C’è una forma di abdicazione totale e completa del ruolo genitoriale, di per sè molto semplice nella sua assolutezza: sparire.
Si tende a pensare che si tratti di casi estremi, poichè, anche nelle separazioni più combattute, chi più, chi meno, i genitori restano due.
Eppure la frequenza di casi in cui il genitore non collocatario dei figli letteralmente sparisce, annullando del tutto il suo ruolo genitoriale, sono purtroppo non episodici ed eccezionali.
Sparire totalmente come genitore, prevede due aspetti, entrambi gravissimi: sparire fisicamente e sparire economicamente. Non farsi più vedere, non dare notizie e non contribuire in alcun modo al mantenimento dei figli.
Sono entrambi comportamenti vietati dalla legge, ma sono fin troppi i casi in cui molti genitori ci riescono, senza patire alcuna conseguenza o comunque limitandosi a qualche inconveniente.
Nel nostro Paese, essendo ancora l’assoluta maggioranza madri le collocatarie dei figli, non v’è dubbio che questo fenomeno riguardi prevalentemente i padri. Non credo che in questo ci sia alcuna predisposizione di genere (o forse sì), soltanto che l'”occasione” di dileguarsi, oggi, ancora ce l’hanno più spesso i padri. E questo è un fatto.
L’art. 147 del codice civile, prevede una formula sintetica e molto ampia per esprimere i doveri dei genitori nei confronti dei figli. I genitori (nel codice “i coniugi”, ma l’equiparazione dei genitori non sposati è totale) hanno l’obbligo di mantenere, istruire e educare la prole tenendo conto delle capacità, dell’inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli.
Un genitore che sparisce dalla vita dei figli, viene ovviamente meno a tutte queste sue funzioni previste dalla legge. Spesso, però, viene meno anche a doveri più specifici.
Nelle condizioni di separazione (laddove ci sia una separazione e non si tratti di una “fuga” improvvisa, che non lascia spazio neanche ai procedimenti giudiziari), infatti, sono sempre previsti oneri economici per il genitore non collocatario e anche diritti/doveri di visita e permanenza con i figli.
Venire meno alle condizioni previste negli accordi di separazione, o nei provvedimenti provvisori o definitivi del giudice, costituisce un reato.
Dell’art. 570 del codice penale, avevamo già parlato qui. E’ il reato di cui risponde chi non contribuisce al mantenimento dei propri figli. Si è responsabili di questo reato per il solo fatto di far mancare i mezzi di sussistenza a chi non è in grado di procurarseli da solo. Oggi, poi, dopo le riforme in tema di separazione del 2006, le maglie di questo reato si sono notevolmente allargate, comprendendo tra chi lo commette anche chi non paga esattamente quanto previsto in sede di separazione, divorzio o provvedimenti del Tribunale minorile o civile.
Ma persone che organizzano la loro vita in modo disonesto, non hanno nessun problema a sopportare un paio di condanne penali: la pena prevista è la reclusione “fino a un anno” (quindi senza un minimo), assorbita spesso dalla sospensione condizionale e contenuta nei limiti di pochi mesi. Tanto il risarcimento al quale vengono condannati, non lo pagano davvero.
L’art. 388, poi, si occupa (in una norma che comprende le casistiche più disparate) della “Mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice”, quindi punisce il comportamento di chi “elude l’esecuzione di un provvedimento del giudice civile, che concerna l’affidamento di minori o di altre persone incapaci” (II comma). Perciò incorre in questa sanzione chi non rispetta i tempi di permanenza dei figli con sé, che non li frequenta come stabilito dai provvedimenti di separazione. Anche qui l’entità della pena è senza un limite minimo (fino a tre anni), sebbene sia più alta.
Fin qui la tutela della legge.
Il vero problema è che spesso, troppo spesso, tutte queste forme di tutela che dovrebbero garantire il sostegno morale e materiale di entrambi i genitori ai figli, sono del tutto inefficaci.
