Se l’idea di dormire tutti nel lettone per anni non fa per voi, e il metodo descritto dal Dott. Estivill (o metodo Feber o del controlled crying) vi sembra crudele o per lo meno troppo rigido, benvenuti nel club dei genitori alla ricerca della sana via di mezzo. Dopo una rapida analisi delle esigenze personali di ciascun membro della famiglia, abbiamo fin dall’inizio chiarito con noi stessi e con il Vikingo che a ognuno spetta il suo letto. Uno proprio spazio in cui sentirsi al sicuro, riposarsi e dormire quelle ore necessarie a vivere meglio durante il giorno. Dopo aver letto vari libri sull’argomento, abbiamo deciso di seguire quello di Tracy Hogg nel suo libro Il linguaggio segreto dei neonati(in realtà il libro non parla solo di sonno, ma è una guida completa anche per allattamento e molto altro). E’ un metodo facilmente adattabile ad ogni tipo di bambino, tiene conto delle esigenze del genitore che vive nella società moderna, ed è “ragionevole”.
Anzi più che un metodo, oserei dire che è una guida per il genitore che vuole insegnare a dormire al suo bambino in modo indipendente. Ma è anche una guida per capire come dormono i bambini. Perchè per quanto sia difficile crederlo, tutti i bambini passano delle fasi per l’addormentamento che vengono descritte con precisione nel libro.
L’autrice li chiama I tre stadi del sonno, e si possono riassumere più o meno così.
1. L’attimo. Quando il bambino inizia ad avere sonno, sbadiglia. Proprio come noi. Qui Tracy Hogg suggerisce di cogliere l’attimo e di mettere il bambino a letto, al più tardi al terzo sbadiglio. Se non si fa, allora il bambino inizierà a piangere, evitando di passare alla seconda fase.
2. La zona. Il bambino assume uno sguardo fisso, verso un punto lontano non definito, che lei definisce sguardo delle mille miglia. Questa fase dura 3 o 4 minuti.
3. Lasciarsi andare. Il bambino si comporta con un viaggiatore in treno che si sta per addormentare. Si appisola e la testa gli cade da un lato. Quindi riapre gli occhi per qualche secondo, poi si appisola di nuovo e la testa gli cade di nuovo svegliandolo. Riapre gli occhi e così via per 4 o 5 volte prima di addormentarsi completamente.
Se osservate il vostro neonato quando si sta addormentando vi accorgerete che la descrizione è assolutamente accurata. Ci si rende immediatamente conto che se non si riconoscono le 3 fasi, è facile che si facciano delle azioni che impediscano l’addormentamento. La prima fase, quella degli sbadigli, potrebbe essere molto breve per un bambino molto sensibile agli stimoli visivi, e c’è un forte rischio di perdersela. Quando poi si sta nella fase del ciondolamento della testa, i continui risvegli potrebbero essere presi per una difficoltà ad addormentarsi invece che per delle fasi necessarie all’addormentamento. Se interveniamo ad esempio infilandogli il ciuccio in bocca, o prendendolo in braccio rischiamo facilmente di ottenere la reazione opposta, impedendogli di addormentarsi invece di aiutarlo. Per quanto tutti i neonati passano queste fasi, ci sono delle differenze a seconda del temperamento del bambino. I bambini più tranquilli potrebbero avere una prima fase di sbadigli sufficientemente lunga , e si può attendere più a lungo prima di metterli a letto senza rischiare che inizino a piangere. Potrebbe anche verificarsi che un neonato del genere riesca ad addormentarsi da solo in un ambiente pieno di stimoli e luci, in quanto è perfettamente in grado di isolarsi. Al contrario un bambino molto vivace potrebbe sbadigliare solo un paio di volte, ed entrare in crisi velocemente, iniziando a piangere in modo convulso sbarrando gli occhi e agitando le braccia. Per questo tipo di neonati è ancora più importante cogliere l’attimo, e interrompere gli stimoli visivi. Questo è il tipo di neonato che non si addormenterà mai in una salotto pieno di gente.
