Fare il pane: ecologia o pazzia?

Negli ambienti da frikketoni ambientalisti di cui faccio parte si parla spasso di autoproduzione e handmade, cose che nel mondo tecnologico e moderno sembrano quasi da esseri paranormali.

Indubbiamente ci si può chiedere come e dove trovi l’energia di fare il pane in casa, chi magari si alza alle sei del mattino, porta i bimbi a scuola/asilo, lavora, si preoccupa della spesa, dei pasti, delle attività extrascolastiche dei figli e pure della casa. O magari è ancora nel tunnel dei risvegli notturni, pannolini, pappe e compagnia bella.

Fare il pane, come tante delle attività di autoproduzione, può diventare una cosa rilassante, che mette un freno alle incombenze quotidiane e ci fa ritrovare un po’ di noi, del nostro essere persone capaci di usare le nostre mani per provvedere a noi stessi e alla nostra famiglia. Una volta entrati in questa piacevole spirale rischiamo di non riuscire a rinunciarci più.

Oggi vi parlo di pane perchè c’è in programma il Pasta Madre Day, il 10 dicembre, ed è una di quelle cosine da non perdere, se si ha anche un pochino di voglia di cimentarsi in un’avventura che la maggior parte della gente considera da pazzi.
Il Pasta Madre Day è una gionata collettiva di spaccio di pasta madre, per tutti quelli che vorrebbero iniziare, ma non sanno che pesci pigliare. Ci sono eventi un po’ ovunque in Italia e se ne possono creare, se si ha la pasta madre in frigo e si desidera condividerla e incontrare le persone a cui donarla.

La pasta madre, per chi non la conosce, è un impasto di acqua e farina lasciato fermentare: un tempo, prima della diffusione del lievito di birra, a metà del secolo scorso, era l’unico ‘lievito’ disponibile. Si utilizza per creare l’impasto del pane e ogni volta se ne conserva un pezzetto per la panificazione successiva. Lo possiamo conservare in frigo, anche per parecchi giorni, e se non abbiamo tempo di fare il pane, è sufficiente ‘rinfrescare’ il lievito madre ogni tanto, aggiungendo farina e acqua, e reimpastando la pasta madre.

Iniziare da zero è un po’ complicato, ci vuole tempo perchè la pasta madre “renda” bene e faccia lievitare per bene il pane, quindi la prima volta è sempre meglio farsene dare un pezzettino da qualcuno che ne ha di forte e viva.
Il pane fatto con la pasta madre è qualcosa di rivoluzionario. L’ho scoperto provando (anche se adesso sono rimasta senza ‘roba’, e il 10 dicembre andrò a prendermene un pezzettino ;))
e … mangiando!
Annalisa De Luca, nel suo bellissimo libro Facciamo il pane, in cui svela tutti i segreti della panificazione naturale, spiega candidamente che il pane fatto in casa
– è buono
– fa bene
– costa poco
– non avanza (perchè dura a lungo ed è talmente buono che non ne resta mai)
– permette un controllo totale degli ingredienti utilizzati
coinvolge tutta la famiglia nella preparazione di uno degli elementi fondamentali dell’alimentazione quotidiana
– è rivoluzionario
Per questo è anche ecologico, perchè da spazio al nostro bene e non alla nostra fretta, perchè ci fa trasformare e non comprare fatto, perchè è più salutare e genuino di quello industriale, perchè è a km zero.

Che dite, vi ho convinti?

Ah, dimenticavo, il pane è magico sempre, soprattutto per i bambini, anche se lo facciamo con la macchina per il pane o con un robot da cucina: le nuvole di farina, la lievitazione e il profumo in casa, il tempo speso per fare qualcosa di buono, gli sguardi speranzosi al forno per vedere quanto lievita, sono rivoluzionarie anche se non usiamo la pasta madre. Ve ne accorgerete dai chili di troppo!

Elisa di Mestiere di mamma

Potete trovare infomazioni sulla pasta madre, o su come fare il pane in casa, leggendo questo approfondimento illuminanti:

http://www.ilpastonudo.it/cose-di-base/la-pasta-madre/

 

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24 thoughts on “Fare il pane: ecologia o pazzia?”

  1. Che strana sta cosa che i mariti si occupano del pane! Anche da queste parti è Pisolo che lo fa… lui che di solito è un disastro in cucina e si impanica se deve far cuocere una bistecca, col pane si trasforma in chef cinque stelle e fa pure gli esperimenti “a naso”: oggi ci mette delle erbette, domani i semini, latte, olio, sale, zucchero… si sbizzarrisce e gli piace tantissimo!
    Il problema è che … in cinque non dura niente… un pane da 1kg fatto il pomeriggio è finito quasi alla mattina dopo!!!!

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  2. Ma posso fare una domanda stupida, da ignorante in materia? Il pane fatto con la pasta madre è in qualche modo più sano o più economico di quello fatto con il lievito di birra?

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  3. Ma voi dite che dovrei provare?
    Anche se a pochi metri da casa ho un forno straordinario che fa un pane divino (e la pizza bianca migliore dell’universo)?