Per i doveri economici, si può ricorrere alle esecuzioni forzate sullo stipendio, sul conto corrente, sui beni mobili o immobile. Ma se non c’è nulla di tutto questo? Ci sono persone di fatto più che benestanti, che non hanno intestato nulla. Tutti i loro beni appartengono a società, amministrate da qualche prestanome (parenti o soggetti prezzolati), non acquistano immobili, non hanno contratti di assunzione, non comprano nulla a nome loro. Evasori fiscali totali, che, non contenti di truffare lo Stato, truffano anche i loro stessi figli.
Contro di loro c’è ben poco da fare, perchè per eseguire un pignoramento, bisogna che il bene sia realmente intestato alla persona del debitore: non si possono far valere presunzioni. Una denuncia alla Guardia di Finanza non produce effetti immediati sulla possibilità di pignorare un bene e un’indagine privata è molto costosa. Il coniuge che mantiene i figli da solo, molto spesso non può permettersi di spendere soldi in agenzie di investigazione. E alla fine, l’unica alternativa è rassegnarsi e mantenere i figli con le proprie risorse.
La tolleranza che purtroppo c’è ancora nel nostro Paese nei confronti degli evasori totali, non danneggia solo la collettività, ma può avere ricadute private, meno evidenti ma spesso drammatiche, laddove un genitore che ha un tenore di vita elevato, si disinteressa, impunito, delle con dizioni di vita dei figli.
E paradossalmente, non è questo il dovere più difficile da far adempiere.
Quelli di più difficile esecuzione coatta, sono i doveri non economici. Se un genitore decide di disinteressarsi ai figli e, sostanzialmente, scompare dalla loro vita, è praticamente impossibile rimediare giuridicamente.
Sicuramente ci sono possibilità di denunciare chi attua questo tipo di comportamento, ma poi? Come si fa a costringere un padre (ripeto, è innegabile che statisticamente la maggior parte di questi casi riguardi i padri) a frequentare i suoi figli?
L’altro genitore (di solito la madre), ha fiducia a lasciare i propri figli con una persona che magari li tiene con sé perché costretto?
I casi di denunce per questo motivo, sono molto inferiori rispetto a quelli per il mancato pagamento: c’è più rassegnazione, data dalla sensazione che una condanna penale non risolverà certo il problema di un genitore che non vuole i suoi figli.
E questo riguarda sia i casi estremi, in cui non si sa neanche più dove abiti il genitore non collocatario, che quelli più frequenti, in cui si fa vedere sporadicamente, qualche volta l’anno.
In questo secondo caso, capita che i bambini non vogliano neanche stare con un genitore che non conoscono e non conosce loro.
La casistica comprende casi in cui l’abbandono si manifesta gradualmente, mese dopo mese. Il genitore inizia a saltare qualche week end di sua spettanza, evita di portare i figli con sé in vacanza, va ad abitare più lontano e poi, piano piano, scompare dalla loro vita. A volte ricostituisce un nucleo familiare, sul quale pensa di investire tutto, riparando così ai suoi errori del passato con una nuova occasione.
Altre volte, decide scientemente di sparire da subito come vendetta nei confronti dell’altro genitore. Se le condizioni fiscali lo permettono, punisce l’ex evitando di pagargli il dovuto per il mantenimento dei figli, ma, a quel punto, deve anche evitare di farsi vedere in giro, quindi si dilegua con tutti.
Ho sentito le spiegazioni più surreali: tanto poi quando i figli sono grandi parlerò con loro e gli spiegherò tutto; i bambini sono dalla parte della madre, lei li plagia, quindi io che ci vado a fare; io mi sono rifatto una famiglia. (E chiedo sempre scusa, se pongo questi esempi al maschile, ma, lo ripeto, è solo un dato di maggior frequenza).
Dall’altra parte, quella del genitore che rimane e dei figli, ci sono dei drammi. Difficoltà ad andare avanti, domande a cui non si sa cosa rispondere, sensi di colpa dei bambini (perchè è incredibile, ma loro si sentono colpevoli per essere stati abbandonati). Eppure spesso le famiglie con un solo genitore si riorganizzano e ce la fanno. Ritrovano un loro equilibrio e una serenità.
Chi resta irrimediabilmente sempre solo, senza un pezzo della sua vita, è quello che sparisce.
