I diritti dei nonni

Abbiamo più volte evidenziato come nel nostro Paese il contributo che danno i nonni alla crescita dei nipoti è spesso molto rilevante. Da qui nascono conflitti, contrasti ed incomprensioni, ma da qui nascono solidarietà familiare, coinvolgimento, educazione al rispetto e all’amore per questi nostri giovani anziani che spesso, alla nascita dei nipoti, si mettono a disposizione dei figli con entusiasmo, risolvendo alcuni dei problemi creati da una società disattenta ai bambini ed alle famiglie.
Ma i nonni che diritti hanno nel rapporto con i loro nipoti?

diritti-nonni
Analizziamo prima il caso del rapporto tra nonni e nipoti in caso di genitori separati. E’ evidente che questa sia la situazione in cui più facilmente si creano problemi di rapporto e frequentazione, in particolare tra il bambino ed i nonni da parte del genitore non affidatario o comunque non convivente. La casistica in giurisprudenza è rilevante: se si pensa a quante separazioni vengono attribuite (a ragione o meno) all’influenza nella coppia dei genitori dell’uno o dell’altro, si capisce quanto sia frequente che il genitore con cui i bambini convivono che abbia accusato problemi con i suoceri, tenda ad evitare e, addirittura, ad ostacolare la frequentazione dei figli con i nonni ex suoceri.

La riforma del codice civile attuata con la legge n. 54/2006 ha riformulato l’art. 155 c.c., introducendo il principio secondo cui “anche in caso di separazione dei genitori il figlio minore ha il diritto [omissis] di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale.”
Il principio essenziale a cui si ispira tutta questa riforma è la tutela dell’equilibrio e della qualità della vita dei figli minori in caso di separazione o divorzio, ed il diritto a mantenere e coltivare i rapporti con i nonni e tutti i parenti ne è considerato un aspetto essenziale.
Bisogna, però, riflettere su un elemento della formulazione dell’art. 155 c.c.: il diritto a mantenere rapporti con i nonni, non è un diritto “dei nonni”, sancito a loro tutela, ma è un diritto del nipote, previsto solo ed esclusivamente a protezione della sua “normalità” e qualità di vita, al di la della separazione dei genitori.

Anche prima della riforma, la Corte di Cassazione si era sempre orientata stabilendo che, il Tribunale ordinario o il Tribunale per i minorenni in caso di coppie di fatto, poteva regolamentare con provvedimenti specifici, anche il diritto dei bambini alla frequentazione dei nonni. Quindi, allora come oggi, il diritto dei nonni era soddisfatto solo se e nella misura in cui coincideva con l’interesse dei nipoti ad intrattenere rapporti con loro.
Questo determina, anche post-riforma, una conseguenza: i nonni non hanno un diritto “proprio” a frequentare i nipoti, perciò non possono azionare tale diritto intentando un giudizio diretto contro il genitore che impedisce tale frequentazione.
Possono però tutelare il loro “diritto di visita” attivando la procedura prevista dall’art. 333 c.c., sulla cui applicazione è competente unicamente il Tribunale per i minorenni. I nonni in questa sede potranno richiedere al giudice l’accertamento di condotte del genitore pregiudizievoli per i figli, costituite in questo caso dall’ingiusta soppressione del diritto dei bambini alla conservazione dei rapporti familiari. Ovviamente la situazione di fatto deve essere di una certa gravità, tale da integrare una violazione del corretto esercizio della potestà dei genitori ed il Tribunale valuterà solo l’interesse ed il bene dei minori, prescindendo da un diritto soggettivo dei nonni che, come detto, non è previsto dalla nostra legge.

