La nanna secondo Tracy Hogg

Se l’idea di dormire tutti nel lettone per anni non fa per voi, e il metodo descritto dal Dott. Estivill (o metodo Feber o del controlled crying) vi sembra crudele o per lo meno troppo rigido, benvenuti nel club dei genitori alla ricerca della sana via di mezzo. Dopo una rapida analisi delle esigenze personali di ciascun membro della famiglia, abbiamo fin dall’inizio chiarito con noi stessi e con il Vikingo che a ognuno spetta il suo letto. Uno proprio spazio in cui sentirsi al sicuro, riposarsi e dormire quelle ore necessarie a vivere meglio durante il giorno. Dopo aver letto vari libri sull’argomento, abbiamo deciso di seguire quello di Tracy Hogg nel suo libro Il linguaggio segreto dei neonati(in realtà il libro non parla solo di sonno, ma è una guida completa anche per allattamento e molto altro). E’ un metodo facilmente adattabile ad ogni tipo di bambino, tiene conto delle esigenze del genitore che vive nella società moderna, ed è “ragionevole”.

Anzi più che un metodo, oserei dire che è una guida per il genitore che vuole insegnare a dormire al suo bambino in modo indipendente. Ma è anche una guida per capire come dormono i bambini. Perchè per quanto sia difficile crederlo, tutti i bambini passano delle fasi per l’addormentamento che vengono descritte con precisione nel libro.
L’autrice li chiama I tre stadi del sonno, e si possono riassumere più o meno così.
1. L’attimo. Quando il bambino inizia ad avere sonno, sbadiglia. Proprio come noi. Qui Tracy Hogg suggerisce di cogliere l’attimo e di mettere il bambino a letto, al più tardi al terzo sbadiglio. Se non si fa, allora il bambino inizierà a piangere, evitando di passare alla seconda fase.
2. La zona. Il bambino assume uno sguardo fisso, verso un punto lontano non definito, che lei definisce sguardo delle mille miglia. Questa fase dura 3 o 4 minuti.
3. Lasciarsi andare. Il bambino si comporta con un viaggiatore in treno che si sta per addormentare. Si appisola e la testa gli cade da un lato. Quindi riapre gli occhi per qualche secondo, poi si appisola di nuovo e la testa gli cade di nuovo svegliandolo. Riapre gli occhi e così via per 4 o 5 volte prima di addormentarsi completamente.

Se osservate il vostro neonato quando si sta addormentando vi accorgerete che la descrizione è assolutamente accurata. Ci si rende immediatamente conto che se non si riconoscono le 3 fasi, è facile che si facciano delle azioni che impediscano l’addormentamento. La prima fase, quella degli sbadigli, potrebbe essere molto breve per un bambino molto sensibile agli stimoli visivi, e c’è un forte rischio di perdersela. Quando poi si sta nella fase del ciondolamento della testa, i continui risvegli potrebbero essere presi per una difficoltà ad addormentarsi invece che per delle fasi necessarie all’addormentamento. Se interveniamo ad esempio infilandogli il ciuccio in bocca, o prendendolo in braccio rischiamo facilmente di ottenere la reazione opposta, impedendogli di addormentarsi invece di aiutarlo. Per quanto tutti i neonati passano queste fasi, ci sono delle differenze a seconda del temperamento del bambino. I bambini più tranquilli potrebbero avere una prima fase di sbadigli sufficientemente lunga , e si può attendere più a lungo prima di metterli a letto senza rischiare che inizino a piangere. Potrebbe anche verificarsi che un neonato del genere riesca ad addormentarsi da solo in un ambiente pieno di stimoli e luci, in quanto è perfettamente in grado di isolarsi. Al contrario un bambino molto vivace potrebbe sbadigliare solo un paio di volte, ed entrare in crisi velocemente, iniziando a piangere in modo convulso sbarrando gli occhi e agitando le braccia. Per questo tipo di neonati è ancora più importante cogliere l’attimo, e interrompere gli stimoli visivi. Questo è il tipo di neonato che non si addormenterà mai in una salotto pieno di gente.