Insomma conoscere questi 3 stadi dell’addormentamento non è sufficiente. Dovete conoscere anche chi è il vostro bambino. Sapere quali sono i suoi ritmi è un aiuto incredibile. Come ho suggerito nel post Le regole base di un buon sonno, provate a tenere un diario in cui annotate tutti gli orari di sveglia e addormentamento per qualche giorno. Questo vi servirà come riferimento.
Potete aspettare di entrare nella fase degli sbadigli oppure iniziare un pò prima se il vostro bambino è molto vivace e rischiate di perdere il momento. Qualsiasi tipologia sia il vostro bambino, seguite una routine che dica al bambino che ci si sta preparando ad andare a letto.
- Per un neonato basteranno pochi minuti: cambio pannolino, pigiamino, si tirano le tende, lo si mette nella culla e si canta una ninna nanna. O qualsiasi cosa vogliate voi, purchè sia sempre la stessa routine. Un consiglio, se cantate una ninna nanna, sceglietene una che vi piace veramente, io sono già 3 anni che la canto! Lo scopo è quello di calmarli, e non di farli addormentare. Se vedete che il neonato è entrato già nella seconda fase, quella dello sguardo fisso, è arrivato il momento di smettere le coccole e qualsiasi altra attività rilassante che avevato intrapreso. All’inizio della terza fase, quella del ciondolamento, mettelo nel lettino dicendo una frase tipo “ora ti metto nel tuo lettino, così potrai riposare bene” o qualsiasi altra frase il vostro senso materno o paterno possa suggerirvi.
- E’ possibile e probabile che il bambino abbia un sobbalzo. Dopotutto sta nella terza fase quindi è normale. Provate a vedere se si riaddormenta da solo senza il vostro intervento. Se non lo fa, potete provare a calmarlo dandogli pacche leggere al centro della schiena e sussurrando “shh shhh!”. Provate a non prenderlo in braccio a meno che non stia piangendo.
- Se si calma, si spenge la luce e si esce dalla stanza. A questo punto molti neonati sono in grado di addormentarsi da soli, seguendo gli ultimi stadi descritti sopra.
Questa è la teoria. E funziona anche molto bene per moltissimi bambini. Ma sappiamo bene che altrettanto spesso le cose non vanno come dovrebbero andare. Nel caso in cui non riconosciamo i segnali della prima fase ad esempio, il bambino portebbe essere troppo stimolato per addormentarsi, e il pianto è il suo modo per isolarsi. Ecco quindi alcuni consigli su come agire quando le cose non vanno secondo le aspettative.
Prendetelo in braccio, e senza cullarlo, sussurrategli nell’orecchio con voce decisa “va tutto bene! Mamma (o papà) è qui. Dobbiamo imparare ad addormentarci da soli. Ora ti insegno come si fa.” Aspettate che il bambino smetta di piangere e poi mettetelo subito nel lettino. Ma come si fa a farlo smettere di piangere senza cullarlo? Tracy Hogg sostiene che gli si possono dare delle leggere pacche al centro della schiena, mentre si emette un suono sussurrante “shh shhh!” vicino all’orecchio del bambino. Non dentro l’orecchio! Lo sh sh sh deve essere appena più forte del volume del suo pianto. Pacche ritmate sulla schiena e shh shh nell’orecchio sono una specie di miracolo. Il neonato non è in grado si sostenere più di 2 stimoli alla volta. Se ci aggiunge il terzo, cioè il suo pianto, non ce la fa. Quindi è costretto a smettere di piangere. Voi a quel punto lo rimettete nel lettino, magari un pò di lato, e continuate a dare pacche e a fare sh shh per un pochino. Prima che si addormenti del tutto, smettete, e uscite dalla stanza.