Una recente sentenza di Tribunale di Roma (n. 24.423 dell’8.11.2007), ha spostato l’attenzione dal caso delle coppie separate, ad un diverso tipo di crisi familiare, che, nel caso specifico, coinvolgeva una coppia non separata, in perfetto reciproco accordo, ed in cui il conflitto riguardava il rapporto tra la mamma dei bambini ed i suoi genitori, con i quali non aveva più rapporti e, per questo, non permetteva loro di vedere i nipoti. Il Tribunale per i minorenni, dopo aver esperito invano un tentativo di conciliazione volto a far riprendere i rapporti tra i nonni e i nipoti, ha emesso un decreto con il quale incaricava il Servizio sociale di mediare tra i genitori e i nonni materni e di organizzare, valutata la disponibilità dei minori, incontri protetti con i nonni medesimi, al fine di attenuare la conflittualità tra tutti i membri della famiglia. I genitori si sono rivolti alla Corte d’Appello, ma tale giudice di secondo grado, ha confermato che il preminente interesse dei minori consiste nel vivere sereni e tranquilli mantenendo rapporti equilibrati con tutti i propri parenti, ivi compresi i nonni materni.
L’ulteriore ricorso in Cassazione dei genitori è stato considerato inammissibile per motivi tecnici e non di contenuto, quindi non abbiamo sul punto un pronuncia della Suprema Corte: i provvedimenti di cui ho parlato, pertanto, sono di giudici di merito e, quindi, nel nostro ordinamento non sono destinati ad avere alcuna efficacia, neanche orientativa di futuri giudizi. E’ comunque considerato un provvedimento importante, perchè il diritto dei nipoti a frequentare i nonni è stato riconosciuto in un caso di normale costanza di unione tra i genitori: quindi nella famiglia sono stati identificati 3 soggetti “nuovi”, -genitori, -figli e -nonni, e non -coniuge separato e propria famiglia, -altro coniuge separato e -figli.
Certo, la serenità di rapporti non si può imporre con un sentenza, ma il principio che ha voluto affermare prima il Tribunale e poi la Corte d’Appello è i diritto a provare ad avere rapporti con i nonni, anche contro il parere dei genitori, come un diritto reciproco di nonni e nipoti, sempre nel preminente interesse dei secondi e non dei primi.

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229 thoughts on “I diritti dei nonni”

  1. Buongiorno,
    Ho lasciato un messaggio in data # 31 May 2011 at 12:16 pm
    ma non ho avuto risposte.
    Ci sono alcune novità rispetto a quanto riportato nel precedente post.
    Ora mia madre pretende di festeggiare Natale e compleanni con me e la bimba, senza la presenza di mio marito. Non posso certo trascorrere il Natale con lei e mia figlia lontana da mio marito. Però lei ogni singolo giorno che non la vede mi continua a ribadire che andrà in Tribunale. Io non ce la faccio più.
    Se un giorno non la vede perchè esco con un’amica e la bimba, se voglio trascorrere una giornata con la piccola, se voglio portarla in piscina, in tutte queste situazioni mi chiama dicendomi che si rivolgerà in Tribunale, un incubo…
    Al mio 40 compleaano sono uscita a cena solo con mio marito e mia figlia e lei mi ha chiamato urlando che si sarebbe rivolta al Tribunale perchè quel giorno non ha visto la nipote.
    Non penso che se la vede 2 giorni a settimana possa fare azioni e di questo ne ho parlato con lei. La sua risposta è stata che l’andare in Tribunale per lei significa portare avanti una causa per diversi anni, finchè non spendo tutti i soldi che ho messo da parte. Allora mi potrà dire che ho sposato un pezzente che non riesce a fare fronte alle spese, e mi ritroverò sul lastrico, senza poter dare un futuro sereno alla piccola. Questo è già successo con le cause precedenti. Più volte per pagare gli avvocati sono rimasta senza un centesimo e ora continua su questa strada.
    Ma perchè devo farle vedere mia figlia? che senso ha??

    Grazie

    Laura

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  2. salve vorrei un’informazione per quanto riguarda i diritto dei nonni per la frequentazone dei nipoti.
    le spiego la situazione : la famiglia di mio fratello che ha un bambino di 3 anni a causa di conflitti con la mia famiglia, conflittti che riguardano il fatto che loro hanno delle invidie nel fatto che il bambino si affezioni ai nonni, non stanno portando il bambino a vedere i nonni….cosa si può fare ? ce qualche legge che tutela il diritto dei nonni? se nn sbaglio io ho letto l’art155 del codice minorile…però vorrei un suo parere..

