Genitori che spariscono

C’è una forma di abdicazione totale e completa del ruolo genitoriale, di per sè molto semplice nella sua assolutezza: sparire.
Si tende a pensare che si tratti di casi estremi, poichè, anche nelle separazioni più combattute, chi più, chi meno, i genitori restano due.
Eppure la frequenza di casi in cui il genitore non collocatario dei figli letteralmente sparisce, annullando del tutto il suo ruolo genitoriale, sono purtroppo non episodici ed eccezionali.

Sparire totalmente come genitore, prevede due aspetti, entrambi gravissimi: sparire fisicamente e sparire economicamente. Non farsi più vedere, non dare notizie e non contribuire in alcun modo al mantenimento dei figli.
Sono entrambi comportamenti vietati dalla legge, ma sono fin troppi i casi in cui molti genitori ci riescono, senza patire alcuna conseguenza o comunque limitandosi a qualche inconveniente.
Nel nostro Paese, essendo ancora l’assoluta maggioranza madri le collocatarie dei figli, non v’è dubbio che questo fenomeno riguardi prevalentemente i padri. Non credo che in questo ci sia alcuna predisposizione di genere (o forse sì), soltanto che l'”occasione” di dileguarsi, oggi, ancora ce l’hanno più spesso i padri. E questo è un fatto.

L’art. 147 del codice civile, prevede una formula sintetica e molto ampia per esprimere i doveri dei genitori nei confronti dei figli. I genitori (nel codice “i coniugi”, ma l’equiparazione dei genitori non sposati è totale) hanno l’obbligo di mantenere, istruire e educare la prole tenendo conto delle capacità, dell’inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli.
Un genitore che sparisce dalla vita dei figli, viene ovviamente meno a tutte queste sue funzioni previste dalla legge. Spesso, però, viene meno anche a doveri più specifici.

Nelle condizioni di separazione (laddove ci sia una separazione e non si tratti di una “fuga” improvvisa, che non lascia spazio neanche ai procedimenti giudiziari), infatti, sono sempre previsti oneri economici per il genitore non collocatario e anche diritti/doveri di visita e permanenza con i figli.
Venire meno alle condizioni previste negli accordi di separazione, o nei provvedimenti provvisori o definitivi del giudice, costituisce un reato.

Dell’art. 570 del codice penale, avevamo già parlato qui. E’ il reato di cui risponde chi non contribuisce al mantenimento dei propri figli. Si è responsabili di questo reato per il solo fatto di far mancare i mezzi di sussistenza a chi non è in grado di procurarseli da solo. Oggi, poi, dopo le riforme in tema di separazione del 2006, le maglie di questo reato si sono notevolmente allargate, comprendendo tra chi lo commette anche chi non paga esattamente quanto previsto in sede di separazione, divorzio o provvedimenti del Tribunale minorile o civile.
Ma persone che organizzano la loro vita in modo disonesto, non hanno nessun problema a sopportare un paio di condanne penali: la pena prevista è la reclusione “fino a un anno” (quindi senza un minimo), assorbita spesso dalla sospensione condizionale e contenuta nei limiti di pochi mesi. Tanto il risarcimento al quale vengono condannati, non lo pagano davvero.

L’art. 388, poi, si occupa (in una norma che comprende le casistiche più disparate) della “Mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice”, quindi punisce il comportamento di chi “elude l’esecuzione di un provvedimento del giudice civile, che concerna l’affidamento di minori o di altre persone incapaci” (II comma). Perciò incorre in questa sanzione chi non rispetta i tempi di permanenza dei figli con sé, che non li frequenta come stabilito dai provvedimenti di separazione. Anche qui l’entità della pena è senza un limite minimo (fino a tre anni), sebbene sia più alta.

Fin qui la tutela della legge.
Il vero problema è che spesso, troppo spesso, tutte queste forme di tutela che dovrebbero garantire il sostegno morale e materiale di entrambi i genitori ai figli, sono del tutto inefficaci.

