I diritti dei nonni

Abbiamo più volte evidenziato come nel nostro Paese il contributo che danno i nonni alla crescita dei nipoti è spesso molto rilevante. Da qui nascono conflitti, contrasti ed incomprensioni, ma da qui nascono solidarietà familiare, coinvolgimento, educazione al rispetto e all’amore per questi nostri giovani anziani che spesso, alla nascita dei nipoti, si mettono a disposizione dei figli con entusiasmo, risolvendo alcuni dei problemi creati da una società disattenta ai bambini ed alle famiglie.
Ma i nonni che diritti hanno nel rapporto con i loro nipoti?

diritti-nonni
Analizziamo prima il caso del rapporto tra nonni e nipoti in caso di genitori separati. E’ evidente che questa sia la situazione in cui più facilmente si creano problemi di rapporto e frequentazione, in particolare tra il bambino ed i nonni da parte del genitore non affidatario o comunque non convivente. La casistica in giurisprudenza è rilevante: se si pensa a quante separazioni vengono attribuite (a ragione o meno) all’influenza nella coppia dei genitori dell’uno o dell’altro, si capisce quanto sia frequente che il genitore con cui i bambini convivono che abbia accusato problemi con i suoceri, tenda ad evitare e, addirittura, ad ostacolare la frequentazione dei figli con i nonni ex suoceri.

La riforma del codice civile attuata con la legge n. 54/2006 ha riformulato l’art. 155 c.c., introducendo il principio secondo cui “anche in caso di separazione dei genitori il figlio minore ha il diritto [omissis] di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale.”
Il principio essenziale a cui si ispira tutta questa riforma è la tutela dell’equilibrio e della qualità della vita dei figli minori in caso di separazione o divorzio, ed il diritto a mantenere e coltivare i rapporti con i nonni e tutti i parenti ne è considerato un aspetto essenziale.
Bisogna, però, riflettere su un elemento della formulazione dell’art. 155 c.c.: il diritto a mantenere rapporti con i nonni, non è un diritto “dei nonni”, sancito a loro tutela, ma è un diritto del nipote, previsto solo ed esclusivamente a protezione della sua “normalità” e qualità di vita, al di la della separazione dei genitori.

Anche prima della riforma, la Corte di Cassazione si era sempre orientata stabilendo che, il Tribunale ordinario o il Tribunale per i minorenni in caso di coppie di fatto, poteva regolamentare con provvedimenti specifici, anche il diritto dei bambini alla frequentazione dei nonni. Quindi, allora come oggi, il diritto dei nonni era soddisfatto solo se e nella misura in cui coincideva con l’interesse dei nipoti ad intrattenere rapporti con loro.
Questo determina, anche post-riforma, una conseguenza: i nonni non hanno un diritto “proprio” a frequentare i nipoti, perciò non possono azionare tale diritto intentando un giudizio diretto contro il genitore che impedisce tale frequentazione.
Possono però tutelare il loro “diritto di visita” attivando la procedura prevista dall’art. 333 c.c., sulla cui applicazione è competente unicamente il Tribunale per i minorenni. I nonni in questa sede potranno richiedere al giudice l’accertamento di condotte del genitore pregiudizievoli per i figli, costituite in questo caso dall’ingiusta soppressione del diritto dei bambini alla conservazione dei rapporti familiari. Ovviamente la situazione di fatto deve essere di una certa gravità, tale da integrare una violazione del corretto esercizio della potestà dei genitori ed il Tribunale valuterà solo l’interesse ed il bene dei minori, prescindendo da un diritto soggettivo dei nonni che, come detto, non è previsto dalla nostra legge.

