I diritti dei nonni

Abbiamo più volte evidenziato come nel nostro Paese il contributo che danno i nonni alla crescita dei nipoti è spesso molto rilevante. Da qui nascono conflitti, contrasti ed incomprensioni, ma da qui nascono solidarietà familiare, coinvolgimento, educazione al rispetto e all’amore per questi nostri giovani anziani che spesso, alla nascita dei nipoti, si mettono a disposizione dei figli con entusiasmo, risolvendo alcuni dei problemi creati da una società disattenta ai bambini ed alle famiglie.
Ma i nonni che diritti hanno nel rapporto con i loro nipoti?

diritti-nonni
Analizziamo prima il caso del rapporto tra nonni e nipoti in caso di genitori separati. E’ evidente che questa sia la situazione in cui più facilmente si creano problemi di rapporto e frequentazione, in particolare tra il bambino ed i nonni da parte del genitore non affidatario o comunque non convivente. La casistica in giurisprudenza è rilevante: se si pensa a quante separazioni vengono attribuite (a ragione o meno) all’influenza nella coppia dei genitori dell’uno o dell’altro, si capisce quanto sia frequente che il genitore con cui i bambini convivono che abbia accusato problemi con i suoceri, tenda ad evitare e, addirittura, ad ostacolare la frequentazione dei figli con i nonni ex suoceri.

La riforma del codice civile attuata con la legge n. 54/2006 ha riformulato l’art. 155 c.c., introducendo il principio secondo cui “anche in caso di separazione dei genitori il figlio minore ha il diritto [omissis] di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale.”
Il principio essenziale a cui si ispira tutta questa riforma è la tutela dell’equilibrio e della qualità della vita dei figli minori in caso di separazione o divorzio, ed il diritto a mantenere e coltivare i rapporti con i nonni e tutti i parenti ne è considerato un aspetto essenziale.
Bisogna, però, riflettere su un elemento della formulazione dell’art. 155 c.c.: il diritto a mantenere rapporti con i nonni, non è un diritto “dei nonni”, sancito a loro tutela, ma è un diritto del nipote, previsto solo ed esclusivamente a protezione della sua “normalità” e qualità di vita, al di la della separazione dei genitori.

Anche prima della riforma, la Corte di Cassazione si era sempre orientata stabilendo che, il Tribunale ordinario o il Tribunale per i minorenni in caso di coppie di fatto, poteva regolamentare con provvedimenti specifici, anche il diritto dei bambini alla frequentazione dei nonni. Quindi, allora come oggi, il diritto dei nonni era soddisfatto solo se e nella misura in cui coincideva con l’interesse dei nipoti ad intrattenere rapporti con loro.
Questo determina, anche post-riforma, una conseguenza: i nonni non hanno un diritto “proprio” a frequentare i nipoti, perciò non possono azionare tale diritto intentando un giudizio diretto contro il genitore che impedisce tale frequentazione.
Possono però tutelare il loro “diritto di visita” attivando la procedura prevista dall’art. 333 c.c., sulla cui applicazione è competente unicamente il Tribunale per i minorenni. I nonni in questa sede potranno richiedere al giudice l’accertamento di condotte del genitore pregiudizievoli per i figli, costituite in questo caso dall’ingiusta soppressione del diritto dei bambini alla conservazione dei rapporti familiari. Ovviamente la situazione di fatto deve essere di una certa gravità, tale da integrare una violazione del corretto esercizio della potestà dei genitori ed il Tribunale valuterà solo l’interesse ed il bene dei minori, prescindendo da un diritto soggettivo dei nonni che, come detto, non è previsto dalla nostra legge.