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  4. Leggetevi gli ingredienti del pane al supermercato, ci ho trovato l’ olio di palma, il caramello per dare colore al cosiddetto integrale, veramente ti viene voglia di fartelo da te. La lievitazione lunga è indispensabile per dare gusto ed in effetti semplifica parecchio le copse, io metto a farla il venerdì cos^`sabato e domenica facciamo pizze e focacce.

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  5. Beh, supermambanana no, tutti i giorni non lo farei mai 😉 Guarda, farsi il pane in casa in Germania è come farsi la pizza in casa a Napoli. Chi me lo fa fare, se la prima pizzeria che trovo dietro l’angolo la fa più buona per pochi euro? Sicuramente ci sono napoletani che fanno la pizza a mano, ma saranno un po’ più esigenti di me, che me la faccio in casa in Germania ecco. Per noi col pane è uguale. Mio marito poi, il pane non lo farebbe mai (giusto per rovinare questa visione collettiva del maritone avvolto in una nuvola di farina), e il pane col lievito, indipendentemente dalla macchina che l’ha prodotto, lui molto semplicemente si rifiuta di mangiarlo, voila! Mi son dovuta arrendere all’evidenza 😉

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  6. (ma e’ vera sta cosa che il pane e’ di pertinenza dei mariti, pure qua e’ lo stesso, anche prima della macchina del pane il mister ci dava dentro a impastare, e si e’ convertito alla macchina solo quando le due fameliche bocche dei boys si sono palesate – e da un sondaggio in ufficio sembra essere una costante non importa la provenienza, un po’ come la brace)

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  7. anche noi andiamo di pane fatto in casa su base quotidiana, con le nostre miscele di farine biologiche, e le ricette con noci o semi di zucca o chenneso incorporate. MA, siccome non ci riesce proprio di essere frikkettoni love-love-peace-peace quando di tempo non ce ne sta, allora ci affidiamo alla nostra fantastica macchina del pane, con bieco lievito di birra, che non sara’ a kmzero, ma tanto neanche la farina lo e’, a meno di avere campo di grano e annesso mulino. Devo dire pero’ che secondo me (e abbiamo un meter in casa per calcolare i consumi) la macchina del pane, con la compattezza del suo fornetto dedicato, consuma molto meno del forno lanciato a 250gradi tutti i santi giorni.

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  8. Anche noi lo facciamo : però con la macchina del pane e il lievito di birra. Va bene lo stesso? A volte vien buono e a volte un po’ meno. Ma il profumo è delizioso e per quanto riguarda la linea: hai perfettamente ragione.

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  9. Io vado a periodi, ho avuto una lunga fase di sperimentazione panificia e ho imparato un sacco di cose. Tra cui il fatto che per fare un pane che sappia di pane, bisogna usare la pasta madre, sigh. La macchina del pane l’ho usata parecchio e poi abbandonata, il risultato non ci piaceva. Sarà che qui in Germania col pane siamo abbastanza viziati 😉

    Ultimamente ho avuto la fase “no-knead-bread” (il pane che non s’impasta) e sono molto più soddisfatta, è facilissimo da fare, l’unica complicazione è che lievita beatamente per 18 ore o più. All’inizio mi sembrava assurdo, poi mi sono resa conto che per me è molto più facile, che so, preparare velocemente l’impasto la sera per poi cuocerlo il giorno dopo quando torno dal lavoro, piuttosto che trovare quelle 4-5 ore in un giorno per fare il pane “classico” col lievito. Il miglior risultato, ovviamente, l’ho ottenuto facendo il no-knead con la pasta madre…

    È ecologico? non lo so, non ho ancora calcolato quando consuma il forno acceso a 250 gradi per un’ora e mezza. È economico? dipende dalle farine. Sicuramente sai cosa c’è dentro, ed è una grande soddisfazione, il profumo di pane che si sparge per casa poi, non ne parliamo. E poi, soprattutto, è una di quelle attività rilassanti… a me piace soprattutto la fase di sperimentazione, avere una ricetta base da cui partire per creare cose nuove, mescolare farine diverse e vedere cosa esce fuori.

    Sisì, mi sa che adesso ricomincio 😉

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  10. Pane,focaccia,pizza… Qui si produce tutto solitamente dopo la merenda.Pero’ devo confessare che uso il lievito,ma solo per questioni di tempo 🙂

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  11. Noi il pane lo facciamo sia con la macchina del pane (della Lidl, l’elettrodomestico che amo di più!) sia a mano (in genere lo fa mio marito).
    La pasta madre proprio non mi piace. L’ho provata diverse volte, di diverse provenienze e con diverse declinazioni, ma trovo decisamente più buono il pane fatto col lievito di birra (oltre al fatto che ci mette meno tempo a lievitare).

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  12. Confessione! C’ho il marito ossessionato dal fare il pane, e noi siamo tutti golosissimi e decisamente non avanza mai (e non fa bene alla linea!), solo che lui lo fa con il lievito di birra. Cercherò di convertirlo alla pasta madre, anche se non so proprio dove rimediare il pezzetto iniziale 🙁

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