Affidamento dei minori ai nonni in caso di morte di genitori conviventi: un quesito ricorrente


Questo post nasce da una domanda che mi è stata recentemente posta in una mail privata, ma che ho riscontrato essere un dubbio molto frequente. Anche la mia socia Serena, prima di convolare a spigliatissime nozze con GG, si era posta questo problema. Per questo ho deciso di affrontarlo con un apposito articolo (anche perchè, per ora, non faccio consulenza privata via mail attraverso questo blog).
Il quesito è questo: se due persone convivono, senza essere sposate ed hanno dei figli, in caso di morte (o di sopravvenuta incapacità) di entrambe, è vero che i figli non vengono affidati ai nonni?
In realtà non capisco da cosa nasca questo equivoco. Ho fatto una ricerca in rete ed ho trovato nei forum risposte tanto allarmanti quanto poco fondate: addirittura c’è chi sostiene che i bambini in questo caso vanno dritti in orfanatrofio, senza passare dal via.
Prima di tutto c’è da chiedersi di quali nonni si stia parlando. Le voci più catastrofiche riguardano sempre i nonni paterni, i quali si sostiene che non abbiano nel nostro ordinamento alcun legame di parentela con i nipoti nati in costanza di convivenza more uxorio.
La norma fondamentale al riguardo è il principio generale secondo cui vi è totale equiparazione dei figli nati nel matrimonio con quelli naturali riconosciuti, quali sono quelli nati in una convivenza, così come abbiamo già visto in un altro post in merito ai diritti patrimoniali.
Ciò posto, quello che dobbiamo domandarci è: ma dove sta scritto che, in caso di morte di entrambi i genitori regolarmente uniti in matrimonio, i figli minori siano automaticamente affidati ai nonni?
In qualsiasi caso un minore resti privo dei genitori (o questi siano divenuti incapaci), che siano sposati o meno, dovrà intervenire un giudice per nominare un tutore. Il tutore sarà scelto in base a criteri che soddisfino in via assolutamente prioritaria gli interessi del minore: potrà essere la persona che concretamente si è occupata del minore alla scomparsa dei genitori, o quella persona che ha avuto con il bambino un rapporto affettivo più stretto e costante (oltre ai genitori), potrà essere un parente che per età e condizione familiare può offrirgli un ambiente consono alla crescita di un bambino. Se l’età lo consente verrà sentito il minore.
La prassi vuole che spessissimo i bambini siano affidati, in questi casi, ai nonni: ovviamente se non sono troppo anziani o malati. Questo perchè sono i parenti più prossimi e spesso più disponibili ad occuparsene. Ma potrebbero essere scelti degli zii che già hanno altri bambini o addirittura persone non legate da vincoli di parentela.
Tutto ciò prescinde totalmente dall’essere i genitori defunti (o divenuti incapaci) sposati o meno.
Non vi è alcun automatismo che identifichi nei nonni con certezza i tutori dei minori alla scomparsa dei genitori. Quindi non c’è nulla che vieti di affidare i minori ai nonni, anche se i genitori non erano sposati, anzi, questa è la prassi più ricorrente.
E come si sceglie tra nonni paterni e nonni materni? Secondo il fondamentale principio dell’interesse del minore: si darà la priorità a chi concretamente si è occupato più frequentemente del minore, il giudice cercherà anche di trovare accordo tra i nonni e valuterà le condizioni familiari (e non ultime quelle economiche) dei nonni, così come di qualsiasi altra persona che fosse chiamata a far da tutore.
Non va poi dimenticato l’art. 155 c.c., secondo cui “anche in caso di separazione dei genitori il figlio minore ha il diritto [omissis] di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale.“: per estensione, tale principio non può che valere anche nel caso in cui il minore sia affidato ad un tutore.
Chiunque voglia sentirsi più tranquillo, rifletta attentamente su chi vorrebbe che crescesse i propri figli in caso di scomparsa di entrambi i genitori e poi rediga una scrittura testamentaria in merito, possibilmente congiunta con il proprio compagno o coniuge: basta un testo semplice e chiaro, che indichi il nome di chi è scelto dai genitori e, in modo conciso, il motivo. In questo caso, se non sopravvengono motivi ostativi successivi (per esempio malattia della persona prescelta) e se questa persona non rifiuta, qualsiasi giudice prenderà in serissima considerazione le disposizioni dei genitori.