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  3. salve.sono gio.oggi sono molto giù di morale,perche mio figlio 15 mesi fà è diventato papà.io super felice di essere nonna,la ragazza ha scelto di vivere con i genitori,mio figlio ha riconosciuto la bimba di nome Silvia,io andavo a casa lei tanto carina me la portava io la tenevo molto volentieri.lui da i soldi tutti i mesi.fino a che.si sono trasferiti a 60 km da noi quindi la bimba sia per me che mio figlio rimane un pò distante,ma mio figlio tutti i sabati va a prenderla ,da qualke mese sono cambiate le cose tutto ha inizio che la mamma di mia nipote va a convivere con un ragazzo,(ok),lei decide che mio figlio può prendere la bimba una settimana si una no!ok!,,chiede se per le ferie può prendere la bimba prima si,al momento che ha le ferie no!ok??ieri non ha voluto dare la piccola dicendo che lei non lavora all”ora la tiene lei,mio figlio logicamente si arrabbia dicendo;ma insomma quando vedo mia figlia,?risponde io non te l”ha darei proprio!mio figlio!;come? perche? lei rinvanga il suo passato(mai fatto,perche ha fatto una cavolata da ragazzo)ma adesso tutto ok lavora e la bimba è la sua vita,sta a casa con me,mio marito sorella e fratello!oggi la chiamo mi sento male solo per come mi ha risposto dandomi del lei,mà!se vuoi vedere tua nipote parla con tuo figlio!(io);come con mio figlio?non sono mai stata invadente ho sempre rispettato casa tua,chiedo quando posso vedere mia nipote!BASTA OGGI HO DETTO BASTA MI DISPIACE DIRLO PERCHE UNA DEVE CORRERE ALL”AVVOCATO? I DIRITTI DI UN PAPà QUALI SONO?DI UNA NONNA?ESSERE TRATTATI COME CHISSA CHI SIAMO GENTE NORMALISSIMA!SECONDO ME LEI VORREBBA DARE UN PAPà NUOVO A MIA NIPOTE?E CAMBIATA TANTO DAL GIORNO ALLA NOTTE PERCHE ?VORREI UN CONSIGLIO COSA POSSIAMO FARE?CI MANCA MIO FIGLIO è DISTRUTTO NON VEDE L”ORA CHE ARRIVI IL SABATO PER AVERLA CON SE,E POI SI SENTE DIRE,NO,GRAZIE TANTO SE MI RISPONDERETE GRAZIE,

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  4. salve, anche io purtroppo ho una situazione poco piacevole. ho mia suocera che ha sempre cercato di far lasciare me e mio marito e mi ha sempre rovinato le gravidanze, la prima purtroppo è finita con un aborto spontaneo e le uniche parole che ha saputo dire sono state: “beh meglio io non ero felice e non era il momento per me…” sono rimasta incinta della mia seconda figlia e mi ha terrorizzata per tutta la gravidanza parlandomi di bambini morti, alla nascita di mia figlia sono nate le discussioni per ogni cosa anche la più banale non le avevo dato la bambina in braccio perchè le stavo facendo fare il ruttino e se l’è presa venendo in casa nostra urlando e discutendo e così fino ad oggi, io e mio marito ci siamo stancati perchè tutto ricadeva sulla nostra storia e sulla pace della nostra piccola famigliola e non sono servite nemmeno alcune piccole riunioni di famiglia per cercare di sistemare le cose e allora abbiamo allontanato la figura della suocera e della “nonna” da casa nostra e dopo 3 anni di continue discussioni ora siamo finalmente sereni e felici. Ogni tanto ritorna a stressarci e a reclamare il suo diritto di nonna dicendo di andare da un giudice e mi sta rovinando di nuovo l’esistenza al solo pensiero di combattere un altra volta..posso evitare che questa persona possa avere la meglio in questa situazione? anche perchè pretende di decidere lei quando venire in casa nostra e l’ora nonostante le avessimo chiesto di passare del tempo in casa nostra la domenica essendo un giorno di riposo e lontano dal tramtram della settimana lavorativa, ma ovviamente a lei non va bene perhcè la domenica preferisce passarla altrove divertendosi…che nonna premurosa

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  5. buongiorno, ho bisogno di un consiglio urgentemente. sono separata da 5 anni e i ns 2 figli 14 e 12 anni, sono stati affidati congiuntamente. il loro padre è tornato a vivere con i genitori e tutte le volte che i bambini si trovano con loro, i nonni continuano spesso a diffamare la mia persona con vocaboli e concetti pesanti cercando di mettermi contro i miei figli. la più piccola mi scrive sms e mi telefona di nascosto per dirmi questo, inoltre le parole del nonno vedendola molto legata a me, le dicono che diventerà una poco di buono come me e la insultano.
    posso fare richiesta al tribunale perchè il loro padre se vuole stare con i ns figli li veda al di fuori della casa dei suoi genitori e chiedere che i ragazzi non vedano più i nonni? sono 5 anni che vado avanti così, avrei voluto tanto che i loro rapporti continuassero ad esserci ma serenamente e non in qst condizione.
    ho accettato tutto qst tempo solo perchè il loro padre soffre di depressione bipolare, e la loro presenza mi rendeva più tranquilla non sapendo le condizioni del padre quando è con loro (apatico o esageratamente euforico). Vi chiedo un consiglio pf.
    grazie

