Genitori che spariscono

C’è una forma di abdicazione totale e completa del ruolo genitoriale, di per sè molto semplice nella sua assolutezza: sparire.
Si tende a pensare che si tratti di casi estremi, poichè, anche nelle separazioni più combattute, chi più, chi meno, i genitori restano due.
Eppure la frequenza di casi in cui il genitore non collocatario dei figli letteralmente sparisce, annullando del tutto il suo ruolo genitoriale, sono purtroppo non episodici ed eccezionali.

Sparire totalmente come genitore, prevede due aspetti, entrambi gravissimi: sparire fisicamente e sparire economicamente. Non farsi più vedere, non dare notizie e non contribuire in alcun modo al mantenimento dei figli.
Sono entrambi comportamenti vietati dalla legge, ma sono fin troppi i casi in cui molti genitori ci riescono, senza patire alcuna conseguenza o comunque limitandosi a qualche inconveniente.
Nel nostro Paese, essendo ancora l’assoluta maggioranza madri le collocatarie dei figli, non v’è dubbio che questo fenomeno riguardi prevalentemente i padri. Non credo che in questo ci sia alcuna predisposizione di genere (o forse sì), soltanto che l'”occasione” di dileguarsi, oggi, ancora ce l’hanno più spesso i padri. E questo è un fatto.

L’art. 147 del codice civile, prevede una formula sintetica e molto ampia per esprimere i doveri dei genitori nei confronti dei figli. I genitori (nel codice “i coniugi”, ma l’equiparazione dei genitori non sposati è totale) hanno l’obbligo di mantenere, istruire e educare la prole tenendo conto delle capacità, dell’inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli.
Un genitore che sparisce dalla vita dei figli, viene ovviamente meno a tutte queste sue funzioni previste dalla legge. Spesso, però, viene meno anche a doveri più specifici.

Nelle condizioni di separazione (laddove ci sia una separazione e non si tratti di una “fuga” improvvisa, che non lascia spazio neanche ai procedimenti giudiziari), infatti, sono sempre previsti oneri economici per il genitore non collocatario e anche diritti/doveri di visita e permanenza con i figli.
Venire meno alle condizioni previste negli accordi di separazione, o nei provvedimenti provvisori o definitivi del giudice, costituisce un reato.

Dell’art. 570 del codice penale, avevamo già parlato qui. E’ il reato di cui risponde chi non contribuisce al mantenimento dei propri figli. Si è responsabili di questo reato per il solo fatto di far mancare i mezzi di sussistenza a chi non è in grado di procurarseli da solo. Oggi, poi, dopo le riforme in tema di separazione del 2006, le maglie di questo reato si sono notevolmente allargate, comprendendo tra chi lo commette anche chi non paga esattamente quanto previsto in sede di separazione, divorzio o provvedimenti del Tribunale minorile o civile.
Ma persone che organizzano la loro vita in modo disonesto, non hanno nessun problema a sopportare un paio di condanne penali: la pena prevista è la reclusione “fino a un anno” (quindi senza un minimo), assorbita spesso dalla sospensione condizionale e contenuta nei limiti di pochi mesi. Tanto il risarcimento al quale vengono condannati, non lo pagano davvero.

L’art. 388, poi, si occupa (in una norma che comprende le casistiche più disparate) della “Mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice”, quindi punisce il comportamento di chi “elude l’esecuzione di un provvedimento del giudice civile, che concerna l’affidamento di minori o di altre persone incapaci” (II comma). Perciò incorre in questa sanzione chi non rispetta i tempi di permanenza dei figli con sé, che non li frequenta come stabilito dai provvedimenti di separazione. Anche qui l’entità della pena è senza un limite minimo (fino a tre anni), sebbene sia più alta.

Fin qui la tutela della legge.
Il vero problema è che spesso, troppo spesso, tutte queste forme di tutela che dovrebbero garantire il sostegno morale e materiale di entrambi i genitori ai figli, sono del tutto inefficaci.

