Io appartengo, per mia sfortuna, alla categoria di genitori per i quali la scelta dei giochi da comprare richiede tempo, preparazione ed una accurata ricerca di mercato. Il mio problema è che mi pongo un sacco di domande in merito ai giocattoli. E le domande che io mi pongo sono sempre inesorabilmente troppe e su diversi livelli:
livello educativo-pedagogico: è un giocattolo educativo? Cosa insegna al bambino? quale capacità lo aiuta a sviluppare? E’ vero che un giocattolo può anche solo avere lo scopo di intrattenere, e non è necessario che tutti i giocattoli siamo per imparare qualcosa di nuovo (ma veramente esistono giocattoli che non insegnano nulla, o non fanno esercitare nulla?), però come riflessione mi sembra utile lo stesso prima dell’acquisto, se non altro per evitare giochi diseducativi.
livello economico: quanto costa? si può trovare usato a meno? è un prezzo giusto o esagerato? Tipo ho visto il vecchio caro gioco dell’elastico per saltare, con libricino delle istruzioni incluso, avete presente quello che noi facevamo con l’elastico comprato in merceria e un bel nodo in fondo? Ecco quello a 13 euro! Per poco svenivo. Ovviamente immagino, spero, deduco, che il prezzo fosse giustificato per via del libricino, però dai su…
livello volumetrico: quanto spazio occupa? C’entra in cameretta senza dover sgomberare tutto? Viviamo in un piccolo appartamento, la stanza dei bimbi è un buco e se entra qualcosa, un oggetto di pari dimensioni deve uscirne.
livello audiometrico: è un giocattolo rumoroso? Per quanto tempo sarò in grado di sostenere il rumore prima di gettarlo dalla finestra? Questo si dovrebbe applicare anche ai giocattoli comprati dagli altri, tipo alle nonne che regalano una batteria per esempio…infatti quest’anno arriverà la batteria elettrica, con pulsante volume, e che eventualmente può essere dotata di cuffie, che sostituirà quella regalata dalla nonna lo scorso natale 🙂
livello dello sviluppo: è adatto alla sua età e al suo livello di sviluppo? E’ meglio aspettare per non bruciare le tappe? Io credo che un gioco dovrebbe essere non troppo difficile per l’età del bambino per evitargli frustrazioni inutili. Su questo punto io e Lui ci scanniamo. Io lo accuso di voler bruciare le tappe, Lui sostiene di volerli solo stimolare. Io penso che comprare i mattonicini delle costruzioni delle dimensioni piccole per un bambino con le capacità manuale di un elefante, sia frustrante per il bambino e vincolante per il genitore,c he poi deve necessariamente mettersi a costruire al posto suo (esempio tratto a caso dal nostro vissuto famigliare, ormai fortunatamente superato).
livello estetico: è bello da vedere? Io ODIO quei giocattoli fatti tutti di plastica, mediamente suddivisi in rosa o azzurro. Mi fanno venire il diabete solo a vederli, e mi provocano un senso di ribrezzo. Amo invece i giochi di legno e con colori naturali. Però ammetto di essere scesa a compromessi, raramente, ma l’ho fatto anche io.
livello temporale: quanto a lungo può essere usato? E’ un gioco che può crescere con il bambino? Si adatta ad essere giocato in modo diverso? ci sono giocattoli che si possono re-inventare in modo diverso a seconda dell’età. I mattoncini sono un esempio evidente, ma anche una semplice ferrovia da costruire: inizialmente il genitore fa la parte dell’ingegnere, e il bambino si diverte a spingere il trenino, poi il bambino inizierà a costruire la ferrovia insieme al genitore, fino a trasformarsi in un ingegnere ferroviario ineguagliabile. Con gli stessi pezzi di ferrovia, si va avanti per anni, al limite aggiungendo qualche pezzo diverso ogni tanto.