Una recente sentenza di Tribunale di Roma (n. 24.423 dell’8.11.2007), ha spostato l’attenzione dal caso delle coppie separate, ad un diverso tipo di crisi familiare, che, nel caso specifico, coinvolgeva una coppia non separata, in perfetto reciproco accordo, ed in cui il conflitto riguardava il rapporto tra la mamma dei bambini ed i suoi genitori, con i quali non aveva più rapporti e, per questo, non permetteva loro di vedere i nipoti. Il Tribunale per i minorenni, dopo aver esperito invano un tentativo di conciliazione volto a far riprendere i rapporti tra i nonni e i nipoti, ha emesso un decreto con il quale incaricava il Servizio sociale di mediare tra i genitori e i nonni materni e di organizzare, valutata la disponibilità dei minori, incontri protetti con i nonni medesimi, al fine di attenuare la conflittualità tra tutti i membri della famiglia. I genitori si sono rivolti alla Corte d’Appello, ma tale giudice di secondo grado, ha confermato che il preminente interesse dei minori consiste nel vivere sereni e tranquilli mantenendo rapporti equilibrati con tutti i propri parenti, ivi compresi i nonni materni.
L’ulteriore ricorso in Cassazione dei genitori è stato considerato inammissibile per motivi tecnici e non di contenuto, quindi non abbiamo sul punto un pronuncia della Suprema Corte: i provvedimenti di cui ho parlato, pertanto, sono di giudici di merito e, quindi, nel nostro ordinamento non sono destinati ad avere alcuna efficacia, neanche orientativa di futuri giudizi. E’ comunque considerato un provvedimento importante, perchè il diritto dei nipoti a frequentare i nonni è stato riconosciuto in un caso di normale costanza di unione tra i genitori: quindi nella famiglia sono stati identificati 3 soggetti “nuovi”, -genitori, -figli e -nonni, e non -coniuge separato e propria famiglia, -altro coniuge separato e -figli.
Certo, la serenità di rapporti non si può imporre con un sentenza, ma il principio che ha voluto affermare prima il Tribunale e poi la Corte d’Appello è i diritto a provare ad avere rapporti con i nonni, anche contro il parere dei genitori, come un diritto reciproco di nonni e nipoti, sempre nel preminente interesse dei secondi e non dei primi.

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229 thoughts on “I diritti dei nonni”

  1. Sempre x la sig Fabiana il discorso inizia dal mio primo commento poi rispondo al commento della sig. Simona e successivamente rispondo alla sig. Silvia.Spero di averla indirizzata bene per capire il tutto.

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  2. Signora Fabiana, visto che non ha capito niente anche se ha letto tre volte, le consiglio di rileggere dall’inizio di questa pagina e forse capisce di cosa si sta parlando. Non si limiti a leggere solo le mie risposte.Grazie dei suoi consigli, ma arriva dopo me stessa. Si concentri signora prima di scrivere spropositi! Mi stia bene.

