Fenomenologia delle feste di compleanno: la festa in casa

compleannoFeste di compleanno per bambini: in nove anni ne ho viste di tutti i colori, in tutti i luoghi e in tutti i laghi.
Vanto un discreto curriculum di accompagnatrice alle feste, anche se noi non siamo presenzialisti a tutti i costi e mio figlio è tutto meno che festaiolo. Però nove anni di compagni di scuola, figli degli amici e amici del mare sono lunghi. E tortuosi, aggiungerei.

Dopo aver appena festeggiano i nove anni del Piccolo Jedi in casa, come si faceva una volta, oserei dire, riflettevo sule variegate feste di compleanno che abbiamo fatto e alle quali siamo stati invitati.
Ne parlavo con un’amica che vive su nel profondo nord montano, in una bella città di provincia, di quelle giustamente definite a-misura-d’uomo. Per lei i miei racconti erano incredibili. Lo ha definito il “racket dei compleanni“… e francamente non so come darle torto!

A Roma, come credo in parecchie grandi città, forse per mancanza di spazio nelle case, o per vita accelerata in genere, vige l’ansia da festa di compleanno. TUTTI festeggiano da qualche parte a qualsiasi età, fin dal primo compleanno.

La festa con l’animatore è la regola indiscussa. Proliferano volenterosi ragazzi che si guadagnano un extra, intrattenendo gruppi di bambini in sale e salette in affitto. L’attività va così bene che ormai ci sono agenzie e persone che svolgono con competenza l’attività di animatore di feste per bambini a tempo pieno.
Ci sono anche gli “animatori famosi”, quelli che fanno status symbol, che prestano attività in tutta Roma e hanno un’agenda fitta come quella di un cardiologo. Anche il loro compenso è pari alla parcella del cardiologo, però.
Li trovi alle feste dei bambini “bene”, quelli che frequentano le scuole private “giuste”. Sono clown, prestigiatori e organizzatori di giochi. Hanno un repertorio di due ore nette, cronometrato al secondo (perché dopo hanno altre due feste). Sono una certezza. Cara, ma sempre una certezza.
Poi ci sono quelli “normali”, di solito a coppia, prezzo popolare, repertorio popolare, giochi popolari (sì, un po’ sempre gli stessi), teatrino dei burattini popolare, se i bambini sono ancora in età da tollerarli.
La festa con gli animatori prevede di solito anche l’affitto di una sala/locale e l’acquisto di bevande, merenda e torta, spesso vincolati da chi affitta la sala (li prendi solo da me, non puoi scegliere). Costi? Lo devo dire? Dai 300 ai… 1000 (giuro, mi hanno detto anche 1000, non volevo crederci!).

Personalmente queste feste mi incutono timore, soprattutto perché mio figlio ha sempre cordialmente odiato tutti gli animatori. Li detesta, li evita, è il loro incubo peggiore. Il gioco preconfezionato e “intruppato” lo fa inorridire e, da piccolo, lo relegava fisso in braccio a me per due ore. Una pena. E una fatica.

Poi c’è la variante festa ai gonfiabili.
Ho una leggera predilezione per questo tipo di festa rispetto alla precedente. Almeno mio figlio ama rischiare la vita tuffandosi da 4 metri a testa in giù. Scalare pareti di gomma, affogare nelle palline e scalare ponti tibetani multicolore.
Per un paio d’ore sparisce e, a parte il crepacuore che assale il padre ansioso, va tutto liscio e ne esce sufficientemente distrutto da andare a letto presto.
Di solito l’impianto di giochi e gonfiabili è a disposizione di circa una decina di gruppi festeggianti. Media di bambini in campo: circa 150/200. Ok, anche meno per impianti più piccoli, ma io ho frequentato con soddisfazione (!?) il più grande del centro Italia (e ci ho anche organizzato due feste, faccio outing): credo che la sera passino a rastrellare i bambini dispersi o infortunati. E’ impossibile che ne escano tutti illesi.
Per quanto sia infernale, a mio figlio piace. Me ne sono fatta una ragione e ho ceduto.
Prezzi più contenuti, di solito si paga un tot a bambino e la merenda è inclusa. Con 250/300 euro passa la paura. No, cioè, la paura viene… quando li vedi volteggiare in 14 su un tappeto elastico contro ogni norma di sicurezza.