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  6. Buongiorno,
    sono una futura mamma .
    Io e mio marito ci siamo sposati 2 anni fa e adesso aspettiamo la nostra prima desideratissima bambina.
    Dopo aver fatto tutti i controlli del caso sappiamo che la mia gravidanza procederà e abbiamo dato la notizia ai nostri parenti.
    Il problema è la madre di mio marito che si è opposta alla nostra relazione quando ha capito che non saremmo andati a vivere nella loro abitazione molto grande .
    Mio marito, che non ha avuto mai buoni rapporti con la madre ,ha sempre cercato di allontanarsi da lei per i suoi tentativi di intromissione gravi nelle sue scelte (dall’università al lavoro).
    Lei lo ha sempre denigrato , appoggiata dal marito debole, e quando ha saputo della decisione di non andare a vivere dopo il matrimonio con loro mi ha aggredita fisicamente e verbalmente affermando che avevo traviato il figlio.
    I contatti si sono interrotti a parte le sue telefonate deliranti e lettere in cui mi intimava di lasciare suo figlio.

    Noi ci siamo sposati e abbiamo deciso di vivere la nostra vita.
    Tutti gli altri parenti di mio marito ci appoggiano (senza dirle nulla sapendo del suo carattere aggressivo) e ci hanno aiutato nel preparare il matrimonio, a cui non abbiamo invitato i genitori di mio marito per il rischio di altre aggressioni.
    Da allora l’unico suo interessamento è stato nel sapere se avevamo la comunione dei beni, pensando che io mi voglia approfittare di loro.
    Hanno telefonato in parrocchia per indagare.
    Mio marito ha fatto visiata al padre 2 volte evitando i contatti con la madre.
    Ora che aspettiamo una bambina e avendo usato prima del matrimonio come ricatto per allontanare il figlio da me la scusa che il padre si lasciava morire di fame perchè il figlio se ne era andato di casa, non sappiamo come comportarci con le sue richieste di visita alla nipote che secondo mio marito lei vuole usare come scusa per obbligare il figlio a vederla e intromettersi nella nostra vita di coppia.

    Io e mio marito, visto l’ostilità nei miei confronti(i colloqui telefonici tentati sono sempre degenerati in aggressioni verbali), pensavamo che una volta nato la nostra piccola lui avrebbe potuto far vedere la bambina portandola in visita da loro (senza di me per evitare escalation ) ma senza lasciargliela.
    Vorremmo sapere se ci sono delle tempistiche : 1 volta al mese può bastare? (Noi viviamo a circa 1 ora da loro).
    Può adire per vie legali per ottenere di più?
    A parte 2 lettere che ho tenuto i colloqui telefonici non sono mai stati registrati e siamo preoccupati che in un tribunale sia solo la parola di mio marito contro quella di mia suocera.
    Quando mi aveva aggredita sotto shock non sono andata al pronto soccorso e non ho un referto per dimostrare la sua pericolosità.
    Non vorremmo far crescere la nostra bambina con visite continue a una donna che non fa altro che insultarmi davanti a mio marito( e non si fermerà certo per rispetto della bambina).
    Grazie per la risposta
    Anna

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  7. Buongiorno,
    Siamo i nonni di una bimba di un anno,orfana della mamma da due mesi.
    Mia figlia è morta per un male incurabile in un mese.
    Noi abitiamo in Sicilia la bimba con il suo babbo in una città della Toscana.
    Siamo saliti in Toscana io una volta, mio marito due volte dopo la morte di nostra figlia.Il compagno di mia figlia ci fà vedere la bimba ad orari stabiliti da Lui l’ultima volta mio marito ha visto la bimba alle 19,00 del giorno dopo che lui era arrivato è giusto il comportamento del suo babbo? Lo abbiamo inviatato a trascorrere un po’ di giorni giù in Sicilia con la bimba.Ma lui dice che viene e invece non viene traferendo la sua venuta di settimana in settimana giù in Sicilia.
    Certa di una sua risposta porgo i miei saluti