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  3. Per Rosy e non solo!
    la storia è molto triste e complicata e ho dovuto rileggerla tre volte
    per cercare di capire ma non so se vi sono riuscita.Ho capito che i
    rapporti di tutti i componenti della famiglia sono molto tesi e
    intuisco che ci sia molta sofferenza da parte di tutti. Anche i suoi
    figli hanno sofferto tanto e credo che da parte loro ci sia un
    atteggiamento di protezione per i propri figli cioè suoi nipoti.Rosy purtroppo non ho molto da dire in suo favore perchè in me è fortemente radicato il
    concetto di genitore che deve vigilare e tutelare sul benessere e la crescita
    psicofisica dei propri figli soprattutta quando per diversi motivi si creano situazioni familiari conflittuali di difficile risoluzione .in una mia precedente lettera ho voluto
    ribadire fortemente il concetto di genitore che ha l dovere di proteggere i propri figli da eventuali occasioni di conflittualità tra gli adulti. Detto questo mi viene spontanea la domanda Lei crede appunto che un avvocato o un
    giudice possa risolvere queste problematiche?Credo invece che
    contribuisca ulteriormente ad allontanarvi dai vostri figli signora!
    Riguardo ai nipoti ,una volta cresciuti credo che sentiranno forse
    l’esigenza di conoscerla e sentire la sua versione e se non lo faranno ,per amore di mamma e di nonna nei confronti di tutti aspetti in silenzio!A mio parere sarà più produttivo che far parlare un legale!Ci pensi bene come può un avvocato risolvere tutto questo !Lei crede che i suoi nipoti accetteranno serenamente di essere accompagnati da assistenti sociali o persone estranee a conoscere la nonna?Ci chiediamo davvero se loro vogliono affrontare tutto questo? Che trauma poveri bambini combattuti tra l’affetto dei genitori e quello di una nonna!
    Obbligati a fare un qualcosa che magari loro non vogliono?Lo potranno
    fare fino all’età adulta perchè obbligati dal giudice e poi?POUFFF tutto potrebbe svanire nel nulla!Ci pensi bene signora, non corra questo rischio e mi creda anche per esperienza personale , provi prima a recuperare il rapporto con i suoi
    figli che poi le cose vengono da sole!Ritengo infatti che sia fondamentale lavorare sul recupero del rapporto con i suoi figli ,con affetto,amore e pazienza! Credo che loro lo accetterebbero di più piuttosto che vedersi costretti a presentarsi in Tribunale!!!!!!!!!!A causa della loro mamma!!!!!!!!!
    Fabiana

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  4. Salve Sivia, Non esiste elaborazione al mondo per una tragedia, quando perdi un figlio. IO nonostante so che i miei figli stanno bene, non smetto un solo attimo di pensarli e muoio di dolore.E la gelosia mi rode, sapendo che tutti possono avere contatti, non solo con i miei figli, ma anche con i miei nipoti.Figuriamoci questi nonni che non hanno potuto gioire della felicità del figlio ch’era diventato pedre.E comunque fare vedere il bambino ogni 10/15 giorni non mi sembra che gli conceda molto a questi poveri nonni, specialmente che neanche glie lo lascia a dormire e magari neppure fanno qualche vacanza con il bimbo.L’amore di un nonno e una nonna non può darlo a contagocce a un nipote.Si impazza dalla gioia per i nipoti e si vorrebbero vedere tutti i giorni e fare tante cosine insieme a loro.E’ ovvio che questi nonni non stanno bene specialmente se qualcosa è cambiata da quando la nuora vedova si è rifatta una vita.Se vogliono rivolgersi a un giudice evidentemente hanno dei buoni motivi. E poi perchè no? Che il marito non può farsi voler bene? Se sono persone civili affrontano un passettino per volta la questione e con umiltà e senza il maledetto orgoglio si vengano incontro nel migliore dei modi, senza ferirsi o fare ostruzionismo. Basta mettersi a tavolino e chiarirsi, dicendo cosa una vuole dall’altra e arrivare ad un accordo.Per esempio se questi nonni si sentono alleviati dal dolore, con la presenza del nipotino, perchè non dare a loro questo sollievo? Infondo sarebbe un atto d’umanità visto che la vita è stata crudele per tutti loro. Però, la nuora si è consolata e chi ci ha rimesso e ci sta rimettendo sono i nonni.Bisognerebbe provare ad essere nonni per poi parlare e giudicare, allora forse capireste che si diventa pazzi per i nipoti, e sapete perchè? Perchè siamo più saggi e non abbiamo più la fretta per arrivare a fare tutto.Conosco una donna che gli morì il marito e la lasciò con due bambini di cui una appena nata.Avendo avuto un bel matrimonio si è dedicata ai figli e addirittura dormiva nella camera con i figli.Conviveva con i suoceri e insieme si sono aiutati a superare questo dolore.E stata chiesta in moglie da diversi malei ha rispettato il ricordo del marito.Anche una mia amica ha fatto la stessa cosa.Con questo non significa che voglio criticare la scelta di Simona, però mettetevi nei panni di chi ha perso un figlio e poi vede che la nuora lo rimpiazza con un altro e magari questo detta legge pure quanto e come i nonni debbono vedere il nipote.IMMEDESIMATEVI!!