Insomma conoscere questi 3 stadi dell’addormentamento non è sufficiente. Dovete conoscere anche chi è il vostro bambino. Sapere quali sono i suoi ritmi è un aiuto incredibile. Come ho suggerito nel post Le regole base di un buon sonno, provate a tenere un diario in cui annotate tutti gli orari di sveglia e addormentamento per qualche giorno. Questo vi servirà come riferimento.

Potete aspettare di entrare nella fase degli sbadigli oppure iniziare un pò prima se il vostro bambino è molto vivace e rischiate di perdere il momento. Qualsiasi tipologia sia il vostro bambino, seguite una routine che dica al bambino che ci si sta preparando ad andare a letto.

  • Per un neonato basteranno pochi minuti: cambio pannolino, pigiamino, si tirano le tende, lo si mette nella culla e si canta una ninna nanna. O qualsiasi cosa vogliate voi, purchè sia sempre la stessa routine. Un consiglio, se cantate una ninna nanna, sceglietene una che vi piace veramente, io sono già 3 anni che la canto! Lo scopo è quello di calmarli, e non di farli addormentare. Se vedete che il neonato è entrato già nella seconda fase, quella dello sguardo fisso, è arrivato il momento di smettere le coccole e qualsiasi altra attività rilassante che avevato intrapreso. All’inizio della terza fase, quella del ciondolamento, mettelo nel lettino dicendo una frase tipo “ora ti metto nel tuo lettino, così potrai riposare bene” o qualsiasi altra frase il vostro senso materno o paterno possa suggerirvi.
  • E’ possibile e probabile che il bambino abbia un sobbalzo. Dopotutto sta nella terza fase quindi è normale. Provate a vedere se si riaddormenta da solo senza il vostro intervento. Se non lo fa, potete provare a calmarlo dandogli pacche leggere al centro della schiena e sussurrando “shh shhh!”. Provate a non prenderlo in braccio a meno che non stia piangendo.
  • Se si calma, si spenge la luce e si esce dalla stanza. A questo punto molti neonati sono in grado di addormentarsi da soli, seguendo gli ultimi stadi descritti sopra.

Questa è la teoria. E funziona anche molto bene per moltissimi bambini. Ma sappiamo bene che altrettanto spesso le cose non vanno come dovrebbero andare. Nel caso in cui non riconosciamo i segnali della prima fase ad esempio, il bambino portebbe essere troppo stimolato per addormentarsi, e il pianto è il suo modo per isolarsi. Ecco quindi alcuni consigli su come agire quando le cose non vanno secondo le aspettative.

Prendetelo in braccio, e senza cullarlo, sussurrategli nell’orecchio con voce decisa “va tutto bene! Mamma (o papà) è qui. Dobbiamo imparare ad addormentarci da soli. Ora ti insegno come si fa.” Aspettate che il bambino smetta di piangere e poi mettetelo subito nel lettino. Ma come si fa a farlo smettere di piangere senza cullarlo? Tracy Hogg sostiene che gli si possono dare delle leggere pacche al centro della schiena, mentre si emette un suono sussurrante “shh shhh!” vicino all’orecchio del bambino. Non dentro l’orecchio! Lo sh sh sh deve essere appena più forte del volume del suo pianto. Pacche ritmate sulla schiena e shh shh nell’orecchio sono una specie di miracolo. Il neonato non è in grado si sostenere più di 2 stimoli alla volta. Se ci aggiunge il terzo, cioè il suo pianto, non ce la fa. Quindi è costretto a smettere di piangere. Voi a quel punto lo rimettete nel lettino, magari un pò di lato, e continuate a dare pacche e a fare sh shh per un pochino. Prima che si addormenti del tutto, smettete, e uscite dalla stanza.