Per i doveri economici, si può ricorrere alle esecuzioni forzate sullo stipendio, sul conto corrente, sui beni mobili o immobile. Ma se non c’è nulla di tutto questo? Ci sono persone di fatto più che benestanti, che non hanno intestato nulla. Tutti i loro beni appartengono a società, amministrate da qualche prestanome (parenti o soggetti prezzolati), non acquistano immobili, non hanno contratti di assunzione, non comprano nulla a nome loro. Evasori fiscali totali, che, non contenti di truffare lo Stato, truffano anche i loro stessi figli.
Contro di loro c’è ben poco da fare, perchè per eseguire un pignoramento, bisogna che il bene sia realmente intestato alla persona del debitore: non si possono far valere presunzioni. Una denuncia alla Guardia di Finanza non produce effetti immediati sulla possibilità di pignorare un bene e un’indagine privata è molto costosa. Il coniuge che mantiene i figli da solo, molto spesso non può permettersi di spendere soldi in agenzie di investigazione. E alla fine, l’unica alternativa è rassegnarsi e mantenere i figli con le proprie risorse.
La tolleranza che purtroppo c’è ancora nel nostro Paese nei confronti degli evasori totali, non danneggia solo la collettività, ma può avere ricadute private, meno evidenti ma spesso drammatiche, laddove un genitore che ha un tenore di vita elevato, si disinteressa, impunito, delle con dizioni di vita dei figli.

E paradossalmente, non è questo il dovere più difficile da far adempiere.
Quelli di più difficile esecuzione coatta, sono i doveri non economici. Se un genitore decide di disinteressarsi ai figli e, sostanzialmente, scompare dalla loro vita, è praticamente impossibile rimediare giuridicamente.
Sicuramente ci sono possibilità di denunciare chi attua questo tipo di comportamento, ma poi? Come si fa a costringere un padre (ripeto, è innegabile che statisticamente la maggior parte di questi casi riguardi i padri) a frequentare i suoi figli?
L’altro genitore (di solito la madre), ha fiducia a lasciare i propri figli con una persona che magari li tiene con sé perché costretto?
I casi di denunce per questo motivo, sono molto inferiori rispetto a quelli per il mancato pagamento: c’è più rassegnazione, data dalla sensazione che una condanna penale non risolverà certo il problema di un genitore che non vuole i suoi figli.
E questo riguarda sia i casi estremi, in cui non si sa neanche più dove abiti il genitore non collocatario, che quelli più frequenti, in cui si fa vedere sporadicamente, qualche volta l’anno.
In questo secondo caso, capita che i bambini non vogliano neanche stare con un genitore che non conoscono e non conosce loro.

La casistica comprende casi in cui l’abbandono si manifesta gradualmente, mese dopo mese. Il genitore inizia a saltare qualche week end di sua spettanza, evita di portare i figli con sé in vacanza, va ad abitare più lontano e poi, piano piano, scompare dalla loro vita. A volte ricostituisce un nucleo familiare, sul quale pensa di investire tutto, riparando così ai suoi errori del passato con una nuova occasione.
Altre volte, decide scientemente di sparire da subito come vendetta nei confronti dell’altro genitore. Se le condizioni fiscali lo permettono, punisce l’ex evitando di pagargli il dovuto per il mantenimento dei figli, ma, a quel punto, deve anche evitare di farsi vedere in giro, quindi si dilegua con tutti.

Ho sentito le spiegazioni più surreali: tanto poi quando i figli sono grandi parlerò con loro e gli spiegherò tutto; i bambini sono dalla parte della madre, lei li plagia, quindi io che ci vado a fare; io mi sono rifatto una famiglia. (E chiedo sempre scusa, se pongo questi esempi al maschile, ma, lo ripeto, è solo un dato di maggior frequenza).

Dall’altra parte, quella del genitore che rimane e dei figli, ci sono dei drammi. Difficoltà ad andare avanti, domande a cui non si sa cosa rispondere, sensi di colpa dei bambini (perchè è incredibile, ma loro si sentono colpevoli per essere stati abbandonati). Eppure spesso le famiglie con un solo genitore si riorganizzano e ce la fanno. Ritrovano un loro equilibrio e una serenità.
Chi resta irrimediabilmente sempre solo, senza un pezzo della sua vita, è quello che sparisce.

Prova a leggere anche:

Previous

Buonanotte Giraffa (e tutte le altre)

Educare al pensiero critico

Next

138 thoughts on “Genitori che spariscono”

  1. MIA EX MOGLIE SI DILEGUò PER ANDARSENE A PARTORIRE ALTRI FIGLI DIMENTICANDOSI TOTALMENTE DEI MIEI 2 FIGLI, E QUANDO IL GIUDICE LE TOLSE LA PATRIA POTESTA’ PER LEI FU UN GROSSO FAVORE, NON HA MAI PAGATO NULLA POICHè IN TEORIA NON POSSIEDE NULLA MA IN REALTà POSSIEDONO INGENTI SOMME SUL CONTO DEL COMPAGNO, E IN FINE NEMMENO IL LEGALE HA PAGATO….QUESTA è L’ITALIA 🙁