Per i doveri economici, si può ricorrere alle esecuzioni forzate sullo stipendio, sul conto corrente, sui beni mobili o immobile. Ma se non c’è nulla di tutto questo? Ci sono persone di fatto più che benestanti, che non hanno intestato nulla. Tutti i loro beni appartengono a società, amministrate da qualche prestanome (parenti o soggetti prezzolati), non acquistano immobili, non hanno contratti di assunzione, non comprano nulla a nome loro. Evasori fiscali totali, che, non contenti di truffare lo Stato, truffano anche i loro stessi figli.
Contro di loro c’è ben poco da fare, perchè per eseguire un pignoramento, bisogna che il bene sia realmente intestato alla persona del debitore: non si possono far valere presunzioni. Una denuncia alla Guardia di Finanza non produce effetti immediati sulla possibilità di pignorare un bene e un’indagine privata è molto costosa. Il coniuge che mantiene i figli da solo, molto spesso non può permettersi di spendere soldi in agenzie di investigazione. E alla fine, l’unica alternativa è rassegnarsi e mantenere i figli con le proprie risorse.
La tolleranza che purtroppo c’è ancora nel nostro Paese nei confronti degli evasori totali, non danneggia solo la collettività, ma può avere ricadute private, meno evidenti ma spesso drammatiche, laddove un genitore che ha un tenore di vita elevato, si disinteressa, impunito, delle con dizioni di vita dei figli.

E paradossalmente, non è questo il dovere più difficile da far adempiere.
Quelli di più difficile esecuzione coatta, sono i doveri non economici. Se un genitore decide di disinteressarsi ai figli e, sostanzialmente, scompare dalla loro vita, è praticamente impossibile rimediare giuridicamente.
Sicuramente ci sono possibilità di denunciare chi attua questo tipo di comportamento, ma poi? Come si fa a costringere un padre (ripeto, è innegabile che statisticamente la maggior parte di questi casi riguardi i padri) a frequentare i suoi figli?
L’altro genitore (di solito la madre), ha fiducia a lasciare i propri figli con una persona che magari li tiene con sé perché costretto?
I casi di denunce per questo motivo, sono molto inferiori rispetto a quelli per il mancato pagamento: c’è più rassegnazione, data dalla sensazione che una condanna penale non risolverà certo il problema di un genitore che non vuole i suoi figli.
E questo riguarda sia i casi estremi, in cui non si sa neanche più dove abiti il genitore non collocatario, che quelli più frequenti, in cui si fa vedere sporadicamente, qualche volta l’anno.
In questo secondo caso, capita che i bambini non vogliano neanche stare con un genitore che non conoscono e non conosce loro.

La casistica comprende casi in cui l’abbandono si manifesta gradualmente, mese dopo mese. Il genitore inizia a saltare qualche week end di sua spettanza, evita di portare i figli con sé in vacanza, va ad abitare più lontano e poi, piano piano, scompare dalla loro vita. A volte ricostituisce un nucleo familiare, sul quale pensa di investire tutto, riparando così ai suoi errori del passato con una nuova occasione.
Altre volte, decide scientemente di sparire da subito come vendetta nei confronti dell’altro genitore. Se le condizioni fiscali lo permettono, punisce l’ex evitando di pagargli il dovuto per il mantenimento dei figli, ma, a quel punto, deve anche evitare di farsi vedere in giro, quindi si dilegua con tutti.

Ho sentito le spiegazioni più surreali: tanto poi quando i figli sono grandi parlerò con loro e gli spiegherò tutto; i bambini sono dalla parte della madre, lei li plagia, quindi io che ci vado a fare; io mi sono rifatto una famiglia. (E chiedo sempre scusa, se pongo questi esempi al maschile, ma, lo ripeto, è solo un dato di maggior frequenza).