Tutto questo è solo un assaggio della ricchezza descrittiva del linguaggio dei neonati proprio del libro di Tracy Hogg. Ci sono descrizioni del linguaggio corporeo a seconda dell’età del neonato che lasciano a bocca aperta quando si riconoscono nel proprio frugoletto. I consigli pratici sono moltissimi, e si adattano ad ogni tipo di bambino, perchè partono sempre dall’osservazione del bambino, e non dall’assumere che un comportamento sia giusto a priori. Della stessa autrice ci sono almeno altri due libri (disponibili solo in inglese) che vanno a completare il primo, e che sono utili nel caso in cui le cose non funzionino a dovere: The Baby Whisperer Solves All Your Problems per il primi mesi, e
Secrets of the Baby Whisperer for Toddlers per bimbi un pò più grandicelli. Sono ricchi di suggerimenti estremamente utili ed esempi di come lei sia riuscita a risolvere casi più o meno difficili. Ma la cosa più importante di tutta la filosofia di Tracy Hogg, è che i suoi libri insegnano al genitore a fermarsi ad osservare il bambino prima di agire, per capire quale è il problema, come è iniziato, e quindi riuscire a trovare la strategia più utile per risolverlo. Un atteggiamento che penso possa tornare utile per moltissimo tempo.
Se ti fosse venuta voglia di leggere questo libro, compralo utilizzando uno di questi link e aiuterai questo sito a crescere:
The Baby Whisperer Solves All Your ProblemsTi potrebbe anche interessare Il linguaggio segreto dei neonati:
inMondadori.it
lafeltrinelli.it
Grazie mille per l’aiuto!
Silvia
Ciao Serena, provo ad essere + chiara: Margherita da quando è nata è stata abituata a stare sempre in braccio di giorno, per farla dormire la addormentavo in braccio e poi io la metto nel lettino e dormiva serena. Quando ha compiuto 3 mesi ho deciso che doveva abituarsi a stare nel passeggino, nella sdraietta ecc e allora ho applicato il metodo di t.h.: la mettevo nel passegino quando piangeva la prendevo aspettavo che smettesse di piangere e la rimettevo giù. Margherita si è abituata a stare nel passeggino o cmq nn + fissa in braccio: in questo senso il metodo ha funzionato. Mentre per quanto riguarda l’addormentamento fino ad ora continuavo ad addormentarla in braccio e adesso ho deciso che deve abituarsi ad addormentarsi nel lettino sia di giorno che di notte. Il fatto è che di giorno fa tre pisolini di circa mezz’ora l’uno quindi se secondo il metodo dopo la nanna c’è la pappa, nel caso di Margherita questo nn è possibile perchè altrimenti mangerebbe dopo sole 2 ore! e quindi quando si sveglia giochiamo un pò e poi all’ora “stabilita” facciamo la pappa e rinizia la routine. Ho provato a farla riaddormentare dopo il pisolino lampo ma nn si riaddormenta.
Inoltre, fino ad adesso nelle ore dei suoi pisolini noi eravamo sempre a passeggio e lei si addormentava nel passeggino(sempre mezz’ora), mentre ora che il tempo è peggiorato stiamo + in casa e spesso mi capita quello che ti ho scritto nel precedente post :lei piange e la tiro su, smette e la metto giù ecc ecc. ad un certo punto smette di piangere e inizia a giocare: fa tutti i versini e ride(questo accade sia di giorno che di sera) e allora io la prendo perchè secondo me le è passato il sonno e infatti sta un pò a giocare e dopo un pò si rinizia tutto da capo.
