Fammi giocare con te, mamma


Fammi giocare, mammina mammina,
a sentire i rumori che fai in cucina.

Fammi giocare, quanti colori:
che forme hanno questi odori?

Fammi giocare, voglio scoprire,
un raggio di sole: dove va a finire?

Non darmi la chicco, non darmi cubotti:
fammi giocare con i tuoi occhi!

Dammi un minuto, un minuto soltanto
per farmi giocare con il tuo canto,
poi lasciami tentare a dirti parole
e lanciami in cambio sillabe nuove.

Fammi giocare, mammina mammina,
tirami al volo due parole in rima.

Dammi per gioco, lo faccio rotolare,
quel vasetto di yoghurt, non lo buttare!

Dammi per un istante e durerà una mattina,
quel sacchetto usato che fruscia in cucina.

Dammi per giocare quel grosso arancio,
più che cento palline lo lancio e rilancio.

Fammi giocare con il cesto delle meraviglie
sei tu che ci vedi solo stoviglie!

Fammi infilare le mie manozze
nel mazzo di chiavi che tu vedi sozze:
non senti, non senti proprio,
più di un carillon è magico il loro tocco!

Lo chiami gioco ma per me è scoperta:
non voglio un oggetto, ma la tua mente aperta!

(era nata per un blogstorming, torna oggi qui, a ribadire la bellezza e la difficoltà – per me – del crescere lasciando liberi, dell’accudire ma a distanza, del rispettare stando a distanza, quando occorre, dell’esserci senza soffocare – tutte emozioni, più che pensieri, connesse al gioco con mia figlia).

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13 thoughts on “Fammi giocare con te, mamma”

  1. Ciao

    L’importanza del gioco nell’apprendimento è fondamentale, gioco reciproco, genitori e bambini.
    Tutto questo detto con la leggerezza di una bellissima filastrocca.

    Complimenti!

    Giovanni “Fissato” per la musica e per l’educazione dei bambini.

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  2. @mammame: grazie anche del tuo esempio, è vero, è stato un totale cambio di prospettiva, un vero viaggio nel mondo con occhi totalmente nuovi!!

    @marianna: che bella immagine, un bimbo perso per ore con due tazze di elastici 😀

    @barbara: assolutamente!!

    @unnickname: in effetti gli uomini sono un po’ più portati a godersi il presente.. io me li ricordo (mr wolf e la pulce) persi per ore su un prato a guardare fili d’erba…

    @mamminscania, sybille: grazie, mi fate arrossire 🙂

    @mammacattiva: grazie…. resto senza parole…

    @daniela: chissà che non sia anche l’età, quella dei no … di più non so dirti, amche xché in effetti noi la tv non l’abbiamo proprio…e i cartoni sono quindi limitati ai video dello zecchino… ma magari già con la prima riesci acoinvolgerla inqc di diverso… insomma, auguri!

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  3. Bella ma… con noi non funziona 🙁

    Se cucino lascio a portata quasi tutti i mobili (l’unico vietato è quello con la farina): pentolini, tazzine, formine di biscotti, cucchiai di legno e non, tutto! Niente, due secondi e si sono stufate.

    Se faccio la minestra le chiamo, dò bucce, pezzi, lascio lavare… Niente, un attimo e sono passate ad altro. E altro è chiedere “mamma, vieni?” La piccola poi, 21 mesi scarsi e vivrebbe di cartoni, senza tv accesa non vive, poi non li guarda, ma deve essere accesa, e se è accesa la grande li guarda, e così sono no su no, e tentativi di interessarla ad altro, usciamo appena possibile ma…

    Ecco, il vasetto di yogurt a loro non interessa più di due minuti. La piccola, perché la grande per fortuna ha fantasia a iose.

    Però bellissima, me la copio!

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  4. Bella 🙂
    Condivido con te questa difficoltà e la soddisfazione e consapevolezza di aver fatto la cosa giusta quando “lascio fare”.
    Invidio molto mio marito, così completamente rilassto su queste cose…
    Un saluto!

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  5. bellissimaaaaa…..è proprio la realtà!
    Io potrei ricoprire Aron di giochi musicali e luccicanti….ma quanto adora giocare con le mollette….sopratutto toglierle e far cadere tutti i panni puliti per terra…..
    oppure giocare con i miei elastici per capelli tutti colorati…2 ciotole e non lo senti più per ore….impegnato a studiarli e spostarli da una ciotola all’altra….
    perchè ci affanniamo a riempire il mondo di plastica??? mah……

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  6. grazie mille per questa bellissima filastrocca che mi ha letteralmente tuffato emozionandomi nel ricordo dei miei nanetti di pochi mesi che stavano per minuti e minuti seduti in equilibrio precario a esplorare il loro cestino dei tesori (oltre che mille altre cose che capitavano nelle loro manine). vera folgorazione anche per me che guardavo oggetti e ne capovolgevo il senso depositandoli dentro quel cerchio di vimini. un grande insegnamento di cambio di prospettiva. bellezza e difficoltà, dici bene e man mano che crescono ritrovare e agevolare quella libertà di gioco e di vedere è sempre più complicato …

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