Negli ultimi anni è spuntata la festa al cinema. Che festa non è. Diciamocelo.
Le multisale offrono il pacchetto festa: film, pop corn, bibita per ogni invitato e possibilità di portare una torta e offrirla agli ospiti dopo la proiezione in una saletta/angoletto/pertugio.
Offri questa visione di film e poi tutti a casa. Un po’ triste dai!
Costo? Biglietto del cinema con minimo sconto (se film in 3d sovrapprezzo del caso) + “pacchetto” bibita-popcorn a prezzo “vantaggioso” x numero invitati.

Infine c’è la celebre festa al Notofastfood. Dai, la conoscete tutti. Un pasto felice a cranio, un’animatrice (che però è una delle cameriere e vai un po’ a fortuna: può essere deliziosa e bravissima a intrattenere i pupi o può odiare i bambini), due ore nell’apposita saletta (ma i migliori fast food hanno anche il mini parco giochi), torta cubica standard ed è fatta.
I bambini non disdegnano. Il prezzo è contenuto. Tutti felici, no? No?

Ma…
C’è proprio bisogno di organizzare una festa sempre, ogni anno?
E’ necessario sempre festeggiare fuori casa, invitando torme di amichetti?
Noi quest’anno abbiamo fatto “quelli strani”: abbiamo fatto una festicciola in casa.
No, non abbiamo casa grande e non abbiamo spazi particolari. Un appartamento normale.
Abbiamo fatto quello che si faceva “quando eravamo giovani noi”: abbiamo tolto gli impicci, accostato i mobili alle pareti per fare spazio, accostato il tavolo da pranzo per mettere il buffet della merenda.
Abbiamo gonfiato i palloncini, che fanno sempre allegria. Abbiamo lasciato i bambini liberi di giocare in salotto e in camera del Piccolo Jedi. Abbiamo organizzato un solo gioco di gruppo (premiando poi tutti con medaglie di cartone fatte in casa), messo la musica e vigilato che nessuno si facesse (troppo) male. Abbiamo anche acceso la Wii, con i minigiochi appositi da party (eh sì, noi la tecnologia amica non la disdegniamo!).
Per il resto li abbiamo lasciati solo giocare.
I bambini si sono scatenati, ma non hanno né rotto, né danneggiato nulla. Nessuno si è fatto male. Hanno sporcato con moderazione: nulla che una passata di aspirapolvere e di straccio non potesse risolvere. Hanno mangiato a sfinimento.
Erano 12. Di più magari non sarebbe stato possibile, ma in fondo si possono anche invitare solo gli “amici stretti”.

torta_legoHo anche azzardato un’idea che avevo da tempo: ho fatto io la torta, proprio questa qui (ma ve ne parlerò meglio il 31 gennaio per #liberericette). Poi ci ho pensato su e mi è venuto in mente che in nove anni di compleanni, non ero mai stata ad una festa con la torta fatta in casa! Ma perché?

Mi sono sentita chiedere con stupore: “Ma quindi si può fare? Perché io ci avevo pensato, ma non avevo coraggio“.
Un’amica, dopo aver organizzato per festeggiare la sua bambina un bellissimo compleanno in casa, con pranzo per le amichette e pomeriggio di gioco, si è posta il dubbio: “Forse sembrerà brutto? Tutti fanno la festa fuori!“.