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  5. @Simona, perdere un figlio è terribile e ci sono persone che non si risollevano più. I miei zii hanno perso un figlio da più di dieci anni, ma non si sono ancora ripresi e forse non si riprenderanno più. Da quello che scrivi il tuo comportamento mi sembra fantastico. Io proverei a parlare con loro, solo tu e loro due per tentare di chiarirsi, per spiegare quello che hai passato quando sei rimasta sola, per farli partecipi delle tue emozioni prima che incontrassi il tuo nuovo marito. Mettere in mezzo una persona estranea… a me sinceramente non piace come soluzione… Credo che ai nonni interessi il benessere fisico e psicologico del loro nipotino… Perché non ti fermi anche tu con tuo figlio dai nonni? Magari sono amareggiati per averti persa come “figlia” acquisita, magari pensano che “ecco non viene neanche più a trovarci, non ci vuole più bene”… magari vogliono entrare a far parte della tua nuova famiglia, ma non sanno come chiedertelo… il dolore fa diventare le persone cattive!

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  6. Rosy, perdonami, ma credo che dopo ben sei anni dalla perdita del figlio, per loro, e del compagno e padre di un bambino di tre mesi, per Simona, il lutto, per quanto gravissimo, dovrebbe quanto meno essere stato elaborato.
    E’ comprensibile che la perdita di un figlio sia quanto di più innaturale ed inaccettabile per un genitore, ma dopo sei anni ed un nipote che cresce sereno, dubito che la questione sia quella.
    La gelosia nei confronti dell’attuale famiglia di Simona non credo che possa definirsi legittima. Simona mi sembra che non stia affatto usando l’ostilità, tutt’altro: i nonni vedono il bambino ogni 10/15 giorni ed anche in assoluta autonomia, che mi sembra una frequentazione più che adeguata.
    Non credo neanche che il marito debba “entrare nelle grazie” dei nonni del figlio: il marito di Simona è il presente e, per quello che ci racconta, è anche il miglior presente si possa immaginare per i due figli. Non ha altro compito che quello di essere un buon padre per due (o più) figli, senza elemosinare consensi.
    Minacciare di rivolgersi ad un giudice per ottenere non si sa quale ulteriore beneficio nei confronti del nipote, come espresso dai nonni, non mi sembra un’adeguata manifestazione del loro dolore. Se questo dolore è tanto cieco, mi sembra giusto che Simona cerchi di restituirgli la vista per il bene dei suoi due figli e di suo marito.

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  7. Cara Simona, mi rendo conto che la situazione è molto delicata,perchè il bambino potrebbe vivere una situazione di confusione, se nessuno è in grado di aiutarlo, in questo momento tanto difficile per lui che, sta apprendendo via,via e formare il carattere. Io credo che, i nonni dal gran dolore della perdita del figlio,sono come ciechi e se sono gelosi la cosa è quasi leggittima.Sta a te cercare di affrontare la questione in maniera civile e pacata con i tuoi suoceri,dovresti armarti di dolcezza e comprensione, dicendo parole di conforto e nello stesso tempo fargli capire che il bambino deve crescere sereno, e se così non sarà il suo equilibrio potrebbe avere delle brutte conseguenze.Quello dei legali,assistenti sociali e giudici è un errore molto dannoso per la psiche del bambino.La prima cosa da fare è chiarirsi tu e i tuoi suoceri escludendo tuo marito,perchè probabilmente la gelosia nasce dal fatto che c’è lui,e tu che sei mamma devi capire questo sentimento.Magari successivamente cerca di fare entrare nelle grazie dei tuoi suoceri anche tuo marito.Però prima parlagli con tutto il cuore confessandogli anche il tuo dolore per la perdita del loro amatissimo figlio e che non è stato facile neanche per te perdere il padre del tuo bambino,oltre al tuo amore.Devi solo entrare a far parte del loro dolore e vedrai che se invece di usare l’ostilità usi la comprensione e il rispetto per il loro grandissimo dolore le cose andranno meglio basta mettere da parte l’orgoglio e le ripicche.Fai come se davanti a te c’è uno specchio e immedesimati tu cosa faresti al posto loro? Analizza tutta la situazione e buona fortuna.