Sbaglio i segnali? ma è possibile che piangendo le passi il sonno?
spero di essere stata + chiara
Ciao a tutte, avrei bisogno di un vostro consiglio: ho una bimba di 4 mesi e mezzo ed ho già applicato “il metodo” di tracy hogg per disabituarla a stare fissa in braccio(in ospedale mi avevano detto che nn avrebbe preso brutte abitudini…)con ottimi risultati. adesso sto cercando di abituarla ad addormentarsi nel lettino… tutto come da copione: lei piange e la tiro su, smette e la metto giù ecc ecc. ad un certo punto smette di piangere e inizia a giocare: fa tutti i versini e ride(questo accade sia di giorno che di sera) e allora io la prendo perchè secondo me le è passato il sonno e infatti sta un pò a giocare e dopo un pò si rinizia tutto da capo, ma Credete sia possibileoppure fraintendo i segnali del sonno? Cosa sbaglio?
Grazie in anticipo a coloro che mi daranno risposta
Ciao
@Silvia quando dici che hai già applicato il metodo di Tracy Hogg che intendi? Perché non è un metodo che uno applica e poi si dimentica. La parte importante, direi fondamentale del metodo è nella routine. La tua bimba segue una routine oppure si addormenta quando capita? La routine ti aiuta a decifrare meglio i suoi segnali di sonno e fame. Prova a leggere il post https://genitoricrescono.com/routine-tracy-hogg-6-mesi-easy/ Fammi sapere come va mi raccomando.
Ciao Eva, ti ringrazio davvero per i tuoi consigli.
Per fortuna da ieri le cose vanno molto meglio: ho tenuto duro nel cercare di rispettare gli orari della routine con un margine di massimo mezz’ora di differenza ed è avvenuto il miracolo! Zoe si sta addormentando quasi del tutto da sola, ma soprattutto senza seno dall’altro ieri sera! La notte si sta svegliando una sola volta dopo 7 ore di sonno (3.30-4.30, dipende)e poi la mattina come al solito alle 7.00-7.30. Inoltre sta facendo tutti e tre i pisolini indicati dalla routine, anche se prima ne faceva anche lei uno lungo il pomeriggio. Credo sia la prova che come molti dicono i bambini sono molto flessibili ed inclini ad adattarsi, se si da loro il tempo e il modo per farlo. Sono molto soddisfatta del risultato, anche perchè fino all’altro giorno ero certa che non ce l’avrei mai fatta ed invece ancora una volta la mitica Tracy non mi ha deluso!!
@Serena, hai avuto ragione in pieno! Sonno porta sonno! Grazie ancora per avermi seguito, credo che senza il tuo appoggio e le tue dritte avrei mollato..Svolgi un servizio di pubblica utilità, secondo me!! Comunque mio marito mi ha ordinato il secondo libro della Hogg in inglese per ogni evenienza..
@francesca grazie a te per essere tornata a dirmelo! Sono felice di sapere che ora la situazione va meglio. Alcuni bambini sono difficili da capire, e lanciano segnali contrastanti, e sembrano sveglissimi quando invece stanno morendo di sonno. In quei casi l’unica è guardare l’orologio, ma sempre senza farsi stressare 🙂
Ciao Francesca.
Non ti preoccupare. Ci sono passata anch’io con Stefano. Ci ho messo quasi un mese a regolarizzarlo. Quello che ti posso dire è che anche a sei mesi non tutti i bambini fanno due pisolini al giorno. Stefano ad esempio voleva dormire solo il pomeriggio per 2 o 3 ore e quando provavo a metterlo giu la mattina per seguire la routine di easy era un disastro.. Pianti disperati e crisi isteriche. Alla fine ho accantonato il libro e ho osservato mio figlio e poi ho impostato una routine che andasse bene a tutti: pisolino fra le 2 e le 5 e nanna alle 9,30. Com gli orari sono stata abbastanza rigida e dopo i primi tempi si è abituato e ora non protesta più. Ovviamente, se la notte non era andata proprio bene cercavo di fargli fare un pisolino io più o meno verso le 9 – 10. Quello che ti posso dire è che con lo svezzamento riuscirai a rispettare maggiormente gli orari rispetto L periodo dell’appartamento e che la notte dormirà di fila quando non gli darai più il seno. Io ho tolto la poppata notturna a 8 mesi e dopo i primi 4 giorni non si è più svegliato. Se vuoi un consiglio… Ora che stai ancora allattando non ti stressate a farlo addormentare senza retta. Utilizza questo strumento e poi pian piano le cose verranno da se… Al massimo se il tuo problema è la notte, cerca di rimpinzarlo bene con poppate ravvicinate verso sera e togligli una poppata a notte con gradualità, spiegandogli che oramai è grande e non ha più bisogno del latte la notte. Per fate questo ti consiglio comunque di aspettare che lo svezzamento con la pappa serale sia ben avviato. Il tuo bimbo in questo momento è già abbastanza stressato per il passaggio ai cibi solidi e devi fare tutto molto gradualmente… Spero di esserti stata utile. Ciao. Eva
Aggiornamento:la notte Zoe si è svegliata all’1.00 e alle 5.00 per mangiare. Stamattina ho cercato di seguire meglio la routine.
