Cosa mangiano stasera i gemelli?

“Cosa mangiano stasera i gemelli?”, mi domanda una alle cinque del pomeriggio.
“Non ne ho idea”, rispondo io guardando uno dei due che si butta dal tetto dello scivolo.
“Oggi all’asilo dovrebbero aver mangiato la frittata coi broccoli…”.
“Ah si’?”, dico io guardandomi le ballerine rosse.
“Di primo ti ricordi cosa? Gnocchi al pomodoro o zuppa di farro?”, prosegue la bionda dalle scarpe a punta.
La guardo e biascico qualcosa, poi con una scusa alzo i tacchi e me ne vado.
La verità e’ che con me casca male, molto male, perché io il menù della Milano ristorazione non ce l’ho, e anche quando ce l’ho non lo guardo.
Una volta l’ho appeso per una settimana in cucina, mossa da buonissime intenzioni. All’ottavo giorno, per evitare ulteriori prese in giro con me stessa, l’ho piegato e infilato tra i milioni di fogli sparsi per gli angoli di casa e non l’ho piú rivisto.
Provo grande ammirazione per le mamme che sanno a memoria il menù estivo e invernale, e cucinano di conseguenza per evitare ripetizioni, magari bilanciando calorie con maestria e padronanza! Davvero, se siete madri così, sappiate che vi stimo, e mi vergogno quando qualche amica si ferma all’uscita a guardare il menù in bacheca mentre io tiro dritto senza pietà.
Sono un mostro in effetti, chissà quante volte avranno mangiato pizza a pranzo e a cena, o doppia frittata, o pasta al pomodoro a ripetizione.
Perché non solo non so il menù e non ne ho una copia, ma il più delle volte non chiedo nemmeno cos’hanno mangiato.
Se sento qualcuno al parco (“Pincopallo, cosa c’era oggi a mensa?”), allora mi accodo, altrimenti il più delle volte mi dimentico.
“Eh certo, tu non hai il problema di cosa fare per cena”, mi dice qualcuno, “i tuoi mangiano tutto da sempre!”
Non e’ solo questo, anche se riconosco che a far mangiare la progenie qui ci vuole poco, pochissimo. Il grande non batte ciglio qualsiasi cosa gli si metta nel piatto. L’unica eccezione, ahimè, e’ il mio fantastico pane con la pasta madre, curata con tanto amore con acrobatiche preparazioni lunghe e laboriose. No, quello non lo mangia, non c’è verso, per tutto il resto non fa una piega e butta giù.
I gemelli lo seguono a ruota. Uno, Riccardo, una spanna più grande di tutti i coetanei, era capace sin da lattante di svuotarmi il seno gonfio di latte e, non contento, di finirsi pure un biberon di artificiale. Quello che mangia e’ indescrivibile per quantita’, bisogna mettergli un freno. La cosa bella e’ che gli piacciono le verdure, la pasta, il pane, non solo le patatine che mangia alle feste. Per dire, per farlo felice basta piazzargli una cofana di uova sode e pomodori, o una montagna di cetrioli. Non avanza nulla, come uno schiacciasassi.
L’altro, Tommy, definito “il piccolino”, e’ più parco: assaggia, generalmente gradisce, ma ha un’aria più aristocratica e un filo schifiltosa, che non si sa bene da dove derivi. Per dire, meglio un bel pezzo di caciotta che il gorgonzola puzzolente, meglio gli spaghetti che le orecchiette fresche.
Potrebbe vivere di spaghetti al pomodoro, meglio se con i gamberi, ma e’ contento anche con il polpettone. Se puo’ scegliere lo fa, se non puo’ mangia quello che c’è.
Di solito si mangia quello che c’è in tavola, così mi hanno insegnato e questo e’ un principio che approvo senza riserve.
In ogni caso, dicevo, non e’ solo il fatto di non avere figli inappetenti, il punto e’ che sono la prima io a non farmi troppe domande, e a rispettare a spanne solo l’unico principio imposto dal marito sportivo, ossia carboidrati a pranzo e proteine a cena (con le sacrosante e ripetute eccezioni).
Per il resto, faccio una spesa abbastanza ripetitiva con qualche variante, e tendo a improvvisare.
Punto sulla creatività e me la cavo, con qualche ricetta strategica nel cilindro che fa da colpo di scena. Che so, la torta di mele con ricetta della nonna, la feta greca con cipolle di Tropea e zucchero di canna, la crema di ceci per aperitivo, il risotto con le ortiche raccolte la domenica prima, le melanzane sott’olio preparate all’una di notte e buonissime. Un tocco buttato li’ che rallegra la tavola a tempo zero (e son soddisfazioni).
Dimenticavo. Una buona bottiglia di vino, quella non manca mai.
Per il resto, tento qualche esperimento, e poi vado a casaccio.
Talmente a casaccio che in ufficio, se non ho voglia di scendere per il pranzo, vado alla macchinetta e prendo due pacchetti di patatine arancione fosforescente.
Giuro, lo faccio.
Ora abbattetemi.