Una recente sentenza di Tribunale di Roma (n. 24.423 dell’8.11.2007), ha spostato l’attenzione dal caso delle coppie separate, ad un diverso tipo di crisi familiare, che, nel caso specifico, coinvolgeva una coppia non separata, in perfetto reciproco accordo, ed in cui il conflitto riguardava il rapporto tra la mamma dei bambini ed i suoi genitori, con i quali non aveva più rapporti e, per questo, non permetteva loro di vedere i nipoti. Il Tribunale per i minorenni, dopo aver esperito invano un tentativo di conciliazione volto a far riprendere i rapporti tra i nonni e i nipoti, ha emesso un decreto con il quale incaricava il Servizio sociale di mediare tra i genitori e i nonni materni e di organizzare, valutata la disponibilità dei minori, incontri protetti con i nonni medesimi, al fine di attenuare la conflittualità tra tutti i membri della famiglia. I genitori si sono rivolti alla Corte d’Appello, ma tale giudice di secondo grado, ha confermato che il preminente interesse dei minori consiste nel vivere sereni e tranquilli mantenendo rapporti equilibrati con tutti i propri parenti, ivi compresi i nonni materni.
L’ulteriore ricorso in Cassazione dei genitori è stato considerato inammissibile per motivi tecnici e non di contenuto, quindi non abbiamo sul punto un pronuncia della Suprema Corte: i provvedimenti di cui ho parlato, pertanto, sono di giudici di merito e, quindi, nel nostro ordinamento non sono destinati ad avere alcuna efficacia, neanche orientativa di futuri giudizi. E’ comunque considerato un provvedimento importante, perchè il diritto dei nipoti a frequentare i nonni è stato riconosciuto in un caso di normale costanza di unione tra i genitori: quindi nella famiglia sono stati identificati 3 soggetti “nuovi”, -genitori, -figli e -nonni, e non -coniuge separato e propria famiglia, -altro coniuge separato e -figli.
Certo, la serenità di rapporti non si può imporre con un sentenza, ma il principio che ha voluto affermare prima il Tribunale e poi la Corte d’Appello è i diritto a provare ad avere rapporti con i nonni, anche contro il parere dei genitori, come un diritto reciproco di nonni e nipoti, sempre nel preminente interesse dei secondi e non dei primi.

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229 thoughts on “I diritti dei nonni”

  1. Buongiorno,
    Avrei bisogno d’aiuto con una certa urgenza,Se mi potete dare qualche consiglio in questa situazione,vi ringrazio in anticipo.
    E’ vero che i nonni non hanno diritti,ma come si può fare quando essendo molto vicini alla madre dei bambini si capisce che lei non è in grado di seguire i figli,cambia compagno continuamente(il primo era alcolizzato e violento,il secondo era mezzo tossico,il terzo era sano ma aveva tanti problemi economici ma di lui ha avuto la bambina,l’altro non gli piacevanno i bambini,e con questo qua di adesso dopo neanche 6 mesi che lo conosce,ha portato i bambini a 600 km di distanza,e a questo interessa solo di prendere i soldi degli assegni dei bambini per pagarsi i debiti) sottomettendo i bambini,(per altro di padre diversi),a sopportare l’autorità del uomo di turno,che lei crede sia l’amore della sua vita…….
    Ai diritti dei bambini chi ci pensa,io non sono la nonna,sono la zia di questi bambini e con grande dolore penso che i bambini starebbero meno peggio con i rispettivi padri,piuttosto che con lei che dovrebbe protegerli e non è capace neanche di badare a se stessa?
    Sono disperata,ho paura per i bambini,il bimbo ha 11 anni e la bimba 3,mio nipote vuole andare da suo padre ma siccome condanato per violenza domestica,nei confronti di mia sorella,non vorrei che venisse affidato a degli estranei,o peggio finisse in comunita,con altri bambini pieni di problemi,a me non penso darebbero mai l’affidamento,ho un lavoro stabile,guadagno poco ma pago un mutuo,non ho il marito ne il compagno…..che fare???

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  2. Gentile Silvia,
    ho letto con molta attenzione le domande poste e le risposte da lei fornite, trovandole tutte molto interessanti. Vorrei sottoporle il mio caso: ho perso mio padre nel 1997 e ho sempre avuto un rapporto di stima e affetto nei confronti di mia mamma. E anche mio marito le ha davvero voluto bene, come possono testimoniare le varie vacanze che lei ha trascorso assieme a noi e alle nostre bambine. Purtroppo 6 anni fa si è innamorata di una persona con valori morali ed etici completamente opposti ai nostri e a quelli che lei sempre ci aveva insegnato. Da allora i rapporti sono andati deteriorandosi, tra me e lei, anche in vista alle continue offese e all’invadenza di questo suo compagno,ma le bambine (ne ho 3) erano sempre state tenute al di fuori di tutto questo. Poi, qualche mese fa, la grande di 8 anni, mi racconta molto turbata, che quando andava a casa della nonna c’era sempre questa persona e che le faceva battute su di me che lei non capiva. Ho dovuto passare dei giorni a cercare di rassicurarla ma da allora è completamente venuta a mancare la fiducia necessaria ad un genitore per affidare ad altri i figli. Inoltre da allora è un continuo tormento psicologico perchè lei viene tutti i giorni a urlare alle bambine che sono delle poverette con una madre come me, ecc, mettendo in serio disagio me, mio marito e anche le bambine. Stamattina è venuta alle 7.30, mentre ancora stavo allattando, a urlare, davanti alle bambine, che mi avrebbe mandato l’avvocato e gli assistenti sociali e che avrebbero interrogato le bambine, ecc. Loro erano molto turbate. Ora la mia domanda è: ma lei, ha veramente diritto legale di distruggere così la serenità della mia famiglia a causa di un estraneo? C’è qualcosa che io posso fare per impedire tutto ciò?
    La ringrazio anticipatamente per la risposta

