per i bimbi in cui consigliano diversi titoli, un modo per avere una panoramica generale….vai che fanno lo scontone del 20%

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  2. Oggi abbiamo organizzato una spedizione con qualche amichetto del Sorcio alla volta della meravigliosa libreria per bambini che sta al centro-centro.
    Dopo aver guadato fiumi di turisti venuti ad affrontare lo shopping natalizio a Roma (chissà poi perchè!), siamo Giunti nel regno incantato del libro per bambini, dove la nostra mini-orda ha deciso di sfogliare più o meno ogni cosa.
    Lo scopo della missione, su suggerimento della maestra A., le cui parole vengono riportate dai nostri pargoli come Verbo e verità assoluta (finchè dura!), era acquistare libri scritti in stampatello maiuscolo, per aiutarli nelle prime letture autonome.
    I nostri, dopo due-ore-due di stazionamento in libreria (colpa loro: hanno messo i divanetti!), hanno guadagnato 3 libretti a testa. Il nostro suggerimento era di comrparli tutti diversi per poi scambiarseli, ma lo spirito di emulazione ha avuto per lo più la meglio e sono usciti con almento 2 doppioni a testa.
    La scelta rispecchiava, ovviamente, la personalità di ognuno. Il Sorcetto ha rifiutato ogni storia fantasiosa e minimamente sentimentale, ripiegando su: un libretto sulla composizione dei cibi, uno sui Paesi d’Europa e, per fortuna, la storia del gabbiano Gaetano.
    Già sull’autobus del ritorno erano tutti con il naso nei loro libri a leggere ognuno a mezza voce. Risultato: un brusio sul bus che ha messo a dura prova gli altri passeggeri.
    Da questa sera si è indetta la sessione di lettura autonoma: un piccolo passo per il Sorcetto, un grande passo per la famiglia!

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  3. Il nostro momento per le letture è la sera, tutti sul letto, con la figlia grande che un po’ legge per conto suo e un po’ ascolta.
    E devo dire che qualunque sia il libro, dai barbapapà che ora sono la lettura preferita del nano piccolo, ai libri delle grandi, le storie lunghe, i miti, tutto quello che si può dividere facilmente in puntate autoconsistenti, insomma, tutti e tre apprezzano molto.
    Tant’è che le “storie” sono diventate le vie di fuga dalle situazioni difficili. Non ti vuoi vestire per andare a scuola? Allora faccio come Achille, e nascondo una spada dietro al grembiule, voglio vedere se non la prendi. Non vuoi mangiare le carote? Allora ti racconto come i gormiti della terra coltivano carote giganti.
    In effetti, comunque, con la spada di Achille ho più successo che con le carote di Gorm 😉

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  4. @elena hai ragione sul fatto che bisognerebbe allargare. anche post come il tuo servono però a dare qualche suggerimento, un po’ di voglia in più. bisognerebbe fare qualcosa dentro le scuole, o coinvolgere gli altri genitori in modo simpatico. e poi c’è un altro metodo infallibile: regalare libri belli ai compleanni
    @milena poni un problema che spesso ho anch’io anche se ho solo due figli.
    dipende dai periodi. a volte devo tarscurare il più grande (che però ha avuto letture in esclusiva o ad hoc fino ad ora) a volte faccio letture collettive nel lettone di libri ipo lo hobbit, pippi calzelunghe, emil o l’isola del tesoro. mettono d’accordo tutti alla fine

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  5. Che emozione leggere questo argomento! grazie! la lettua è un mio vecchio amore da troppo tempo trascurato: con 4 figli, casa e lavoro, non riesco mai a trovare il tempo! io nei libri mi ci devo immergere e non mi posso accontentare dei 10 minuti al bagno (seppure li avessi!) o dei ritagli…e così…Ma la cosa che mi dispiace di più è che non riesco a leggere con i bambini perché è così difficile conciliare le esigenze, i gusti e i ritmi di età diverse! 9,6 e 3 anni(il piccolo di 5 mesi ha ancora tempo anche se non molto!)…tutte fasi differenti…eppure loro adorano leggere! ma mi vorrebbero tutti quanti in esclusiva a leggere solo per e con ognuno di loro! La più piccola (quella di 3 anni) soprattutto ha una passione enorme per i libri e la gran fortuna di condividerla con una maestra straordinaria della scuola materna che legge e interpreta le storie che leggono in maniera straordinaria! quando vado a prenderla non vuole venire via finché il libro non è finito e poi a casa me lo racconta e vuole che io glielo rilegga!e io lo confesso sono anche un pò gelosa!Spero solo che questo amore che hanno per la lettura non finisca mai e che nella mia inadeguatezza riesca in qualche modo ad alimentarlo un pochino!

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  6. ecco, appunto! anche quando vado ai seminari sulla lettura organizzati dalla biblioteca locale ci si guarda intorno e si è sempre le stesse facce! quindi la domanda è: ma come si fa ad allargare il cerchio? ciao elena

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  7. Beh, certo, Elena, non hai tutti i torti… Se conosci in prima persona il piacere avvolgente di essere immerso nella lettura di un libro, puoi trasmetterlo e senti la voglia di trasmetterlo, altrimenti, se non è un’esperienza che ti appartiene, non ti verrà neanche in mente di investire tanto nella lettura.
    Del resto solo una lettrice mamma avrà voglia di diventare una mamma lettrice.