@Linda20 non voglio attaccare il tuo commento e sono d’accordo con te per diverse cose che dici, ma ogni situazione è a sè e ogni individuo è diverso, due adulti e uno o più bambini. Dal mio punto di vista è giusto tenere conto della psicologia del genitore lontano, ma non è giusto farlo a scapito di quello “vicino” (perchè prima o poi anche quello potrebbe scoppiare) e comunque la salvaguardia del bambino viene prima di entrambe. Evitare di mettere un padre in mezzo a una strada, come dici tu, è cosa buona e giusta, ma è giusto far ricadere sulla madre tutti gli oneri, economici, organizzativi e affettivi e dare al padre la possibilità di farsi vivo quando si sente pronto lasciandogli la porta sempre aperta (vedi post di claudia qui sotto e tanti altri prima)? Io da madre non so se lo farei. Se il padre di mia figlia sparisse per mesi o anni non credo mi fiderei a farlo rientrare nella vita di mia figlia, e non è per ripicca ma per protezione della bambina, mia e dell’equilibrio familiare che avrei dovuto creare e gestire DA SOLA fino a quel momento.
Sono fermamente convinta che avere dei figli sia una grossa responsabilità, e che ci siano tante piccole responsabilità minori che ne derivano e dalle quali non ci si può affrancare. Hai dei problemi (economici, affettivi, quello che ti pare)? Affontali, risolvili, vattene per sempre, ma non farli ricadere sui tuoi figli. Loro non hanno chiesto di venire al mondo, ma hanno diritto a starci in modo decente.
Per quanto riguarda i genitori che parlano male dell’altro genitore, c’è modo e modo di farlo. Ho visto madri e padri dire cose orrende (anche del compagno convivente se è per questo), ma ho anche visto figli preadolescenti leggere sul cellulare della madre messaggi del padre che gli erano stati nascosti e non voler vedere il padre per un mese. Nel messaggio il padre si rifiutava di contribuire alle spese della gita scolastica, e la madre lo aveva nascosto. Quando tu madre sei in quella situazione che fai, ci parli con tuo figlio o lo lasci solo? E’ ovvio che ci devi parlare. E che gli dici? Giustifichi il padre che non si è mai cercato un lavoro vero e non si crea il problema delle spese sue? O dici quello che pensi e almeno dai a tuo figlio sincerità?
Troppo comodo mettere post di parte soprattutto quando si ha solamente una visione soggettiva del problema. Ma per chi conosce,vede e cura situazioni di conflitto e di disagio, perchè di questo si tratta, la situazione è ben diversa di come la si dipinge. Per eviscerare i problemi e capirli a fondo di solito si osservano molti aspetti sia di chi ha l’affido e sia di chi è lontano e non è detto che la ragione sta sempre da una parte. Cancellare post che non piacciono solamente perchè rivelano aspetti fondamentali nel vivere e nel vissuto delle persone significa non essere pronti a dinamiche relazionali di comunicazione. L’analisi sui processi comunicativi quali l’iterazione e la relazione tra gli interlocutori deve portare ad uno scambio comunicativo,analizzando anche processi che influenzano lo sviluppo psicoaffettivo e socioambientale di chi è implicato in dinamiche conflittuali quali le separazioni. Se non sei in grado di capire le dinamiche della comunicazione evita di postare argomenti così delicati.
Linda20, chiedo scusa, ma proprio non capisco quale sarebbe il commento (o post) cancellato? Il tuo precedente commento è qui sotto, in ordine cronologico di pubblicazione.
Mi sembra evidente che in un post non si possano trattare tutti gli aspetti delle dinamiche di conflitto nelle separazioni: questa è una e qui di questa volevo parlare. Su questo sito ci sono decine di post che ne affrontano altre.
Quella di cui parli nel tuo primo commento è definita PAS o Sindrome da alienazione genitoriale e ho espresso ciò che ne penso in un altro post https://genitoricrescono.com/pas-sindrome-alienazione-genitoriale/
Se tutti i post parlassero di tutti gli aspetti di ogni problema, scriveremmo dei saggi, dei trattati e non degli articoli.