Tutto questo è solo un assaggio della ricchezza descrittiva del linguaggio dei neonati proprio del libro di Tracy Hogg. Ci sono descrizioni del linguaggio corporeo a seconda dell’età del neonato che lasciano a bocca aperta quando si riconoscono nel proprio frugoletto. I consigli pratici sono moltissimi, e si adattano ad ogni tipo di bambino, perchè partono sempre dall’osservazione del bambino, e non dall’assumere che un comportamento sia giusto a priori. Della stessa autrice ci sono almeno altri due libri (disponibili solo in inglese) che vanno a completare il primo, e che sono utili nel caso in cui le cose non funzionino a dovere: The Baby Whisperer Solves All Your Problems per il primi mesi, e

Secrets of the Baby Whisperer for Toddlers per bimbi un pò più grandicelli. Sono ricchi di suggerimenti estremamente utili ed esempi di come lei sia riuscita a risolvere casi più o meno difficili. Ma la cosa più importante di tutta la filosofia di Tracy Hogg, è che i suoi libri insegnano al genitore a fermarsi ad osservare il bambino prima di agire, per capire quale è il problema, come è iniziato, e quindi riuscire a trovare la strategia più utile per risolverlo. Un atteggiamento che penso possa tornare utile per moltissimo tempo.

Se ti fosse venuta voglia di leggere questo libro, compralo utilizzando uno di questi link e aiuterai questo sito a crescere:
The Baby Whisperer Solves All Your Problems

Ti potrebbe anche interessare Il linguaggio segreto dei neonati:
inMondadori.it
lafeltrinelli.it

Il linguaggio segreto dei bambini – da 1 a 3 anni

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214 thoughts on “La nanna secondo Tracy Hogg”

  1. Ciao Serena e grazie per l’attenzione. Innanzitutto premetto che Il pupo sta frequentando il nido dalle 7 alle 14 da 3 giorni, dopo 2 settimane di inserimento senza apparenti problemi; il LA delle 7 lo beve parte a casa e la rimanenza al nido (ma spesso non lo finisce), poi in genere gli fanno fare un pisolino intorno alle 9 e mezza, pappa alle 11 – 11.30 e poi altro breve pisolino dopo pranzo.Torno a casa alle 14.30 – 14.40 e gli do il LA alle 15 (anche qui non lo beve tutto in una volta , a volte glielo propino mentre l’addormento); quindi altro sonnellino dalla mezzora alle due ore (!), poi alle 18 pappa .Il bagnetto non so ancora bene dove inserirlo; le puericultrici mi hanno consigliato prima della pappa ma così mi inchioda tutta la giornata in casa e poi si sbrodola da matti!Quindi glielo faccio dopo, in genere poco prima di metterlo a nanna.Solo che lui si addormenta alle 20 max alle 2030 e forse non è passato abbastanza tempo…?e poi su suggerimento della pediatra prima della nanna gli do ancora un po’ di latte (dato non beve tutto quello che dovrebbe) e A VOLTE lo prende. In effetti la notte frigna e la maggior parte delle volte si riaddormenta; solo alle 4 – 5 diventa più irrequieto e più facile al risveglio.Temo che sia come dici tu; è tisana dipendente!Per un po’ di notti non gliel’ho data sperando che in seguito si svegliasse di meno ma in realtà non è cambiato granchè..diciamo che ai primi “risvegli”, se vogliamo chiamarli così non la pretende più e si riaddormenta col ciuccio o cambio di posizione ma verso le 4-5 gliene concedo un po’ per tirare almeno fino alle sei!

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  2. Son sempre io…Sto mettendo in pratica il metodo Tracy Hogg per il pisolino del pomeriggio ma mi sembra che la situazione peggiori invece che migliorare, lo tiro su – metto giù un numero di volte sempre maggiore anzichè il contrario…sono afflitta..oggi ha pianto come non ha mai fatto prima, anche in braccio. Non riuscivo a calmarlo in nessun modo. Alla fine si è addormentato dallo sfinimento.Cosa consigliate?

