Bisogna davvero portare i figli a battesimi, matrimoni & co?

A noi quest’anno è andata bene: solo due battesimi e un matrimonio! Maggio il mese di… qualsiasi tipo di cerimonia. Matrimoni, comunioni, battesimi, al top delle classifiche, ma è mese preferito anche per le cerimonie di altre confessioni religiose e per i matrimoni civili.
Lo dicevamo noi che la primavera è il momento ideale per i riti di passaggio! Solo che questo genere di riti, prevedono abiti eleganti, regali e domeniche spese in pranzi interminabili.
In realtà a me fa piacere partecipare alle cerimonie importanti per parenti e amici: sarebbe molto spiacevole considerare l’invito un fastidio. Però è innegabile che i festeggiamenti in pomppa magna sono una gran fatica per tutti. Per chi festeggia il suo rito di passaggio, qualsiasi esso sia, e per gli invitati.

Credo che, sia da festeggiati che da ospiti, bisognerebbe imparare ad esaltare solo il lato bello e festoso delle cerimonie, sfrondando tutto il resto. Rendere tutto più semplice e preferire festeggiamenti che lascino godere la compagnia e il bel tempo in allegria.
Soprattutto quando a queste feste si va con i bambini.

Questi sono i momenti in cui anche la mamma-easy, alla quale va normalmente benissimo che i figli indossino qualsiasi bizzarra accozzaglia di abiti, riscopre il suo lato tradizional-chic e si fa venire la fantasia, che so, di vedere loro addosso una gonnellina, o una camicetta comediocomanda!
E magari la stessa mamma, proprio quel giorno, ha deciso di soffiare via quel dito di polvere dai sandali col tacco e di rinforcare, dopo un bel po’ di tempo, il 10 o il 12, perchè, insomma, mica è solo una mamma!
Diciamocelo, dai, a noi piace complicarci la vita un po’ di più che ai nostri compagni uomini, che infilano il completo scuro per un matrimonio o una bella camicia e giacca sportiva per un più informale battesimo e sono sempre avvolti nella loro comoda praticità!

Come uscire non devastati da una cerimonia con i bambini?
Primo metodo: non portandoli! Sì, è banale, ma è efficace. Perchè far dormire il treenne sui divanetti del ristorante, addormentandolo a viva forza, se la cena si protrarrà fino a notte fonda? Perchè mangiare rincorrendo il quattrenne tra i tavoli? Perchè subire lo sguardo tagliente colmo di rancore e l’estenuante lamentela del settenne (e questo è un dato autobiografico) costretto a sorbirsi un pranzo lunghissimo?
Andare ad un matrimonio di amici, per esempio, è divertente e piacevole. Per noi. Raramente lo è per i bambini. Quale occasione migliore per godersi una giornata da soli e per arruolare nonni o baby-sitter? Non fatevi prendere dal desiderio di sfoggiare i pargoli ben vestiti e pettinati con i parenti lontani, non cedete alla tentazione di dimostrare agli amici single che, con la nascita dei bambini, siete sempre gli stessi e non è cambiato nulla. Lasciateli serenamente a casa e andate allegramente a sfoggiare un vero vestito da sera senza impronte di cioccolato sulle cosce o rigurgitini nella scollatura!

Secondo metodo: da attuarsi da parte di chi organizza il festeggiamento. “Take it easy“, ovvero “Damoce ‘na regolata”. Tagliamo il superfluo, festeggiamo in scioltezza, consentiamo ai nostri ospiti di essere rilassati e di godersi la festa. Basta imitare il Royal Wedding! Basta pranzo della prima comunione che sembra il debutto in società! Il formalismo è fuori moda. Cerimonia e festeggiamento devono essere “accessibili” a tutti, bambini compresi!
Soprattutto le cerimonie che riguardano i bambini, come battesimi, comunioni, creesime, dove ci saranno molti altri bambini invitati, pensiamole come una festa e basta. Abiti informali per tutti, agriturismi nel verde o meglio, se c’è, giardino o terrazzo di casa.
E niente pranzi seduti: il buffet soddisfa tutti e permette a ciascuno di scegliere quello che preferisce. I bambini, poi, sono i primi estimatori del buffet: possono finalmente mangiare, per un giorno, solo quello che preferiscono!
Vogliamo fare bella figura e non sembrare sottotono? Vogliamo non far dire ai parenti che abbiamo scelto il buffet sul prato per risparmiare? Bene, quello che risparmiamo in sovrastrutture inutili, investiamolo in divertimenti: un’animazione carina e non banale, giochi per grandi e piccoli, tornei genitori-figli, musica dal vivo.
Alla fine anche il parente più scontroso o l’amico più pettegolo, se ne andranno contenti di aver passato davvero una bella giornata.

Terzo metodo: residuale, se non siete riusciti ad applicare gli altri due. Se, vostro malgrado, vi ritrovate alla cerimonia molto formale con i bambini, be’… cercate di non pretendere troppo, da loro e da voi. Vestiteli comunque comodi: una bella polo e un bermuda o un vestitino colorato, sono più che accettabili. Se si va a finire troppo tardi, mettete in conto che potrete perdere il taglio della torta o i balli a tarda notte. Se nella cerimonia religiosa sfugge qulche pianto di troppo o vi toccherà fare un po’ dentro e fuori dalla chiesa, be’… sopporteranno. In fondo vi hanno invitato sapendo che avete figli!

E poi, se riusicete a non festeggiare sempre tutto a maggio… è meglio!