Io personalmente non ho affatto una “visione soggettiva” del problema, poiché anche io sono una persona che “conosce e vede (ma non curo in senso tecnico, anche se spesso presto la mia opera più per conciliare che per dividere) situazioni di conflitto e di disagio”.
Non direi però che “la situazione è ben diversa di come la si dipinge”, perché ogni situazione è una storia a sé e finché parliamo non di una singola storia, ma di un argomento, non possiamo sapere come si dipinge una situazione o come è in concreto.
Nella mia professione incontro e ho incontrato situazioni molto diverse tra loro, che potevano anche apparire simili dall’esterno. Di argomenti “così delicati” ne parlo tutti i giorni, con i diretti interessati, cercando anche di risolvere problemi concreti e specifici. Quindi mi sento molto tranquilla nel “postare argomenti così delicati”.
Vorrei porre un aspetto non trattato su questo argomento. Alle volte l’abbandono così visto come completa assenza di uno dei genitori, nasconde dietro delle problematiche psicologiche abbastanza pesanti e reali e che a volte i tribunali non si pongono nelle cause di separazione.La lontananza se non supportata da un’effettiva voglia di mediazione verso i figli da parte del genitore affidatario, porta all’isolamento e all’alienazione completa nel tempo.La rabbia e il rancore, aspetti puramente psicologici ma deleteri nel tempo, ostacolano e non favoriscono nessuna vicinanza verso i figli.Vi sono alcuni aspetti su cui la quasi totalità degli psichiatri sono daccordo, ad esempio: un figlio che si rivolge in termini negativi nei confronti di un genitore, vuol dire che è stato influenzato e su questo non vi è alcun dubbio. Ci sono padri o madri che attuano con un calcolo dovizioso e punitivo atteggiamenti e pongono ostacoli atti a prevaricare sempre più nell’affettività dei bambini per poi sfruttare a dovere denunce per annientare ancora di più chi ha già difficoltà nello stabilire un’equilibrio affettivo da lontano. Queste persone di solito soffrono di narcisismo patologico, sono manipolatori affettivi e i loro atteggiamenti negativi invece di appianarsi nel tempo tendono ad aumentare e non si fermeranno mai fin che non avranno annientato completamente l’altra parte. Non si rendono conto che questo modo di agire negativo si riversa sui figli che li porta di conseguenza ad un’attaccamento distorto verso la parte più forte ossia più vicina e all’oblio di chi invece non vive la loro quotidianità e li fa crescere con la probabilità di sviluppare un’affettività borderline. Se nel tempo, nonostante la ricerca di una mediazione positiva anche da parte di altre figure parentali quali nonni o zii si rivelano infruttuose significa che non c’è nessuna volontà da parte di chi manipola l’affettività di rendere la relazione con i figli più equilibrata ed è chiaro che non potranno sussistere le basi fondamentali per il rispetto della bigenitorialità diritto fondamentale per dei bambini. L’aspetto economico non è da meno,l’onere di contribuire al mantenimento certo è doveroso ma andrebbe visto nella proporzione giusta. Non si possono mettere delle persone sulla strada togliendo a loro qualsiasi dignità umana e possibilità di vita decorosa semplicemente con delle leggi che non tengono conto dell’effettivo stato di bisogno e di mancanza di sussistenza economica di molti, soprattutto padri. L’aspetto della crisi ci fa vedere famiglie che vivono in difficoltà economiche enormi anche per la perdita molte volte del lavoro.Questo porta di conseguenza a dei disagi psicologici che non permettono serenità e tolgono l’autostima tanto da rendere molti padri o madri già in difficoltà ad una fragilità devastante che compromette la relazione resa precaria con dei figli lontani. Fa eccezione chi volontariamente non mantiene i figli nonostante abbia le risorse economiche.Mettere l’affettività solo esclusivamente sul piano giuridico toglie la possibilità a qualsiasi altra forma di apertura dove vengono snaturalizzati i sentimenti. Oltre alla legge ci vuole una buona dose di buon senso che per essere positiva non deve essere a senso unico perchè portare dei conflitti tra due persone adulte in un tribunale per anni ed anni non risolverà di certo il problema prioritario dei diritti sulla bigenitorialità.
