Il sesso dopo i figli

Sesso dopo i figli? Se vogliamo parlarne come si deve, l’argomento va esplorato dal punto di vista delle donne e da quello degli uomini. Chi meglio della coppia di Letti Gemelli può guidarci in questo contrappunto? Due voci, un uomo (M) e una donna (G), che parlano e, soprattutto, SI parlano, l’un l’altra, di sesso.
Questo loro post è la versione “seria” di quello che hanno scritto oggi per genitoricrescono. A volte, il terzo incomodo, va rimosso da dentro di noi.

In questi anni di pratica genitoriale mi sono convinta che il fatto che nessuno ti racconti “prima” un sacco di cose sia legato ad una questione di conservazione della specie: se sapessi tutto tutto tutto, col cavolo che faresti dei figli. Una questione demografica, insomma. Ha un senso.[quote]
Una di queste è come cambia il sesso. Dove “cambia” è un eufemismo, poiché quello che succede è in realtà una specie di reset dei tempi e dei modi di fare sesso nella coppia, come imparare di nuovo. In un certo senso diventare genitori ci fa tornare vergini.
Prima di tutto cambia il corpo. Poiché dopo che un ordigno di circa 3 chili è uscito di là, l’idea di farci entrare qualcosa non è esattamente rilassante (la parola piacevole non viene neanche considerata. Avete presente la visita ginecologica al momento delle dimissioni dall’ospedale, dopo il parto? Ecco, in quel frangente, dopo aver scongiurato la dottoressa di non usare lo speculum, alla sua domanda su quale prodotto usassi per l’igiene intima, io ho risposto con un clamoroso lapsus, declamandole il nome di una pillola anticoncezionale. Per dire). Se ti tocchi, in quel periodo là, è tutto diverso, una zona di guerra, praticamente, con la quale devi familiarizzare ma… il più tardi possibile. E poi c’è il seno, che da parco giochi diventa mensa dei poveri, per ricca che sia. Dov’è finita la zona erogena? Chi ha detto erogena?
Poi cambia lui, il padre. Che se è uno sensibile ti vede come un tempio – non si fa l’amore nei templi, è risaputo – e se non lo è, sensibile, e avanza delle richieste, non fa che irritarti peggiorando la situazione.
Infine c’è il pupo. E quindi non c’è più una coppia, ma c’è un triangolo. Che, come dice il maestro, non avevi considerato (o, se l’avevi considerato, presumeva un terzo alto un metro e ottanta, non 60 centimetri).
Come in tutti i triangoli che si rispettino, la discrezione è la prima cosa. Lasciamo da parte i primi tempi (il sonno, l’allattamento, gli ormoni, ma anche il colpo di tosse dalla camera vicina che prelude sicuramente ad una bronchite e si presenta puntuale sul più bello), troppo facile questo terreno, ovvio che il sesso sia l’ultimo dei pensieri. La faccenda della discrezione, ahimè, rimane finché costui, il terzo, non va all’università.
Da allegri compagni di baldoria che si uniscono in amplessi rumorosi in ogni angolo della casa e in ogni momento della giornata vi trasformate in clandestini. Il sesso trova spazio solo in camera da letto e solo la sera, quando la prole è a nanna. Sono banditi i suoni che potrebbero svegliarlo, e anche quelli, più cauti, che potrebbero fargli pensare che siete svegli e quindi pronti ad accoglierlo tra le (vostre) coltri. Vi ritrovate a consumare in un’atmosfera di deprivazione sensoriale che nulla ha a che fare con le fantasie di occhi bendati e tappi nelle orecchie che hanno l’obiettivo di amplificare le sensazioni (avete presente “Il danno”? quella roba lì), al buio e in perfetto silenzio, cosa che a volte ci sta e altre volte risulta un po’ frustrante. E a meno che non siate veramente bravi, lui c’è anche quando non c’è – che magari è dalla nonna, o al campeggio, o chessò – perché ormai questa modalità è la vostra nuova modalità, quella imparata nel momento del reset, nella vostra revergination. Dai e dai, una noia mortale, fino al momento in cui decidete che ormai la norma è questa, si è mamma e papà anche in camera da letto. E nulla sembra più eccitarvi – non dentro le pareti domestiche, almeno.
Quindi non se ne esce? Come no, ognuno a modo suo. Io ho scelto una via un po’ lunga, che però tutto sommato ha dato i suoi frutti. Ho fatto un altro reset, costringendomi a buttare fuori la mamma dalla camera da letto e a reintegrare il sesso nella mia vita. Liberandomi dei segni della maternità, come prima cosa: della biancheria intima monacale, del linguaggio tutto pisellini e patatine che rendeva giustizia al massimo al farmer market dove faccio la spesa, dell’idea di non poter/saper/avere bisogno di essere sexy. Ri-cominciando a parlare, leggere, scrivere di sesso, sfidando quotidianamente i dubbi sull’annosa questione “ma è lecito?” (ho deciso che sì, è lecito). Aiuta. All’inizio sembra una terapia, poi ci ritrova a spacchettare sex toys. Ed è una grande, silenziosa, discreta, clandestina, vittoria.
/G