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86 thoughts on “Affidamento dei minori ai nonni in caso di morte di genitori conviventi: un quesito ricorrente”

  1. Ma insomma questa legge che equipara i figli naturali a quelli leggittimi è ora valida o no? Convivo con la mia compagna ed abbiamo un bimbo di quasi 7 anni e forse un altro in arrivo ma essendo io molto preventivo e forse pessimista temo che possa succedermi qualcosa. Il problema sul quale vorrei una risposta chiara e sicura è: se veniamo a mancare sia io che la mia compagna possiamo lasciare una scrittura privata, o necessita un atto in tribunale, con cui si richiede che mio figlio venga affidato a mia sorella anche se è ancora nubile e vive con mia mamma? Lei stravede per suo nipote e lui è molto attaccato a lei. Ho sentito dire che che assicurarsi che il figlio non finisca presso organi esterni bisogna fare un atto del tribunale. Inoltre cosa possiamo fare perchè a lui sia riconosciata a tutti gli effetti la possibilità di ereditare anche dagli zii oltre che dai nonni?…. mia sorella lascierebbe sicuramente tutto a lui. Grazie.

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  2. ciao volevo fare una domanda spero di non essere giudicata.

    io sono una ragazza madre il padre di mia figlia non ha voluto saperne ed io ora vorrei sapere cosa posso fare legalmente perche’ vorrei che fosse mia madre il suo tutore a tutti gli effetti.
    help

    grazie

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  3. In conclusione dopo aver letto tutti gli articoli con tutti i casi più disparati, avere un figlio ed essere o NON essere sposati è esattamente la stessa cosa o rimangono dei cavilli che non tutelano al 100% i figli?

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  4. Cara Silvia, grazie per le risposte e passo al quesito di cui non ho trovato una risposta adatta. Ho 50 anni e sono padre di tre figli di 16 7 e 6 anni. La figlia maggiore l’ho avuta durante una convivenza di durata da 10 anni e cessata quando la bambina ne aveva 2. E’ stata riconosciuta alla nascita da entrambi i genitori e successivamente anche per quanto riguarda i rapporti di parentela con i nostri parenti attraverso un’istanza al tribunale dei minori durante i primissimi mesi di vita. Poi successivamente nel 2003 mi sono sposato con un’altra donna e ho avuto gli altri 2 figli e qualche anno fa mi sono separato. Ho sempre intrattenuto rapporti continuativi con la prima figlia quasi giornalmente e ho sempre versato l’assegno di mantenimento pagando gli extra per le spese mediche, scolastiche, ecc. Circa un anno e mezzo fa è venuta a mancare sua madre e lei ha deciso di continuare a vivere nella casa materna con suo fratello. Questi è nato dal precedente matrimonio della defunta e maggiorenne essendo 10 anni più grande di mia figlia e ha un reddito da lavoro dipendente. La sua scelta presumo sia dettata da una maggiore libertà di movimento dato che di fatto non la posso controllare. Provvedo regolarmente a mantenere mia figlia, ma le spese si sono quasi triplicate dato da allora devo pagare 2 case anche se di proprietà, quella dove vivo io e quella dove vivono mia figlia e suo fratello (luce, gas, acqua, condominio, ecc.). Sono un libero professionista e le mie entrate sono modeste, soprattutto da un anno a questa parte. Nello stesso tempo non avendo la quotidianità con mia figlia mi sento padre più reale che virtuale. Mia figlia viene da me il sabato a pranzo perchè riceve la “paghetta” settimanale e poi ci sentiamo a telefono per il resto della settimana. Se venisse ad abitare da me riceverebbe quell’affetto che le è venuto a mancare con la morte della mamma e inoltre mi agevolerebbe moltissimo nelle spese che ogni mese devo affrontare per lei nella casa in cui vive (difatti rimarrebbero a carico del fratello eccetto per le tasse della proprietà)dato che mi tocca, ovviamente, versare ogni mese anche il mantenimento degli altri 2 miei figlioli. Le voglio molto bene e preferirei non ricorrere a soluzioni estreme, ma comunque ti chiedo: il giudice dei minori può obbligare (che brutta parola) mia figlia alla convivenza con me?

