Negli ultimi giorni ho notato un certo interesse nel Vikingo per la lingua inglese. Fa domande confuse, tipo “che lingua è questa? Italiano?” al che devo spiegargli che l’italiano è quello che parliamo a casa, e che forse intende lo svedese. Poi invece lo sento contare:
– “uan, tiu, fri, fora, faik, seven!”
– “ma Vikingo, sai contare in INGLESE!”
– “si mamma, senti: uan, tiu, fri, eit, faik, seven”
– “ma sei bravissimo! Ma allora possiamo iniziare tutti quei bellissimi giochi di cui ci parla bilinguepergioco”
-“che giochi mamma? Mi insegni i giochi?”
– “ma certo tesoro. Ad esempio possiamo cantare una canzone in inglese. Sai come si dice leone? Si dice Lion”
– “laion”
– “Si, esatto. Come in quella canzone “in the jungle the mighty jungle the lion sleeps tonight, te la ricordi vero?”
– “Si, ecchè significa?”
– “Significa che nella giungla c’è il leone che dorme”
– “Mamma!”
– “Si tesoro”
– “Ma i leoni non vivono nella giungla. I leoni vivono nella savana”
– “….”
Se non avete un figlio come il Vikingo troverete di certo utilissimi tutti i consigli di bilinguepergioco, che sono veramente meravigliosi, con moltissime idee per abituare i nostri figli all’uso di un’altra lingua.
Avete comprato qualche giochino che parla inglese nella speranza che il vostro bimbo si abitui alla nuova lingua? Ci sono metodi più efficaci, sia se vogliate far crescere il vostro bambino bilingue, sia se semplicemente volete farlo avvicinare ad un’altra lingua giocando.
Letizia ha raccolto moltissimi consigli e approfondimenti in un praticissimo e-book, pieno di schede con spiegazioni chiare, e il tutto corredato da una bellissima grafica che rende la lettura piacevole e pratica.
Un e-book è come un libro che puoi scaricarti e leggere con comodo sul tuo computer o stampare se preferisci. Sessantasei (si: 66!) pagine piene di idee a portata di click.
Vi confesso che quando l’ho iniziato a leggere ho pensato che non avrei avuto nulla da imparare. Alla finfine vivendo già all’estero, il bilinguismo lo stiamo vivendo in prima persona. Invece ho letto con voracità tutto l’ebook, e mi sono entusiasmata moltissimo. Ho trovato molte riflessioni utili sui vari metodi presenti per entrare e mantenere il contatto con l’altra lingua.
Per saperne di più ed sapere come fare per avere l’ebook
vai direttamente sul sito di bilinguepergioco
Imparare una lingua giocando non è solo utile, ma è anche divertente.
E si finisce per imparare moltissime cose, magari anche che i leoni non vivono nella giungla, ma nella savana 😉
PS. Se acquisti l’ebook seguendo questo link guadagneremo una percentuale sull’acquisto. Quindi comprando In che lingua giochiamo, puoi imparare qualcosa e allo stesso tempo finanziare un pochino il lavoro di genitoricrescono (oltre naturalmente allo splendido lavoro di bilinguepergioco!)
io ho letto e studiato bilingue per bene, seguo il blog da tempo e cerco di applicare il più possibile il metodo di letizia. e devo dire che anche su consiglio suo, non è importante fare grandi cose, anche poco ma ogni giorno. il suo lavoro mi è stato davvero molto utile. io ho cominciato quando mio figlio aveva pochi mesi e spero tanto quando avrà qualche anno che sarà almeno un bilingue passivo. cmq seguite i consigli di letizia che è molto esperta nella sua materia e se avete qualche dubbio chiedete a lei che risponde sempre:)
Roberta scusami, non so come mai ma mi ero persa il tuo commento. Non sono un’esperta, e non letto nulla di specifico su questo problema. Anche io so che con i bambini bilingue a volte ci sono dei rallentamenti in una delle due, ma che poi si risolvono. Il Vikingo fa una gran confusione con la grammatica. Spesso parla italiano con la costruzione grammaticale svedese. Ci hanno detto di non preoccupaci, ma come ti capisco…certe paure vengono per forza!
Sono curiosa: che “giochi adeguati allo stimolo di quelle aree del linguaggio in cui fatica di piú” le proponete?
Grazie dei chiarimenti!