Dall’altra parte, quella del genitore che rimane e dei figli, ci sono dei drammi. Difficoltà ad andare avanti, domande a cui non si sa cosa rispondere, sensi di colpa dei bambini (perchè è incredibile, ma loro si sentono colpevoli per essere stati abbandonati). Eppure spesso le famiglie con un solo genitore si riorganizzano e ce la fanno. Ritrovano un loro equilibrio e una serenità.
Chi resta irrimediabilmente sempre solo, senza un pezzo della sua vita, è quello che sparisce.

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138 thoughts on “Genitori che spariscono”

  1. @Arturo, con tutto il rispetto per chi sta soffrendo e quindi anche per te, il marito e la moglie non sono sconosciuti ma sono i genitori, e dovrebbero dividersi equamente tutte le incombenze che riguardano i figli: economiche, organizzative e di tempo. E già la parola incombenze in questo ambito è tremenda, perchè i figli si fanno in due e si dovrebbero volerli, e passare tempo con loro dovrebbe essere prima un piacere e poi un dovere per quanto riguarda noi, e un piacere innanzi tutto per rispetto a loro che poverini non sono responsabili dei nostri casini ma sono i primi che ne soffrono.
    Detto questo, sei sicuro che le leggi che citi siano a favore della donna? Io no, per niente.

  2. Salve a tutti … ” Carissima ” Elisa ti voglio rispondere in pochissime righe … primo i figli si fanno in due non li ha fatti soltanto il tuo ex marito e poi li ha mollati a te … la domanda di come potrebbe andare a finire un matrimonio c’e’ la dovremmo fare tutti prima di sposarci … per quanto riguarda la sentenza del giudice: ma secondo voi donne l’affetto si deve dare per forza perche’ un ” giudice ” l’ha scritto in un foglio di carta? l’amore ne si compra ne tantomeno lo si puo’ imporre di dare a qualcuno se non lo si sente di farlo … e per finire … rifletti su queste se ne sei capace: e se il tuo ex marito fosse morto (facendo i debiti scongiuri) non ti saresti trovata nella stessa situazione? Quindi rimboccati le maniche e vai a lavorare perche’ credescere dei fiigli non vuol dire aspettare l’aiuto di una persona estranea ma crescerli con amore anche da soli(perche’ se ci pensate bene chi e’ il marito o la moglie? un perfetto sconosciuto)ma il problema maggiore l’hanno creato tutte queste leggi che vanno a favore della donna e che quindi gli hanno guastato il cervello ancora di piu’ …. ti saluto Elisa e spero di averti fatto almeno riflettere …

  3. Mi sono separata da tre anni, per i primi mesi prima della separazione quando gia’ non vivevamo piu’ insieme il mio ex ha smesso di vedere i figli se non all’ora di pranzo poiche’ per bonta’ della nonna paterna hanno continuato ad andandare a mangiare a casa sua e quindi con il loro padre come gia’ facevano prima che ci separassimo. Dopo la separazione ha iniziato e vederli ogni 15 gg saltando il giorno infrasettimanale, a volte succede che gli lascio i ragazzi e lui non c’e’ poiche’ li affida a sua madre, e di questo soffre mia figlia di 10 anni che si ritrova ad essere reclusa in casa della nonna. Di di questo non mi da nessun preavviso anche se piu’ volte gli ho detto di dirmi quando lavora o fa i fatti suoi… il fine settimana perche’ è inutie che glieli lascio se lui non c’e in casa, ma lui non mi ha mai avvertito di questo e mi dice ..ma tu fai la tua vita non ti preoccuare i figli sono sistemati dalla nonna . Non ha mai preso i miei figli anche per 10 minuti fuori dal suo fine settimana, non li ha mai portati in vacanza neanche per un giorno , non ha mai visto una partita di palla a volo di mia figlia che da quest’anno ha iniziato a fare il torneo, sono mesi che non mi passa il mantenimento… 250 euro al mese !!! Ho programmato una vacanza da sola con il mio compagno avvisandolo mesi prima e sono venuta a sapere che lui ha preso altri impegni..Facile fare i figli e farli crescere dalla madre contando sul fatto che una madre in quanto tale non farewbbe mancare niente ai suoi figli.. ,replicando magari..ma lei mi ha abbandonato ed allora mi sento in diritto di fare tutto cio’.-Come sono tutelati i figli in tutto questo? A cosa serve una sentenza del giudice se poi non si fa niente a chi non la rispetta? NO COMMENT!!

