Quando ho saputo del tema di questo mese, la bellezza, e ho pensato a come declinarlo sulla rubrica Famiglie S-composte, non ho avuto dubbi: la famiglia Addams.
La famiglia Addams non è esattamente una famiglia s-composta, ma non la definirei neanche una famiglia usuale. Il nucleo familiare è composto da una coppia appassionata e piuttosto dark, una nonna un po’ strega, uno zio scapolo dedito alle torture, due figli vagamente molesti, un maggiordomo riesumato dal cimitero fuori casa e una geniale mano decontestualizzata.
Eppure sono certa che gli Addams si definirebbero una famiglia fortemente tradizionale, e, sebbene qualcuno storcerà il naso al pensiero, i linguisti non potrebbero obiettare. Uno tra i significati di tradizionale è infatti
Corpus più o meno coerente di credenze e pratiche condivise da un gruppo di persone all’interno di un campo di attività umano (da Wikipedia).
Una volta entrati nel mood, non vi sognereste mai di contraddire gli Addams, perfettamente coerenti e coordinati, o di pensare per un solo attimo che Morticia dovrebbe vestire di rosa e sorridere di più. Morticia è una donna in linea con i suoi tempi: una madre amorevole, una moglie appassionata, dedita a hobby femminili come la cura delle piante carnivore, disinteressata agli affari. Ma possiede una sua dimensione particolare, la dimensione degli Addams, una dimensione che nelle migliori delle ipotesi risulta “stramba”, ma se vogliamo rasenta il blasfemo. Eppure è una dimensione perfettamente coerente con se stessa, che come spettatori non mettiamo in dubbio, né giudichiamo. Ci piace, ci diverte, non ci preoccupiamo quando Mercoledì e il fratello giocano alla sedia elettrica. Morticia è una brava madre, e noi ci fidiamo di lei. Morticia non urla e non sgrida. Morticia lascia giocare i figli con la sedia elettrica e la dinamite perché conosce i loro limiti. Noi sappiamo perfettamente che Mercoledì e Pugsley non moriranno. E in fondo, il principale compito di una madre è quello di fare il possibile affinché i figli sopravvivano.
Di più: quando gli Addams interagiscono con la normalità, è la normalità a ricoprirsi di ridicolo.
Noi amiamo gli Addams perché suscitano la nostra empatia.
Ma gli Addams come si sentono rispetto al resto del mondo? Non certo strani. Non certo diversi. Non certo soli. Si amano. Vivono. Fanno quello che amano. E amano la bellezza.
Guardare la famiglia Addams è un esercizio di bellezza. Impariamo a guardare con i loro occhi, ad apprezzare il pallore di Morticia, il tramonto sul cimitero. Troviamo la bellezza in Lurch (ehm, più o meno), nelle rose appassite, e scopriamo improvvisamente che è bello quello che amiamo, quello che ci dà piacere.
In qualche modo, trasmettendo la bellezza ai nostri figli, trasmettiamo vissuti e categorie mentali, ma sono categorie fluide, se permettiamo loro di contestarle e di scoprire che cos’è il bello per loro.
Se glielo permettiamo, se siamo capaci per un attimo di staccarci dal nostro concetto di bello o piacevole, come facciamo quando guardiamo la famiglia Addams, saremo in grado di cogliere che cos’è il bello per i nostri figli . E sapremo qualche cosa in più di quegli esseri che prima non c’erano e oggi ci sono.
Quando condividiamo la bellezza con i nostri figli, là fuori non ci sarà nessuno che potrà chiamarci “strani” o blasfemi, e se lo dirà, noi non lo sentiremo.
La bellezza è tabula rasa e stupore, sempre.
– di Valentina Santandrea aka pollywantsacraker –
adoro gli Addams, non c’è altro da dire
Credo che il mio stile nel vestire sia stato copiato da Morticia più o meno da quando avevo 13 anni, è solo adesso che sto abbandonando il nero per l’arcobaleno 😉 Abbiamo il cofanetto con tutte le puntate e ho iniziato a proporle alla Stellina. Ha 4 anni e ovviamente all’inizio non coglieva il lato comico, prendeva tutto alla lettera, ma è bastato farle notare alcune incongruenze come il campanello che ti tira dentro la porta, il tappeto che ruggisce, Morticia che taglia i fiori per tenere solo i gambi e soprattutto la mano che esce da sola dalla scatola perché si appassionasse e mi chiedesse di rivederlo, chiedendomi : “Mamma ma perché fanno tutto sbagliato?” “Non fanno tutto sbagliato fanno tutto diverso” 😀
Ho sempre pensato che gli Addams fossero una bellissima famiglia, migliore di tante altre che incontravo nella realtà, e questo fin da bambina.
Polly ha saputo sviscerare il concetto in modo geniale anche se qualcuno ovviamente non concorderà. Qualora fosse, parafrasando la chiusa del post e sempre nel massimo rispetto dell’opinione altrui “potrà anche pensare che io sia strana, io non lo sentirò”.
Per me questo post è l’essenza stessa della bellezza.
(taratatan – scrocchio scrocchio – taratatan – scrocchio scrocchio – taratatan, taratatan, taratatan) 😀
Grazie Polly.