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  3. Sono una nonna che non vede la nipotina. Da quando è nata l’ho vista raramente e sempre con la presenza costante di mio figlio. La sua compagna, mia nuora, francese e psicologa, non ha mai avuto piacere che io frequentassi casa sua e che volessi veder la bambina almeno per qualche minuto al giorno. Così mi sono accntentata di una visita di circa due ore la settimana (il sabato, quando lei era impagnata) o di pochi minuti per strada. Questo fino al compimento dei due anni della bambina. Un giorno con la scusa che io avevo dato in mano, ma alla presenza di tutti noi un bicchiere di vetro alla piccola, ha deciso che io non dovessi più vederla ed ha avuto una reazione poco edificante. Mio figlio, costretto a dover prendere posizione sull’accaduto, ha deciso di rompere i rapporti con noi. Questo è successo un anno e mezzo fa. Da allora nonostante i nostri ripetuti tentativi di riprendere i rapporti (li ho invitati anche ad una mediazione familiare), siamo stati sempre e più volte respinti e scacciati. Siamo stati malamente scacciati anche il Natale scorso, quando in occasione del compleanno della piccola – tre anni – ci siamo presentati alla sua porta con un meraviglioso regalo. Preso il regalo e mandati via in malo modo. Attualmente la situazione è questa: mio figlio vive con la sua famiglia in una casa che è nostra (lui ci ha messo nell’acquisto una piccola somma, in parte già restituita ) per la quale noi paghiamo ancora il mutuo, spese condominiali e di riscaldamento. Non possiamo vederli. Se scriviamo o telefoniamo non ci rispondono. Se ci presentiamo alla porta ci scacciano.
    So che altri nonni sono in una situazione simile alla nostra.
    Mi chiedo che famiglia abbiamo? Che figli abbiamo cresciuto? Quali sono i nostri diritti a trascorrere una vecchiaia serena, dopo aver lavorato, cresciuto i figli nel migliore dei modi possibili?
    Aggiungo che non vado dal Giudice dei Minori solo perchè non voglio vedere la bambina alla presenza di un’assistente sociale. Ma non so come fare per far rispettare quello che mi sembra un diritto naturale. Infatti oltre ad essere addolorata per non vedere più la mia nipotina, soffro anche per i sentimenti di odio che mio figlio mi manifesta.

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  4. carissimi,5 anni fa mia figlia è uscita di casa x andare a scuola e non e piu tornate1legandosi di fatto ad un alcolista,spacciatore ed assuntore di droghe,tanto quanto lei.impossibile stabilire con entrambi e la famiglia di lui un rapporto civile.da tutto cio,mia figlia resta incinta1.non avendo accettato il padre di questo bimbo,mia figlia si scaglia contro di noi impedendoci di avere rapporti con lei ed il bimbo1.mio nipote.ho fatto appello alla legge 54.2006.risulteto?i servizi sociali,benchè consapevoli dei problemi dei genitori,alcolismo e droga,previa appuntamento con i genitori,hanno trovato il bambino ben custodito,quindi relazionano che indipendentemente dai problemi dei genitori,finchè il bambino è nutrito e curato,non importa se vive con dei delinquenti.bisogna attendere violenze fisiche sul minore.questa è la legge italiana e dei servizi sociali.quindi il tribunale dei minorenni di roma,sulla base della relazione dei servizi sociali consapevoli dei problemi dei genitori,ha emesso relazione positiva sugli stessi e quindi il tribunale dei minorenni di roma mi ha rigettato il ricorso x il diritto di visita a mio nipote.questa è la legge italiana.prima vere violenze fisiche,poi,in quanto nonna,potrò intervenire.che ne pensate?dovrò rivolgermi alla Corte dell’Aja legge 1989 o corte di new york x i diritti del fanciullo,pur contrinuando a vedere mia figlia morire e mio nipote sconosciuto.