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    • @Monica non so se ho capito bene la tua situazione, potresti dirmi se il giorno segue una routine regolare? Come funzionano i pasti e i sonnellini durante la giornata?
      Dici che lui si sveglia moltissismo la notte, ma in realtà non si sveglia proprio, si lamenta un pochino e tu gli dai un po’ di tisana per farlo riaddormentare. Giusto? Da come lo descrivi temo che hai instaurato un rapporto di dipendenza con la tisana. In pratica lui si aspetta la tisana per potersi riaddormentare, e se non gliela dai, si arrabbia. Se il bambino mangia bene durante il giorno, all’età di 7 mesi non ha nessun motivo di avere fame la notte. Tracy Hogg in questi casi dice di applicare il PU/PD per togliergli quell’abitudine, che non solo non fa dormire te, ma non permette nemmeno a lui di riposare come si deve.
      Un altro fattore che può condizionare i risvegli notturni è quello dei sonnellini durante il giorno. Leggi questo post: https://genitoricrescono.com/il-sonno-vien-dormendo/. Spero di esserti stata di aiuto. Fammi sapere.

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  3. Ciao a tutte! Urgono consigli sul metodo Tracy hogg…ma prima il punto della situazione. Matteo ha sette mesi, allattato fino a 3 mesi al seno +aggiunta LA poi esclusivamente con LA.Iniziato svezzamento a circa 5 mesi ,attualmente assume 4 pasti: LA a colazione e merenda 250gr + 250gr (ma se ne beve 180 è già tanto anzi tantissimo) e pappa a pranzo e a cena. Con lo svezzamento sono iniziati i risvegli notturni (non che voglia collegare le due cose ma in effetti…), i quali sono andati peggiorando.Nel senso; fino ad allora dormiva anche 5,6 ore filate; poi a fine agosto i risvegli sono aumentati (la scorsa notte in media uno ogni ora,ora e mezza, 20 minuti,…Mah!).Per risvegli comunque intendo che piagnucola ad occhi chiusi ma non rimane sveglio; l’unica cosa che mi aiuta a tamponarli sono sorsate di tisana o camomilla annacquata (nemmeno l’acqua, il furbone…. mannaggia a me e a quando l’ho iniziato a ste tisane…).Ah dimenticavo: la sera si addormenta sul lettino , facendo quasi sempre storie, quando più e quando meno, il pomeriggio…sul passeggino fino a ieri ,oggi sul lettino perchè prima o poi sul passeggino non ci starà più!Ho adottato TH e dopo un po’ di pianti disperati si è addormentato.La notte vorrei togliergli il vizio della ciucciatisana (in effetti temo che si svegli per abitudine !)…posso adottare il PU PD? Ma…se avesse fame? In preda all’esasperazione ho provato a dargli del latte ma non sempre lo prende o comunque non più di 90 grammi.O se avesse, in effetti , sete? Se fossero i denti? O l’inserimento al nido?… com’è difficile! aiutatemi a capire… tra una settimana riprendo a lavorare e la notte dormo a spizzichi e bocconi.

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  4. Ciao Alessandra,
    se mi mandi il tuo indirizzo e-mail ti manndo tutte le informazioni del caso!!! A presto Emanuela

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  5. Cara Emanuela, non è che mi potresti dare i contatti? che tu sappia si sposta in tutta italia? io sto in sardegna.. mi sapresti dire indicativamente anche i costi?