  4. I padri si ” dileguano di piu’ ” perche’ i figli quasi sempre sono affidati alla mamma cara Silvia , se fosse il contrario si avrebbe una latitanza delle mamme . Quindi e’ inutile discriminare papa’ che spesso devono lottare per avere riconosciuti i loro diritti. Io ancora non appartengo ai papa’ che spariscono nonostante la mia ex moglie ci provi ad ottenere questo obiettivo ( verso assegno di mantenimento per i due bambini comprensivo di rivalutazione Istat annua oltre al mutuo e spese extra che assorbono i 2/3 del mio misero stipendio ) .
    Alcuni esempi ? Spesso mi viene detto che i bambini sono ammalati ( senza l’esibizione di nessun certificato medico ) , non si fa trovare a casa ,quindi niente bimbi , celebrati sacramenti senza avvisare il papa’ , dichiarazioni scritte a scuola che vietano il mio ruolo paterno , rispetto dei periodi di vacanze ,mai dico mai ,nel periodo da me richiesto , false denunce ai CC per un presunto ritardo di pagamento dell’assegno mensile e di una presunta aggressione verbale in uno specifico giorno . Vengo anche convocato dai CC per questi fatti ma alla presenza di un avvocato ( richiesta fattami dai carabinieri stessi )dove riesco a dimostrare con carte alla mano che non c’e’ mai stato nessun ritardo o omissione di pagamento e citando testimone per il suddetto episodio di presunta aggressione verbale nonche’ registrazione dello stesso fatto ( e si conosco bene la cattiveria di questa donna e mi tutelo con il registratore ) .Intanto la presenza dell’avvocato in caserma mi costa E.300,00. Perche’ la legge non persegue chi dice il falso facendo perdere tempo alle forze dell’ ordine e gettando fango su una persona ? Sono tanti gli episodi da citare , forse questi non sono neanche i piu’ gravi , c’e infatti un denigrare davanti a figli la mia persona , figli che subiscono pressione psicologiche ( a sentire loro anche fisiche ) molto dure . E cio’ e’ lampante dai loro atteggiamenti.
    Ma nonostante cio’ mi amano e spesso il maggiore che ha sette anni e ha vissuto in pieno tale tribolata separazione piange quando si deve staccare da me . A tutte queste angherie mi difendo come posso , qualche denuncia ( il mio avvocato sostiene che non occorre ripeterle e farne troppe), richiesta di intervento dei servizi sociali ( che non concludono nulla ) , mediazione da me fortemente voluta e abbandonata dalla ex dopo qualche mese ma che mi aveva permesso di vedere con regolarita’ i bambini . ( aveva accettata di farla solo dopo pressione dell’asis.sociale e su consiglio da parte di un Prof.di un centro per bambini con forti problematiche a cui lei si era inappropriatamente rivolto coinvolgendo anche me contario, ma per legge bisogna essere in due ,in quanto ritenevo che non c’era nessun presupposto per cio’ , cio’ confermato dal Prof. stesso dopo averci rivolto alcune domande sul bambino. Io dico che i figli andrebbero affidati a chi da’ maggiori garanzie di farli frequentare all’altro genitore e a chi garantirebbe una maggiore serenita’ di crescita e consapevolezza dei bambini.
    Scusi la lungaggine
    Costa