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  5. Gent.ma Silvia, leggere tutti questi commenti mi ha fatto sentire un po’ meno sola ad affrontare una situazione penosa e assurda. Sono mamma di una bimba di 10 anni e zia di due mieravigliosi nipoti di 13 e 17 anni, che ho sempre amato come fossero figli miei. Da qualche anno mia cognata ha deciso di chiudere ogni rapporto con la famiglia di suo marito(mio fratello, appunto) vietando ogni eventuale contatto con noi tutti. Premetto che i miei genitori sono sempre stati suoceri esemplari, aiutando in ogni modo sia materiale che economico la loro famiglia, nonchè crescendo i nipoti, visto che vivevano nello stesso palazzo. Ora mia cognata impedisce ai ragazzi ogni rapporto e loro, come noi del resto, ne soffrono moltissimo. Non possono neppure frequentare mia figlia, una bambina di 10 anni, e gli è stato impedito di prendere parte alla sua Comunione, minacciando scenate in Chiesa se io, come zia, avessi insistito per averli. Offende continuamente tutti noi anche in presenza dei bambini e non perde occasione per ferire i nonni, che subiscono inermi. Scusi lo sfogo, ma tutto ciò non è per niente giusto. Sono una mamma anche io, ma non mi trincerei mai dietro al mio diritto genitoriale per impedire a mia figlia di vedere i miei suoceri e gli zii !!!

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  6. sono una nonna disperata, mia figlia si è suicidata lasciando una nipotina , il babbo mi impedisce di vederla, posso solo se vado dalla sua psicologa,lei mi dice cosa devo fare e dire alla bimba , sono andata da un avvocato, mi costa tanti soldi e ancora non si è rivolto ad un giudice per minori,sono sorda si approfittano di me, ora non mi fanno più vedere la bimba, il padre della bimba dice che io parlo male di lui, non è vero con la bimba raramente sono sola, cosa devo fare

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    • Rita, questo genere di segnalazioni al tribunale per i minorenni puoi farle anche da sola, con un esposto, senza bisogno di un avvocato. Cerca di speigare meglio possibile la situazione e chiedi semplicemente al giudice che valuti i fatti e che, se lo ritiene opportuno, convochi il padre: non sarà un ricorso rituale, ma spesso si muovono lo stesso.
      Comunque fai controllare se puoi essere ammessa al gratuito patrocinio: presso il consigllio dell’ordine degli avvocati della tua città ci sono gli elenchi dei legali che operano anche in regime di gratuito patrocinio.

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  7. Anzitutto la ringrazio per la risposta poi…in quanto al contenuto, il termine “ragionare” è stato purtroppo abolito dalla mia ex, almeno per quanto riguarda tutte quelle che sono le mie proposte per il bene dei figli. Quì c’è una persona che decide e l’altra che si deve adeguare. La visita dei nonni altro non è che un punto del lungo contenzioso che si protrae da oltre due anni nonostante la separazione consensuale. Accompagnare i figli a scuola “alternativamente e secondo gli accordi e i reciproci impegni” equivale per la mia ex che io posso farlo solo “al bisogno” (tradotto: quando lei vuole). Comunicare con loro al telefono è sua “discrezione” perchè non chiaramente indicato sulla separazione. Poter partecipare liberamente agli impegni sportivi di entrambi vuol dire “mettere a disagio i bambini con scenate anche in pubblico” ecco perchè da un po’ evito. La mia domanda sui nonni era fatta al solo fine di capire se secondo lei un giudice tiene conto di questa cosa visto che per anni li hanno frequentati. Quanto al resto non crede sia un mio diritto far precisare quei punti indicati “genericamente” nella consensuale e accettati a suo tempo perchè confidavo nel “buon senso” dell’altra parte? La ringrazio nuovamente.

