Il quadro raffigura delle formiche, sì solo delle semplici formiche.
Le formiche sono laboriose, non si spaventano di fronte alla fatica riuscendo a trasportare ben più del loro peso.
Le formiche sono pazienti, una briciola alla volta riempiono il formicaio.
Le formiche sono perseveranti, avanti e indietro, una in fila all’altra finché tutto è a posto.
Ma c’è una cosa che, più di ogni altra, mi affascina e mi ispira delle formiche. Quando trovano un ostacolo non desistono, non tornano indietro. Semplicemente tentano una via alternativa, cercano una variante.
Questo è, per me, essere creativi: non stancarsi mai di cercare strade nuove per arrivare alla meta, non stancarsi mai di esplorare possibilità diverse per trovare quella migliore per noi in quel momento.
È quello che chiedo ogni giorno ai miei ragazzi e ai miei figli: se una cosa “è difficile” trova un modo per renderla meno complicata; ed è la lezione che imparo anche io ogni giorno -a volte faticosamente- come genitore: ci vuole pazienza e la disponibilità a cercare strade alternative.
Vi lascio con le parole di Bruno Munari in cui inciampai alcuni anni fa e che sono diventate un mio punto di riferimento.
(Intervista apparsa su C’era due volte – periodico del Centro Studi Gianni Rodari, 8/1997)
Ma il regalo nella casellina oggi è doppio, sono sicura che vorrete soddisfare la curiosità e vedere le formiche che mi hanno ispirato questo post. Eccole, con l’augurio (a me per prima) di essere come loro: laboriose, pazienti, perseveranti e -soprattutto- sempre pronti a cercare altre vie.

Ma è bellissimo. Le formiche.