  5. Salve Silvia ho letto con interesse l’articolo che hai scritto e’ da quello che ho letto non avrei avuto dubbi che fosse stato scritto da una donna … il fatto che una madre metta i figli contro il padre dopo la separazione e’ ASSOLUTAMENTE VERO e per quanto mi riguarda lo potrei dimostrare … tra tutte le considerazioni che hai fatto la piu’ tra le piu’ “interessanti” e’ quella che lei dice che i padri si trovano le spiegazioni piu’ SURREALI per “discolparsi” … una domanda mi sorge spontanea … ma tu ci sei passata per caso per parlare con tutta questa sicurezza? io sono 4 anni che non vedo i miei figli PER COLPA E LO RIBADISCO PER COLPA DELLA MIA EX quando andavo a prendere i miei figli a casa nei giorni che mi spettavano come dalla sentenza del giudice … la mia ex non si faceva trovare a casa se ne andava dalla mammina con i ragazzi … non mi ha mai e ripeto mai fatto una sola telefonata per forzarmi ad andare a prendermi i bambini e quando telefonavo per dirle di prepararmeli … faceva rispondere a mio figlio piu’ grande allora aveva 12 anni ogg 16 e le sue risposte erano sempre le solite … CHE CAZZO VUOI, VAFFANCULO E DACCI I SOLDI DEL MANTENIMETO … ho fatto una denuncia ai carabinieri ed e’ stata archiviata dalla procura … sono andato dall’assistenza sociale ma non sono potuti intervenire senza un mandato del giudice … ho tentato anche scrivendo ai miei figli visto che sono remigrato in Germania … dicendogli di venire a passare il Natale con me … non ho avuto nessuna risposta … le uniche cose che ho ottenuto e’ sono state due denuncie da parte della mia ex per molestie e frasi ingiuriose e quindi non solo non ho ottenuto niente ne dalla mia ex e ne dalla legge ma mi devo subire pure due processi penali … ma stiamo scherzando cara SIlvia? un padre non solo deve andare a lavorare per mantenere i figli e un ex moglie (cha alla fine non se lo meritano) ma deve vivere dormire in macchina se c’e’ l’ha e mangiare alla caritas come me visto che non lavoro e quindi altra denuncia per mancato mantenimento … ma ci rendiamo conto in che condizioni devono vivere fisicamente e psicologicamente cert padri? sarebbe ora che ci riunissimo tutti i padri per fare una rivoluzione contro queste leggi che non salvaguardano ASSOLUTAMENTE l’uomo … ecco dove sta il problema cara Silvi che NESSUNO si interessa far rispettare una condizione che inevitabilmente andra’ degenerando … spero di essere stato chiare Silvia ma sono sicuro che tu queste cose le conosci benissimo ma non ti conviene parlarne visto che sei donna ed hai tutto da guadagnare da parte della “legge” … e potrei continuare ancora per quanto riguarda le ingiustizie sui padri ma dovrei scrivere un libro … comunque io saro’ uno di quei casi eccezzionali dave l’uomo e’ stato condannato da innocente MA LO SONO DAVVERO … e’ non permetto a NESSUNO di accusarmi senza che si conosca un solo secondo della mia vita e ne di come sono fatto … ti auguro cara Silvia di non trovarti mai in una situazione da separata dove non ci si riesce a mettersi d’accordo per mancanza di intelligenza … allora in caso quel giorno ne riparleremo … ti saluto.

  6. Il fatto più grave è da dato da quei genitori COLLOCATARI spesso DONNE, che fanno di tutto per tenerti lontano dai figli, che usano il minore per riscatto di una mensilità per soldi. VERGOGNA!

