Il casco in bici

Non c’è obbligo di indossare il casco in bicicletta, neanche per i minori di 14 anni. Ma il buon senso va oltre gli obblighi di legge, non solo in bici

Il casco in bici
Foto ©Travis Swan utilizzata con licenza Fllickr Creative Commons
Con il progetto di legge di modifica del codice della strada nel 2010 si parlava dell’obbligo del casco in bicicletta e molti sono insorti.
Si, perchè a tanta gente, se gli togli il sacrosanto diritto di farsi del male, si sente oppressa dallo Stato e dalla legge! Siamo insorti contro le cinture di sicurezza, contro gli autovelox, contro il casco in moto: eppure, ora, nella maggior parte dei casi, abbiamo ammesso che non erano idee poi così balzane!
C’è da dire che l’ipotesi del casco obbligatorio era prevista solo per i minori degli anni 14. Quindi chi si diceva preoccupato per l’acconciatura della massaia ferrarese (perchè pare che Ferrara sia la città più biciclettata d’Italia e leggendo commenti in giro per il web, si direbbe piena di massaie… ma poi chi saranno più queste massaie???) poteva finalmente dormire sonni tranquilli. Poi la legge è passata dal Senato alla Camera e, dopo un’audizione parlamentare della FIAB, la norma sull’obbligo del caschetto è stata soppressa perchè è stata considerata non utile.

Noi in famiglia siamo abituati a frequentare gruppi di ciclismo amatoriale: l’idea che il casco sia d’obbligo in bici è consolidata ed indiscutibile. Nella sezione giovani del gruppo dell’Ingegnere, ai bambini viene spiegato da subito che nessuno è ammesso senza il casco: con il casco in testa sei un vero ciclista, uno forte, senza sei un dilettante un po’ sfigato!

Il casco in bicicletta per i minorenni è previsto in diversi Paesi europei (e ancor di più in Paesi extraeuropei): sia se i bambini sono trasportati, che se sono alla guida della loro bici. In particolare (ma con modalità e per età diverse) in: Finlandia, Islanda, Rep. Ceca, Spagna, Svezia, Slovacchia e Svizzera.
Del resto è la stessa cosa sui campi da sci: i minorenni devono portare il casco e questo è ormai norma consolidata (ed accettata) in tutta Europa.

Una buona bicicletta da strada in discesa di pendenza importante, raggiunge i 50 Km/h in mano ad un dilettante (le velocità dei professionisti sono vertiginose: uguali ad un’automobile!). Volendo essere generosi, una normale bici da passeggio, in discesa di pendenza media cittadina, si fa i suoi 20 Km/h: provate, a questa apparentemente modesta velocità, a cadere e, casualmente, incontrare il ciglio di un marciapiedi con la testa! E’ vero che i caschetti sono omologati per un impatto fino a circa 25 Km/h, ma mi sembra sufficiente per farlo usare quanto meno ad un bambino che, una volta presa confidenza con il suo mezzo, difficilmente sarà orientato alla prudenza estrema!

Ma poi, perché avercela così tanto con le protezioni nelle attività sportive o ludiche? Perchè troppo spesso è diffusa l’idea che se porti un casco o una ginocchiera o un salvagente, sei uno un po’ tonto con dei genitori iperprotettivi? E perchè questo concetto passa troppo facilmente dagli adulti ai bambini?
Noi abbiamo bardato il Piccolo Jedi con ginocchiere, gomitiere e parapolsi e lo abbiamo messo sui pattini in linea quando ce lo ha chiesto, senza preoccuparci troppo dell’età. In fin dei conti la bardatura che ci faceva apparire esagerati, gli ha permesso la libertà di provare a pattinare in piena sicurezza quando magari altri bambini si sentivano negare l’esperienza con un “sei troppo piccolo!”