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  6. Ciao Serena,
    non so se ti ricordi di me! ti ho scritto un mesetto fa per dirti che avrei voluto conoscere una Tracy Hogg Italiana che mi aiutasse con la mia bambina…. Ebbene: l’HO TROVATA!!!!! E’ una persona veramente in gamba e molto seria!!! In 3 giorni (premesso che io ho una bimba di tipo angelico/manuale…) mi ha aiutato a risolvere il mio problema. Adesso Viola si addormenta da sola nel suo lettino senza l’utilizzo del seno come ciuccio e anche quando si svegliam non piange più!!! La cosa più bella è che noto che la mia bambina si sveglia veramente riposata e pronta ad affrontare il giorno con il sorriso!!!!
    Io avevo provato ad applicare il metodo Tracy Hogg ma da sola non ce la facevo proprio!!! Se qualche altra mamma volesse contattarla sarò ben felice di mettervi in contatto con lei.
    A presto Emanuela

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  7. ciao a tutte.ho comprato da pchi giorni il libro della hogg.in realtà ho letto ke voi ne parlavate e visto le nostre difficoltà mi sono convinta.vi faccio 1 breve riassunto:la scricciola ha 5 mesi,per i primi 3 mesi ha avuto delle colike tremende e piangeva tutta la notte.nessuno sciroppino dava dei risultati.per calmarla dovevamo prenderla e dondolarla.all’inizio allattavo poi improvvisamente si è rifiutata anke se io avevo tantissimo latte e siamo passati all’artificiale.
    adesso si addormenta solo in braccio,la cullo e la canto,prima piange e poi crolla.il problema è ke dopo 1 pò ke la poso gli akki si aprono leggermente,li muove come se stesse sognando,si muove e si sveglia…x questo motivo dorme nel lettone cn noi,xkè almeno riusciamo ad addormentarla immediatamente…fate conto ke questo capita anke 20 volte a notte….e poi ogni volta ke cambia posizione si sveglia nuovamente.da alcuni giorni ho tolto la sbarra del lettino e l’ho avvicinato al lettone e lei dorme lì anke se si sveglia come ho appena descritto.siamo esausti……aiutatemi….

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  8. piacerebbe anche a me ma quando lui si avvicina o la prende in braccio è peggio… scoppia ad urlare e deve portarla fuori!!! ergo ci allontaniamo dal nostro obiettivo….
    speriamo di riuscire a tenere duro…
    ti farò sapere

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  9. Buongiorno Serena,
    ho letto con interesse sia il libro di Tracy Hogg: il linguaggio segreto dei neonati ( a dire il vero lo sto ancora leggendo 🙂 e sto cercando di applicare ilmetodo alla mia bambina di 7 mesi e mezzo.
    Anch’io come altre mamme penso di avere commesso tutti gli errori possibili descritti nel libro: allattamento esclusivo confuso con tetta come peacifier e così mi sa che mi sono persa un po’ di segnali da parte di Viola (la mia bimba) A 5 mesi è cominciato il dramma: non voleva più dormire nel suo lettino e si risvegliava anche 10 volte per notte (e io sempre a darle il seno 🙁 ) Risultato: bambina nel lettone insieme a noi, mio marito successivamente esiliato nel lettino ed io che piango come un vitello ogni giorno di più…
    Da quasi una settimana ho deciso di cominciare ad applicare il metodo della Hogg e con alti e bassi qualche progresso mi sembra di averlo fatto: al mattino riesco a farla addormentare (dopo 1 h minimo!!!! sigh sob) senza darle il seno. Tuttavia mi si stringe il cuore quando vedo la mia piccina che è stanchissima e usa tutte le sue forze per raggiungermi nel lettone (io mi sdraio con lei ma ad una certa distanza di sicurezza dal seno… L’idea poi è quella di spostarmi sempre di più fino ad uscire dalla stanza) Il problema grosso è che Viola non riesce a trovare nessun oggetto transizionale che l’aiuti nella terza ed ultima fase del sonno…. E sempre li li per addormentarsi (sguardo fisso e quant’altro ) e poi scoppia a piangere… Per il momento la sera non le ho ancora tolto il seno e lei dopo il solito rituale : pappa, bagnetto, seno, crolla (nel lettone) Adesso però di notte quando si sveglia cerco di riaddormentarla massaggiandole la schiena. Il seno glielo dò solo una volta e devo dire che i risvegli sono diminuiti: 4/5 (per me che adoro dormire sono comunque tantissimi!!!) e sono meno lamentosi (prima scoppiava a piangere nel bel mezzo del sonno, adesso fa dei mugolii)
    Insomma io continuo ad andare avanti ma ho paura di non farcela…
    Una cosa che trovo bellissima della Hogg è che nel suo libro racconta di stare accanto ai genitori che aiuta (addirittura passando le notti con loro). Penso che sia una cosa stupenda perchè la notte ingigantisce le difficoltà e spesso fa cadere tutti i buoni propositi… Tu non sai se anche qui da noi c’è qualche “allieva” della Hogg che si da questo genere di aiuto???
    Grazie mille per l’attenzione e scusate per il post così lungo
    Emanuela