salve a tutti….volevo aggiornarvi sulla mia situazione in quanto il padre di mio figlio dopo essersi completamente disinteressato x 2 e 9 mesi si è rifatto vivo…a fine ottobre m arriva un vaglia di euro 150,00 e a novembre un altro della stessa cifra RIDICOLA …il venerdi acasa mia viene a suonarmi il nonno paterno dopo 6 mesi d totale assenza dicendo che voleva vedere il bambino…di riflesso ho risposto cm mai dp 6 mesi stai venendo adesso?capisco che tuo figlio è un immaturo ma tu e tua moglie a 50 di persona?senza informarvi di cm sta?se aveva bisogno di qualcosa….lui non m ha saputo rispondere l’unica cosa che m ha detto è stata che lo non sarebbe più successo dopo 2 anni e 9 mesi dello stesso repertorio…cmq l’indomani gliel’ho fatto vedere (sabato)ignara di qll che stava succedendo…il lunedi m suona il postino …una lettera del suo avvocato cn scritto una serie di menzogne cm qll che avevamo convissuto e che gli ho ostacolato il rapporto padre figlio qnd io ho pubblicato su facebook alcune belle foto dv era depresso in piscina…in compagnia di amici e amiche a ballare etc….cmq la lettera diceva che se non gli avessi consegnato il bambino in data prefissata solo dal suo avvocato m avrebbe irrotto in casa cn i carabinieri….non sto qui a dirvi qll che ho provato…..ma sn andata di corsa da un ottimo avvocato ed oggi 11 gennaio c’è stata la prima udienza lui chiedeva l’affidamento condiviso dopo voleva che abortissi a tutti i costi,si è fatto i suoi porci comodi…in 2 anni e 9 mesi non l’ha mantenuto … sin dall’inizio ha precedenti penali x rapina, l’unica cosa che fa qnd ha mio figlio è consegnarlo a sua madre …e il giudice m fa la metafora x l’affidamento condiviso????cioè io che l’ho custodito dentro d me 9 mesi proteggendolo da qst animale ….me ne sn sempre è solo occupata solo cn l’aiuto dll mia famiglia ma soprattutto rimboccandomi le maniche nella più completa e sola solitudine che si può provare e un giudice di fronte qst fatti documentati deve decidere ???? cioè una terza persona che neanche conosce mio figlio …no qll che ho provato oggi è l’ennesima ferita …. non ho veramente parole….
buon natale vorrei sapere se possibile io sono cresciuto con i nonni perche i miei genitori mi anno lasciato la da quando avevo tre mesi per carita i nonni sono stati super genitori oggi sono rimasto solo mi anno tolto la casa dove vivevo con i nonni non mi anno dato nulla sin da piccolo visto che a tutto ci pensavano i nonni sia a livello affettivo morale che economico oggi posso chiedere un risarcimento ai mie genitori?spero che qualcuno mi risponda un saluto e grazie
Sentinel Io non ostante un uomo. Vivo la tua stessissima situazione, quello che ti posso dire, Gente simile è in ogni caso meglio perderli più tosto che averseli vicini, io penso solo ai miei 2 figli, me li cresco dignitosamente e mi amano tantissimo. Se questi esseri ( che non sono degni di essere paragonati all’uomo) Si comportano in tal modo vanno evitati come la peste per non infestare anche i bambini che assorbirebbero la loro negatività.