Forse non sono stata chiara nel post, non intendevo dire che bilinguepergioco proponga un metodo rigido (il “fate la nanna” delle lingue :-)).
Volevo solo dire che con il lavoro purtroppo ho poco tempo a disposizione da dedicare alla bambina. Adesso è piccola quindi al massimo le canto qualche canzone in inglese o le faccio vedere Rai scuola che ha delle trasmissioni interessanti. Però quando sarà più grande cercherò di trovare il tempo per strutturare un’attività, anche per pochi minuti
Penso proprio che prdinerò il vostro ebook!
Ciao
Ciao a tutti
Serena, ho trovato i tuoi articoli molto interessanti e grazie anche per i links suggeriti che guarderó sicuramente il piú presto possibile.
Io sono un’ italiana che vive in Svezia da 15 anni. Mio marito é svedese ed ho una bambina adorabile di 5 anni. Io le ho sempre parlato in italiano fin da quando era nella mia pancia e mio marito le ha sempre parlato lo svedese. É cresiuta parlando e capendo le due lingue senza grossi problemi fino ad adesso. Nell’ ultimo mese peró é venuto fuori un problema all’ asilo. Il logopedista ha avuto un incontro con la bambima e ci ha detto che é un pó indietro rispetto ai bambini monolingue svedesi riguardo all’ uso delle preposizioni e all’ uso dei comparativi (migliore, peggiore, piú in alto, piú in basso, etc). Naturalmente ci siamo preoccupati anche se il logopedista dice che dipende dal fatto che la bimba é bilingue e che il ritardo é solo transitorio. Nonostante ció vorrei capire se ci sono degli studi che confermano le parole del logopedista e se quindi é del tutto possibile che all’ etá di 5 anni un bambino possa avere un momento di difficoltá nello sviluppo di due lingue. Intanto non abbiamo perso tempo e abbiamo cominciato a proporle giochi adeguati allo stimolo di quelle aree del linguaggio in cui fatica di piú.
Siamo un pó apprensivi ma lei é la nostra unica principessa.
Magari tu ne sai qualcosa di tutto questo.
Grazie
Roberta
Ciao!
Serena,
grazie per la presentazione, sono contenta che anche a te In che lingua giochiamo? sia stato utile!
Lorenza,
ma bilinguepergioco non suggerisce nessuna scaletta! Il messaggio fondamentale anzi e’ proprio questo, non esistono ricette o formule magiche che possano andare bene per tutti.
Ognuno puo’ trovare il proprio metodo e approccio a seconda del tempo a disposizione, della propria familiarita’ con la lingua, motivazione e gusti personali. Ci sono genitori che dedicano alla seconda lingua 10-15 minuti al giorno e altri che invece vid edicano tutta la giornata. Ed e’ cosi’ che deve essere!
Anzi se mi indichi il passaggio che ti ha fatto pensare che io sugerisco una scaletta mi fai un favore, forse non sono stata molto chiara e posso migliorare.
Ciao,
L.
http://www.bilinguepergioco.com
Ciao a tutti,
il tema delle lingue mi interessa moltissimo. Imparare le lingue è stato sempre un mio hobby, spinta anche da mio padre che ha sempre sofferto la scarsa conoscenza dell’inglese.
L’altro giorno, con la piccola che inizia a balbettare, mia madre mi fa: “ma voi che sapete bene l’inglese, perché non glielo insegnate fin da piccola?”.
eh, già, perché? Mi piacerebbe veramente, però vedendo la scaletta proposta dal sito bilinguepergioco mi rendo conto che il tempo a disposizione con il lavoro è poco e che non potrei tenere un programma ben strutturato.
Vorrei però dare a mia figlia almeno qualche input.
Mi cheidevo se l’e-book a cui fai riferimento vale anche per genitori non bilingue
Grazie
Lorenza
Lorenza mi verrebbe da dire che è soprattutto per genitori non bilingue, visto che l’autrice ha intrapreso proprio questo percorso. Ma in realtà è veramente fonte di ispirazione per tutte le esigenze, sia di genitori non bilingue che vogliono introdurre una seconda lingua, sia per quelle famiglie bilingue in cui c’è una lingua minoritaria. Noi siamo una famiglia italiana traferita in svezia, quindi siamo bilingue per forza, ma ho trovato già un paio di spunti molto utili. Fammi sapere se hai altri dubbi!