– di Valewanda

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27 thoughts on “Cosa mangiano stasera i gemelli?”

  1. Aspirantemamma, sei un genio a propinare così il doppio brodo pranzo e cena!
    Mammame, la tutina del Ris per la commissione mensa è fantastica! Ma dove ci si iscrive per farne parte?

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  2. Che ansia la conversazione sulla cena alle 5 del pomeriggio – siamo anche donne o solo angeli del focolare? 🙂

    Cmq mi piace il tuo approccio “leggero”, che non significa né sciatto né improvvisato… non si improvvisa la pasta madre, e neanche la feta con lo zucchero.

    Mi sembra invece che ci sia serenità nel sedersi tutti a tavola, nel sapere che bene o male anche i doppioni tra pranzo e cena si bilanceranno senza troppi drammi e che non si può perdere il senno a studiare il menu ad hoc – che poi, in teoria, dovrebbe essere diverso per ciascun membro della famiglia. Soprattutto se ti abbandoni alle patatine fosforescenti.
    A meno che non ci si porti in pausa pranzo una copia del menu dell’asilo e si cerchi di replicarlo nella mensa aziendale 🙂

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  3. sono sciagurata come te. ho pure l’aggravante :l’anno scorso mi sono presa la briga di stare pure nella commissione mensa: andavo a vedere la cucina di zona con la tutina bianca dei ris, in ammirazione degli scaffali pieni di lenticchie biologiche che arrivano dall’umbria e poi facevo pasta in bianco la sera! mi sento sollevata dopo questo outing 🙂

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  4. No ma che bello sentire che non sono l’unica mamma che prende il foglio con i menù della mensa e se lo scorda o lo ignora.
    Una volta, dopo che avevano mangiato uova tre volte di seguito, ho provato anche a seguirlo. Solo che dopo cinque giorni ho scoperto che seguivo la settimana sbagliata. E comunque i miei figli alla domanda “Che avete mangiato oggi” mi rispondono “Non mi ricordo”. In fondo madre e figli sono ben associati…

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  5. ma che invidia che mi fanno i genitori che hanno bimbi che a tavola mangiano di tutto senza protestare… dei miei tre solo una assaggia volentieri le cose nuove, gli altri due, appena si esce dal seminato pasta, riso, fettine, passato di verdure (e passato e ripassato che se non è perfettamente uniforme non va bene)e frutta sbucciata e tagliata preferibilmente in cubetti di 1,5 cm di lato, incomincia la solfa di lusinghe e minacce.
    Ho trascritto fedelmente la conversazione avuta ieri sera con la bimba che non voleva mangiare la minestra e rileggendola mi rendo conto che forse stiamo sbagliando qualcosa, per usare un eufemismo 🙂

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  6. abbatterti? MAI!
    Anche io sono una di quelle che il menu dell’asilo manco lo guarda, non gliela posso fare…e se qualche volta la grande se ne esce con “mamma! il brodo l’abbiamo mangiato anche a pranzo!” sorrido serafica e rispondo “eh l’ho fatto apposta, so che vi piace tanto…”.
    Sinceramente, cerco di variare quanto posso i pasti e usare prodotti di qualità, non cucino menu speciali per gli schizzinosi e a volte (ma giuro, raramente!) concedo (a loro e a noi) qualche sfizio o qualche schifezzuola…e amen!