Ciao a tutti…il mio caso è molto particolare! Ci siamo separati (mai sposati ma solo conviventi per 6 anni) quando il piccolo doveva ancora nascere…i miei figli hanno solo 12 mesi di differenza…dopo iniziali tensioni e liti, tutto si è normalizzato e siamo riusciti a costruire un rapporto assolutamente civile, fatto di visite e 1 wend al mesa con lui (così come stabilito dal giudice). Mai puntuale nel mantenimento, ma comunque alla fine li versava sempre. Io, comunque, gli facevo prendere i piccoli anche 2 wend al mese, aumentando volontariamente il numero dei loro contatti, proprio per farli stare il più possibile col papà. un giorno di circa un anno fa scopro, da giornali e tv nazionali, che il padre ha fatto un casino con la legge. Indagato in un caso nazionale e di conseguenza lui sparisce. In tutto questo, con una ragazza che frequentava da circa tre mesi, fa un altro figlio, nato circa 2 mesi dopo il “fattaccio”. Io tanto per intenderci, ho anche portato i miei figli in ospedale (loro abitano a circa 200km di distanza da noi) per conoscere il fratellino…con lei ho cercato (e ottenuto) uno splendido rapporto…ma comunque ora loro non vanno da lui da un anno (lui riceve minacce di morte) e non so quando potranno riprendere a frequentarlo assiduamente…lui viene a trovarli molto poco e non li prende (ovviamente per il rischio di aggressioni) e loro iniziano a non chiedere neanche più di lui..nella sfortuna della separazione, la “fortuna” è forse che non abbiamo mai vissuto insieme…ossia non hanno vissuto il trauma dell’allontanamento..sono per fortuna due bambini sereni e felici..viviamo con nonni e zii.. i nonno paterni non fanno neanche una telefonata (non riesco a capire visto che abbiamo anche un ottimo rapporto) non li vedono e sentono da settembre…mah!! Come si fa?? e la cosa ridicola è che lui dice che la colpa è mia!!! Capite?? lui si comporta da delinquente, lui fa un altro figlio…ma la colpa è mia!!! vabbè…non capirò mai…
Salve a tutti! Ho letto velocemente alcuni post… Nel mio caso non s trattava che se lui avesse pagato allora io gli permettevo d vederlo anzi… Avevo creato un equilibrio tra padre e figlio quel figlio che lui pur d rimanere libero avesse mandato sotto i ferri x tritarlo xke gli avevo illustrato pure cm funzionava l aborto ma… Tralasciando che m ha disprezzata 9 mesi x via dei 25 kg che avevo preso in gravidanza,tralasciando che m aveva minacciata pesantemente e ho deciso solaaaaaaa che mio figlio vivesse!!!affrontando il parere dll mia famiglia etc… E lui???? Smp locali e pupe ….ho cercato d tenere conto che era il padre d mio figlio e che ne avrebbe sofferto dll sua assenza…l’ha riconosciuto e’ qst e’ il risultato ! Non lo cerca sta mesi snz vederlo e snz soldi e li spende in pupe vestiti viaggi etc …. Smettiamola d parlare d padri che soffrono e cerchino veram d uscire le palle il ruolo dll madre non s puo cambiare cn qll d un padre noi l teniamo in grembo etc….e le attenz le cure non sarebbero mai cm le nostre….non c vogliono grandi punizioni solo la perdita dll patria potesta…e poi sento dire m ma ca mio figlio …qnd t manca??? Dopo 3 anni che te la sei spassata????qnd ??? Qnd agli orari affac. Dal balcone e t aspettava che venissi a prenderlo???? Noooo non c sn scusanti!!!m dispiace..
Salve a tutti! Ho letto velocemente alcuni post… Nel mio caso non s trattava che se lui avesse pagato allora io gli permettevo d vederlo anzi… Avevo creato un equilibrio tra padre e figlio quel figlio che lui pur d rimanere libero avesse mandato sotto i ferri x tritarlo xke gli avevo illustrato pure cm funzionava l aborto ma… Tralasciando che m ha disprezzata 9 mesi x via dei 25 kg che avevo preso in gravidanza,tralasciando che m aveva minacciata pesantemente e ho deciso solaaaaaaa che mio figlio vivesse!!!affrontando il parere dll mia famiglia etc… E lui???? Smp locali e pupe ….ho cercato d tenere conto che era il padre d mio figlio e che ne avrebbe sofferto dll sua assenza…l’ha riconosciuto e’ qst e’ il risultato ! Non lo cerca sta mesi snz vederlo e snz soldi e li spende in pupe vestiti viaggi etc …. Smettiamola d parlare d padri che soffrono e cerchino veram d uscire le palle il ruolo dll madre non s puo cambiare cn qll d un padre noi l teniamo in grembo etc….e le attenz le cure non sarebbero mai cm le nostre….