Sveglia ore 7.30
ore 8.00 poppata
ore 9.15 ho cominciato la procedura: all’inizio sembrava tragica, poi ce l’ho fatta dopo mezz’ora.Ha dormito per 1 h e mezza;
ore 11.30 poppata (l’aveva saltata prima del riposino)
gioco
ore 13.00 pappa
ore 14.00 provo a farla dormire: è stato un disastro…dopo un pò ha iniziato a piangere e non c’è stato più verso: sono andata avanti con lo sh sh e le pacche per più di un’ora, senza che accennasse a calmarsi, anzi si innervosiva sempre di più ed io con lei. Non mi ha dato modo neanche di provare a metterla giù…Alla fine anche se ormai moriva dalla stanchezza ho aspettato l’ora della merenda.
ore 16 frutta e poppata: ovviamente si addormenta..si sveglia dopo 1h e un quarto. Tra poco le farò il bagnetto, poi ultima poppata e a nanna. Chissà come andrà..
Comunque mi chiedo: easy non ha come premessa di essere un sistema flessibile e non ad orari rigidi? Avevo capito che l’importante era il susseguirsi costante di eventi che crea nel bambino una serie di abitudini rassicuranti. E’ per questo che ho cercato di rispettare soprattutto l’intervallo di tempo indicato nella routine (x es. 1 h e mezza tra la merenda e la pappa oppure 2 h e mezza tra il primo ed il secondo riposino). Ho sbagliato? Che cosa è andato storto secondo te?
Ho pensato solo una cosa: può darsi che in realtà dopo la pappa Zoe non avesse ancora sonno e per questo si è innervosita così tanto. Bisogna mettere a dormire il bambino lo stesso anche se non è ancora stanco? Ha senso insistere per così tanto tempo? Ad un certo punto ho pensato che le stavo creando solo un enorme stress con tutto quel pianto…Se il riposino salta così, faccio bene ad aspettare il pasto successivo?
Serena, forse sono io che non sono abbastanza forte in questo momento? Quando è arrivato mio marito che già eravamo lì da un’ora e l’ha presa un pò lui sono scoppiata io in un pianto disperato per la tensione accumulata. Che bel quadretto!!!
@Francesca sapessi quante volte sono scoppiata a piangere io! Stai tranquilla è normalissimo. Un bambino che non vuole dormire è snervante. Il fatto che il pomeriggio faccia più fatica della mattina ad addormentarsi mi riporta sempre a pensare che sia troppo stanca. Perché non provi a metterla a dormire alle 13 invece che alle 14? E’ verissimo, Tracy Hogg stessa dice di non guardare l’orologio, ma di seguire un’alternanza di eventi, ma ho la sensazione che tu stia confondendo i segnali di stanchezza di tua figlia. Naturalmente potrei sbagliarmi e magari non c’entra niente, e lei effettivamente non è stanca. Ma a 6 mesi rimanere sveglia tutti i pomeriggi così tante ore, mi sembra molto strano. Anche il mio primo figlio era difficilissimo da decifrare perché quando era stanco invece di rallentare accellerava. Fammi sapere domani come va! Un abbraccio di solidarietà, ma soprattutto stai tranquilla, è un percorso di crescita che te e la tua piccola state facendo insieme, e dovete imparare i passi di questa danza. Magari ci vorrà un po’, ma alla fine ci riuscirete.