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  8. Ciao,
    ho raccontato la mia esperienza di mamma lettrice nel mio blog, proprio oggi. E’ stata ed è un’esperienza bellissima.
    Viva la lettura!
    Parlo di spazi e tempi giusti, di atmosfera, di libertà, di espressività, e di un lungo e costante lavoro per arrivare ad avere il gusto del leggere.
    L’impressione però è che se ne parli sempre solo tra di noi, cioè tra mamme che già sono avviate in questo percorso, che sapevano già che l’avrebbero intrapreso,…che ne dite? ciao elena

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  9. @serena e in effetti il luogo magico si sceglie insieme, epoi dipende, per noi è un luogo molto fisico, dobbiamo stare tutti “azzeccati” per leggere i libri penso che avrò sempre questa sensazione di calore pensando alla lettura con i miei figli
    @stranamamma vero verissimo, loro seguono una logica diversa, ed è bellissimo provare a seguirla anche noi. le immagini poi sono importantissime, ci sono delle edizioni (come artebambini o babalibri) che puntano molto sull’immagine. provate a proporre dei libri ben illustrati, sono una fonte di nutrimento. sfruttate anche tanto le biblioteche. non si può comprare tutto, ma in biblioteca si può scegliere cosa vale veramente la pena… si può variare e cusiosare, cosa importantissima
    @flavia questo è un caso di due volontà forti a confronto :)))
    la storia non va per forza letta secondo la nostra logica, se c’è un giorno veloce, la storia andrà letta velocemente, se è un giorno salterello, si salterà direttamente all’ultima pagina. tanto sui libri belli i si ritorna all’infinito, ci sarà tempo poi leggere tutte le frasi
    la storia della macchina è bellissima

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  10. Quando leggo, Pezzetto non ascolta ed è già due pagine in là, a chiedere chi è quello e perchè fa questo… e io gli rispondo come cavolo facciamo a capirci qualcosa se non mi dai mai il tempo di leggertela, la storia, mannaggia a te. quanto sono adulta e strutturata! mamma mia. :)) ieri sera però mi sono rifatta, mi ha chiesto una storia a piacere, e ne abbiamo inventata una insieme: una macchina nera, di nome Nerina, di notte andava sempre a sbattere, perchè aveva anche i fari neri… ma arrivava l’amica LUCia, di colore (guarda caso: giallo) e le regalava due bellissimi fari nuovi che facevano una bella luce calda. E nerina disse: grazie Lucia, mi hai regalato la vista, e se tu un giorno dovessi avere bisogno di me, ti darei anche il mio motore.
    Mi ha abbracciato forte e mi ha detto buonanotte tutto contento…
    (Come vado?)
    grazie Piattini perchè mi fai un po’ liberare dalle strutture 🙂

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  11. Quello che mi affascina sempre quando osservo mio figlio (2 anni) o mio nipote (4 anni) alle prese con un libro è il diverso canale che loro utilizzano per decifrarne il contenuto rispetto al nostro. Loro leggono attraverso le immagini, noi attraverso le parole, ma loro riescono spesso a soffermarsi su particolari che a noi sfuggono.
    Credo che con i nostri bambini possiamo riscoprire il fascino delle immagini, quasi un’abilità perduta. Una volta anche noi quando eravamo bimbi e non sapevamo leggere avevamo questa abilità che poi è stata soppiantata dalla comodità e velocità di apprendimento che offre la letture attraverso i testi.

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  12. Io pensando proprio alla creazione del luogo magico, quando abbiamo fatto la stanza del Vikingo, ho voluto creare un angolo per la lettura. Uno spazio protetto, tipo nicchia, sotto una tavola profonda, con un materasso per terra e dei cuscini, e una tendina da tirare per chiudercisi dentro. Ho pensato che sarebbe stato il posto perfetto per sederci a leggere libri insieme. Mi coccolavo nel pensiero delle ore trascorse a nascondersi nell’angolino della lettura. E invece, ovviamente, il Vikingo l’angolino non se lo fila affatto. I libri li vuole leggere sul divano del salotto o sul suo letto, e il bellissimo angolino della lettura è diventato una specie di magazzino dei giochi ingombranti. Che tristezza! Però forse è giusto così, perché quell’angolino l’ho pensato e ideato io, e non lui, e forse non lo sente suo. Mi sa che il posto magico devono trovarlo da soli.

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  13. Mi hai fatto venire in mente un libro cartonato sui pesci, che si può leggere o se ne possono guardare le figure, ma che si può aprire in un lungo pannello nel quale rinchiudersi dentro e sognare di stare nel mare. E’ tutto consunto, ho dovuto riattaccarne i pezzi con lo scotch più volte, ce lo siamo portato dietro un po’ dappertutto… E’ li da circa 5 anni, è stato uno dei primi libri del Sorcio. Era grande come lui, adesso lo tiene comodamente sulle ginocchia. Lo ha trascinato in lungo e in largo, lo ha usato come strada, come ponte, come tenda, ci si è avvolto guardando trasognato i disegni. Lo ha maltrattato nei momenti bui e mi ha chiesto disperato di ripararlo quando si rompeva troppo…
    Mi sa che quel libro non lo butterò mai.

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