Le età dell’amicizia

L’amicizia tra bambini mi affascina.
Mi incuriosice e mi commuove quel modo folgorante di scegliersi in un attimo, di lasciarsi in un momento o di rimanersi fedeli fino all’età adulta. Ma in fondo questo è un meccanismo che ci portiamo dentro per tutta la vita, solo che poi, “da grandi”, ci facciamo qualche scrupolo in più a gettare le braccia al collo a qualcuno conosciuto da pochi attimi solo perchè abbiamo sentito il feeling giusto e ci facciamo altrattanti scrupoli a dire a qualcuno che conosciamo da tempo “vaiaquelpaese, perchè noi due proprio non ci capiamo più“.
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Le relazioni di amicizia del Sorcetto si sono intensificate proprio in questi ultimi due anni. E ancor di più ora, con l’inizio della scuola elementare. Quest’anno, infatti, è stato segnato proprio dalla scoperta del MIOMIGLIOREAMICO: quello per cui parteggiare ad ogni costo, quello da difendere o consolare e dal quale cercare consolazione e sostegno.
Ovviamente per lui l’amico fraterno è proprio singolare: uno e basta. Già selettivo di per sè (tre persone configurano ampia comitiva), per dare anima e cuore ha scelto UN amico, dal quale è stato reciprocamente scelto.

A quanto pare, a quanto dicono i pedagogisti, esiste un’età dell’amicizia.
L’amicizia non è innata e non nasce neanche troppo presto: per diventare amici bisogna empatizzare, riuscire a mettersi nei panni dell’altro, solidarizzare e, soprattutto, resistere al conflitto. Le relazioni tra coetanei nascono presto, dal primo momento in cui si mettono insieme più bambini, come in un asilo. Ma l’amicizia, quella duratura, ha i suoi tempi: non è fatta solo di affetto e di condivisione di interessi, ma anche di consapevolezza che quel rapporto è voluto come persistente nel tempo. Quindi l’amicizia è tale quando c’è la giusta maturità per superare i conflitti in nome di qualcosa che durerà più della lite. L’amicizia presuppone una capacità di fare progetti.

Dalle tante classificazioni delle “età dell’amicizia” che si trovano in letteratura, ho ricavato questa schematizzazione, secondo la quale l’amicizia si evolve secondo cinque stadi (ovviamente tutti approssimativi e frutto di generalizzazioni):
– dai 3 ai 7 anni, l’amicizia è solo vicinanza fisica, compagnia e condivisione occasionale dei giochi;
– dai 4 ai 9 anni, l’amico è colui che aiuta e del quale si incominciano a conoscere le preferenze;
– dai 9 ai 15 anni il rapporto è caratterizzato da reciprocità e coordinamento della relazione, ma se non si è d’accordo su qualcosa non si è più amici, la relazione è ancora piuttosto fragile;
– sempre dai 9 ai 15 anni interviene un altro stadio, caratterizzato dalla fiducia, dall’intimità e dalla consapevolezza della continuità della relazione e dei vincoli affettivi tra i partner;
– dai 12 anni all’età adulta la concezione dell’amicizia diventa una relazione inserita in un contesto più generale di relazioni sociali, si ricerca e si offre sostegno psicologico ma il rapporto non intacca l’autonomia personale dei partner.
Ovviamente gli stadi si sovrappongono, proprio perchè ognuno evolve con i suoi tempi da una fase all’altra.
Studi più recenti abbassano l’età in cui si consolida il rapporto d’amicizia, pur ribadendo che la durata nel tempo della relazione ed il suo protrarsi fino all’età adulta, è proprio della pre-adolescenza/adolescenza.

C’è poi il modo di percepire l’amicizia da parte dei bambini. Cosa si aspettano loro da quello che chiamano “amico” nelle loro diverse età?
Prima vedono nel loro amichetto colui che compie attività comuni e che, materialmente, è vicino.
Poi nasce l’ammirazione del carattere e della personalità dell’amico.
Infine, emergono le altre dimensioni della relazione: la lealtà, l’intimità, la genuinità, l’accettazione e gli interessi comuni.
Crescendo, si cerca nell’altro e nella relazione con l’altro qualcosa sempre più complesso ed articolato.
Se l’amichetto della scuola materna, nell’età in cui bastava giocare allo stesso gioco, sarà ancora l’amico del cuore al liceo, nell’età in cui si cerca qualcuno con cui parlare di sè, è perchè queste fasi, queste tappe di crescita, sono state percorse insieme.

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