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  8. Gentile Silvia, mi sono da poco separata dal mio compagno con il quale abbiamo deciso, senza l’intervento di giudici o avvocati, che nostra figlia di 2 anni viva con me e che lui la veda 3 giorni fissi a settimana. La mia ex suocera, con la quale il mio ex compagno non ha rapporti di alcun genere da oltre 10 anni e che, per mia buona volontà e nel tentativo di riconciliarla con il figlio, ci ha fatto visita una decina di volte, insiste per incontrare la bambina quando è con me. Ora che il tempo che ho a disposizione per stare con mia figlia è ridotto a 4 giorni alla settimana e che già lo condivido con i nonni materni, ho chiesto alla ex suocera di fare capo a suo figlio per incontrare la piccola. Mi chiedo se la nonna paterna possa vantare dei diritti di visita anche nei mie confronti o se abbia fatto bene a chiederle di fare riferimento al padre. Grazie

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  9. A me non sembra giusto che i nonni abbiano quasi più poteri decisionali dei genitori.
    I miei suoceri recentemente mi hanno minacciata di chiamarmi con l’avvocato perchè vantano diritti su mia figlia di 2 anni che non vede i nonni da quando aveva 10 mesi (se non in sporadiche circostanze). Ma io ho delle motivazioni valide per queste scelte: innanzitutto preciso che io non ho detto ai miei suoceri che non potevano vedere la bambina ma che volevo esserci io durante gli incontri perchè di loro non mi fido: abbiamo troppe diversità di ideali. E poi loro vogliono solo il “giocattolino”! Non vedo perchè devo affidare mia figlia piccola a gente di cui non mi fido anche se sono i nonni!

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    • Rosa, non direi che i nonni hanno “quasi più potere decisionale dei genitori”, come mi sembra di aver spiegato nel post. Se i tuoi suoceri dovessero ricorrere in tribunale, avrai modo di far valere le tue scelte.

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  10. Buongiorno,
    spero questo blog mi sia di aiuto. Ho pessimi rapporti con mia madre, che sono peggiorati quando è venuto a mancare mio papà 4 anni fa. Io e mia madre siamo andate in Tribunale, con denuncie sia penali che civili.
    Quando mi sono accorta di aspettare un figlio, mia madre l’unica cosa che ha fatto è stata quella di portarmi in Tribunale e darmi lo sfratto, dato che la casa dove vivevo col marito era intestata a lei. Ho rischiato più volte di perdere la bimba per lo stress. Incinta di 7 mesi sono dovuta andare in Tribunale e il legale di mia madre ha continuato a pretendere lo sfratto. La bimba durante l’udienza si è rigirata, da cefalica a podalica.
    Mia madre non mi ha mai vista incinta, non c’era alla nascita della bimba, l’ha vista per la prima volta a 6 mesi e ora pretende di vederla sempre. Dice che se non gliela faccio vedere mi porta in Tribunale.
    Ma deve vederla per forza? Io e lei non abbiamo dialogo, odia mio marito e la sua famiglia per il solo fatto che non sono di una classe agiata come lei.
    Alla morte del suocero la scorsa settimana non c’è stata nè una telefonata, nè la presenza al funerale, nè un telegramma, niente di niente ma solo le accuse perchè in questi pochi giorni in cui si è svolto questo dramma non ha visto la nipote.
    Lei pretende solo di vederla, quando non è impegnata in viaggi, ai caffe con le amiche o a fare shopping.
    Io e lei non parliamo, vede la bimba, io leggo una rivista, riprendo la bimba e torno a casa.
    Mio marito non può entrare in casa perchè non di un certo status. Non possiamo fare Natale o altre feste insieme perchè mio marito non è mai compreso.
    Ma perchè devo farle vedere mia figlia? che senso ha??

    Grazie

    Laura

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  11. @massimiliano: il Tribunale per i minorenni non è che sta sempre lì a mandare assistenti sociali. Se volete solo formalizzare un accordo (magari faticosamente raggiunto tra voi) è quello l’organo competente, ma si comporterà come in una separazione consensuale. Magari ha un po’ più di discrezionalità e se ci sono accordi tra voi che ritiene non convenienti per i bambini può intervenire, ma nulla di più.
    Una formalizzazione dei rapporti, di solito, fa molto bene a tutti. Aiuta il distacco.