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  5. SALVE VOLEVO CHIEDERE UNA DOMANDA. I FIGLI DEL FRATELLO DI MIO MARITO DI 6 E 8 ANNI SONO FIGLI DI UNA COPPIA NON SPOSATA E SEPARATI. PER VARI MOTIVI, OGGI VIVONO CON IL PADRE, CON IL AFIDAMENTO PROVISORIO IN LA QUALE PARTECIPANO ANCHE I NONNI MATERNI E PATERNI. LA MADRE DEI BAMBINI LI HA CRESCIUTI MA E DA QUASI 10 MESI CHE LEI NON SI FA QUASI MAI SENTIRE
    VIVE CON UN EX TOSSICO DIPENDENTE E DA ALLORA SEMBRA AVERSI DIMENTICATO DEI FIGLI MA IO VOGLIO PIU CREDERE CHE LEI NON STIA BENNE CON SE STESSA PER AFRONTARE IN QUESTO MOMENTO LA CRESCITA DEI BAMBINI.INSOMA E UN MAMA AASSENTE OGGI. LA MIA DOMANDA E: PUO IL PADRE TOGLIERE LA PATRIA POTESTA DEFINITIVA A LA MADRE E SE SI, COSA DEBE SUCEDERE PER PERDERE LA PATRIA PPOTESTA A UNA MADRE IN GENERE IN COSA SI BASA UN GIUDICE PER ARRIVARE A UNA DECISIONE COSI??VORREI QUE QUESTO NON ACADESSE PERCHE I BAMBINI NONOSTANTE TUTTO ADORANO LA MADRE E ASPETTA SEMPRE UN RITORNO DI LEI.GRAZIE PER LA RISPOSTA.

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  6. Complimenti per le tue risposte esaurienti! In pratica ho trovato le risposte a tutte le mie domande senza nemmeno portele! Il mio compagno è morto circa 3 mesi fa e io mi ritrovo con due figli, il grande, avuto da un precedente matrimonio, e il piccolino di nemmeno quattro anni avuto dal mio compagno e per il quale gli “zii” (travirgolette…perchè parenti non sono e questo mi fa un IMMONDO piacere) hanno cercato di reclamare la tutela a due giorni dalla morte del suo papà! In pratica sono venuti in casa mia, ti puoi immaginare le mie condizioni soprattutto psichiche, dicendo che mio figlio avrebbe avuto bisogno di un tutore e che loro, evidentemente presi da una botta di altruismo, avevano deciso che sarebbe stata la moglie del fratello, tutto perchè lo “zio”(cioè il marito dell’aspirante tutrice….anche se per indicarla userei un’altro vocabolo che finisce per …..ice e che indica il mestiere più vecchio del mondo!) è indagato per omicidio colposo e quindi evidentemente sono venuti a mettermi il panico in un momento in cui non ero sicuramente capace di intendere e di volere (ma di fare qualche ricerca su internet e il numero di telefono del mio avvocato per fortuna ero ancora in grado!!!!) al fine di gestire il….loro patrimonio che sta per diventare quello di mio figlio! Ancora grazie e complimenti, se ti facciamo tante domande è solo perchè purtroppo siamo circondati da gente ignorante e pure un po’ schifida!!!!

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  7. salve, volevo un informazione…..circa dieci giorni fa e’ nato mia nipote SHARON …
    mio cognato e mia sorella stavano facendo una cura di metadone per disintossicarsi , mia sorella ha dovuto continuare la cura anche durante i 9 mesi di gravidanza, la sua ginecologa era a conoscenza di questa cura perche’ il bambino avrebbe potuto avere dei problemi seri alla nascita o crisi di astinenza dovute alla cura di metadone che purtroppo anche la bimba ha assimilato durante la gestazione….
    Noi familiari siamo venuti a conoscenza che loro erano iscritti al SERT solamente dopo la nascita della bimba e per altro abbiamo avuto dei problemi per quanto riguardo l affido in quanto loro secondo l assistente sociale non sono in grado di prendersi cura della piccola!!! MAMMA E PAPA’ hanno dichiarato che il bimbo sara’ in affido a loro , ad oggi sono passati piu’ di 10 giorni che attendiamo la risposta dal tribunale dei minori che ci da esito positivo per quanto riguarda l affido..nel frattempo la piccola e’ mantenuta al TIN ed e’ gia’ in dimessioni perche’ alla nascita non ha riscontrato alcun problema…
    qualcuno sa dirmi quanto tempo ancora dobbiamo attendere?grazie mille cmq…GIULIA

