Famiglie e basta

Provo sempre un leggero imbarazzo quando sento parlare di famiglie naturali, o anche, con più umiltà, tradizionali. Le tradizioni, infatti, cambiano, e di naturale gli esseri umani hanno ben poco. Tutto quello che facciamo, e come lo facciamo, ha sempre a che vedere con la nostra cultura di appartenenza. E’ tramite questo filtro che valutiamo e giudichiamo, attribuiamo regole e riti, e infiniti tabù. Ciò che ci sembra normale oggi non lo era affatto qualche decennio fa. Valori imprescindibili come il benessere dei bambini, la centralità dell’educazione, il diritto alla salute e al gioco, sono conquiste recenti. Nel 1938 avevamo in Italia leggi che impedivano il matrimonio tra “razze” diverse, mentre oggi lo stesso concetto di “razza” fa ridere.

Nel tentativo tutto umano di  distinguere il lecito dall’ illecito si fa ricorso ai testi sacri, che sono sacri se appartengono alla tua cultura, fondamentalisti e retrogradi, o semplicemente falsi, se appartengono ad un’altra.

Ma in tema di sacralità, la sacra famiglia per antonomasia mi è apparsa sempre come esempio lampante di famiglia atipica. Un bambino concepito con metodi alternativi, una madre che sfida le leggi e i pregiudizi, e un padre adottivo che si prende cura di entrambi, in barba a tutte le convenzioni del sangue, della virilità, del possesso e del potere.

Da tempo rifletto sul concetto di famiglia, e pure avendo letto in proposito anche libri seri, la definizione più bella e convincente l’ho sentita in Lilo e Stitch.

“Ohana significa famiglia, e famiglia vuol dire che nessuno viene lasciato solo”.

Come vedete, nei film si impara tutto, e per questo vi propongo oggi tre film da cui si può imparare qualcosa in più sulle “famiglie arcobaleno” (che bei nomi che si inventano).

Non li propongo ovviamente per convincere qualcuno di qualcosa, ma solo per far venire qualche dubbio, che è quello che ci porta avanti nella vita.

Per la complessità delle storie e qualche riferimento esplicito a situazioni sessuali (anche se non si vede  niente) consiglio la visione di questi film a partire dai 12/13 anni.

 

i-ragazzi-stanno-bene--3I ragazzi stanno bene (The kids are all right) USA 2010

Tra i tre che vi propongo oggi questo è il più conosciuto e facile da reperire. Lisa Cholodenko, regista impegnata, ha girato una commedia classica in cui si alternano scene divertenti e momenti più drammatici, ritraendo una classica coppia felice, insieme dai tempi dell’università, alle prese con un momento di crisi, tra i figli adolescenti che cercano la propria strada, tentazioni erotiche, la sensazione di invecchiare,  la sindrome da nido vuoto. L’unica differenza è che la coppia in questione è formata da due donne. Sceneggiatura e dialoghi perfetti, personaggi complessi e due protagoniste d’eccezione: Anette Bening e Julianne Mooore.

patrick--2Patrick 1,5 (Svezia 2008)

Questo film è un po’ più difficile da reperire (rinunciate alla versione italiana, non c’è) ma per una volta posso affidarmi alla vostra capacità di scovare, affittare e comprare  i film sulla rete? D’altronde il divertimento ogni tanto è anche scoprire un film che non è nelle prime file dei dvd da affittare. Personalmente l’ho visto quando è uscito, ma ero a Parigi, una città dove andare al cinema può ancora dare grandi soddisfazioni. Sven e Göran sono una coppia gay che ha deciso di adottare un bambino. Per un disguido burocratico, però, invece del neonato che si aspettano arriva un quindicenne problematico e omofobo. Alla fine saranno tutti costretti a rivedere le proprie aspettative e la propria idea di paternità e affetto. Film divertente e tenero, tanto che pare che negli Stati Uniti stiano pensando di farne un remake. Ma le espressioni dei vicini svedesi sono qualcosa di inimitabile, quindi vedetevi la versione originale.

any-day-now-2Any Day Now (USA 2012)

Questo film, tratto da una storia vera, ha vinto un premio al Giffoni Film Festival di quest’anno, quindi se siamo fortunati magari lo troveremo nelle sale italiane, prima o poi, ma se avete giustamente fretta di vederlo vale quello che detto per il film precedente.