Bollettino di guerra:
IERI:
sveglia ore 7.00: al seno, mostra poco appettito (aveva poppato alle 5.30)
gioco
ore 9.30 ha fame: ciuccia e si addormenta (per 1 h e mezza)
gioco
ore 12.30 pappa: ne mangia meno del solito
gioco
dalle 15.00 provo a predisporla al sonno (passeggiatine per casa, la cullo un pò); dopo un pò comincia a piangere e non riesco più a calmarla. E’ passata un’ora…
ore 16.00 frutta e poppata: ovviamente si addormenta al seno dopo 5 minuti e dorme quasi due ore
gioco
ore 19.00 è bella sveglia: poppata
gioco
ore 21.00 poppata e si addormenta
ore 24.30 strepita all’improvviso: poppata
ore 3.30 piange (mal di pancia?) dopo un pò si riaddormenta da sola
ore 5.30 poppata
OGGI
sveglia ore 7.00
gioco
ore 8.00 poppata
gioco
ore 9.30 sembra stanca: la cullo un pò, passeggiatina, inizia a piangere,tento ogni tanto di metterla nel lettino, poi si dispera; la distraggo dal pianto, la ricullo, l’accarezzo nel collo (prima volta che lo faccio), si rilassa all’improvviso e si addormenta per 1 h e mezza
ore 12.30 poppata
gioco
ore 14.30 pappa (ne mangia poca)
ore 15.00 soliti tentativi per addormentarla; quando la poggio nel lettino va in crisi da abbandono, in braccio piange fortissimo, non riesco a calmarla. Dopo un’ora cerca disperatamente il seno e alla fine ciuccia un quarto d’ora e si addormenta.
Conclusioni: mi sono avvilita, lei si è innervosita moltissimo se non peggio. Non mi sentivo più sicura di fare qualcosa che le facesse bene, mi sembrava quasi di torturarla…Ho provato a staccarla dal seno prima che crollasse del tutto ma strepitava subito.
Non so davvero che fare…
@Francesca questa tua descrizione mi fa venire un paio di dubbi, che potrebbero essere la chiave del problema.
In primo luogo mi sembra di capire che tu quando pensi che la tua bimba debba dormire, la inizi a cullare e a far passeggiare, in questo modo se lei è già troppo stanca non riesce ad addormentarsi perché invece di tranquillizzarsi viene agitata ancora di più. Prova a seguire lo schema che ti ho consigliato, e anticipa il momento di andare a dormire. In pratica ad esempio la mattina alle 9 lei dovrebbe addormentarsi. Quando sono le 8.40 togli tutti i giochi, la prendi le cambi il pannolino possibilmente in una situazione rilassata con poca luce, la porti in camera con le luci basse e ti siedi con lei in braccio su una sedia. Le parli con dolcezza, se sei abituata a cantarle una canzoncina lo fai, e poi la coccoli e le dice che è ora di fare la nanna. Tutta questa procedura serve semplicemente per farla calmare e predisporre al sonno. Se piange o è agitata provi a darle pacche sulla schiena e a fare sh sh sh, altrimenti nulla. Quando vedi che si è un po’ calmata, la metti nel lettino e resti li accanto continuando a darle pacche sulla schiena e a fare sh sh sh. Se piange la tiri su e la tieni in braccio cercando di tranquillizzarla con la voce, con lo sh sh sh, ma senza cullarla e senza fare i giri di casa. Deve rimanere nella stanza al semibuio (alcuni bambini vogliono il buio totale, altri preferiscono il semibuio, vedi te cosa è meglio). Se piange la tiri su e la calmi e poi la rimetti giù. Prova ad addormentarla in questa maniera per un paio di giorni.