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  8. grazie mille delle info
    sono molto contenta che ci sia questo ddl che elimina tutti i problemi e spero che venga sul serio approvato

    in caso di decesso di entrambi e di disaccordo sul tutore, visto che lui designerebbe suo fratello (ormai un parente a tutti gli effetti) e io no ci sono speranze che con una buona motivazione sia accolta la mia nomina o si favorisce sempre e cmq il parente?

    il non riconoscimento del padre è l’unico escamotage per dargli il mio cognome (io sono l’ultima della famiglia e ci tenevo molto perchè è un cognome unico e molto legato alla mia città e alla sua storia)?
    solo che poi per avere una cosa del genere mi ritroverei ad avere un sacco di problemi nella gestione della ns vita familiare perchè lui non risulterebbe nessuno per ns figlio?

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  9. buon pomeriggio, volevo specificare che il MIO ATTUALE COMPAGNO(quello con cui non convivo ma che ha uno splendido rapporto con i miei figli) NON E’ il loro padre naturale al quale il tribunale ha recentemente tolto l’affido, senza concedergli il diritto di visita e sospendendogli anche GLI INCONTRI PROTETTI.Probabilmente mi ero spiegata male, percio’, alla luce di questa mia nuova specifica, le rinnovo la mia domanda, sarebbe possibile indicare nel mio testamento olografo il MIO NUOVO COMPAGNO come persona a cui affidare i miei figli? di nuovo grazie per l’attenzione.

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  10. @Laila: normalmente i bambini restano con il genitore superstite. Nel tuo caso, però, se il padre non ha il loro affidamento, il motivo per il quale sono stati affidati solo a te avrà un peso. Il testamento può servire come indicazione.

    @Leila. Sta per essere approvata una legge che equipara completamente i diritti dei figli. Quindi tra pochi mesi non ci sarà alcuna differenza e tuo figlio sarà legato da parentela con gli zii anche per la legge.
    Se il padre resta unico genitore superstite non c’è alcun bisogno di nominare un tutore. I beni che un minore eredita e di cui diventa proprietario, però, non possono essere alienati se non con l’autorizzazione del giudice tutelare, che deve appunto evitare lo sperpero. Anche il genitore deve ottenerla.
    In caso di decesso di entrambi, se indicate due tutori diversi, sarà lo stesso giudice tutelare a decidere e sicuramente terrà conto delle indicazioni (per questo motivate sempre la scelta nel testamento).
    Il tuo compagno potrebbe comunque andare a vivere dove vuole con il figlio, se rimanesse unico genitore superstite.
    Per le altre domande, ti rimando a quello che ti dicevo: la legge equiparerà i figli in tutto e per tutto (è già passata alla camera, deve passare al senato ed è una proposta di legge trasversale, appoggiata da governo e opposizione, quindi è praticamente sicuro che sarà approvata).
    Scusami, ma se non lo riconosce per la legge vuol dire che non è suo figlio. Quindi cosa c’è di strano se risulta un estraneo?

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  11. salve
    noi conviventi di fatto ma con residenze diverse (cambia qualcosa ?) e non sposati, lui divorziato senza figli, io figlia unica lui una sorella sposata con figlia e un fratello sposato senza figli

    se non ho capito male quindi i nonni sono parenti e da loro il mio bambino che deve nascere a dicembre può ereditare, ok?
    ma dagli zii no? cioè lui non sarà erede del fratello del mio compagno ma sarà tutto ( negozio, proprietà immobiliari) della nipote femmina figlia della sorella?
    nè tanto meno potrà ereditare se mai si presentasse l’occasione dallo zio tedesco del mio compagno (lui è italotedesco ma la cittadinanza è solo italiana), non sposato e senza figli che ha varie proprietà in germania?
    o in entrambi i casi si può porre rimedio con un testamento?

    se io venissi a mancare la potestà genitoriale andrebbe tutta al mio compagno e io non avrei la possibilità di nominare un tutore, nè per le decisioni nè per l’amministrazione di quello che lascio al bambino? io ho già accantonato una somma da lasciare al mio bambino che sarebbe l’unico a ereditare da me e vorrei che ad amministrarla fosse un’altra persona che in queste cose è molto più ferrata del mio compagno, è possibile? e poi non vorrei che lui usasse questi soldi per qualcosa altro e non per il nostro bambino, che ne so tipo per un’altra donna?