Premetto che il mio punto di vista con molta probabilità non rispecchia la maggioranza del pensiero maschile, ma spero che lo diventi quanto prima.
Ho vissuto le gravidanze di mia moglie come se fossi incinto anch’io: Il nuovo bambino, splendido volume del compianto Marcello Bernardi, l’ho imparato si può dire a memoria, soprattutto con la prima maternità/paternità. Ed avendo avuto una sorella ostetrica, è facile intuire che da sempre ho saputo che nell’ultimo mese di gravidanza e nei primi quaranta giorni post partum è buona regola igienico-sanitaria non avere rapporti, diciamo così, intensi.
Fuori di questo periodo a cavallo del parto tutto il resto è permesso e possibile. Salvo le eccezioni.
La prima è che il parto, pur non essendo una patologia ma un evento fisiologico, ha delle conseguenze prima di tutto sul piano pratico. Anche nell’ipotesi migliore, qualche punto di sutura viene dato, e prima che i tessuti della puerpera tornino alla normalità occorre un po’ di tempo… e pazienza. Senza ingigantire problemi che non esistono.
Ma le difficoltà principali vengono soprattutto dal cervello.[quote1]
I miei figli sono alla vigilia di tappe fondamentali della loro vita. Uno sta per aprire il suo ristorante a Parigi, l’altra inizia proprio oggi la sessione estiva degli esami universitari. Sono entrambi nei miei pensieri in ogni momento, sia che faccia saltare una pasta sia che impiatti delle costolette d’agnello. Però non ne parlo con chiunque mi capiti a tiro ad ogni pie’ sospinto.
Vedo invece attorno a me madri sul filo del panico il cui universo ruota tutto attorno ai loro figli. E la maestra di qua, e la catechesi di là, e la pagella di su, e l’allenamento sportivo di giù. Del marito (il padre): NP, non pervenuto.
Padri assenti e madri ansiose. Coppie che vanno a farsi fottere, più che a fottere. Come dice giustamente G, occorre resettare il cervello, capire soprattutto che nessuno è mai morto se la mamma ed il papà si prendono un’oretta di legittima pausa da genitori, per tornare ad essere compagni ed amanti.
Credetemi: anche i figli si accorgeranno che in famiglia il clima è cambiato. E cresceranno meglio.
/M

– di Letti Gemelli
(credito foto krismartis)

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27 thoughts on “Il sesso dopo i figli”

  1. Non concordo col post! Sono mamma ma anche donna e moglie, avere un figlio é una tappa importante e sconvolgente, in tutti i sensi belli e brutti, nella vita di coppia , ma questo non significa necessariamente annullarsi per un figlio o annullare il rapporto di coppia , ovviamente qualcosa cambia dopo aver avuto un figlio, magari pensi prima a farlo addormentare e poi fare l’amore con tuo marito, ma non è vero che si perde la voglia e la libido, anzi per quanto mi riguarda ho voluto ricominciare a fare l’amore con mio marito dopo un mesetto dal parto, e non so per quale strano meccanismo mi sono ritrovata piu coinvolta durante il rapporto e più soddisfatta rispetto a prima del parto! Non so dire se sia un fattore prettamente fisico o se dipenda da una condizione psicologica post parto o che altro, ma di sicuro non abbiamo né smesso di fare l’amore , ne smesso di farlo frequentemente, ne abbiamo fatto tante peripezie per poter consumare un rapporto, esattamente come prima lo facciamo quando ci va, magari pensando prima al pupo, ma se c’è la passione e l’intesa mezz’ora prima o mezz’ora dopo poco cambia in una coppia ! Sono felice di essere mamma …maa anche moglie !

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  2. Bah. Io ho un figlio di 18 mesi, e se devo essere sincera ho fatto sesso fino al giorno prima del parto e ho aspettato i 40giorni solo per via delle perdite. Ok è ovvio che non lo si fa più in ogni momento che si vuole (tipo, torniamo a casa dopo le spese, bacio, bacino.. e via sveltina), ma la qualità è sempre al top (anzi… la complicità da genitori è diventata anche meglio…) e si tratta di un momento solo nostro, noi due e basta. Noi abbiamo un figlio che si sveglia ad ogni movimento e la notte è capitato anche ogni 40 minuti, ma questo non ha abbassato la libido. Io ho sempre avuto una gran voglia e fosse per me lo farei tutti i giorni lo stesso. Perché per me è un bisogno, come la sete. Se sono morta di sonno, e ho sete…bevo… Se sono morta di sonno, ma ho voglia…lo faccio. E poi dormo anche meglio!!!!!! non sono quei 15/20 minuti in più a stare sveglia che mi cambiano. Quindi secondo me dipende da come si vive. Forse è vero che qualcosa cambia, ma per quel che mi riguarda, fare l’amore è l’occasione per essere ancora NOI DUE e non NOI TRE.
    CIAO A TUTTI! Fate i figli e continuate a fare l’amore!!