livello di riflessione sul genere: è un gioco che pretende di definire il mio bambino in quanto maschio o femmina? Cosa ha o pretende di avere di prettamente maschile o femminile? A stare attenti a questo livello ci si fa venire il mal di fegato. Ad esempio questo natale vorremmo comprare uno stereo per i bimbi. Uno di quelli resistenti, facili da usare, con i quali posso ascoltare i loro CD dove e quando vogliono loro. Nel negozio di giocattoli ho trovato questi:
c’è qualcuno in gradi di spiegarmi perché il marketing di un CD player deve essere fatto in base al genere? Cioè alle femmine un CD player blu non può piacere? E ai maschi un CD-player rosa gli fa schifo? E per fortuna non ho una femmina e un maschio! E’ un CD-player cavolo! Serve ad ascoltare la musica! Mi sono rifiutata di comprarlo e andremo a scegliere in un negozio di elettronica, un modello neutro. ma mi viene una voglia di prendere quei geni del marketing e fargli un bel discorsetto.
livello di intrattenimento: ci sono giochi che riescono a tenere un bambino impegnato molto a lungo, altri che si dichiarano esauriti nell’arco di poco. Non ci sono regole generali, ma si applica a ciascun bambino in modo diverso. Quindi l’unica è conoscere i propri figli e tentare di capire come reagiranno di fronte a quel giocattolo. A volte ci si indovina, altre volte, le ore che ci eravamo immaginati avrebbe speso con quel gioco si trasformano in miseri minuti. Ci vuole anche un po’ di sana fortuna.
Alla fine lo so che sono solo giocattoli, e che magari alla fine non è nemmeno necessario starsi a fare chissà quali paranoie, però qualche riflessione mi sembra giusto farcela, per poi magari archiviare i pensieri come inutili, o superabili. Alla fine il modo in cui i nostri figli giocano con i giocattoli è quasi indipendente dal giocattolo stesso, se nella loro vita l’immaginazione entra in altro modo.
Stamattina Pollicino si è svegliato alle 6, ha acceso la luce, e si è messo a far parlare tra di loro le tazzette del latte e dell’acqua (una rosa e una azzurra), entrambe in plastica, pensate per altro, che si adattavano benissimo al loro ruolo di personaggi fantastici.
E voi che pensieri fate intorno ai giocattoli che comprate?
PS: @Mammamsterdam, sei sicura che ci sia un limite al lego che si può mettere in casa? No, perché mio marito forse non lo sa… 🙂
Io cerco di limitare i giocattoli sia per problemi di spazio sia perché credo che averne troppi crei confusione e porti i bambini a distrarsi. Naturalmente ne siamo sommersi nostro malgrado, quindi ne faccio “sparire” alcuni che tiro fuori a rate, soprattutto se non sono adatti all’età.
Cerchiamo di diversificare per avere giochi che sviluppino diverse abilità. E tanti libri, ho liberato uno scaffale nella libreria appositamente per i libri della Piccola.
Considerato che odio il rosa e ho anche un maschio, la maggior parte delle cose è neutra, anche se non ci strappiamo le vesti se ci regalano hello kitty.
Trovo assurda e subdola la divisione che non so quale genio del marketing si è inventato per i giocattoli: le bambine solo con le bamboline, i maschi con macchinine e giochi di azione. Ma non si può fare qualcosa, ci sarà un modo di far capire che a qualcuno questa impostazione da età della pietra non va giù?
Poi quando crescono devi litigare con i nonni riguardo la quantità di denaro nella bustina che viene regalata al posto del giocattolo.
Vi dico solo che da San Nicolò ad adesso ho rimpallato 50 euro (la metà della cifra originale) ben tre -dico tre- volte con la suocera, assolutamente sorda ai miei discorsi di sobrietà e di educazione al denaro. E ho paura che domani sera dovrò farmi nuovamente il sangue cattivo.
Invece ecco una buona notizia riguardo i giocattoli “gener-oriented” da un negozio londinese:
http://www.internazionale.it/opinioni/claudio-marcelli/2011/12/23/l’apartheid-dei-giocattoli/
Io sono un pò una via di mezzo. Sceglierei tutto io ma alla fine lascio fare. Le collette per le cose grosse nella nostra famiglia ancora funzionano bene, anche perchè TopaGigia ha due anni e mezzo e le basta un regalo per essere felice, se la tribù dei nonni fa una colletta per comprarle l’armadio come è successo il natale scorso lei quasi non se ne accorge e i nonni sono contenti a sentirsi indispensabili.