    non siamo d’accordo sulla nomina del tutore in caso di decesso di entrambi, cosa succede? ne possiamo nominare due diversi (lui suo fratello io la mia migliore amica)? in questo caso ne scelgono uno solo o lo fanno congiuntamente? il suo è un parente ma la mia amica ha un istruzione decisamente superiore, mi conosce da una vita ed educherebbe mio figlio esattamente come avrei fatto io

    noi abitiamo da me, in una porzione della bifamiliare dei miei, lui potrebbe portare mio figlio via da lì se mi succeddesse qualcosa?

    se lui poi se ne va con un’altra e si sposa facendo figli, questi fratellastri possono esautorare mio figlio da tutte le eredità dei collaterali perchè sono legittimi ma si mantiene la quota sul mio ex e sui nonni (solo che lo possono liquidare in denaro)?
    in questo caso anche se fa altri figli in costanza di matrimonio mi deve cmq il mantenimento del bambino? in parti uguali? cioè se con questa altra donna ne fa 2 di figli mi deve un terzo del suo stipendio? o i figli legittimi vengono preferiti?

    se decido di dargli solo il mio cognome posso farlo solo se lui non lo riconosce? se lo riconosce anche se non siamo sposati per forza deve avere il suo cognome? e se non lo riconosce non mi deve nessun mantenimento, non ci sono diritti successori ma nemmeno posso mandarlo che ne so a scuola o alle visite mediche o in giro senza di me con lui perchè risulterebbe un estraneo? e gli farebbero problemi in qualsiasi eventuale controllo anche solo di routine in auto?

    alla faccia dell’equiparazione..
    grazie mille

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  12. sono una mamma di 47 anni, a giugno il tribunale dei minori ha pronunciato un decreto mediante il quale mi ha affidato in via esclusiva i miei due figli di 11 e 9 anni avuti da un uomo con cui non sono mai stata sposata. volevo sapere se, nel caso dovessi morire, i miei figli sarebbero riaffidati a lui.inoltre vorrei sapere se, tramite testamento olografo, potrei indicare il mio compagno (con il quale però non convivo ma che ha uno splendido rapporto con i miei figli)come persona alla quale venire affidati i minori. specifico che ho solo mio padre in vita ed ha 79 anni e due sorelle con cui non ho rapporti continuativi e che i miei figli vedono non piu’ di 3/4 volte l’anno pur abitando nella stessa città, mentre il padre del mio ex, anche lui settantanovenne, non si è mai occupato dei nipoti così come i miei tre cognati con i quali mi sento telefonicamente in maniera saltuaria. grazie e complimenti.

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  13. Famiglia allargata, così allargata che fatico a sentirla vicino!
    Detesto questa forma di unione perchè la considero un abuso da parte dei genitori che fanno delle scelte che non tengono conto della sensibilità dei propri figli e mettono loro al primo posto!
    Forse la legge non dovrebbe neppure consentirla perchè la libertà a chi non ha saputo affrontare le proprie responsabilità è troppo difficile da gestire.

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  14. desidero chiedere se le due bambine che io e la mia compagna abbiamo avuto e riconosciuto alla nascita, rischiano di non essere affidate al genitore sopravvissuto in caso di morte di uno dei due genitori.

    Mi pongo questo quesito dopo aver avuto un incidente d’auto.

    Grazie

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    • Tony, è impossibile che le bambine non vengano affidate al genitore superstite. In realtà non c’è alcun intervento sull’affidamento, se un genitore è vivo.

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  15. ciao, leggendo non ho trovato risposta ad un quesito….convivo, ho avuto un bimbo, lui non ha parenti se non un cugino in terzo grado, una zia in quarto, e i genitori anziani ( 79 e 86 anni). Sempre in caso di ecatombe, potrebbe mio fratello che ha 34 anni occuparsi di mio figlio…morissero nell’ecatombe anche i miei genitori ultrasessantenni??? c’è chi dice che mi devo sposare, perchè con i figli naturali anche se riconosciuti, gli zii per legge non figurano a parentela…

    Grazie per la risposta

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