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  8. Simona, ti stai comportando in modo ineccepibile. Tuo figlio continua a frequentare i nonni paterni con una frequenza più che accettabile.
    Se anche fosse interpellato un giudice (ma sarebbe davvero avventato consigliare un ricorso al giudice da parte di un legale in un caso del genere!), non farebbe altro che chiedere di verificare la situazione ai servizi sociali di zona, che, comunque, si limiterebbero a qualche incontro e colloquio.
    Appurato che il bambino vede i nonni, che sta benissimo con tuo marito e che è in una famiglia solida e sana, non ci sarebbe nulla da aggiungere. Spesso i servizi sociali si limitano ad interventi minimi e ad una breve relazione.
    Credo che tuo figlio ora inizi ad essere in grado di fare delle scelte consapevoli, come quella di chiamare babbo tuo marito, e le manipolazioni da parte di terzi saranno sempre più difficili e meno incisive. In fondo il legame con la famiglia di suo padre sarà importante per lui anche in futuro. Quello che fai è giusto, ma è anche più che sufficiente.
    RIvolgersi ad un legale voi per primi, allo stato, mi sembra inutile.
    Se invece riscontrate dei comportamenti contrari all’interesse del bambino da parte dei nonni, inviate una comunicazione scritta con la quale chiedete di non ripeterli (in tono fermo, ma non ostile). Ricordati che la legge riconosce a te sola (in questo caso) e poi a tuo marito (anche se non padre biologico) in subordine, il diritto di indirizzare ed educare tuo figlio.

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  9. Salve,
    vorrei esporre il nostro caso e conoscere un parere/consiglio.Il babbo di mio figlio primogenito è deceduto quando il piccolo aveva 3 mesi.I rapporti con i nonni paterni sono sempre stati un pò difficili per diverse ragioni,incompatibilità caratteriale in primis.Ho comunque continuato a frequentarli con il bambino(quando potevo essere presente ,altrimenti glielo lasciavo anche,ma comunque mai a dormire) fino a che ho conosciuto mio marito (il piccolo aveva già compiuto 3 anni)Il loro rapporto è stato da subito splendido, si amano profondamente,ma questo legame ha generato delle gelosie che hanno portato ad un impossibile serena condivisione e gestione , tra le Ns. famiglie,delle visite del piccolo.Sono già trascorsi 3 anni(Lui adesso ne ha 6 e un fratellino che adora di 1)ma la situazione va sempre peggiorando,sono sempre più insistenti le voci che mettono in giro(comparse da subito) che vogliono rivolgersi al Giudice per farsi assegnare il diritto alla visita;ci tengo a precisare che, se anche loro si aspettano di più,il bambino lo vedono all’incirca ogni 10 gg massimo ne passano 15 e vederlo significa che lo hanno in “esclusiva”,senza la Ns. presenza .E’ veramente dura soprattutto perchè,sin dalle prime volte, il bimbo quando torna dalle visite è comunque turbato e si comporta in modo inusuale, spesso sfidando la Ns.autorità, ed anche se, con il tempo questo risvolto si è molto attenuato,si percepisce comunque che tentano manovre per manipolarlo(è proprio un modo di fare che li contraddistingue)un esempio semplice:ha sempre chiamato papi mio marito fino a che non è nato il fratellino ed ha iniziato a chiamarlo babbo(lui gli ha sempre detto che lo poteva chiamare come più gli piaceva)ma si capiva che, fino ad allora si era trattenuto per far contento qualcun’altro ,la conferma l’abbiamo avuta quando,poco dopo il cambio di appellativo,ritorna dai nonni sostenendo che però loro gli dicono che il suo babbo è un altro.Per fortuna, anche se con mio marito entriamo in contrasto quasi in ogni occasione ,tra Noi il rapporto è ben saldo, ma la mia preoccupazione ,arrivando al punto,è quella di rischiare di far intervenire i Servizi Sociali a seguito di una richiesta partita dai nonni(insoddisfatti perenni) e magari accolta dal giudice che vuole verificare la situazione.Beninteso che la mia preoccupazione è per ciò che subirebbe il bimbo….stò pensando di rivolgermi ad un legale per tutelarci in questo senso,certo è che moralmente mi sento in colpa sia perchè continuo a mandarlo, e non ne sono contenta ,e ,di contro , a non mandarlo la mia coscenza non so se me lo permette…accetterei volentieri consigli ed opinioni.GRAZIE

