Come fare pulizia tra le emozioni in 10 secondi

Sappiamo grazie a decine di studi che quanto l’autostima si abbassa si diventa più vulnerabili allo stress e all’ansia, i fallimenti e i rifiuti fanno più male e ci vuole più tempo per riprendersi. Quindi quando veniamo rifiutati, la prima cosa che si dovrebbe fare è rianimare l’autostima, non entrare nel Fight Club e tirarle un pugno. Quando siete in balia del dolore psicologico, trattatevi con la stessa compassione che vi aspettereste da un buon amico. Dobbiamo individuare le nostre abitudini psicologiche insane e cambiarle.

Guy Winch, Perché dovremmo tutti conoscere il pronto soccorso emotivo.

Decluttering emotivo illustrato da Silvietta.
Decluttering emotivo illustrato da Silvietta.

Voglio proporvi un post diverso. Per questo inizierò con una domanda: come stai?
Come ti senti?
C’è qualche pensiero, disagio, emozione o sentimento che appare sui tuoi schermi interni con troppa forza? (se è più di uno, prova a far emergere quello più evidente e a isolarlo, quasi come fosse una fotografia e se è causato da una relazione, cristallizza il momento in cui è più evidente la difficoltà, la persona che lo causa, i tuoi sentimenti a riguardo).
Da 1 a 10, quanto è fastidioso?
Bene.
Ora inspira e respira con molta calma 10 volte ….. 1, 2, 3… 10: senti l’aria che entra e esce e ossigena quel pensiero, disagio, emozione o sentimento. Possibilmente, non rimuginarci, amplificandolo, ma rimani al momento che ti causa disagio, cercando di osservarlo da lontano, come fosse una nuvola che ombreggia il tuo cielo).
Ritorna a chiederti: da 1 a 10, ora, quanto è fastidioso?
Riprendi a respirare con molta calma 10 volte ….. 1, 2, 3… 10.

Prova, se ti è utile, a riflettere, se è un’emozione difficile (paura, rabbia, invidia, gelosia, vergogna ma anche felicità), se sta sorgendo per proteggerti da qualcosa.

Se invece è un pensiero negativo ricorrente, e torna a ondate nonostante il tentativo di tornare a te stesso, ti direi di provare a seguire il consiglio di Guy Winch, autore di un provvidenziale “pronto soccorso emotivo”: distraiti per due minuti. Concentrati su qualcosa di piacevole e costruttivo e ritorna a pensarci solo quando sei più sereno.
A volte, ci boicottiamo inconsapevolmente, convinti di stare facendo proprio ciò che ci corrisponde di più, mentre stiamo solo obbedendo a schemi che ci siamo costruiti, che un tempo forse erano funzionali a proteggerci, ma che ora sono inutili, se non dannosi.
Ogni tanto, che sia prima di alzarci, di bere una tazza di caffè, di scrivere una mail o di immergerci nel traffico, proviamo a respirare e a ricordarci che – qualunque siano i casini che stiamo attraversando – siamo sempre noi, presenti in questo momento, che è solo nostro.
Questo post è solo un piccolo promemoria, di quelli che ogni tanto si inseriscono in agenda.
Qualche volta, la cosa di cui davvero abbiamo bisogno è una cosa semplice, tutto sommato immediata: basta essere abbastanza presenti a noi stessi da farla, senza rimandare oltre. E nel caso del respirare, di farla e basta. E le emozioni, allora, diventano più maneggevoli e spesso si sistemano da sole.
Qui, sul sito mindful, potete trovare diversi consigli su come arricchire la vostra quotidianità con piccoli gesti di attenzione.
Se questo fosse ancora troppo difficile, però, non trascuriamo la possibilità di migliorarci la vita anche accettando o cercando un aiuto esterno.
Buona giornata

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