Di lingue straniere e dialoghi improbabili

Era previsto che io scrivessi un post per raccontarvi l’inserimento al nido di Pollicino. Visto però che il Grande Virus si è abbattuto su di noi, decimando la famiglia, per farmi perdonare del ritardo, vi copio qui un post scritto ad inizio estate per raccontare la vita in quel di Stoccolma.
Spero vi porti un po’ di buon umore!

Interno Stoccolma, ore 18. Due adulti, un quattrenne e un unenne seduti intorno alla tavola gustano piacevolmente la cena al chiaro della luce estiva della mezza estate svedese, e al suono di una nota musica reggae.
GG: – la la la la la la
Pollicino: [batte le mani ed ondeggia con il corpo]
GG: – [cantando allegramente]Everything is gonna be allright!
Sai Vikingo che significa? Significa “tutto andrà bene!”
Vikingo: uhmm
GG: – ripeti con me “Everything”
Vikingo: evriting
GG: ‘s gonna be allright”
Vikingo: ollrait!
Serena: Bravo Vikingo! L’hai detto proprio bene!
Pollicino: lala lala lala [ondeggia cantando e infila una forchettata di pollo in bocca]
Vikingo: papà, “barindjkjh”?
GG: e che significa?
Vikingo: significa “carne”. Ripeti con me “ba-gi-ga-vi-be”
GG: bagigavibe
Serena: che lingua è Vikingo? E’ svedese?
Vikingo: no. E’ la lingua, comeschiama, di sardigna
GG: è in Sardo?
Vikingo: no, Sardigna
Serena: la lingua che si parla in Sardegna? Si chiama sardo. Tu sai parlare il sardo?
Pollicino: lala la la la [batte le mani, e continua ad ondeggiare con il corpo]
Vikingo: Si. Sai comesdice in Sardigna occhiali? Si dice “bjuderigavo geradilo fricchionle occhiali” Si dice così, senza la esse. Perché invece in occhiali c’è la esse. Ma loro non la dicono in Sardigna.
GG: Parlano strano in Sardegna! Per dire una parola sola fanno delle frasi lunghissime!
Vikingo: e si!
Pollicino: ga ga ga [altro boccone di pollo al ritmo di danza sul seggiolone]
Vikingo: sai come dicono in Sardigna pollo? Dicono “garrapoli frfrfrgbnomi grafbdddigno hritmoadsi pollo” così, senza la emme di pollo. In Sardigna non la dicono la emme quando dicono pollo.
Serena: ma perché non la vogliono dire la emme di pollo in Sardegna?
Vikingo: pecchè si. Parlano ‘osì in Sardigna.
Pollicino: AAAAAAH AHHHHH [batte le mani, ride e in effetti la canzone aveva proprio un acuto in quel momento]
GG: si, ma guarda che la Sardegna è in Italia. Parlano italiano li. Beh, magari non proprio italiano in effetti, parlano un dialetto molto strano
Vikingo: [con la faccia del tipo “e te lo sto dicendo da 2 ore che parlano strano”]
Serena: qualcuno vuole la frutta?
Pollicino: la la ga ga ga [batte le mani, ondeggiando destra-sinistra]

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La spinta ad allontanarsi

Inserimento al nido. Tre giorni in un asilo svedese

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10 thoughts on “Di lingue straniere e dialoghi improbabili”

  1. Ma è bellissimo questo quadretto famigliare!!! 😀
    Anche noi a tavola abbiamo cominciato a divertirci un bel po’: da quando ho iniziato a dargli da mangiare le nostre cose, il mio tatino di 8 mesi mangia seduto a tavola con noi, ed è bellissimo vedere come ci guarda, si guarda in giro, gioca con il cibo e chiacchiera con noi (ti-ti-ti-ti, ta-taa-ta-ta… niente di più per ora… ma sembrano vere chiacchiere!)… Io e mio marito ci divertiamo già adesso e immaginiamo come sarà quando saprà parlare e ci intratterrà con i suoi discorsi!

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  2. @Serena certo il sardo è una lingua, con un alfabeto (diverso da quello italiano con K, X e J!!) e grammatica tutti suoi. Deriva in parte dal latino con influenze di castigliano e catalano (ad Alghero si parla invece proprio Catalano).
    Si distinguono due filoni principali il Logudorese (comprendente le varianti parlate nel centro nord) e il Campidanese (parlato nel sud). All’interno di questi filoni principali si parlano diverse varianti (nuorese, gallurese etc) a loro volta con i loro (adesso si!) dialetti. Praticamente in ogni paesino si parla un “dialetto” del filone linguistico principale, con accenti molto diversi!!!!

    @Silvia sono stata sufficientemente saccente?!?! 😉
    Forza paris!!!!

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  3. Giovanna, meno male che glielo hai spiegato tu… se no io sembro la solita saccente sulle questioni italiane con loro emigrati!! 🙂
    Ecco, bravi, rettificate col Vikingo. Se poi gli va, quando tornate qui, il Sorcio gli insegna tutto l’inno della Brigata Sassari rigorosamente in Sardo! Eia! (Che il Sorcetto porta il cognome sardo dell’ingegnere mica così, tanto per dire!!!)

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  4. “GG: si, ma guarda che la Sardegna è in Italia. Parlano italiano li. Beh, magari non proprio italiano in effetti, parlano un dialetto molto strano”
    ?????
    ma che informazioni date al Vikingo :o)????
    In Sardegna si parla l’italiano, affiancato (e poco o per nulla mescolato) al sardo, che viene definita una lingua (non un dialetto!!!!!!!!!!!) e come tutte le lingue ha diversi accenti e (stavolta si!) dialetti sparsi per l’isola.

    Il Vikingo è un mito!!! e Pollicino pare avere il ritmo nel sangue!
    😉

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    • @Giovanna ma quindi mi confermi che il sardo è proprio una lingua a parte? Anche se mi sa che la distinzione tra lingue e dialetti non è molto chiara. Ma alzo le mani, visto che non è certo la mia specialità. Correggerò le informazioni date al Vikingo, che non si sa mai nella vita, ed è meglio essere precisi. Non vorrei che si vantasse erroneamente di saper parlare il “dialetto” sardo 😉

      Pollicino balla anche al suono del frullatore 😀

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  5. Ma quindi voi a tavola parlate e mangiate? Ma che pace! 😉
    La polpetta sbatte le forchette, la polpettona urla di smettere, e da lì in poi è un tripudio!
    Anche noi abbiamo passato la fase delle lingue inventate, ma lei pretendeva che ripetessimo finché non ci riuscivamo. E di lingue ne inventava una nuova ogni giorno!

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    • @Daniela ma perchè a te sembra la descrizione di una cena in cui parliamo e mangiamo in pace? Comunque le liti, le insofferenze e le urla sono sempre presenti, ma non posso mica scriverle ad ogni post, no? 😉
      Tranquilla: siamo tutti nella stessa barca, e proviamo con tutte le forze a non affondare. A volte la tempesta si quieta, il mare si fa piatto, e può succedere che ne venga fuori una conversazione surreale come questa 😀

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