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  7. @m di MS, grazie… Prova le cipolle con la feta e lo zucchero, è un piatto super saporito e piace a tutti!
    @Mammasterdam: vedi che la Tropea ha iniziato lo smercio delle cipolle?
    @Arianna, esatto, anche io per far conversazione, ma la cena resta quella a prescindere.
    @el_gae, la tua bimba è uno spettacolo, persino i miei a fubizie così non arriverebbero 🙂
    @Tropea: grazie per l’adorabile, prendo e tengo stretto. Comunque non e’ che le mangio tutti i giorni, ste patatine obrobriose. In effetti a guardarle mi faccio orrore da sola.
    @Barbara: “in leggerezzA”, esatto, quello che intendevo a casa mia, però mi rendo conto anche di essere fortunata, con bimbi che si rimpizano così.
    @Vittore, per fortuna invece i miei sono unanimi, quantomeno mi dicono di aver mangiato le stesse cose…

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  8. Il menù lo chiedo ai bimbi (di solito a tavola con i piatti pieni… se mi ricordo solo lì checcipossofare?)… comunque Bea e Filippo pare frequentino di istituti diversi… per cui … Ho solo in mente che al materdì hanno il passato di verdure.
    @ El gae: sulla cacca la mia osservazione è al contrario: se è troppo dura urge verdura “lubrificante”…

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  9. Ma infatti secondo me non bisogna neanche esagerare a dare significati positivi al cibo. E’ importante, è un momento di unità familiare, è bello prepararlo insieme, tutto quello che volete, ma non può diventare il centro della giornata. Qualche volta si mangia semplicemente la cosa più veloce da preparare o si ripete, in leggerezza e soprattutto serenità, se vogliamo che crescano sereni nei confronti del cibo.
    Riguardo alla mensa, io qualche volta chiedo e qualche volta no. Più che altro perchè quasi mai TopaGigia fa il pasto completo, e allora ogni due-tre giorni cerchiamo almeno di bilanciare le sole proteine o i soli carboidrati.

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  10. ““Cosa mangiano stasera i gemelli?”, mi domanda una alle cinque del pomeriggio.” No, ma dai, davvero? Ma rispondile parlando di politica o dell’ultimo libro che hai letto!
    Vale, quella “normale” sei tu, sappilo! 😀
    In effetti anche io non conosco il menu di scuola, magari chiedo tanto per sapere, più per conversazione, come si diceva. Tanto la cena è comunque quella, qualunque essa sia!
    Trovo che la grande di El_gae che ha imparato a “pilotare” la cena aggiustandosi il racconto del menu del pranzo, sia davvero una grandissima!
    Vale è adorabile: patatine fluorescenti a pranzo e la sera rinfresca la pasta madre! Quanto mi piacciono le persone che sanno contraddirsi con serenità!

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  11. Non ti abbatto. Faccio Auto Mutuo aiuto.
    La nostra più grande (3 anni) è diventata furba: ha capito che può mangiare quello che più le piace semplicemente barando sul menù del pranzo – che anche noi non ci siamo fatti dare perchè, ceste (un modo veneto di dire “chissenefrega”).
    Così ci fa, candida:”Oggi abbiamo mangiato minestra di verdure a pranzo, mi fai la pasta al ragù?”
    I gemelli sono più “gnocchi” e non hanno ancora queste furbizie. Fortunatamente mangiano di tutto e sono belli tracagnotti. Quando la cacca diventa troppo liquida ci viene il dubbio che forse hanno effettivamente mangiato minestra di verdura anche al nido. La sera dopo si va di risotto.
    In serenità

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  12. Non ho MAI letto il menu dell’asilo. No, proprio non mi interessa. Ogni tanto chiedo loro cosa hanno mangiato, ma più per fare conversazione che per interesse reale.
    In effetti, anche a casa mia si mangia quello che c’è, di certo non preparo due o tre menu. Considera che Pietro, quello più grande, era uno che fino a tre anni non mangiava una cippa, ora trangugia di tutto!
    questo per dirti che non sei la sola madre “degenere”! 😉

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  13. Ma come, dopo le tegole, adesso pure Tropea manda le cipolle in giro?;-) toccherà fare una spedizione di aringhe a tutta la setta da quassù.
    (mi scuso per il messaggio in codice, chi deve capire ha capito)

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  14. A me sembri bravissima.
    La feta con le cipolle di Tropea e lo zucchero???
    No, cioè, non mi veniva nemmeno in mente e poi nemmeno per dei bambini. Piatto di cetrioli???
    Rivalutati: c’è chi ha una cucina molto più triste della tua. Tra l’altro sono anche poco motivata: Lorenzo ,o scrive 10 su un foglio se glo faccio i bastoncini…

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