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  8. Sono padre di due bambini (14 e 9 anni) e sono separato da 2 anni e mezzo. Prima della separazione i ragazzi avevano la possibilità di vedere i nonni paterni durante le vacanze pasquali e/o natalizie, durante il periodo estivo e, in pochi casi, durante qualche week end. In particolare, durante il periodo estivo, causa anche gli impegni lavorativi miei e della mia ex, lasciavamo i bambini ai miei genitori (molto più giovani dei suoi) anche per periodi lunghi e comunque mai inferiori ai 15 gg. Dal giorno della separazione i miei genitori si vedono rifiutato il piacere di ospitare i nipoti nonostante questi abbiano, più volte, manifestato l’interesse di stare con loro(cosa che fanno fin dalla tenerà età). La mia ex sostiene che posso portarli io nel periodo estivo a me spettante e che non è un problema suo se i miei genitori sono lontani (i suoi le vivono accanto). Davvero non posso far nulla per far si che i miei figli abbiano ancora il diritto di trascorrere parte delle vacanze estive dai loro nonni? Grazie!

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    • @Claudio, l’unica via sensata è cercare di ragionare. Sconsiglierei a chiunque di andare in tribunale per 15 giorni di vacanze con i nonni negate. I ragazzi sono grandi e facciano valere il loro desiderio di trascorrere un periodo dai nonni. E tu prova a proporlo come un vantaggio per tutti: anche per la tua ex che così potrà approfittare di un periodo libera dai figli più lungo. Magari potrebbe farle piacere vederla come più tempo per farsi una vacanza tranquilla.

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  9. Salve,
    vorrei sapere se due nonni paterni hanno diritto a vedere la nipotina mentre il figlio è in carcere.
    In pratica la nuora non gli fa vedere più la nipotina dicendo che quando il figlio uscirà dal carcere si vedra. loro possono far qualcosa?

    Grazie in anticipo per l’aiuto.

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    • La risposta è già nel post. Potrebbero ricorrere al tribunale per i minorenni, che decidrebbe solo valutando la necessità per i bambini di frequentare i nonni. La madre al momento ha la potestà sui figli e la esercita per forza di cose in modo esclusivo, anche se il padre mantiene i suoi diritti.

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  10. grazie del consiglio centrato in pieno!!E proprio come ha detto lei lo tengono sotto scacco è sempre stato così(non volevano neanche che si sposasse!ecc ecc .s ha delle volte un consiglio da una persona esterna vale molto di più…proverò così..grazie ancora buona giornata

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  11. buongiorno grazie per aver risposto;si è vero dunque la domanda è questa:può un papà obbligare la figlia portandola dai nonni contro la sua volonta?nonostante lei faccia capire che non le va?e poi ha ragione il problema è che lui ogni volta che passa il sabato dai suoi torna con il muso! mio marito vive con i suoi un rapporto non di affetto ma di continuo ricatto(i ti d’ho dei soldi e tu devi fare come diciamo noi)”e così non avendo staccato il cordone ombelicale”premesso che mio marito lavora;credo che rimanga in confusione.LE FARÒ UNA DOMANDA “STUPIDA”Come faccio a fargli capire che dovrebbe badare un pò di più ai nostri sentimenti (senza nulla togliere che dai suoi ci può andare qundo vuole)GRAZIE IN ANTICIPO….immagino già la risposta se non la fatto finora probabilmente di noi non ne poi così bisogno?grazie

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    • Desiree, non credo affatto sia una domanda stupida: forse ha bisogno eccome di voi, ma non sa uscire dalla gabbia del rapporto con i suoi genitori. Se questo è un nodo critico del vostro rapporto e degli equilibri familiari, ti conviene affrontarlo, magari facendogli capire che sei in grado di capire il suo disagio, ma che non può riversarlo sulla figlia.
      Prova a chiedergli se lui è contento di stare dai suoi, se si sente a suo agio (dato che mi dici che lo tengono un po’ sotto scacco)? E poi magari a pensare ad una bambina nella stessa situazione…

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  12. Sono padre di due bambini (14 e 9 anni) e sono separato da 2 anni e mezzo. Prima della separazione i ragazzi avevano la possibilità di vedere i nonni paterni durante le vacanze pasquali e/o natalizie, durante il periodo estivo e, in pochi casi, durante i week end in ci noi o i nonni decidevano di vederci. In particolare, durante il periodo estivo, causa anche gli impegni lavorativi miei e della mia ex, lasciavamo i bambini ai miei genitori (molto più giovani dei suoi) anche per periodi lunghi e comunque mai inferiori ai 15 gg. Dal giorno della separazione i miei genitori si vedono rifiutato il piacere di ospitare i nipoti nonostante questi abbiano, più volte, manifestato l’interesse ad andare in campagna coi nonni (cosa che fanno fin dalla tenerà età). La mia ex sostiene che posso portarli io nel periodo estivo a me spettante e che non è un problema suo se i miei genitori sono lontani (i suoi le vivono accanto). Davvero non posso far nulla per far si che i miei figli abbiano ancora il diritto di trascorrere parte delle vacanze estive dai loro nonni? Grazie!