– Una festa in casa con un papà come “animatore” e una mamma come “vivandiera” (ma con ruoli interscambiabili), SI, si può fare! (quello lassù nella foto è il papà animatore con cappello-torta).
– I bambini amano giocare tra loro e spesso si intrattengono meglio da soli che organizzati.
– Un gioco di società non è difficile da organizzare. Per esempio, guardate qui o qui per qualche idea pronta ed efficace.
– Ripulire dopo una festa non è un’impresa titanica: si tratta di togliere briciole e passare lo straccio sulla leggera patina di bibite dolci spalmate sul pavimento.
– Aprire la propria casa è un gesto di accoglienza più gradevole e intimo e comunque si possono dare preventivamente delle regole ai bambini (escludere una stanza, per esempio).
– Preparare una parte della merenda in casa è divertente e apprezzato dagli invitati. E poi preparare qualcosa tutti insieme può proprio far parte dei giochi della festa. Rimando al libro di Natalia per mille idee.
– Non serve una casa grande, eventualmente si può fare un invito più selettivo. Non è maleducazione: tutti, anche i bambini hanno il diritto di scegliere gli amici.
– E’ divertente ed economico.

E per chi è nato in primavera estate, c’è la fantastica variante: festa al parco, che risolve anche il problema della pulizia della casa e del limite agli invitati.

E voi dove festeggiate i compleanni dei bambini? Idee da condividere?

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53 thoughts on “Fenomenologia delle feste di compleanno: la festa in casa”

  1. Ma che bello! Qualcun altro che ha fatto la festa in casa! Io l’ho fatta il 13 di gennaio, per il mio che compiva 7 anni, Abbiamo organizzato una caccia al tesoro molto semplice che li ha visti anche uscire sotto la pioggia. Si sono scatenati e divertiti. Niente wii ma molti lego.
    Hanno mangiato moltissimo (abbiamo preparato l’impossibile) e anche le mamme si sono fatte la birretta con pizza e patatine (pizza fatta da me).
    Per i dolci sono una chiavica e ho comprato le torte al supermercato, quello che c’ha la pasticceria dentro. Molto buone ed economiche.
    Un compagnetto di mio figlio ha detto, mentre si spingeva in gola la pizza: “Ma che festa strana, è proprio una bella festa”.
    Festa strana perché in casa… incredibbuli!!!

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  2. ohhhhh…. finalmente!!
    a me le feste nel noto fast food fanno una tristezza… io ho assistito a una dove c’era la cameriera, imbronciata seduta su uno sgabello, che palesemente li stava odiando tutti, i bambini!

    le mie feste sono sempre state fatte a casa (ho il giardino grande e sono nata a giugno) e spero di replicare lo stesso con tommaso (anche se ora ho il giardino piccolo e lui è nato a settembre).
    finora ne abbiamo festeggiati solo due (quindi ho poca esperienza, tanto più che l’unica bambina presente aveva un anno), con torta fatta in casa e qualche altra cosa preparata prima da me e dalle nonne. non credo sia una cosa impossibile da replicare, anche in futuro… 🙂

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  3. Anche qui, dislocati al mare, queste feste romane sembrano una follia. Ma, si sa, avete una tradizione millenaria da rispettare..;)Oltre a feste in casa, o al parco, noi fortunati, qui, almeno per i bimbi nati in estate, festeggiamo in spiaggia. Ma già 300 euro son troppi!

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  4. Per i bambini più grandicelli il pigiama party è una grande idea: loro sono contenti ed è fin troppo ovvio che non si possa invitare tutta la classe.

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  5. Da tempo aspettavo un post, con l’interessante confronto di esperienze e di opinioni che ne deriva, su questo argomento! Noi abitiamo in un piccolo centro, non ci sono molte possibilità di feste organizzate in posti tipo cinema o gonfiabili, la modalità più diffusa è quella della festa, organizzata dai genitori, in una sala affittata (ci sono vari asili nido privati che mettono a disposizione il salone, a cifre contenute, nel fine settimana), con un numero di invitati molto variabile, la tendenza è di invitare tutta la classe, con una sorta di selezione automatica per cui ognuno va solo alla festa di quelli che ritiene essere gli amici più stretti.
    La cosa che mi lascia perplessa, è che mi hanno detto che, a partire dagli ultimi anni delle elementari, l’abitudine comune praticamente a tutti è quella di invitare tutta la classe a cena in pizzeria ogni anno…francamente la trovo un’esagerazione, anche potendoselo permettere economicamnte, mi sembra scorretto dal punto di vista educativo. Sbaglio?
    Per curiosità, a che età è ragionevole iniziare ad invitare i bambini senza i genitori? Mia figlia compirà 5 anni a giugno, siccome siamo entrati in pieno nel girone delle feste dei suoi amichetti, non vede l’ora di organizzare la sua, al punto che è già da mesi che mi chiede di distribuire gli inviti! Mi piacerebbe una festa in casa, ma se vengono anche i genitori, non saprei dove metterli…per fortuna abitiamo in riviera, quindi mi posso sempre giocare la carta della festa in spiaggia! (in questo caso rigorosamente con i genitori, la resposabilità di bambini che si buttano in mare non la voglio!!)