  2. Esiste una situazione surreale a monte, se tralasciamo il discorso logico sul non avere affatto figli se non nelle condizioni adeguate, nelle istesse Istituzioni che dovrebbero portare avanti il valore della Famiglia; scrivo ciò perchè la mia esperienza, la mia storia che è ancora ovviamente in scorrere nei miei odierni 28 anni, è stata ed è sncora fortemente macchiata e attanagliata dalle profonde cicatrici dovute all’abbandono di mio padre slle braccia di mia madre, totalmente inadeguata a causa di disturbi psicologici. Questo abbandono fu subito dopo l’avermi riconosciuto e dato il suo cognome (sotto costrizione di suo padre) e in pochi anni ha messo su famiglia e figli; sia lui che mia madre erano entrambi diciannovenni e non sposati quando se ne andò e anche mia madre si sposò con un altro ed ebbero una figlia. Negli anni, il rapporto morboso con mia madre ha scaturito fin da piccolo stadi minimi di depressione (commisurati alla giovane età) anoressia e disturbi generali del sonno e del cibo (cose di cui peraltro soffriva mia madre insieme a tentati e maldestri suicidi). Quest’uomo è stato contattato da me quando avevo 16 anni, seguirono anni di frequentazione “amichevole” in cui ad esempio mi chiese e quasi mi diffidò dal chiamarlo Papà, del resto nessuno a parte la moglie, sapeva della mia esistenza. In seguito, deciderò di finirla di farmi del male illudendomi di avere due genitori che in realtà mi stavano portando solo in un tunnel e prenderò in pugno i miei diritti contro mio padre che, anche nella frequentazione non ha mai aiutato me, la mia salute, la mia sicurezza, la mia dolorosa carriera universitaria alla Facoltà di Lettere Moderne (poi interrotta per ovvie ragioni) ;infine si è risolto tutto quella che poco tempo fa è diventata la mia totale indigenza, avendo perso quei lavoretti in nero, non arrivando a pagare più casa e bollette. per strada:con mia madre dall’altra parte dell’italia (residente con sua figlia dopo il divorzio del marito e la mia “fuga” di casa a 19 anni dopo la frase di mia madre “ti prendo a martellate in testa mentre dormi”) e mio padre nella stessa mia città, sono totalmente solo e senza l’apporto di nessun parente che, mi conosce ma non mi riconosce. La causa ha prodotto una serie di avvocati con gratuito patrocinio inadempienti, una sentenza che stabiliva un assegno di mantenimento che trascurava danni e richieste e che comunque non è stato mai pagato regolarmente prima di cessare del tutto. La situazione Economica di quest’uomo è sotto gli occhi di tutti, è un commerciante e Titolare di due grandi negozi di abbigliamento monomarca (per intenderci Hugo Boss è una)
    e lui come moglie e figli vivono agiatamente tra viaggi intercontinentali e la totale indifferenza per un figlio che chiese esplicitamente che almeno gli sia data l’opportunità di (ri)costruire la sua vita. A tutt’oggi quest’uomo non ha prodotto documenti fiscali o di qualsiasi genere e natura che attestino le sue parole sul suo presunto stato di totale indigenza (in udienza si definì al giudice “come un bracciante agricolo disoccupato”) e sulla separazione e mantenimenti varii per moglie e figli (su facebook tanto di foto-famiglia recentissime in Canada et simila).
    Sto lottndo ormai da un paio di anni per avere almeno un diritto, quello per capirci che non dovrebbe essere mai tolto, la sopravvivenza.
    Alcune delle cose che non ho mai avuto non le riavrò certo con la fedina di mio padre macchiata magari o con un risarcimento o un assegno di mantenimento mal pagato, ma si soffre meno dell’infanzia perduta, l’adolescenza segnata e della mancanza nella propria vita di punti di riferimento genitoriali, quando si ha la possibilità di costruirsi un futuro e una famiglia, credo.

  3. alla fine forse è meglio non fare figli, così gli egoismi vengono soddisfatti!! chi decide di fare figli non dovrebbe separarsi se non in casi ECCEZIONALI E MOTIVATI

  4. Ogni giorno comincia, in un certo modo, con una nascita e finisce con una morte; ogni giornata è come una vita in miniatura. Alla fine il nostro passaggio nel mondo sarà stato santo e gradito a Dio se avremo fatto in modo che ogni giornata piacesse a Dio, dall’alba al tramonto. Ma anche la notte, perché anch’essa l’abbiamo offerta al Signore. Disponiamo solo dell'”oggi” da santificare. «Il giorno al giorno ne affida il messaggio»; il giorno di ieri sussurra all’oggi, e suggerisce da parte del Signore: «Comincia bene». «Comportati bene “adesso”, senza ricordarti di “ieri” che è già passato, e senza preoccuparti di “domani”, che non sai se per te arriverà». Il giorno di ieri è scomparso per sempre, con tutte le sue opportunità e tutti i suoi pericoli. Di esso ci sono rimasti solo motivi di contrizione per le cose che non abbiamo fatto bene, e motivi di gratitudine per gli innumerevoli benefici, grazie e cure che abbiamo ricevuto da Dio. Il “domani” è ancora nelle mani del Signore.