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    • Tanto entusiasmo e me ne compiaccio ma c’è qualcosa che non torna.
      Non a tutti va bene rinunciare alle sveltine premuti su uno stipite dato che sono il sale della vita e della relazione, e neanche di far rinsecchire le sessioni comode nel letto ad un quarto d’ora prima di dormire (quello è il tempo di una sveltina di cui sopra, eh su!).
      Per alcuni star lì con l’orologio, l’orecchio teso, le forbici in mano attenti a ritagliarsi momenti per essere ANCORA in due, quando ci si vuole unire alla persona che si ama proprio non può essere soddisfacente.
      Quindi ok “Fate i figli e continuate a fare l’amore!!” ma se l’amore è questo…

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  3. ho letto con molto interesse.
    credo che mio marito fosse uno di quei “padri sensibili”. appena dopo la scoperta della gravidanza a me sono impazziti gli ormoni (in senso buono) e a lui pure (ma in senso negativo). C’E’ IL BAMBINO. poi dopo la nascita gli ho detto che appena passavano le lochiazioni avrebbe dovuto pregare per tenermi lontana! ma lui, l’ho scoperto dopo, ha il terrore delle mestruazioni e sapere che mentre allattavo non mi venivano l’ha bloccato. di nuovo.
    ora il bimbo ha 3 anni.
    non so, ci siamo impaltanati in una situazione strana.
    non è più come prima. io so che lui ha una scusa pronta per rifiutarmi appena non ha voglia. io sono rimasta scombussolata dagli ormoni e se prima ho sempre avuto una normale voglia ora mi è rimasta una voglia pazzesca, se fosse per me lo farei tutti i giorni.
    ma, non si può.

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  4. Rispondo qui a Silvia77 da genitorisbroccano: da quello che scrivi mi sembra di capire che ti è venuto il dubbio che tuo marito stia mentendo da molto tempo e che frequenti siti porno da ben prima della tua gravidanza. Questo cambierebbe le cose nel senso che forse il percorso di castità che avete affrontato insieme è stato più che impegnativo per lui e le sue richieste sono maggiori delle tue, e quindi secondo te sarebbe caduto in una vera e propria dipendenza. Premesso che la dipendenza in quanto tale va curata, mi permetto di dubitare che chi guarda materiale porno abbia una visione distorta di tutte le donne in generale – e della moglie in particolare – casomai ha una visione distorta del sesso.
    Quello che sto per scrivere temo ti irriterà e spero di non bloccare questo scambio, ma devo dire che pur essendo cattolica ho da sempre avuto delle perplessità verso l’atteggiamento cattolico nei confronti del sesso. Ne sono convinta a maggior ragione dopo aver conosciuto mio marito che ha parecchio risentito di un’educazione rigida e di richiami ossessivi al “non peccare”, tanto da avergli lasciato delle difficoltà perfino fisiche e la vergogna di parlare di alcune cose.
    Non è questione di essere libertini e concedere tutto, quanto di insegnare che l’affetto verso se stessi e gli altri passa anche attraverso il contatto con il corpo. Il rispetto di sé, il non voler essere toccati e rispettare il desiderio dell’altro di non voler essere toccato in quel momento, non necessariamente vanno insieme ad una ferrea autodisciplina che rischia di trasformare il sesso in un’ossessione, in un modo non molto diverso da chi si impone un ferreo digiuno e passa le giornate pensando al cibo.
    Se preferisci non rispondere a questo messaggio lo capirò benissimo, non voglio metterti nella situazione di difendere o giustificare una scelta in cui credi profondamente.

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  5. ill mio terzogenito ha ormai tre anni e per noi fino a qualche tempo fa, graziati dal fatto che hanno sempre dormito di notte, il sesso non è stato difficile recuperarlo..perchè non lo abbiamo mai smesso: fino al giorno prima del parto, così consigliato per ammorbidire l’utero, e anche qualche giorno prima dei 40 consigliati!! il problema dov’è? mentre per mio marito continua a non esserci io inizio a sentire il disinteresse principalmente legato ai pensieri di mamma. ora che stanno crescendo..mi sono accorta che tutto gira intorno a loro: dunque è la testa che comanda il sesso, non certo qualche pargolo per casa!