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  10. Rosy, più che tentare il ricorso in Tribunale non puoi fare (e considera che, come dico nel post, gli esiti non sono scontati, perchè non si tutela un tuodiritto di nonna). Comunque non è affatto vero che tutti gli avvocati che accettano di assistere i clienti in gratuito patrocinio li trattino come clienti di serie b o c, quindi cerca con cura un altro avvocato se con quello precedente si è interrotto il rapporto fiduciario.

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  11. Salve,ho sepre avuto con i miei figli un rapporto molto difficile.Ho potuto freguentare per pochissimo tempo i figli di mia figlia,il quale mi adoravano e io ero pazza di loro,ma per le strane turbe di mia figlia sono stata esclusa dalla sua vita,creandomi dei casini sia con la famiglia di suo marito,sia con tutte le scuole che freguentavano i miei nipoti a partire dagli asili,presentava attraverso il comune delle lettere che mi vietavano di avvicinarmi a loro.Premetto che non ho alcun divieto di legge per non freguentare i nipoti,ho solo una figlia ingrata e molto cattiva che ha pure influenzato i suoi due fratelli.Tant’è che da nove mesi uno dei miei figli è diventato padre e anche lui non mi fa vedere il nipote.Ora i figli di mia figlia hanno 16 e 12 anni ma purtroppo per loro sono un’estranea,mia figlia pur sapendo quanto ci stavano male specialmente la bambina se ne fregata di farli amare da me,ha fatto di tutto per separarci,incurante dei nostri sentimenti.Io per amore di loro non ho mai fatto richiesta al giudice per vederli perchè si sarebbero messi di mezzo assistenti sociali e questo oltre ad essere umiliante per me sarebbe stato un trauma per i miei nipoti.Avevo incaricato un avvocato donna di fare il modo di portare anche davanti a un giudice i miei tre figli per sentire dalle loro bocche di cosa mi accusano e perchè mi odiano fino al punto di aver interrotto tutti i contatti,di avermi abbandonata e oltretutto di essermi nemici e farmi mancare di rispetto da tutti stando persino dalla parte di chi mi usa violenza fisica.E dopo tanta insistenza per far lavorare quest’avvocato che mi aveva fatto sperare tanto ma che invece si è dimostrata una bugiarda e incapace,dopo sette mesi un giorno mi ha inviato un e-mail che mi diceva che mio figlio accettava di farmi conoscere suo figlio con la presenza di un avvocato e in un luogo publico,sentendomi umiliata perchè nemmeno io ho chiesto una cosa simile con il loro padre pur essendo un violento e mascalzone mi sono rifiutata,anche perchè se avessi accettato successivamente avrei sofferto per il desiderio di rivederlo.Comunque ho levato il mandato all’avvocato incapace e ne sto cercando uno serio, ma sono talmente scoraggiata perchè noi che abbiamo diritto al gratuito patrocinio siamo di serie C neanche di serie B.Faccio presente che ho dato tutta la mia vita per i miei figli e crescerli da sola è stata molto dura,ho cercato di fare anche l’impossibile per averli sani e onesti,ma io ho avuto tutti i dispiaceri e gli altri si godono le gioie.Vorrei tanto abbracciare questi nipoti e chiedergli perdono io al posto di mia figlia.Avevo un genero che mi rispettava ma mia figlia è riuscita a farmi offendere persino da lui.Sono 16 anni che piango per questa storia tanto aberrante.Sapere che tutti si riuniscono anche nei giorni di festa e nessuno pensa a me da sola mi spezza il cuore.Loro tutti mi mancano da morire,ma io a loro non gli manco.Eppure sono sempre stata dolce,amorosa,solare,buona,molto quadrata,responsabile,ho le mani d’oro,avrei voluto che fossero orgogliosi di me e invece mi odiano da morire e neppure loro sanno perchè.Da loro ho preso botte,parolacce,prepotenze e anche se li avevo denunciati ho ritrattato tutto per non rovinarli e ora invece di riconoscere che mi ci hanno cosretta loro,prendono la scusa di questo.Purtroppo da piccoli sono stati violentati psicologicamente dal comportamento del padre e invece di odiare lui che se ne sempre fregato di loro,fanno soffrire me.E sono anni che faccio un lavoro psicologico su me stessa per non impazzire.Scusatemi!