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23 thoughts on “Bisogna davvero portare i figli a battesimi, matrimoni & co?”

  1. reduce da una comunione con figli a seguito, in chiesa 40° con la grande in braccio perchè vuole vedere dove’è gesù,
    poi al ristorante tutto bene, bellissimo parco nell’agruturismo con giochi , casette degli indiani, animali,
    la grande a correre e giocare e il papa’ dietro di lei,
    il pranzo forse un pochino troppo lungo
    il dramma è venuto al ritorno, due ore e mezza al casello del GRA per rientrare a roma, i bambini erano isterici ma anche il papa’ non scherzava.
    per il battesimo del piccolo optero’ decisamente per un buffet in terrazza, un brindisi e confetti!!!

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  2. beh una volta sono andata ad un matrimonio di una mia amica a roma. mio marito non poteva venire, il figlio piccolo aveva 1 anno e siccome non conoscevo nessuno, ma ci tenevo ad andare allora mi sono portata il grande che allora aveva 5 anni.
    il matrimonio era alle 5 di pomeriggio. eravamo stravolti perchè erano due gorni che giravamo pazzamente per roma. mio figlio ha retto la cerimonia e l’aperitivo. arrivati al ricevimento si è accasciato sul divano e ha dormito per ore. ce ne siamo andati alle 2 di notte e io mi sono divertita moltissimo!

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  3. noi accettiamo tutti gli inviti e preferibilmente andiamo con i figli. chi ci invita lo sa, e quindi accetta ogni possibile imprevisto. non li porterò solo al matrimonio della mia collega preferita perchè non conosciamo nessuno e sarà nella Bassa a luglio (per chi non è dei luoghi la Bassa Padana, diciamo la prov. di PV + il lodigiano è d’estate il posto più caldo del mondo).
    Per il resto partecipiamo sempre e sempre insieme. E’ vero che “nobili” inviti non ne riceviamo mai e tutti gli eventi sono sempre molto informali. E’ vero anche che i bambini sono un buon alibi per andarsene più presto degli altri. E’ vero anche che li vestiamo sempre un po’ informali, qualsiasi sia l’invito, una camicia nuova , bermuda e sandali o scarpe da ginnastica (e per quanti problemi io mi faccia, c’è sempre qualcuno vestito molto peggio, tanto che i miei sembrano dei principini).
    Detto questo molti considerano la presenza dei bambini alle cerimonie e in questi casi va tutto bene, altri invece non se preoccupano e grandi e piccoli sono costretti al tavolo seduti per ore. E’ un incubo anche per i grandi, e forse soffriamo più noi!
    Come ha detto Chiara73, ho ancora due anni per pensare alla comunione che non vorrei….

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  4. Negli ultimi anni abbiamo partecipato a un bel pò di battesimi, comunioni, cresime e matrimoni, facendoci anche migliaia di km e viaggi in aereo per condividere questi momenti con i nostri parenti o amici.

    In tutti i casi ne abbiamo approfittato per fare una gita.

    All’ultimo matrimonio gli sposi avevano scelto un ristorante in montagna. I miei figli, con dei pantaloni chiari, hanno fatto amicizia con due bambini di un altro matrimonio e durante l’aperitivo, si sono messi a fare le corse su un prato in discesa. Il risultato è stato una marea di macchie verdi sui vestiti, ma nessun problema…loro si sono divertiti molto.

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  5. @Serena
    invece io sono d’accordissimo con te, forse mi sono espressa male.
    per esperienza penso sia anche bello condividere con i nostri bimbi dei momenti di festa, e come dici anche tu, non si può nemmeno pensare di far stare seduti dei bambini, anche quelli più grandi, per ore durante i pranzi che sembrano eterni (anch’io spesso mi stufo a star seduta per ore e comincio a girovagare tra i tavoli e nei giardini, con la scusa di portare fuori mia figlia!!!)
    Secondo me andrebbe sempre considerata almeno una animazione per i bambini che altrimenti si annoiano…e poi diciamocelo, se durassero un pò meno questi pranzi, sarebbe più bello per tutti!
    L’anno scorso una mia amica ha fatto un matrimonio che è durata una giornata intera…mia figlia era distrutta, ma sicuramente meno di me…e la mia amica la sera, sedendosi vicino a me e a mia figlia che dormiva beatamente su un dondolo nel giardino del ristorante ha detto “Beh, forse era meglio se durava di meno questo matrimonio, sono stanchissima!” e io pensavo che non avrei portato mai più mia figlia ad un matrimonio…poi ci sono ricascata solo 2 settimane fa!!
    Poi voglio sottolineare che ognuno è libero di fare quel che meglio crede…sicuramente è importante non far stancare i nostri figli, sia farli partecipare…e cosa più importante, ritagliarci anche degli spazi per noi che ne abbiamo tutto il diritto!ognuno fa ciò che si sente, e questo è sicuramente la cosa migliore!!!

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  6. @daphne: no no, avevamo pensato alla primavera (i primi di giugno)e avevamo pensato di fare qualcosa all’aperto, senza complicarci troppo la vita, solo che qui appena parli di matrimonio tutto (a cominciare dal prezzo) viene gonfiato all’inverosimile!
    cmq ho ancora un pochino di tempo per decidere e trovare la soluzione più adatta a noi

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  7. Francesca secondo me fare un pranzo in un agriturismo all’aperto potrebbe essere una gran soluzione. Ti sposi in inverno?

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