Le ragazzine non rimangono piccole per sempre.

Erin May Kelly è una poetessa scozzese, vincitrice di molti premi e impegnata sul fronte anti-violenza contro le donne. Questo è un suo contributo per il canale digitale BBC The Social, ispirato dalla frase pronunciata da Kyle Stephens, al processo contro il medico Larry Nassar, che aveva abusato di centinaia di giovani pazienti. Ve lo offriamo con traduzione nostra.

Le ragazzine non rimangono piccole per sempre.
Perché dovrebbero volerlo,
quando viviamo in un mondo in cui ci insegnano a odiare tutto ciò che riguarda le ragazzine?
Odiamo i libri che leggono, i cantanti che amano.
Esiste qualcosa che viene preso in giro più di One Direction o Twilight?
Le chiamiamo svampite, o puttanelle.
E quando i ragazzi sono crudeli con loro, diciamo “sono ragazzi”, o “fa così perché gli piaci”.

Ma le ragazzine non rimangono piccole per sempre.
Si trasformano in qualcosa di furioso e tremendo.
Si trasformano in esseri con lame affilatissime, e una rabbia montata da tutti gli anni in cui è stato detto loro che sono delicate e fragili.

Ho sentito al notiziario la storia di una 15enne.
Nuda. Affamata. Che ha nuotato attraverso un lago di 60 ettari.
E’ emersa da quel lago, scheletrica e grondante, e ha continuato a correre finché non era in salvo.
Perché, vedete, i due uomini che l’hanno tenuta rinchiusa in uno sgabuzzino per 29 giorni, l’avevano lasciata incustodita. Perché dopo 29 giorni in uno sgabuzzino, una ragazzina certo non sarebbe stata mai in grado di scappare.
Ma le ragazzine non rimangono piccole per sempre.
Si trasformano in atleti sovraumani che riescono a sfuggire il male nuotando, anche se sanguinanti, e spezzate, e mezze morte.

Ho sentito al notiziario la storia di una 17enne.
Con la testa rasata, sulla TV nazionale, che senza batter ciglio faceva partire il suo grido di battaglia, solo giorni dopo aver visto i suoi amici morire. Senza balbettare, o tremare, ritta davanti alla nazione, chiedeva con autorità di cambiare le leggi.
Vedete, le ragazzine non rimangono piccole per sempre.
Si trasformano in giovani politiche, che non elargiscono rispetto agli uomini in doppiopetto che non se lo siano guadagnato.

Ho visto al notiziario Kyle Stephens, ora una donna adulta, stare ritta a centimetri di distanza dall’uomo che aveva abusato di lei e di altre 300 ragazzine. E dire:
“le ragazzine non rimangono piccole per sempre. Si trasformano in donne forti che tornano per distruggere il tuo mondo.”

E io spero che ogni ragazzina sia consapevole di essere capace di questa distruzione.
Che per ogni cosa che tenterà di farle del male, lei sappia che può nuotare più forte,
che per ogni legge che tenterà di opprimerla, lei sappia che la può combattere,
che sappia di poter stare a centimetri di distanza da chi ha tentato di ucciderla, e dimostrargli quanto abbia clamorosamente fallito.

Spero che si renda conto che nel momento in cui è nata le è stata data questa lista di cose che non le è permesso fare, perché piccola, e fragile, e femmina.

E spero che legga di tutte queste donne che hanno preso quella lista, se la sono ficcata in bocca, l’hanno masticata, e l’hanno sputata.

Perché non volevano avere niente da spartire con un mondo che considera tanto poco le ragazzine.

[Erin May Kelly]

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2 thoughts on “Le ragazzine non rimangono piccole per sempre.”

  1. Brividi! Tutto troppo vero, purtroppo. Ma la consapevolezza delle donne sta cambiando.
    E forse riusciremo a cambiare anche le mentalità incistate di sessismo, i giudizi miopi e le stereotipie di un mondo sempre tarato su due pesi e due misure

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