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  13. SCUSATE VORREI AVERE UN’INFORMAZIONE SE QUALCUNO ME LA SA DARE.
    QUANDO ERO BAMBINA IL GIUDICE DEI MINORI HA RICHIESTO PER ME L’ALLONTANAMENTO DAI GENITORI. ORA IO HO UNA BIMBA I MIEI GENITORI E IN QUESTI ANNI L’HANNO FREQUENTATA DISCONTINUAMENTE, NEI PRIMI DUE ANNI SONO MANCATI 2 VOLTE PER 6 E PER 7 MESI. POI ABBIAMO OSPITATO MIA SUOCERA PER QUALCHE MESE LEI SI è COMPORTATA MALE SI CONSIDERAVA LA PADRONA DI CASA COSì LE ABBIAMO DETTO DI TOGLIERE IL DISTURBO, NELL’ARCO DI QUESTI MESI SENZA IL NOSTRO CONSENSO CI HA PORTATO IN CASA UN SIG. CHE AVEVA CONOSCIUTO, POI ERA SEMPRE INVADENTE VENIVA QUASI TUTTI I GIORNI ANCHE CON QUESTO SIG. CHE HA FREQUENTATO PER CIRCA 1 ANNO,POI HA CONOSCIUTO UN ALTRO TIZIO CI SIAMO OPPOSTI AD UNA FREQUENTAZIONE TRA LEI, LA BIMBA E IL SIG E LEI CI HA PORTATO DAVANTI AL GIUDICE DEI MINORI SOSTENENDO CHE LE IMPEDIVAMO DI VEDERE LA BIMBA QUANDO IN REALTà LE AVEVAMO DETTO DI VEDERLA DA SOLA.
    QUALCUNO MI SA DIRE QUANTE POSSIBILITà CI SONO CHE SI INTROMETTANO I SERVIZI SOCIALI?

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  14. buon giorno,spero di aver trovato qualcuno che mi possa consigliare;sono sposata e ho una figlia di 11 anni,pultroppo mio marito è visceralmente attaccato ai suoi genitori ciò che fanno loro è tutto santo ,tutti i sabati lui deve andare a mangiare da loro…io sono una stupida ecc ecc…mia figlia non ha legato con i suoi per vari modi che hanno con lei oltre a non telefonarle mai non chiedere come ecc.. quando vengono qua (e c’e anche mia mamma)loro tre vanno in cameretta a giocare e mia suocera non riesce ad avere un approccio con lei…per giunta 2 anni fa erano venuti a casa nostra era iniziata una lite e DAVANTI A MIA FIGLIA suo padre a detto che lui non era pronto a diventare padre e mia suocera lo appoggiava!!ora il problema è questo: mia figlia anche ieri sera gli ha detto a suo padre del suo disagio nel vedere i nonni(domenica siamo andati a pranzo)e premetto che in base allo studio e sport di mia figlia..io gli ho sempre invitati a casa….quello che mi sta angosciando soprattutto per mia figlia è che al padre non interessa il disagio di sua figlia..NON SOLO MA ANCHE IERI SERA LE HA URLATO IN FACCIA CHE LUI È SUO PADRE CHE LA PUÒ PRENDERE E PORTARE DAI NONNI(OVVIAMENTE SENZA DI ME)ANCHE CONTRO LA SUA VOLONTA!!OVVIAMENTE MIA FIGLIA È DEMORALIZZATA DA QUESTA SITUAZIONE…MI FA PENA VEDERE CHE IL PAPÀ NON L’ASCOLTI E PENSI SOLO A SE STESSO…LA MIA DOMANDA È QUESTA UN PADRE CHE SI COMPORTA IN QUESTO MODO CIOÈ ANTEPONENDO SE E ISUOI ALLA NUOVA FAMIGLIA CHE SI È CREATO?

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    • Desiree… ma qual è la domanda? Io leggo solo un grande sconforto, peraltro comprensibilissimo. Forse la questione è più ampia del rapporto con i nonni e riguarda i rapporti tra tua figlia e il padre e forse anche tra te e tuo marito…

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