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    • @Emanuela ma sei bravissima! Coraggio vedrai che ce la farai! Sono certa che ci sia una Tracy Hogg italiana, ma non saprei nemmeno dove trovarla. Però secondo me stai andando benone anche da sola. Ma il papà non può aiutare? Magari durante il weekend potrebbe farsi un paio di notti lui, che sono certa sarebbero un contributo utilissimo visto che lui, il seno non ce l’ha, e darebbero a te un po’ di riposo 🙂

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  10. Grazie per la risposta! Il fatto è che la mia bimba cresce circa 300/400 gr a settimana, il che mi hanno detto che è fin troppo..forse è per quello che lei da sola chiede di mangiare ogni 3-4 ore.

    Quello che non capisco è se in generale il metodo si possa applicare sin da subito o dai 3 mesi in poi. Mi sa che aspetterò ancora un pochino 😉

    Grazie!!

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    • @Valeria bene, l’importante è che cresca. Mi ero solo preoccupata del fatto che hai scritto che cerchi anche tu di farla tirare ogni 4 ore. Invece di guardare l’orologio invece dovresti cercare di capire i segnali che ti manda lei, come forse già fai. Il metodo di TH si può applicare sin dal primo giorno di vita (e io l’ho fatto per entrambi i figli). Anzi, prima si inizia meglio è. Non c’è alcuna controindicazione, visto che si basa sull’osservazione dei bisogni del tuo bambino, e non su schede orarie e imposizioni di routine. Spero di essere stata chiara. Buona fortuna!

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  11. Ciao! Io ho letto il libro di TH e trovo che il concetto di fondo sia stupendo (specialmente per mamme “da tabella” come me).
    Ho una bimba che proprio oggi ha compiuto 1 mese: devo dire che è una via di mezzo tra il tipo angelico e il tipo da manuale. Da subito mangia ogni 3-4 ore (e sono io che ADESSO sto cercando di pilotarla sempre + verso le 4 ore), di notte si è sempre svegliata una sola volta (e poi verso le 6 del mattino).
    Da subito ha dormito nella sua culla nella sua stanza. Spesso riesce ad addormentarsi del tutto da sola e spesso sta anche sveglia buona nella culla per 10 minuti..

    Ora, negli ultimi 10 giorni abbiamo due difficoltà/dubbi:
    1) se prima mangiava e poi nel giro di poco si addormentava, ora, specialmente con la poppata del tardo pomeriggio e con quella serale/notturna ci vogliono due ore (orologio alla mano). Non si addomenta al seno, mangia molto voracemente e poi mi fa capire che è sazia. La fase rigurgito sembra non finire mai..e poi la mettiamo nella culla quando sta “per andare”, ma spesso si lamenta e forse fraintendiamo, ma presa di nuovo in braccio continua con la fase rigurgito..ma non è normale che duri 2 ore!specialmente di notte è un po’ faticoso. Che cosa possiamo fare?è possibile che sia quello?