  5. Certo che la tua storia Gabriele è l’esempio assoluto di come la Legge italiana non tuteli adeguatamente NESSUNO. E’ vero che molto spesso sono tutelate le donne ma non è sempre cosi’ ed è per questo che ho anch’io a suo tempo voluto dare il contributo della mia storia in questo sito proprio per dimostrare che, alle volte, ci sono vere ingiustizie anche con noi donne. Detto questo comunque vorrei solo consigliarti di cercare l’aiuto di un bravo avvocato perchè sono certa che qualcosa si puo’ fare in un caso come il tuo. Non so se dove vivi tu ci sono i consultori familiari ma, ci fossero, ti invito ad andare in uno di questi e chiedere a loro aiuto. Di solito hanno anche la possibilità di aiutarti con un legale loro il quale, anche se non totalmente gratuito, sicuramente costa meno e la prima consulenza è gratuita. Non devi arrenderti. Quando qualcosa e’ ingiusto lo è per tutti: uomini o donne che siano.

    Ti invio tutta la mia solidarietà ma agisci!!!

  6. Non so cosa dire Gabriele..non ci sono parole.Ti dico solo che anch’io vivo casa e lavoro per lo stesso motivo.Speriamo che i nostri figli sappiano giudicare una volta cresciuti!

  7. Fino
    a quando le leggi saranno a favore delle donne, pensando così di
    tutelare i minori, le cose non cambieranno di certo.Certo per quei casi
    in cui, il padre si deve assumere le responsabilità di una condotta
    irresponsabile, la tutela dei minori deve per forza passare in primo
    luogo attraverso la madre. Oggi per la maggior parte dei casi, i pradri
    sono deturpati completamente dal ruolo genitoriale, perchè costretti a
    fare una vita carica di sole responsabilità economiche. Se qualcuno
    legge quello che devo sopportare da ormai 6 anni è pregato di dirmi se è
    possibile sopportare tutto questo. Ho due bambini 12 e 9 anni, la madre
    nel 2007 decide di rifarsi una vita, per circa 2 anni ho cercato di
    fargli capire l’importanza della famiglia, ma lei è andata avanti per la
    sua strada. Nel frattempo nel 2008 scopro che si era già fatta nel vero
    senso della parola alcune esperienze extraconiugali.(tutto questo con
    prove). Io nel 2009 ho chiesto la separazione tanto ormani non c’era più
    nulla da fare. Siamo arrivati ad una separazione consensuale, ancora ci
    volevamo bene e c’era un minimo di dialogo. I figli sono stati sempre
    gestiti per quanto riguarda il tempo a metà. Solo qualche lunedì lei li
    ha tenuti più di me. Ho sempre dato l’assegno di mantenimento 600 euro
    non puntualizzando che la gestione era al 50%, perchè ancora lei non
    lavorava. Dal 2012 lei lavora e guadagna 1400 euro al mese più
    tredicesima e quattordicesima, io sono un poliziotto e quadagno 1600.
    Le ho chiesto di venirmi incontro visto che dal mio stipendio devo anche
    togliere il mutuo, spese fisse per i figli a metà, e le varie spese
    correnti per casa e vita. Tutti i mesi io rimango con non più di
    300/400, da gestire per far vivere con me anche i figli. Lei ha voluto a
    tutti i costi i soldi. Facendo capire quello che succede ecco il
    resoconto LEI 1400+600=2000 puliti senza mutuo e affitto. IO 1600-600-
    280 mutuo -133spese fisse bambini- spese correnti(assicurazione auto,
    bollo auto ecc.ecc.ecc.) =300/400 euro. Allora ho chiesto alla giustizia
    di darmi una mano, pensando che almeno la legge facesse qualche cosa.
    Il risultato!!! ha fatto rimanere tutto invariato perchè secondo il
    presidente del tribunale non esistono motivazione per modificare le
    regole fatte in sede di separazione, perchè esiste una sproporzione
    redditoriale a favore dello scrivente mosturosa. Ditemi voi come si fa a
    sopportare tutto questo Aiutatemi a marzo ho la seconda udienza. Sono
    di Terni. A dimenticavo i figli potevano stare con me in base alle
    regole il martedì ed il giovedì dalle 15 alle 22 ecc.ecc. ecc. non
    continuo tanto queste cose si sanno. Io questo mese non posso stare con i
    miei figli, non perchè sono un bastardo ma perchè non ho i soldi per
    coprare da mangiare e forse non riuscirò ad andare a lavorare perchè non
    avrò la possibilità di pettere il gasoli alla macchina. Lei è andata ad
    ottobre in vacanza in un paese caldo con il compagno, quasi tutti i
    fine settimana a cena fuori, dopo le feste di natale ha portato i figli a
    Parigi per 4 giorni, ha continuato ad andare a feste e cene fuori. Io
    ho 50 anni lavoro da 30 anni e mi tocca stare in pigiama tutto il giorno
    dentro casa perchè devo gestire 200 euro per tutto il mese. Viva
    l’Italia viva le leggi. Il bello che si parla solo delle mancanze dei
    padri. Datemi l’opportunità di divulgare queta storia perchè ho anche
    altro materiale che ci vorrebbe una settimana intera per scrivela.
    Bisogna cambire ed al più preso. GRAZIE