Un’altra nota è che il pomeriggio dici che provi a metterla a dormire alle 15, mentre lo schema che ti ho scritto dice alle 13. Alle 15 la tua piccola è decisamente troppo stanca e non riesce sicuramente a tranquillizzarsi, soprattutto se il sonnellino della mattina è andato male. A quel punto è normale che l’unica cosa che funziona è il seno di mamma. In pratica il problema non è che vuole il seno per addormentarsi, ma che essendo troppo stanca ha imparato a tranquillizzarsi solo con il seno. Prova a metterla a letto prima, ripetendo la procedura come te l’ho descritta per la mattina. Sono sicura che dopo un paio di giorni andrà già meglio. Coraggio!
Si, infatti ci provo. Vediamo come va, ti farò sapere!Per ora di buono c’è che per due notti si è svegliata una sola volta..Speriamo bene! Buon week end
Ciao Serena, grazie della risposta.Il problema di fame e sonno che coincidono è difficile da risolvere, perchè Zoe effettivamente sta sveglia volentieri per circa quattro ore. Quando provo a farla dormire prima piange e finisce che quell’ora di differenza la passiamo a “lottare”!Oggi pomeriggio l’ho fatta addormentare cullandola: ci ho messo mezz’ora, per fortuna non con gli strepiti ma solo con un pianto flebile, ma probabilmente perchè sono arrivata che una mezz’ora l’aveva già fatta col papà!
Quando e se riuscirò a togliere l’abitudine del seno volevo riprovare con il pu/pd, ma lì ho sempre avuto un altro ostacolo: quando la prendo in braccio in realtà non smette mai di piangere, così che io possa rimetterla giù calma e quindi è comunque un pianto continuo. Sto maledicendo questa estate, non riesco a non pensare che a giugno dormire da sola non era più un problema per lei…
Ti tengo aggiornata!
@Francesca eppure dalle tue descrizioni non escluderei che la tua piccola ha semplicemente troppo sonno per addormentarsi! Prova a seguire la routine per un paio di giorni e vedi come va. Magari non funziona, ma che hai da perdere?
Cara Serena, sono ancora qua, ahimè!
Abbiamo introdotto anche la prima pappa a pranzo, ma Zoe continua a svegliarsi due volte per notte e se provo a riaddormentarla senza farla mangiare, piange così forte che penso non possa non essere fame!
Di giorno continuo a non sapere come fare a farle perdere il vizio di addormentarsi succhiando, anche perchè spesso coincide come orario la fame con il sonno. Da quando si sveglia al mattino (7.30 circa) e mangia, dopo quattro ore vuole mangiare di nuovo e si addormenta al seno…Il pomeriggio per il riposino prima di farla dormire senza seno, sono pianti disperati.Ogni giorno è diverso dall’altro e mi sembra che mia figlia non abbia una regola. Oltre tutto la mancanza di sonno comincia a pesare sulla vita di coppia, dato che di giorno non riesco a recuperare mai. Non so da dove e come cominciare per rieducarla a dormire da sola..Mi dai una mano, se puoi?
Grazie…buona serata
Francesca, mi sembra normale che si addormenti al seno dopo 4 ore, proprio perché a quel punto ha sia fame che sonno. Prova a metterla a letto prima. La routine intorno ai 6 mesi è più o meno questa (ovviamente non prenderla alla lettera e adattala alle vostre esigenze e ritmi)
7.00 sveglia e colazione (poppata se ancora la vuole)
7.30 attività fino al sonno
9.00 sonnellino di 1 ora e mezza circa
10.30 merenda (frutta o yoguth o simili)
attività
12.00 pranzo
13.00 sonnellino 1 ora e mezza/2 ore
15.00 merenda
15.30 attività
17.00 sonnellino corto (30-45 minuti circa)
18.00 (o 19.00) cena
19.30 letto
Prova ad impostare questa routine di giorno, e vedere se riesce a regolarsi meglio con il cibo e i sonnellini e ad imparare a non addormentarsi al seno. Fammi sapere come va. Coraggio!