I vestiti per noi sono una tragedia, sia per questioni di gusto che di taglia (ho un paio di cose regalate a natale scorso che ancora le vanno grandi e aspettano nell’armadio…).
Io sono invece tassativa sui giocattoli orientati per genere, quelli tutti rosa non li posso vedere e non li ho mai potuti vedere neanche da bambina. Ma siccome ho paura dei tabù qualche concessione l’ho fatta: TopaGigia ha una scatola di mattoncini di Hello Kitty che mi sono piaciuti perchè la scatola conteneva anche una base (avete notato che sono difficilissime da trovare?), i mattoncini non hanno disegni ma sono solo mattoncini (siamo in fase “facciamo una torre”, quindi non ci serve la caserma dei pompieri) e hanno una gamma di colori alternativa al classico lego: bianco, turchese, ovviamente rosa e fuxia, celeste e verde pastello eccetera. Insomma come integrazione al classico, nel momento in cui lei i colori principali li conosceva già, mi sono piaciuti.
Ah, ovviamente sono compatibili con i lego che già aveva, altrimenti non li avrei mai presi. Ecco, mi sono praticamente giustificata per aver comprato qualcosa di Hello Kitty….
Ciao. Noi indirizziamo il più possibile anche perché nel corso dell’anno, in previsione del Natale e del compleanno, che è a giugno, prendo nota delle richieste o comunque noto ciò che è di più interesse. Per esempio M4, Margherita 4 anni, è da gennaio 2011 che desidera il bob rosso con il volante e non se lo è tolto dalla testa fino ad ora! Sulla letterina infatti è comparsa questa richiesta, come non esaudirla?!?
Per il resto i libri hanno sempre un grande successo e alla fine ci siamo resi conto che forbici, matite, pennarelli, colla, tempere, carta, cartoncini, pastelli a cera e affini rendono le nostre creature felicisssime. C1, Camilla 1 anno, è ancora un po’ piccola ma essendo una seconda ha già imparato cose che voi umani… :-))
Serena, mi piace un sacco il tuo commento sul marketing del cd player, lo condivido in pieno e nche noi alla fine per questi prodotti ci rechiamo nei negozi dei grandi.
Grazie per questo post, è molto interessante.
A noi spesso danno la busta così decidiamo in autonomia o accorpiamo più regali in modo da prendere un solo regalo importante. Questo almeno è quello che succede con nonni e altri parenti anziani.
Poi ci sono quelli che non ci consultano per nulla (sbagliando taglie se prendono abbigliamento).
Infine ci sono quelli che ci chiedono ma tanto poi fanno di testa loro. Adesso per es. ho il terrore della moto cavalcabile che ci sta per arrivare, visto che per tutti i lunghi mesi invernali potrà essere utilizzata solo in casa (nuova di trasloco), con problemi di ingombro e di possibili danni a porte, muri, mobili. E dire che avevo chiesto di orientarsi su un regalo “da interni” e pensavo che la seconda scelta fosse un computerino didattico …
ciao mi trovi d’accordo su ogni punto!!!
-giocattoli in legno, durano di più, anche varie generazioni e sono molto più belli
– abolizione dei giochi da maschio o da femmina (mamma mia che tristezza i cd players!)per la nostra bambina abbiamo realizzato una cucina in legno fai da te ma con la speranza che tra un annetto ci possa giocare anche suo fratello!
E poi almeno a Natale sarebbe bello pochissimi regali, tipo anche uno solo (es. bicicletta… fatto in comitiva, nonni e zii compresi). Ci abbiamo provato ma la nostra proposta è stata bocciata… e poi come fanno a primeggiare i nonni????
Tutto quello che pensi tu! Ma la cosa bella e’ che a volte loro sono capaci di intrattenersi con quello che meno ti aspetti!
Tutti i giocattoli devono prima passare da me al vaglio, i nonni ormai lo hanno capito e chiedono prima di acquistare.
Sono esigente anch’io (anch’io però scendo a sani compromessi).
Mi tocca sempre far presente che Pagnotta Sam di soli 3 anni GIOCA con tutto, sopratutto con utensili ed oggetti nati NON come giocattoli, anzi i giocattoli veri e propri sono quelli meno utilizzati e che lo annoiano maggiormente.