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  12. Grazie Silvia leggo ora la tua risposta vedrò il da farsi ma volevo evitare di dover passare per uffici giudiziari o assistenti sociali per evitare il più possibile di farci rimettere mia figlia , ma se non si potrà fare altrimenti dovrù ricorrere alle “autorità competenti” in sedi appropriate…. Ancora garzie e se ti venisse in mente qualche altro consiglio ben felice di leggerlo …

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  13. Buongiorno, volevo delle informazioni sulla possibilità delle mia ex compagna, non moglie, con la quale ho avuto una figlia , legalmente riconosciuta , di non farmela più vedere perchè nello stesso periodo in cui lei era incinta ho avuto un’altro rapporto dalla quale è nata un’altra figlia ,ma riconosciuta solo dalla madre. Ora che la mia ex compagna è venuta a sapere quanto accaduto e mi “minaccia” di non farmi più vedere nostra figlia.In questo momento io sono tornato a stare a casa con mia madre e gestiamo la bambina a fine settimana alterni e a giorni alterni in settimana ma oggi ha intimatoa mia madre che se non mi allontana da casa non le farà più vedere la bambina neanche a lei. So che questa non è la pagina relativa questo tipo di “diatribe” ma visto che per un diverbio con mia madre si era permessa di non far più vedere la bambina alla nonna, problema poi risolto dopo 6 mesi, vorrei sapere a chi potermi rivolgere per dei chiarimenti e la tutela di mia figlia. Certo di un cortese riscontro resto in attesa di qualsiasi Vostra comunicazione.

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    • @Massimiliano, la mamma non può impedirti di vedere tua figlia, a prescindere da dove tu viva. Se non c’è un motivo specifico e grave per temere la frequentazione con i nonni, non può certo impedirti di vivere con i tuoi genitori.
      Forse la soluzione migliore è formalizzare il vostro accordo sulla frequentazione della bambina davanti al Tribunale per i Minorenni, così, in caso di comportamenti illegittimi da parte della mamma (come impedirti di vederla), potrai più facilmente chiedere tutela all’autorità giudiziaria.

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  14. gentile Silvia ho letto con interesse il dibattito e intendo chiederti una risposta sulla mia situazione. sono un padre separato da un anno (non sposato nè separazione legale) con due figli (7 e 2). abbiamo cercato di mantenere un accordo civile sul percorso di separazione ma le diversità di pensiero ora si stanno facendo sentire ad esempio sul rapporto con le famiglie di origine. nelle ultime due visite io ho deciso di trascorrere una notte nella casa dei nonni, occupamndomi in tutto dei figli e dormendo assieme a loro. non ci sono mai state questioni concrete di dissidio tra i miei genitori e la mia ex compagna e lei sa bene che non delego i figli ai nonni, i figli mi chiedono spesso di andare in visita e io ci vado alla fine di rado (meno di una volta al mese). considerando il viaggio in auto di quasi due ore, la loro età e la possibilità di trascorrere un tempo più rilassato ho deciso di optare per questa modalità che lei ora mi contesta. ho chiesto al più grande se preferiva andare in giornata o fermarsi una notte e ho deciso rispettando la sua risposta. ricordo infine che gestiamo alla pari nei tempi i figli e le corrispondo un piccolo contributo in quanto al mattino si occupa del più piccolo (io lavoro e lei ha preferito non mandarlo al nido mentre diversamente avrei potuto gestire in autonomia le mie giornate). è così grave questa scelta dei nonni e devo ogni volta concordarla o chiederne il consenso? grazie della risposta

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    • @francesco. No, non devi concordare nulla: il tempo che i bambini trascorrono con te puoi gestirlo come credi. Se magari andate fuori dalla città dove abitate, è sempre bene avvisare, ma nulla di più.

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  15. buon giorno,mio figlio ha vissuto per 2 anni con la sua compagna ( convivenza )dalla loro unione è nata una bambina che è stata riconosciuta.Dal momento della nascita avvenuta ad aprile 2009 fino al 29-03-2011 la bambina frequentava la casa dei nonni paterni tutti i sabati del mese e un giorno infrasettimanale per ben due anni,al momento del litigio la sua compagna ci ha negato categoricamente di andare a prendere la bambina.La mamma ha presentato un ricorso al tribunale dei minori,il quale a fissato l’udienza a dicembre 2011.
    cosa puo fare la mia famiglia per vedere la bambina…….

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