Ciao Serena,probabilmente hai ragione.Ma comunque quale è la routine per la sua età? Resta sempre il fatto dell’addormentamento al seno. Come posso risolvere?
Grazie
Ciao a tutte, torno a chiedere aiuto dopo l’estate..
Rileggendo i vari post comincio a pensare di non aver capito bene il corretto funzionamento di easy..
Zoe ha 6 mesi. A giugno, applicando il metodo in modo incostante da quando aveva due mesi, eravamo giunte all’ottimo risultato che per i sonnellini diurni si addormentava da sola e per la notte, però, ancora al seno, verso le 20.30-21.00. La notte si svegliava in media una volta verso le 2 e poi direttamente la mattina. Dopo i primi giorni al mare ha iniziato a svegliarsi più volte di notte ed io l’ho sempre attaccata al seno pensando fosse anche sete, visto il gran caldo. L’abitudine si è consolidata per tutta l’estate poichè essendo in tanti in casa, se si svegliava di notte dovevo attaccarla per forza subito per non svegliare gli altri…Pian piano ha preso cattive abitudini anche per il giorno: spesso si addormentava nel marsupio o al seno o cullata dalla nonna.
Tornate a casa da una settimana, ormai si addormenta solo al seno, anche se mi sembra che mangi abbastanza(circa 10 minuti come sempre) e non mi usi solo come ciuccio.
La notte si sveglia alle 3 e alle 5 e mangia, poi si risveglia definitivamente verso le 7.Riposino verso le 11 di un paio d’ore, il pomeriggio circa un’ora, ma non sempre, a volte lo salta.
Adesso vi chiedo:
-quale è la routine per un bimbo di 6 mesi?
-come fare a toglierle l’abitudine di addormentarsi col seno?
Specifico che:
-Zoe non ha mai preso il ciuccio
-in media fa 5 poppate al giorno (8-11-14-18-21)
-stiamo iniziando lo svezzamento (una merenda di frutta da 3 giorni)
-le pacche e lo sh sh non hanno più alcun effetto calmante, anzi!
-se le parlo o le canto neanche mi sente, continua a sbattersi e sgolarsi finchè non le do il seno: di giorno resisto fino a che siano passate almeno 3 ore dall’ultima poppata e lei mangia e si addormenta.
La sera e la notte non ci provo nemmeno, la attacco e basta, 10 minuti e dorme di nuovo.
Sono un pò avvilita e stanca, anche perchè è picciosa tutto il giorno mentre prima era buonissima..
HELP!
Grazie a chi vorrà aiutarmi e complimenti per il blog
@Francesca mi sa che tua figlia ha semplicemente una gran fame. Ha 6 mesi è normale. Vedrai che con lo svezzamento riuscirete a ristabilire una routine sostenibile.
nessuno che può aiutarmi?? 🙁
dimenticavo di dire che quando si alza la mattina è già “iper” e piagnucolona il che mi fa pensare che la qualità del sonno non sia un granchè o che non abbia riposato a sufficienza..e infatti già dopo un pò comincia a sbadigliare!
Ciao Serena, vorrei un consiglio da te.
A 15 mesi la mia bimba si sveglia ancora la notte e vuole il seno ma non è questo il problema principale o meglio..
si sveglia alle 6.15 di mattina e va a letto entro le 21.
Di giorno dorme ancora 1 ora la mattina (la svegliamo altrimenti dormirebbe anche 1 ora e mezza) e 2 ore il pomeriggio.
Secondo te, come si potrebbe fare per posticipare il risveglio della mattina?
forse dorme troppo durante il giorno?
sono stanca morta. E fra poco rientro al lavoro 🙁