Lui adora libri, puzzle, costruzioni di legno…ma c’è purtroppo qualcuno in giro che pensa che il libro non sia proprio da considerare un regalo. Che tristezza!
Quest anno arriva per la prima volta Babbo Natale a casa nostra (NON a casa dei NONNI) e la suocera si è già offesa quando le ho detto di non comprare il regalo! UFF
Io ho stabilito una simpatica e gioviale dittatura! 😀 Le nonne, soprattutto (che sono le più pericolose perchè dispongono di budget discreti e ci possono far danni anche gravi) devono essere gentilmente… “indirizzate”!
Insomma, io analizzo il mercato, oriento pesantemente i desideri del piccolo jedi (che però ha ormai capito che in tv c’è la pubblicità di giochi scadenti ed è diventato un vero intenditore) e poi distribuisco i giochi così scelti DA ME tra noi e le nonne! 😀
Insomma, un sistema pratico… se non fosse che, ovviamente, mi offro di comprarli e impacchettarli!
Il bello dell’età è che ora si possono regalare con grande soddisfazione anche articoli e attrezzature per lo sport, non solo giocattoli classici.
@Silvia la cosa divertente (deprimente?) è che sono partita dichiarando che ci avrei pensato io a tutto, anche a nome loro, e invece….
@Chiara invece il vestiario qui non viene apprezzato 🙁
@ Mammamsterdam mi sono dovuta andare a cercare Capsela. Amazing!
@Denise dai su però qualche compromesso fa pure bene, altrimenti i figli finiscono per odiarci 😉
@miss-suisse e però pure sula scelta dei libri sono una gran bella rompiscatole 😉
Anch’io appartengo alla categoria degli analizzatori di giocattoli come descritto nel post. A volte per questo amici e parenti mi considerano un alieno. Però io ci tengo molto. Pochi giochi ma di vera qualità. preferibilmente in legno e poco tecnologici. Denise 😉
Io in realtà ho una sola grande regola. I giocattoli è meglio che siano pochi, il meno possibile. Del resto Meryem gioca soprattutto fuori di casa: a scuola, al parco, al limite dalla nonna. Per il resto, nonostante alcune mie ferree convinzioni iniziali, credo che non siano da sottovalutare i gusti della fanciulla, che non sempre coincidono con i miei. Perciò mi sono data la regola che a Natale, per un regalo (tendenzialmente unico), non metto bocca. Se mi chiede un giocattolo specifico, “Babbo Natale” glielo prende senza troppe censure. Uno. I regali del compleanno scorso ancora non li abbiamo utilizzati tutti (mi spuntano qua e là dai cassetti): li ho tirati fuori, volutamente, poco alla volta. I parenti li indirizzo (non sempre con gran successo, a dire il vero) piuttosto sul vestiario: lo apprezza davvero (è vanitosa e fin da piccola ricordava chi le aveva regalato ciascun capo) e serve.
Noi pure proviamo a farci delle consideraziomni del genere. a casa nostra vanno il lego (eliminato all’ origine playnmobil) e i trenini, prima quelli di legno e poi quello del lego. L’ idea è che per san Niccolò si fa il regalo grosso e in genere insieme, quindi i lego-oni, per capirci. Poi cosine piccole e possibimente utili.
quest’ anno siccome c’ è un limite al lego che ci si può mettere in casa abbiamo preso il kit acqua e terra di Capsela, un sistema danese comodamente ordinato su Internet e arrivato in meno di una settimana, di moduli e capsule con cui costruire la qualunque: motori, pompe, aspirapolveri ecc.
E inoltre è iniziata da qualche anno la stagione giochi da tavolo, adatti all’ età, ma siccome piacciono anche a noi e agli zii si gioca spessissimo insieme..
Io son come te, tengo in considerazione mille fattori che per altri sembrano insignificanti…va a finire che ci metto una vita e alla fine scelgo quasi sempre libri perché è più semplice, così gli altri ci regalano cose che magari noi non prenderemmo mai nemmeno sotto tortura…Da ricovero, lo so… Non parliamo dei brand declinati sul genere..ma siam pazzi??!!