Anna non ti scoraggiare,Io sono papà mamma di due ormai ragazzi allo stesso tempo , da circa 4 anni e la madre solo i primi 2 mesi si è fatta viva , dopo di che neppure l’ombra di una telefonata , se non qualche sporadico sms che alimenta solo false speranze nei ragazzi.
ma non ostante le numerose denunce , appelli alle autorità nulla mai si è mosso, mi sembra di urtare contro un muro di gomma.
tutto sommato i miei legali mi hanno assicurato che prima o poi lei sarà condannata per abbandono di minori ecc.ecc….Ma intanto i ragazzi stanno dimenticando il volto della madre.
Silvia io vivo solo per loro cercando di compensare tutto l’amore che la madre le ha tolto ma sappiate che i figli un giorno se ne ricorderanno e queste sono le soddisfazioni più grandi della vita.
se volete il mio contatto facebook è Trivigno Giuseppe ( foto con pitone reale ) bay e in bocca al lupo.
Ciao Silvia, ho letto il tuo post mentre scrivevo quello per Giuseppe. . . mille grazie per l’attenzione e la risposta.
Grazie Giuseppe, il mio intento è di fagli capire di vivere nostro figlio con la regolarità concordata e di fargli capire che deve farlo così come deciso/concordato ed il non farlo è penalmente perseguibile. Ho provato a ricercare sentenze già “cassate” in merito alla questione della mancata visita ma non riesco a trovarne nemmeno una nelle immense “lande internettiane”. Stai pur più che certo che se si dovesse prospettare di togliergli la patria podestà a causa delle mancate visite (è chiaro che se sta male o ci sono delle valide motivazioni o fatti improcrastinabili, in questo caso verrebbe sicuramente giustificato se non viene)inizierebbe a correre anche settimanalmente per stare con nostro figlio e non più soltanto nei weekend.
@claudia, non è facile ottenere l’eliminazione della patria potestà, ma nel tuo caso potresti riuscirci. Sicuramente devi rivolgerti al Tribunale per i Minorenni per far formalizzare i rapporti economici e non tra padre e figlio e per chiedere l’affidamento esclusivo.
@antonella, non rispettare le condizioni di separazione (anche per quanto riguarda un puntuale diritto di visita) è un reato (art. 388 c.p.) e il “potrà” non fa certo diventare facoltà un obbligo giuridico. Certo, quando si stila un accordo di separazione bisognerebbe stare più attenti (“il padre terrà con sè ecc.” non “potrà tenere con sè ecc.”). Sicuramente la denuncia può essere un deterrente, ma poi, in concreto… non vorrei ma mi viene da dar ragione a Giuseppe! Almeno, però utilizziamo i mezzi a disposizione per richiamare i genitori ai propri doveri.
so che è un reato se perseguito dovrebbe provvedere a togliere la patria potesta’ ma in un paese come l’italia tutti fanno come vogliono e ormai nessuno paga se non i più fessi ( fatemelo passare )
Buonasera a tutti,
a me interesserebbe capire una cosa: io ed il mio ex-marito abbiamo firmato congiuntamente un accordo sull’affidamento congiunto di nostro figlio riguardo alle visite: un fine settimana a me ed un fine settimana a lui (così come lui voleva); il giudice ha, ovviamente, accettato questo accordo e lo ha messo a decreto. La mia questione è questa: la sua premessa è che lui non sarebbe venuto così come concordato ma così come gli girava cioè una volta al mese o addirittura una volta ogni due mesi ma che ,però, lui voleva intanto avere questo diritto (ed aggiungo io DOVERE) per poi venire quando voleva e che se io non firmavo non ci sarebbe stato l’accordo. Ora volevo capire se lui è obbligato a venire così come concordato oppure questo decreto non ha per nulla validità in quanto c’è scritto, cito testualmente, “. . . potrà vedere e tenere con sé il figlio. . . ” e quindi non la parola “DOVRA'” con la conseguenza che io mi ritrovo ad avere un padre che va e viene quando vuole. Ci sono delle sentenze per le mancate visite del genitore non affidatario? Leggendo questo thread non riesco a capire, una volta per tutte, se è reato oppure no la mancata visita.
Ringrazio molto