  7. e.. quando è un ragazzo disabile al 100 pe 100 che il padre non mantiene le poche visite che il tribunale ha deciso per lui? ( un fine settimana al mese; dieci giorni in estate e una settimana o a Natale o a capodanno?) Il ragazzo ha 32 anni e io sto andando avanti coon l’età, quando mi solleverà un po’ la pena? Il figlio è di tutti e due grazie per avermi letto, sono disperata

  8. @linda….quando scrivo che le porte di casa sono sempre aperte ecc…parlo del periodo in cui, a causa di suoi problemi legali (molto seri) ha smesso di prendere con se i bambini. Come avev già detto in precedenza, non ho mai seguito la sentenza del giudice, considerandola la base MINIMA da garantire ai piccoli…ho sempre dato al padre la possibilità diprenderli con se ogni qual volta volesse. L’interruzione di tutto e la sua progressiva “uscita di scena” ê dipesa solo ed esclusivamente da lui. Piu che mentire e dire che il Papà lavora tanto, non posso fare…

  9. @Linda20, tu scrivi “Ad eccezione di casi in cui non c’è la volontà di entrambi a risolvere i problemi” e il post porta il titolo “genitori che spariscono”. Direi che le due idee non sono conciliabili.
    Forse sbaglio, anzi spero di sbagliare, ma leggo nel tuo commento un tono di ulteriore responsabilizzazione del genitore che “rimane”, e questo mi infastidisce molto, anche se non mi riguarda personalmente..

  10. Cara Linda, quando parlo di denunce, parlo di denunce rivolte ad un uomo che troppo spesso si dimentica di mantenere i figli, ma mai scorda di fare un viaggio, comprarsi un Rolex nuovo per la sua collezione, un Mercedes o una barca….non è erto la gita o il paio di occhiali in se..anche perché, fortunatamente, vengo da una famiglia che può permettersi di far vivere benissimo questi bambini. Per quanto riguarda il resto, ti faccio presente che tutta la mia famiglia ha sempre aperto le porte di casa a lui e ai suoi familiari. Ho anche una camera da letto preparata per lui (creata durante i suoi problemi con la legge) per poter dormire q ogni volta che desiderava vedere i bambini. Li invitiamo a tutte le feste quali natale, capodanno, Pasqua e compleanni….t sembra poco? Quando mi ha informata che la sua fidanzata aspettava un figlio (stavano insieme da circa due mesi e la aveva conosciuta in discoteca perché lei faceva la cubista) ho chiesto di conoscerla…le comprato il caffè decaffeinato ( per la sua gravidanza) e delle tisane che le preparavo quando raramente veniva a casa con lui, l’ho invitata al mare, ho comprato un regalo (fatto fare con dei ricami) per il fratellino dei miei figli e ho portato i bambini in ospedale il giorno dopo la nascita del bambino. (oltre 300km andata e ritorno! Sono cresciuta in una famiglia in cui il ruolo dei miei genitori è stato fondamentale e lo è tutt’ora! Tu puoi pensare ciò che vuoi, puoi usare paroloni e parlare di mediatori quanto vuoi, ma ti assicuro che se ci fosse la volontà di essere un PADRE, non ci sarebbe bisogno ne di mediatori, ne di nessun altro tipo di esperto in materia!
    Ti pregherei di non rivolgerti piu a me come una donna che allontana volontariamente il padre dai propri figli. Se vuoi discute facciamolo pure, ma tieni presente che o generalizzi, o faresti bene a non parlare di me!
    Grazie

  11. Barbara,la PAS è un’altro argomento infatti ho solo risposto a chi l’aveva tirata in ballo in questo post.Rispondendo al tuo commento, penso che il termine colpevolizzare sia sbagliato poichè le azioni di ogni persona sono dettate da molte dinamiche che non possono essere unificate in un comportamento generalizzato visto che ogni persona è strutturata in maniera diversa.Ma alle volte per mancanza di volontà e di scarsa conoscenza pedagogica si tende a portare i propri conflitti e l’incapacità a risolverli al chiudere semplicemente la porta. Non giustifico tutte le situazioni ed alcuni comportamenti di chiusura sono motivati se dall’altra parte non c’è risposta positiva. Ad eccezione di casi in cui non c’è la volontà di entrambi a risolvere i problemi, il mio pensiero in questo post era riferito semplicemente nell’accentuare delle azioni negative in cui i bambini pagheranno per errori fatti semplicemente per una povertà di dialogo e poca voglia di mettere in primis il rispetto della bigenitorialità e il diritto paritetico di entrambe i genitori.La bigenitorialità infatti è un concetto che non ha termini di durata e che deve necessariamente poter prescindere dalle vicende della coppia coniugale. Con un nuovo ordinamento giuridico, nelle separazioni conflittuali i tribunali dovrebbero affiancare un mediatore (psicologo) a monitorare nel tempo situazioni in cui molte volte facilmente si tende alla chiusura e intervenire in caso di problematiche,si salverebbe così il rapporto continuativo tra genitori separati e figli.