Stessa cosa in barca: un giubbotto salvagente è obbligatorio per tutti, non solo per i bambini, in acque chiuse e aperte (laghi e mari). Ciò nonostante, vedo bambini portati su piccole imbarazioni a motore (chi va a vela è molto più ligio alle regole) senza indossare nulla. Ma certo, con il caldo, il giubbotto dà fastidio e non ci si abbronza!! Poi magari si dà tutta manetta al motore… Provate a pensare quanto poco ci vuole per un corpicino di 20 chili a essere sbalzato da un gommone in corsa!

Insomma, cercando di non esagerare (esiste il casco per i bambini che imparano a camminare!), proteggersi per dedicarsi in modo sicuro a qualche attività piacevole e divertente è un modo sano di prendersi cura di sé! E chissà che questo concetto, ora applicabile al casco in bici o alle ginocchiere sui pattini, una volta insegnato ai nostri figli, non possa essere molto utile anche in seguito, per altre attività piacevoli che scopriranno più in la!!! 😉

***AGGIORNAMENTO DEL POST: dopo una prima approvazione del testo che prevedeva l’obbligo del casco al di sotto dei 14 anni, con una ulteriore modifica, questa norma è stata definitivamente eliminata dal codice della strada.
Attualmente, per quanto riguarda la circolazione in bicicletta, vige solo l’obbligo di indossare giubbotto o bretelle riflettenti se si circola in bici fuori dei centri abitati dopo il tramonto e fino all’alba o in galleria (in vigore per tutti, bambini compresi) e l’obbligo di trasportare bambini su seggiolini omologati, ma non oltre gli 8 anni***

Prova a leggere anche:

Previous

Papà e sport: la scelta

I bambini e le ustioni

Next

22 thoughts on “Il casco in bici”

  1. maria63, già avere un asilo con un cortile abbastanza grande da andarci in bici è un tale lusso per la media italiana che, francamente, la questione è “di nicchia”.
    Se però in quell’asilo (fortunato!) si ponesse la regola che per salire in bici si usa il caschetto, forse si farebbe un buon lavoro educativo, che i bambini potrebbero portarsi dietro nel loro bagaglio culturale per il futuro. Perchè mai i bambini non dovrebbero più usare le bici? Che ci vuole ad imparare ad infilare il caschetto da soli? Perchè sono le maestre a doverglielo mettere? Possibile che i nostri bambini non sappiano più vestirsi da soli o infilarsi un paio di scarpe?

    Ho un figlio di sei anni che va in bici su percorsi sterrati, pesca sugli scogli, va sui pattini e va in windsurf… Francamente non mi sembra iperprotetto (anzi, vengo spesso presa io per sconsiderata)!

    Reply
  2. scusate, ma non vi sembra esagerato che una mamma voglia che le maestre mettano il casco al bambino quando usa la bici nel cortile dell’asilo? Risultato, i bambini non usano più la bici all’asilo (peccato, il mio ha imparato proprio lì ad andare senza rotelle) perchè non è pensabile che le maestre corrano dietro ai bambini che salgono/scendono dalla bicicletta per mettere/togliere loro il casco.
    Non vi sembra una esagerazione?? o sono io sconsiderata?
    Sinceramente questi bambini iperprotetti mi fanno un pò pena.
    Saluti.

    Reply
  3. A me non interessa se non e’ piu’ obbligatorio, io ci tengo alla sicurezza dei miei bambini, quindi il caschetto glielo mettero’ ugualmente. La legge me la faccio da sola!!!!!!!!!!!!!

    Reply
  4. Eh già, molto più facile chiederglielo quando si sono spaccati il cranio quanti anni hanno! Ho letto pochi giorni fa un foglio in un consultorio su un casco, con percentuali (che non ricordo) di arrivi in ospedale di bambini/ragazzi per via della mancanza del casco. A parte le percentuali, alte o basse, ma se non arrivano in ospedale non è meglio?
    Che poi tanto è inutile, legge o non legge i controlli non ci sono, penso che ci voglia il buonsenso, ma il buonsenso lo mettiamo per evitare le multe…

    Reply

Leave a Comment