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  12. Silvia ti ho risposto con un’email ma non ho problemi a pubblicare il mio commento anzi fallo pure ciao ciao!Ho solo avuto premura a risponderti!ciao a presto

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  13. Fabiana, in realtà, quello che dici è esattamente ciò che le nostre norme e la giurisprudenza vuole affermare e tutelare. Se si va in giudizio su casi simili, non c’è un diritto dei nonni di frequentare i nipoti, ma si indagherà solo sul benessere dei bambini, con o senza frequentazione. Se i genitori hanno dei motivi validi, vengono presi in seria considerazione.

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  14. ciao Silvia ho letto i commenti su diverse situazioni conflittuali che determinano difficoltà nella frequentazione di nipoti-nonni.Anche noi abbiamo fatto questa scelta quindi i nostri bambini di 11 e 9 anni non frequentano nonna e zie paterne.Voglio precisare che questa scelta è stata fatta congiuntamente con mio marito per tutelare la serenià familiare!Una scelta meditata a lungo e indispensabile per tutelare il benessere di coppia ,di genitori e in particolare dei bambini.I nostri figli sono a conoscenza di quanto è accaduto e vivono serenamente questa situazione.Hanno due genitori uniti che pensano solo alla loro serenità.Ora mi chiedo perchè qualcuno vuole toglierci questo diritto!!!!!!!!!!!Noi genitori di 43 e 44 anni(quindi non ragazzini capricciosi e dispettosi) non possiamo fare scelte educative per garantire la serenità familiare!Credo che per il momento i nostri figli abbiano necessità di questo!!!!!!!!!!Eventuali influenze negative potrebbero interrompere questo equilibrio ,dobbiamo correre questo rischio?Quando i nostri figli saranno grandi potranno fare le loro scelte ma allora sarò sicura che nessuno interferirà sul nostro incontestabile modo di essere GENITORI!!!!!!!!!!!CIAO FABIANA

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  15. ciao silvia,
    grazie per avermi risposto. io non me ne intendo ma è arrivato un provvedimento da parte del tribunale dei minori che dice di far vedere anche una olta al mese il bimbo ai nonni e da il compito all’assistente sociale di regolare gli incontri. è un provvedimento provvisorio. il mio avvocato dice che sono obbligata a fare questa cosa perche se mi rifiuto posso andare incontro a cose peggiori. è vero?

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