  12. @Linda20 non ti rispondo sulla PAS perchè questo post parlava di altro. Ripeto, mi va benissimo considerare tutta la psicologia del genitore che sparisce, dico però che non va bene quando questa crea dei danni ai figli. E quando gli effetti ricadono sull’altro genitore, che si ritrova a fare il genitore unico con tutte le conseguenze che questo comporta e in più si deve sobbarcare anche i problemi dello sparito.
    La porta deve rimanere aperta per quando pensa di voler/poter tornare? Non lo so, ogni situazione è diversa, quello che dico è che non colpevolizzerei troppo il genitore che quella porta volesse chiuderla, perchè mi pare che abbia già abbastanza problemi da dover risolvere.

  13. Rispondo a Sentinel ed a Barbara. Se si ragiona sul filo emozionale io vi posso anche dar ragione poichè trovarsi sole non è facile crescere un figlio, sia dal lato economico che emozionale ma in questo caso si tratta di andar oltre alle proprie emozioni cercando di riflettere e capire i motivi perchè l’altra parte è spinta ad allontanarsi.Penso che si debba fare tutto il possibile per riuscire a mantenere i contatti con entrambi i genitori e se non si riesce,provare con un mediatore, può essere esterno (psicologo) o un familiare,a mantenere un rapporto costante, anche se non quotidiano.E’ chiaro che ci sono diverse situazioni conflittuali ed in alcuni casi esiste la volontà di farsi da parte, molte volte c’è invece l’incapacità di gestire una situazione difficile soprattutto quando ci sta dietro una persona fragile e con problemi psicologici nella sfera relazionale in cui nessuna denuncia con obblighi giuridici riuscirà ad imporre l’affetto che non riesce in maniera equilibrata e spontanea a darlo.E’ questione di vissuto ambientale e di carenza affettiva che non ha permesso un sano rapporto nella vita da adulto. Resta comunque la volontà e la capacità di entrambi ad affrontare le difficoltà ed il dialogo è fondamentale.Molte situazioni potrebbero appianarsi e trovare una buona via di uscita, se si mettono da parte egoismi, ricatti e si viene incontro anche all’altro genitore, perchè chi ci rimette ed avrà grossi problemi in futuro sono esclusivamente i bambini. Non entro nel merito personale delle difficoltà economiche anche perchè ci sono famiglie intere a casa senza lavoro compresi i figli e nessuno di loro porta in tribunale denunce contro padri o madri disoccupati perchè non hanno soldi per andare in gita o per un paio di occhiali.C’è la fila davanti alla Caritas e gli uffici comunali che stanziano sussidi economici in caso di bisogno, nessuno di queste persone denuncia la famiglia perchè non aiuta, tra questi ci sono molti papà separati.La povertà e la disoccupazione non è un reato. Sentinel,la PAS è un’altra cosa che non ha nulla a che vedere con un genitore che si allontana spontaneamente, ma è allontanato ed alienato dai figli.I genitori, con i loro comportamenti, inevitabilmente stimolano nei figli, sia i sentimenti d’amore che di rabbia e di odio, ciò induce nei bambini la necessità di riunificare la componente percepita come buona con quella ritenuta cattiva. Ciò non accade nell’alienazione genitoriale, in quanto un genitore viene fatto percepire tutto al positivo, mentre l’altro è tutto al negativo. Anche questo aspetto può contribuire a compromettere la capacità dell’adulto che sarà di percepire l’affettività del partner e dei figli.I bambini, non possiedono la capacità di manifestare in modo costante sentimenti di odio o di amore verso una data persona (figuriamoci verso i genitori). Il modo più primitivo, usato dai bambini per affrontare i conflitti odio-amore, consiste nello scindere gli aspetti buoni da quelli cattivi. Inoltre, preoccupati per le conseguenze di questa loro ambiguità affettiva, i bambini iniziano a sperimentare il senso di colpa, che offre loro l’opportunità di procedere alla riparazione, senza la quale si creano delle barriere corticali che inibiscono la capacità di amare. Ai bambini alienati, non viene offerto la possibilità di sviluppare il senso di colpa e quindi di procedere alla riunificazione dei sentimenti contrastanti nei confronti di entrambi i genitori in quanto è costretto a percepire in uno, solo gli aspetti buoni e nell’altro solo quelli cattivi, ciò contribuisce a compromettere la loro capacità di sviluppare i sentimenti d’amore. La Pas è un meccanismo riconosciuto da psicologi e neuropsichiatri infantili anche qui in Italia ed a soffrire di questo abuso ci sono papà ma anche moltissime mamme. Per fortuna molte volte i figli da adulti e maturi cercano sempre e comunque entrambi i genitori perchè il legame affettivo difficilmente si cancella e l’amore va al di là dei problemi sia di natura economica che di conflittualità genitoriale.