    2) si addormenta verso le 21/22, per svegliarsi verso le 3 di notte e poi alle 7 del mattino. Abbiamo provato a svegliarla a mezzanotte per “forzare” la poppata e provare a tirare poi l’alba..ma non funziona: lei mangia, ma comunque si risveglia, secondo il suo orologio, alle 3 di notte. E’ forse troppo presto applicare il metodo?

    E poi, un’ultima curiosità: è meglio cambiarla prima o dopo la poppata? Teoricamente la Activity viene dopo Eat, ma cambiandola (e spesso dovendola lavare) poi è + difficile farla addormentare. Che cosa suggerisci? Anche in questo caso può essere che sia troppo presto per applicare il metodo?

    Grazie!!

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    • @Valeria benvenuta nel nostro sito! La tua piccola ha solamente 1 mese, e mi sembra di capire che tu stia cercando di forzare un po’ troppo la mano. Prima di tutto non cercherei in alcun modo di diradare le poppare ogni 4 ore. E’ piccola, ha bisogno di crescere e deve mangiare più spesso. Se una volta mangia dopo 4 ore non c’è problema, ma se tutte le poppate sono distanziate di 4 ore, mi inizierei a preoccupare (però l’ultima parola la dice sempre il pediatra che controlla se sta crescendo bene). Allo stesso modo rispondo alla tua seconda domanda: la bimba è piccola e DEVE mangiare anche di notte ogni 3 ore. Se non si sveglia da sola, puoi tirare 4 ore al massimo, ma poi devi svegliarla e farla mangiare. Questo è molto importante perché rischi di non darle abbastanza cibo, e lei non si sveglia perché è troppo debole per farlo, non perché non ha fame. Non è prima dei 3/4 mesi che iniziano a saltare una poppata notturna, e dormono 6 o 7 ore filate.

      Il discorso del rigurgito invece è diverso, e dovresti parlarne con il pediatra. Per aiutarla, puoi provare ad alzare leggermente il letto, in modo da tenerla in posizione con la tesat più in alto, ma non è detto che aiuti. Alcuni bambini che soffrono di rigurgito non riescono a dormire, specialmente la sera, e l’unico modo è tenerli verticali, magari nel marsupio. Di nuovo, consigliati con il pediatra se pensi che la situazione sia difficile per la piccola.

      L’ultima cosa: se segui il metodo EASY, l’attività è necessariamente dopo la poppata, che sia essa il cambio di pannolino o altro.
      In bocca al lupo!

      Reply
  12. Cara Serena,
    dopo aver letto tutti i vostri commenti sul sonno, non ho ancora trovato quello che rispecchia la mia situazione….ho un bimbo di 9 mesi, Pisellino 🙂 che potrebbe essere identificato come “un bambino da manuale”, piuttosto prevedibile, molto allegro…a proposito, avessi letto prima il libro della Hogg!! Comunque, fino a due settimane fa, appena iniziato a gattonare, Pisellino aveva ritmi meravigliosi: sonno dalle 14 alle 16/16:30 di pomeriggio – ottenuto, a dire il vero,abituandolo con tenacia e dolcezza- e notti…da manuale: da solo nel lettino fin dai 3 mesi, si addormentaVA. Il punto è prorio in questo imperfetto: da 10 giorni circa,sia di pomeriggio che di sera, nonostante il solito rituale, sempre lo stesso,l’assenza di luci, rumori, etc., è diventato difficile addormentarlo. Di pomeriggio, anche se è visibilmente stanco, appena lo metto nel lettino si alza sulle sbarre. Lo rimetto giù, lo tengo fermo accarezzandolo e cantandogli la ninna nanna, ho eliminato giochi e giochini, ma per dormire ci mette sempre 20 minuti o addirittura più, e non dorme più due ore e mezza come prima, ma al massimo 1 ora e 3/4. La sera, non così traumatico ma comunque ci metto almeno 10 minuti o 1/4 d’ora. Che devo fare? Rispondimi ti prego non so che fare…
    ps anche con la pappa, finora mangiava tutto e in grandi quantità, adesso sceglie i cibi che gli piacciono e alcuni li rifiuta. Che fare?
    Grazie per i consigli Clara