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  6. Bellissimo articolo, bravissimi! Ne parlavamo con il maturo giusto ieri leggendo il post delle donne che parlano di sesso su FB 🙂 Abbiamo un cucciolo di 19 mesi ed è cambiato tutto… speriamo di riuscire a recuperare l’onda e slittare di nuovo veloci sulla tavola! (prima dell’università!!!)

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  7. Ciao,
    per noi il buon sesso dopo il parto va “preparato” da prima con molto sesso durante la gravidanza; mia moglie l’ho sempre (durante i due imbarazzi) trovata particolarmente sexy anche perché c’era il bonus che ti permetteva durante l’atto d’amore di anticipare gli abbracci alle creature: non sei ancora nato ma io già ti abbraccio. C’era anche la promessa “ci vediamo dopo”. Inoltre, mia moglie, preoccupata dai racconti di alcune amiche (del tipo 0 voglia) ne aveva parlato con una dottoressa (non la ginecologa) che la seguiva durante la gravidanza. Le aveva raccontato che era rimasta totalmente asciutta durante il primo rapporto dopo la nascita del nostro primogenito. La dottoressa le aveva spiegato che il problema sostanziale é che il corpo femminile “protegge” il cibo del neonato da eventuali gravidanze immediate. Un ormone di cui non ricordo il nome che viene emesso durante la lattanza (in maggior quantità al principio e che va diminuendo con il tempo) provoca la secchezza vaginale per diminuire il desiderio sessuale. Questo fatto crea una reazione a catena del tipo LUI:”lei non mi desidera più” e LEI:”non sono più una donna, sono una mamma” o cose del genere che possono anche terminare in falsi sensi di colpa che non permettono alla coppia di vedere le cose in forma lucida e reciprocamente comprensiva. Una volta capita e accettata la situazione fisiologica, il sentiero diventa meno tortu(r)oso e… arido?
    Quando il “dopo” della promessa finalmente arriva, arrivano anche i “come? dove? quando?”. E allora si diventa spesso clandestini e riuscendo anche a provocarsi dei Jet Lag pazzeschi con il cambio di orari e di luoghi. Il problema non é la/il bambina/o che si sveglia di notte giusto quando siete pronti a iniziare e vi rovina la festa. Il problema é la creatura che ci ha messo una vita (la tua) per addormentarsi e darvi il tempo di sistemare la casa, farvi una doccia, andare a letto, fare sesso e finalmente e meritatamente addormentarvi. Si, é proprio questo il problema perché, con molta probabilità, una volta raggiunta la fase REM, lui/lei si sveglia con bisogno di coccole, cibo eccetera eccetera. Insomma, avete fatto le 4 del mattino e fra due ore vi dovete alzare e avete bisogno di almeno 20 minuti per riprendere il sonno. Per farvi coraggio pensate che quando eravate ragazzi, dormire due ore a notte era una passeggiata e che il rispetto del ciclo circadiano non é poi così vitale. Si ma io c’ho quarant’anni e certi giorni vado in giro come uno zombi.
    Un’ultima cosa. Siccome il processo che porta ad avere dei rapporti completi può essere un po’ lungo perché, come é stato affermato più volte in questa discussione, all’inizio la penetrazione può risultare molesta, é sano considerare questo processo come un preliminare esteso durante il quale la pratica orale può portare a stessi se non migliori ma sicuramente più “morbidi” e meno invasivi piaceri.
    Stefano.

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  8. Accidenti che tema difficile!
    Anche noi siamo amanti durante il giorno, di notte si dorme e quindi da 7 anni a questa parte pochi incontri ma buoni… 🙁
    Ho avuto un parto splendido, il mese dopo ero già in forma (persi tutti gli 11 chili presi in gravidanza) eppure la voglia era pari a 0, l’allattamento mi sfiancava per non parlare del sonno, va beh argomenti noti a tutti voi. Abbiamo impiegato anni per tornare ai minimi sindacali e allora ci è sorto il dubbio che nonostante l’età non fossimo davvero pronti a diventare genitori, il nostro specchio interiore ci trasmetteva sempre l’immagine della coppia, dei “fidanzatini”.
    Travaglio lungo il nostro, rinati come coppia, non migliori ma rafforzati e con l’assoluta necessità di ritagliarci spazi nostri.

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  9. ma M! “Sessualmente parlando, ho preso quello che di volta in volta passava il convento: un bel pancione, una meravigliosa sesta di reggiseno, una prima sempre di reggiseno finito l’allattamento (e che vuoi farci?). In ogni caso è cambiato il modo di vederla: non più solo compagna, ma madre, LA madre dei miei figli. Non mi pare poco.” c’è di che scordarsi pure come si fa 😀

    @meringa: e lo so, cara, succede tutto nella testa, mica che una un giorno si sveglia e dice “da questo momento sono una mamma, quindi niente sesso”…

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