  14. No scusa sbagliato post, ne stavo scrivendo un’altro ma non era riferito a questa pagina.Chiedo venia! Buona serata.

  15. Cara Linda, credo che il tuo post abbia toccato un argomento certamente esistente, ma altrettanto poco inerente! È ovvio che ogni caso sia assestante, ma è altrettanto ovvio che qui, tutti, parlava,o della “maggior parte”. (piu volte specificato! Essere madre separata non è cosa semplice. Ciò che ti spinge ad agire è la protezione del figlio. Se hai difronte un uomo ragionevole e pronto al sacrificio, i passi si fanno in due, nella stessa direzione. Ma quando un uomo ti abbandona, è difficile capire cosa sia meglio fare. Nel mio caso specifico, finge di voler essere il miglior padre del mondo. FINGE perché nessuno gli vieta niente e nonostante tutto, non c’è. Per settimane non telefona neanche, salvo riapparire con 50 regali per i piccoli! Mantiene i figli a modo suo, e solo perché se non lo fa, lo minaccio con le denunce. Non ha mai pagato un extra ( pur essendo in sentenza) cosa dovrei dire ai bambini??? Mi dispiace ma mamma non riesce a Mandarvi in gita? O ad una festa? O a prenderti gli occhiali e pagare l’oculista? Papà si rifiuta di partecipare? Credo che si parli davvero troppo spesso di questa PAS. Ormai i legali e i medici la usano per difende i loro assistiti come fosse il pane quotidiano. Stiamo parlando di una sindrome non riconosciuta, arrivata da un paese che per prima l’ha eliminata dai testi. Molto spesso (troppo forse) si ALIENANO da soli e fanno in modo che la colpa ricada sulla madre convivente con i minori. A lavano la coscienza e questo li fa sentire meglio….si rifanno una famiglia e anche questo pulisce la loro coscienza. Il mio ex parla ai miei figli del loro fratellino, salvo averglielo fatto vedere una sola volta e fra pochi mesi compie un anno! Loro non hanno ancora capito chi sia…pochi giorni fa mi hanno chiesto ( dopo aver ricevuto una domanda sul fratellino da una mia conoscente) come si chiamasse di cognome. Io mi invento telefonate da parte della compagna del padre, mai arrivate, solo per fargli credere che li pensa. Sono stancai giustificarli e non voglio piu costruire il falso mito del padre meraviglioso…trarranno le loro conclusioni da soli, accompagnati sempre da chi li ama. Io ci sarò sempre e questa, per loro, è l’unica certezza che ho!

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