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    • Cara Clara, sembra proprio che il tuo Pisellino stia crescendo 🙂 Ha appena imparato a gattonare, deve essere un momento di grandi emozioni per lui. Hai idea di cosa significa poter raggiungere tutto o quasi quello che vuole? Non dipendere più da te per spostarsi? Il mondo ha improvvisamente acquistato una nuova dimensione: si può percorrere! Con tutte queste emozioni in corpo è difficile che riesca a rilassarsi per il sonnellino. Poi però mi dici che ci mette 20 minuti per addormentarsi: ma 20 minuti sono il tempo medio normalissimo per ciascun bambino. Non sono molti. In ogni caso, sono certa che appena l’emozione di questa scoperta sarà passata il tuo Pisellino riprenderà ad addormentarsi con più facilità. Ora cerca solo di stargli vicina, e aiutalo a rilassarsi un po’ più a lungo. Ti assicuro che ci sono centinaia di mamme disposte a fare a cambio con te per poter riuscire ad addormentare il figlio in soli 20 minuti, e riuscire a farlo dormire 1 ora e 3/4! 😉

      A proposito anche per il cibo è un discorso di crescita. Se vuoi puoi leggere un po’ di più sull’argomento qui:

      https://genitoricrescono.com/divisione-responsabilita-tavola/

      e qui

      https://genitoricrescono.com/divisione-responsabilita-tavola-parte2/

      In bocca al lupo!

      Reply
  13. Ciao Serena,
    volevo aggiornarti su come vanno le notti da quando ho adottato il metodo T.H. per la nanna.

    La situazione è nettamente migliorata:
    1. Gengivino ha fatto pace con la sua culletta e ci si addormenta volentieri, senza più scenate
    2. i suoi pisolini diurni si stanno allungando con effetti positivi anche sul sonno notturno e sul suo umore in generale
    3. i risvegli notturni sono drasticamente diminuiti sia in termini di quantita’ che in termini di durata e qualita’ (si sveglia meno frequentemente, si riaddormenta prima e nell’intervallo in cui è sveglio è molto più tranquillo).

    Detto questo, resta ancora il problema del risveglio dopo circa 45 minuti dall’addormentamento (devo sempre intervenire per tranquillizzarlo e aiutarlo ad entrare nella fase di sonno più profondo) e il problema delle poppate notturne.
    Infatti durante i risvegli, non c’è dubbio, il piccoletto ha fame e una volta preso il suo bel latte, crolla stecchito e beato (e io che ero riuscita a eliminare le poppate notturne a 3 mesi e 1/2!!!)

    Spero si tratti di una fame transitoria, anche perché ora che si mangia anche la pappetta e l’omogeneizzato a pranzo (compie 6 mesi tra una settimana)a regola dovrebbe essere a posto la notte…e invece mangia più di prima…

    Ultimo dilemma, il metodo funziona alla grande se stiamo in casa e non lo stimoliamo troppo, mantenendo invariata la sua routine. Ma se capita di stare fuori tutto il giorno e avere una giornata un po’ più impegnativa ecco fatto che saltano tutti i ritmi e non sappiamo che notte aspettarci!

    Consiglio a tutte di provare,perché i benefici sono davvero notevoli e perseverando credo che la situazione possa solo migliorare!! in bocca al lupo!

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  14. Serena avevi ragione, è bastato poco e le cose sono già cambiate…ho provato subito a fare come mi hai detto, un pò prima della nanna porto Leo in camera con le finestre socchiuse, gli leggo un libro, un pò di coccole e poi nel lettino, ci mette sempre un pò per addormentarsi ma non si agita come un diavoletto e soprattutto dorme anche un pò più a lungo! direi che sono sorpresa e anche molto contenta…grazie mille!!

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