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  6. “Non serve una casa grande, eventualmente si può fare un invito più selettivo. Non è maleducazione: tutti, anche i bambini hanno il diritto di scegliere gli amici”
    Una grande ola per questo concetto che molti non vogliono capire…
    Quindi? Qui da noi si deve invitare per forza tutta la classe e noi non ci vogliamo adeguare.
    Ci avviamo agli otto anni e siamo riusciti a non fare nessuna festa!
    Solo a scuola, la mattina, e con i nonni il giorno del compleanno.
    Forse per i dieci anni riusciremo a concepire qualcosa… 😉

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  7. il pigiama party anche qui e’ un classico. E siccome vivaddio i genitori qui non si formalizzano piu’ di tanto, chiedono di venire forniti di sacco a pelo cosi’ non ci sta manco il patema di metter su il letto, aprire i divani e compagnia bella

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  8. Il pigiama party aprendo il divano-letto e mettendo qualche materasso per terra in soggiorno, e abbandonarli a se stessi con film e schifezze, e magari pizza da asporto, secondo me comunque è il massimo. prima di cena un bel Monopoly o altro gioco da tavola, poi pizza, e poi, aperto l’ accampamento e lavati i denti, tutti in pigiama a vedere un film fino a esaurimento batterie. Chi non si fida a dormire fuori casa viene prelevato dopo cena. Qui funziona perché si usa già molto dormire dagli amichetti nel weekend e la trovo una cosa civilissima di patto fra genitori, che a turno si fanno una serata libera.

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  9. Con me sfondi una porta aperta, non solo i miei facevano sempre feste, ricordo un periodo negli anni adolescenti in cui ogni sabato sera con le solite 4-5 famiglie di amici più quelli che si univano, si faceva un buffet portando tutti qualcosa e quei disgraziati dei nostri genitori ballavano fino alle 2 di notte, mentre noi figli più o meno scocciati, annoiati o stanchi facevamo dei nascondini pazzeschi ovunque e poi ci sfracellavamo da qualche parte. È stata la cosa più formativa della mia vita (compresa zia Giuli che si ubriacava con il classico ditale di amaretto di saronno e poi cominciava a farsi delle risate contagiosissime). Ti dico solo che il mio repertorio di canzoni romane (“la romanina cantandooooooo, vien dal Gianicolo in fioooooreee”) viene da allora.
    Qui in NL vige la regola che si fa una festa fuori invitando quanti amici quanti gli anni che compi (magari + 1), solo che dopo i 9-10 anni il numero si stabilizza, o si fanno le feste in due. Feste fuori ne ho fatte poche perchè per me se ci sono meno di 20 persone non c’ è gusto, ma negli ultimi anni siamo andati ai gonfiabili, a teatro e poi con il tram alla sede dell’ associazione, gentilmente prestata , per mangiare la torta e farci mezz’ oretta di aperitivo con i genitori. Una volta al cinema Kriterion, che è gestito da studenti e ha un ampio caffè scrauso e iacevole, abbiamo chiesto se potevamo portare la torta, quindi comprato tutte le bevande e i toast lì ed eravamo felici tutti.
    Quest’ anno Ennio ha chiesto di andare al parco divertimenti Walibi (che costa un botto e mezzo) con 3 amici e abbiamo deciso di fare una festa congiunta anche di Orso, aspettando aprile/maggio che il tempo è meglio. Sabato quindi lo festeggiamo in famiglia a casa dello zio, nato lo stesso giorno e si fa quindi festa doppia, lunedì portiamo a scuola dei dolcini per la classe e forse faremo un pigiama party con qualche amico qui, con cena, dopocena a guardare un film, e 3/4 materassi sparsi in terra per dormire tutti insieme nel megalettone. Al mattino colazione e riconsegna ai genitori.