  8. ciao lory…tranquilla i tuoi commenti vengono pubblicati…strano che tu non riesca a vederli…comunque appunto chiudiamo il discorso qui perche’ e’ inutile cercare di convincervi su cose che vi hanno inculcato in testa fin da piccoli,e cioe’ che il maschio (marito) deve per forza mantenere la famiglia!come dici tu appunto,la sola cosa che conta e’ che i bambini godono di ottima salute ,per tutto il resto ce’ una soluzione anche senza questo maledetto assegno di mantenimento! io cresco i miei figli con orgoglio perche’ so che gli posso dare tutto con il MIO lavoro e senza fare guerre inutili! un’abbraccio

  9. Hai ragione Lina,comunque non ritengo valga la pena continuare ad accusare,criticare e generalizzare come si sta facendo.Mi sembra tu abbia dei preconcetti e delle convinzioni e probabilmente,va bene cosi.Una sola cosa tengo a precisare e cioe’ che io ho rinunciato ds subito all’assegno di mantenim. per me che mi era stato assegn dal giudice anche se avevo appena partorito,non avevo un lavoro e mio ex proprietario di ristorante.Percio’non credo si possa fare di tutta l’erba un fascio.Non racconto altro di quello che ho e sto passando,ma comunque ritengo che ognuno ha le sue convinzioni!Auguro a tutti di avere sempre figli in buona salute!

  10. carissima lory..in che senso scusa? visto che tu sei quella che commenta ironicamente? sii piu’ chiara grazie!

  11. carissime lory ed elisa, quando vi sbagliate! fino a prova contraria io ne ho 4 di figli da crescere da sola! visto che siete voi a sparare sentenze che non conoscete???? e sono senza capo ne piedi solo perche’ la legge italiana ve lo permette di farlo! io mi sono data da fare quando ho visto che in italia non potevo andare avanti ho preso il coraggio a due mani e me ne sono andata all’estero! senza chiedere niente al mio ex marito! chi vuole essere mantenuta senza fare niente ragiona come voi! per quando riguarda invece il discorso che fa elisa che non vuole trovare un’altro lavoro perche’ vuole stare con i suoi figli,allora anche il padre avrebbe lo stesso diritto ma invece gli imponete di andare a lavorare piu’ del dovuto per cercare di riuscire a mantenere voi e se stesso! se io sono all’estero e’ lavoro allora questo vuol dire che non ho voglia di stare con i miei figli????se vogliamo stare con i figli a mangiare chi gli e lo da sempre l’ex marito??? vi ricordo che l’ex marito e’ sempre una persona estranea che secondo me non ha nessun dovere verso l ex moglie! a questo punto allora passate i figli ai vostri ex mariti e cosi vi togliete il pensiero una volta per tutte! questi figli li fate sembrare un peso! per me non lo sono! lavoro e me li cresco dignitosamente e senza andare ad elemosinare quattro soldi ad un ex marito che prima era completamente un’estraneo! scusatemi ma ve la siete voluta una risposta del genere! vi saluto!

  12. Scusate se mi ripeto forse…non pubblica il mio commento.Per Elisa…la mia frase era proprio scritta ironicamente,essendo nella tua stessa condizione!

Comments are closed.