L’adolescenza trasforma i figli in esserei incomprensibili: ma è un problema nostro, che non abbiamo studiato abbastanza.
I bimbi apprendono.
Poi compiono dodici anni, e ad apprendere sono i genitori.
Apprendere cosa? A sostituire quel tenero batuffolino putipù con la cosa lunga e spinosa che all’improvviso ci si trova davanti.
L’adolescenza è una rivoluzione copernicana nella quale i figli diventano le persone che saranno e che non sempre ci piacciono – così come noi smettiamo di piacere a loro, peraltro – e bisogna imparare a convivere gli uni con gli altri.
Può accadere di inciampare in difficoltà di relazione dovute, per esempio, a trasformazioni tanto repentine da non lasciare il tempo di metabolizzarle; al fatto che, per diventare persone nuove di zecca, i ragazzi hanno bisogno di affrancarsi sgretolando certezze, prendendo le distanze e contestando ciò che siamo e che abbiamo fatto per loro, e questo può far tantotanto male; infine potrebbe accadere (a me è successo) di non riuscire più a utilizzare gli stessi codici di comunicazione, cosicché un fatto all’apparenza gravissimo può rivelarsi risibile – e viceversa.
Quello che segue è un insieme di suggerimenti che mi sento di dare per aiutare ad “apprendere gli adolescenti”. Purtroppo sono consigli validi solo per me, ma voi leggeteli ugualmente. Chissà che non aiutino.
- Smartphone, tablet etc.
L’ uso dei dispositivi mobili ha per i ragazzi la stessa valenza e fascino del nostro utilizzo della lavatrice, per cui proprio non capiscono perché ci sentiamo in dovere di limitarlo. Che per caso loro ci intimano di non accendere il ferro da stiro? - Social
Sono un enorme diario corale con cui condividere i patemi e le paturnie dell’età. Mi è capitato casualmente di leggere i profili istagram e facebook delle figlie e dei loro amici: sono pieni di parole di incoraggiamento, complimenti e rassicurazioni. E poi, volete mettere la comodità di sapere cosa pensano i ragazzi in presa diretta? Ma vi ricordate la fatica che facevano le nostre mamme per leggere di nascosto il nostro diario segreto? I social ci levano dall’imbarazzo. Approfittiamone. - Sessualità
Al netto dei casi di cronaca, quanto di buono è stato seminato in tema di educazione sessuale e sentimentale adesso dà i suoi frutti. Tranquillizzatevi. A meno che, cambiando le lenzuola del letto di vostra figlia, non ci troviate dentro le mutande del suo ragazzo. - Dialogo
Nel caso troviate un paio di mutande maschili nel letto di vostra figlia, vi conviene affrontare subito l’argomento. Conosco una che è stata angosciata per giorni finché non ha chiamato la ragazza e le ha detto: ho trovato le mutande di Filippo nel tuo letto. Al che la figlia ha risposto: ah, giusto, me ne ero dimenticata. Ne troverai altre nel mio cassetto, ogni volta che litighiamo gliene rubo un paio. Se hai tempo, gliele puoi restituire tu? - Depressione, instabilità umorale e altre tragedie.
Ricordate che Google vi è amico. Conosco una che, dopo aver restituito le mutande al legittimo proprietario e aver appreso da questi che il fidanzamento era rotto, si è trovata casualmente a leggere l’account Ask della figlia per capire fino a che punto ne fosse straziata. Alla domanda “Come stai?” posta da un anonimo, la ragazza rispondeva: “A parte qualche raro sfogo violento e che non dormo da due notti fa, deciderò quando verrà il momento se andare via o stare qua” gettando la madre nella prostrazione. Se anziché gettarsi nella prostrazione la donna avesse cercato su Google, avrebbe saputo subito che si trattava del testo di una canzone di Briga. - Chi è Briga?
Non ne ho idea. Sono da poco venuta a conoscenza di personaggi quali Il Pagante, FaVj, Mekna. Abbiate pietà (e comunque non vi serve saperlo, questi fenomeni non durano più di una stagione)
1. L’adolescenza passa
Inutile tormentarsi, prima o poi i ragazzi crescono e voi sarete irrimediabilmente, inesorabilmente più vecchi.
Cercate di valutare bene quale sia il male minore
Grazie Rossella, oltre a morire dal ridere il punto 5 mi ha ricordato un fatto. Un giorno di tanto tempo fa, prima dei social media, una ragazzina di 12 anni mi chiese: “Serena, ti piace la solitudine?”. Io entrai in paranoia immediata, iniziai a pensare al peggio e mi preparai a rispondere che la solitudine in alcuni momenti può essere positiva, ma che stare troppo soli non è un bene. Lei mi guardò con occhi spalancati e disse “A Sere’! La Solitudine, la canzone della Pausini!!!” 😀
rido molto!
menomale va’, noi eravamo più complessati, forse più introspettivi, e siamo ancora pronti a pensare al peggio
Troppo forte questa lista…si, in effetti, le mutande del fidanzato nel letto (a dodici anni o poco più!) metterebbero a dura prova anche la più incrollabile delle mamme!!! Anch’io, mamma di tre fanciulle…
Mia figlia maggiore (12 anni e mezzo) é alquanto spinosa e mi sta dando del filo da torcere, mi dico passerà, crescerà…il problema è che ce ne sono altre due che la seguono a ruota e se tanto mi da tanto…avrò da divertirmi per anni!!!
Ciao, Lia
Rossella, leggo sempre con grande piacere i tuoi post su GC, ma lo sai vero che io ho tre bambine pre-adolescenti e che alla riga delle mutande maschili nel letto sono svenuta?
Come dicevo poc’anzi a Barbara Summa in chat, è un vero peccato che io debba raccontare le cose più “raccontabili” della mia carriera di madre di adolescenti (due)
Le altre spaventano persino me che son cialtrona
Bene.
Lieta di averti consolato
eh, sui social hanno comunque più profili e, purtroppo meno spesso di quanto dovrebbero, filtri.
però è già qualcosa.
… quante ne so!