Siamo a Los Angeles alla fine degli anni ’70, e i diritti dei gay sono ben lontani dall’essere riconosciuti. Rudy Donatello (uno strepitoso Alan Cummings) lavora come drag queen in un locale, dove una sera incontra Paul Fleiger, un vice procuratore distrettuale combattuto tra l’idealismo e la paura di venire allo scoperto. L’attrazione fra loro è immediata, e si trasforma presto in una relazione molto forte. Quando il vicino di casa di Rudy, un ragazzino down di 14 anni, è abbandonato dalla madre tossicodipendente, Rudy e Paul decidono di prendersene cura e cercano di dargli la stabilità affettiva che non ha mai avuto. Tuttavia, al momento in cui viene fuori la loro omosessualità, dovranno affrontare una dura battaglia legale per ottenere l’affidamento, e salvare la vita del ragazzo.

Pronti ad una piccola ricerca? Le vostre fatiche saranno ripagate, ve lo assicuro. Non solo vi farete dei bei pianti, che aiutano sempre a liberarsi dai cattivi pensieri, ma di pensieri ve ne verranno di bellissimi, tutti nuovi, e molto più ampi di prima.

Buona visione!

Anna aka Piattinicinesi

Prova a leggere anche:

Previous

Io, il denaro, i bambini e Marx

L’ invidia

Next

4 thoughts on “Famiglie e basta”

  1. grazie mille, una ricerca l’ho fatta anche io, ma appunto prima volevo capire se ce ne sono alcuni “testati” per cosi’ dire, cmq la scelta non è nostra, entreranno in famiglia come cugini, ma cmq lei ci avrà a che fare e a NAtale non sarà più il centro dell’attenzione, queste piccole cose le cambieranno intorno anche se noi siamo all’Estero, ma cmq direttamente coinvolti in questa cosa, poi lei è il tipo di bambina che fa 100 domande al minuto e ci chiederà il come e perchè, come dicevo l’accettazione in sè credo che siamo in grado di gestirla, ho paura che emergano paure, ecco, come dire “questa cosa non l’avevo mai presa in considerazione, allora i genitori possono andarsene??” e ritrovarmela con gli incubi di notte, ma grazie del tuo consiglio, con il mio compagno stiamo già lavorando in questo senso, costruire la storia in positivo…grazie ancora e se trovi qualcosa di cui hai sentito parlare bene, fammi sapere.

    Reply
  2. ciao Miranda, un filma sull’adozione era anche quello del mese scorso, la strana vita di Timothy Green, ma più per voi, a dire il vero, perché la treenne è proprio piccola. Faccio una ricerca di libri che potrebbero andare bene (potrei cercare al volo, ma genere prima di consigliare li leggo sempre). Per ora prova tu a pensare ad una storia, alla vostra storia, e a raccontarla. Prova a buttare su un foglio tutte le parole che hanno generato la vostra scelta, le parole della nascita di vostra figlia, di quelle delle vostre conversazioni sulla decisione di adottare un bambino. vai per associazioni libere, e tieni le emozioni più belle. poi a partire da quelle crea una storia. l’adozione, come la nascita desiderata di un figlio proprio, nasce sempre da un vuoto, dal desiderio di riempirlo, da una cura, da un’attesa, e da una magnifica sorpresa.
    intanto ti prometto che farò ricerche ad hoc. a risentirci, Anna (and good luck)

    Reply
  3. cari Genitoricrescono, vi leggo in maniera sporadica da un po’ grazie all’intermediazione di Mammamsterdam, non sono mai intervenuta, ma voreri fare una richiesta specifica visto che riuscite sempre a trattare questi argomenti con semplicità e senza essere banali, avete mai fatto post su come spiegare ai bambini l’adozione, o avete libri, film o suggerimenti vari ed eventuali per l’argomento? cioè il dilemma non è fare accettare ai bambini un membro nuovo che arriva già confezionato “grande” senza passare per il pancione, ma non fargli venire il dubbio che possa succedere anche a lui. Cioè quello che arriva nel suo circuito di azione da qualche parte arriva, e anche a voler dare la spiegazione meno shock possibile (abbandoni, tragedie ecc) come lo tutelo dall’ansia che possa succedere anche a lui? per la prima volta si ritroverebbe di fronte alla possibilità che mamma e papà possano non esserci,o andare, idea mai sfiorata o concepita finora. Come si fa? avete esperienza in questo senso?sta per succedere nella nostra famiglia e non sappiamo come introdurlo alla 3enne. grazie mille se avete suggerimenti!

    Reply

Leave a Reply to Miranda Cancel reply