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  10. Da noi non c’è tutta questa scelta (e problemi conseguenti). Il compleanno si fa o in casa o al parco o in qualche sala se ci sono veramente troppe persone. Al massimo si fanno le festicciole a tema: bicchieri palloncini e tovagliette dello stesso personaggio, per esempio.
    Il prestigiatore/clown poi, a me inquieta non poco, non solo perché non riesco ad immaginare cosa faccia, ma per il fatto che intrattiene i bimbi che a mio avviso sarebbe meglio che giocassero liberamente, fin che possono.
    Se penso di nuovo che per un compleanno si arrivino a spendere 300/1000 euro non posso non pensare ad un racket e farti i complimenti per la torta home made che fa molto fiko, altroché. Non per tutti magari, ma chi se ne frega?
    Bah… mi sa che vivo fuori dal mondo.

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  11. Con due figli di 14 e 8 anni ho raggiunto un’esperienza ragguardevole in fatto di feste e, a oggi, quando riceviamo l’ennesimo invito mi viene la nausea. Lo so che è brutto dirlo, ma non ne posso più di animatori, feste a tema, ecc. Abito in una grande città e qui la gente fa davvero a gara per organizzare la festa più “in” spendendo cifre da matrimonio, che poi i bambini se ne fregano, per loro la parte bella è stare con gli amichetti e divertirsi anche con il gioco libero. Le feste più belle secondo me (stagione permettendo) sono quelle al parco con una bella tavolata di dolci e salati fatti in casa e i bambini che scorazzano qua e la.
    Purtroppo i miei figli sono nati in inverno, quindi ornanizzavo la festicciola dai sette anni in sù (prima era impensabile perchè erano sempre ammalati!!) in locali chiusi tipo sala parrocchiale e in compagnia di altri bimbi nati a pochi giorni di distanza. E’ stato carino, ma stressante lo stesso!
    Scusate il papiro, ma sono diventata intollerante/allergica alle feste e solo sentire la parola FESTA divento cattiva. Sono una madre snaturata?
    Ciao

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  12. Noi che viviamo su nel profondo nord non proprio montano, nella sfera d’attrazione di una città di provincia di difficile interpretazione, di quelle che si piazzano sempre ai vertici delle classifiche delle città a-misura-d’uomo e ti chiedi che razza di parametri prendano in considerazione abbiamo sempre fatto le feste in casa (categoria apposita: fare festa) ma siamo “quelli strani” lo stesso. Le feste in sale affittate, sempre più spesso con animatore o al parco gonfiabili, la torta presa in pasticceria sono la norma.
    Quasi quasi invece mi avventuro nella torta-Lego. Attendo ulteriori istruzioni fiduciosa.

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  13. non posso pensare in nessun modo a feste a casa, e mi dispiace. allora per un paio d’anni ho optato per feste all’aperto con attività tipo itinerari in pezzi del parco o caccia al tesoro o piccole attività di costruzione con materiali raccolti nel parco e sono state le migliori e anche quelle meno costose. da noi i compleanni si festeggiano alla soglia dell’estate quindi quest’anno pensavo alla piscina…comunque ad un certo punto ho ceduto ai gonfiabili anch’io ma in strutture più contenute e con un rapporto bambini/spazio giusto : loro si divertono molto in effetti. ce n’è una famossissima da queste parti che ha le seguenti caratteristiche: buia, rumorosissima, con i soffitti bassi e che organizza in contemporanea anche 4-5 feste si esce con il ronzìo alle orecchie, il cardiopalma perchè li perdi nei meadri, io la detesto e i miei figli lo sanno . quando i loro compagni li invitano lì, cerco di declinare l’invito di nascosto da loro, lo confesso e non mi pento:):)

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