Premesso che trovo l’espressione “compiti delle vacanze” un ossimoro (o si fanno i compiti, o si fanno le vacanze: tertium non datur) e che seguo con interesse la petizione del dirigente scolastico Maurizio Parodi per la loro abolizione, ho dovuto constatare – dapprima con curiosità, poi con raccapriccio – la nascita di un fenomeno di costume che sembra stia prendendo piede nel corpo docente di ispirazione vegan/new-age/volemosebene: quella dei compiti delle vacanze alternativi per studenti petalosi.
Petalosi non a caso: la corrente di pensiero ha avuto origine proprio dalla maestra Margherita Aurora, la stessa che lo scorso inverno ci aveva sfrantumato le p deliziato con la storia del neologismo inventato da un suo alunno e sottoposto all’attenzione dell’Accademia della Crusca. Era stata lei, tra gli altri, a reinterpretare, la scorsa estate, la lista dei compiti suggerita da Echino Giornale Bambino della casa editrice Mammeonline proponendo ai suoi studenti attività quali: dormi e riposa, fai tante capriole, inventa parole come ohporcalochettina o anche (Dio mi perdoni) facciadabrodinioriscaldato.
L’iniziativa aveva divertito e intenerito raccogliendo più consensi che scuotimenti di testa, ma si sa come vanno a finire certe cose: quando un fenomeno diventa virale, ecco l’apocalisse.
«Attendo fiduciosa le meravigliose liste dei compiti per le vacanze dei vostri pargoli, quelle con mangia un gelato, cadi dalla bicicletta, guarda le stelle, piglia a schiaffi un amichetto, disegna un coccodrillo rosa, abbaia alla vita o roba del genere. Non mi deludete, eh» – raccomanda dalla sua bacheca facebook Mariachiara che non ha figli ma il trend l’ha capito benissimo. A seguire, vigorose pacche sulle spalle (virtuali) e commenti entusiasti di genitori sconcertati.
«Immagino l’espressione di mio padre se fossi tornata con una lista dei compiti per la vacanze come queste che leggo su facebook: E mo’ che è sta roba!? Devi fa’ ripetizioni di abbaio alla vita? Devo paga’!? No, mo’ ti attacchi, potevi sta’ attenta in classe. Vai in camera tua ad abbaiare, subito!»
«Un buon compito delle vacanze sarebbe stato: inventa un aggettivo più str—- di petaloso»
«Compitoso?»
«Vacanzoso!»
«E comunque occhio, ché i bambini cui è stato raccomandato di sdraiarsi sui prati ad aspettare le stelle cadenti rischiano di essere sfrittellati dai bambini che vanno in bicicletta per assaggiare le ciliegie»
«Noi, per non farci mancare niente, abbiamo sia i compiti tradizionali che quelli alternativi del genere: scrivi con la pipì il tuo nome sulla sabbia – 20 punti di bonus se sei maschio, 100 se sei femmina»
«Ma non potremmo avere compiti di questo tipo anche noi genitori ? A me piacerebbe: Sfondati di caponata, ascolta a palla l’ultimo album de I Cani, dormi nel dopopranzo sbavando sul cuscino»
Insomma, i compiti delle vacanze petalosi scatenano i nostri – peggiori? migliori? – istinti. Ma, come sempre accade, la realtà supera la fantasia ed ecco che il sindaco di Mamoiada rende obbligatoria con propria ordinanza una lista di compiti che va da “camminate sul bagnasciuga e sentitevi felici”, a “evitate le persone negative”, sino a “ballate e guardate l’alba”.
«Guardassero l’alba i figli suoi» ringhia Serena, ingegnere dalla professionalità solida e una visione prosaica della vita «Le mie fanno algebra tutte le sere, così la mattina dormono.» E inizio a pensare che abbia ragione lei.
A questo punto, la lista dei compiti per le vacanze pucciosi, ce la facciamo da soli, noi genitori e senza interpellare nessuno. Noi qui iniziamo, con quelli raccolti su Facebook. Voi continuate pure con le vostre proposte:
- Correre senza sudare – Chiara
- Sudare senza correre- Linda
- Iniziare e finire Minecraft – Patrizia
- Pulire casa, spurgare le lumache, buttare l’immondizia, governare le galline e pregare Nostro Signur – Marco
- Mettere su youtube il video del nonno che russa – Chiara
- Dire parolacce all’incontrario per non farsi scoprire – Chiara
- Piegare mutande e calzini – Mariangela
- Distruggere casa in una combo di crafting e riciclo creativo – Michela
- Cogliere un fiore e urlare al vento. un minuto e mezzo. restano due mesi, 29 giorni, 23 ore e 58 minuti e mezzo di vacanze. E mo’? – Giada
- Andare da nonna – Cristina
- Restare da nonna – Cristina
- Scartavetrare mobili antichi – Chiara
- Riverniciare gli infissi, preparare la conserva di pomodoro con zia Enrichetta – Cristina
- Fare i compiti per le vacanze, #alternativoestremo- Floriana
- Abbracciare alberi declamando “il respiro mi respira” (per solutori esperti e frequentatori di certi corsi preparto) – Rossella
- Recuperare inglese, che porcamiseria hai preso sei per il rotto della cuffia – Silvia
- Tinteggiare i mobili della cucina con la chalk paint – Rossella
- Sbucciarsi un ginocchio, e poi mangiarselo – Camilla
- Spidocchiare le piante di patate – Marica
- Pulire tutte le carte di caramelle, sacchetti di patatine vuoti e lattine di bibite da sotto al letto (che magari pensi che non me ne sia accorta) – Barbara
- … Scusate, ma un legnetto di cremino da succhiare? – Clara
Andate avanti voi?
Non ho facebbook, quindi commento qui: “raccogli(ete) tutti stic di pezzi di Lego che avete disseminato per la casa e mi stanno sfrantumando i calcagni!!”
Ho riso durante tutta la lettura… Se devo essere sincera, i compiti delle vacanze non li ho mai sopportati, trovo sia più utile consigliare ai bimbi dei libri da leggere. Per quanto riguarda i compiti “petalosi”, io e i miei figli ci divertiamo insieme a organizzarli!!!
ma infatti, come ho potuto!
sono molto delusa. Non mi hai citato il Rexona.