Quando si visita Parigi non c’è bisogno di chiudersi in musei, a meno che non si decida di visitarla in pieno inverno con la neve come abbiamo fatto noi. Ma anche semplicemente per spostarsi da un museo ad un altro, si può godere della Ville Lumière all’aperto. Dai Giardini di Lussemburgo ai grandi Boulevard, il lungo Senna, Montmartre e i vicoli del Marais, ecco alcuni luoghi di Parigi in cui siamo passati noi durante le nostre passeggiate.
Shakespeare and Company
Shakespeare & Co. è una libreria inglese, ed è il luogo in cui non abbiamo potuto esimerci di passare, nonostante i figli non avessero molta voglia di andare in una libreria. Però di tratta di una libreria con una storia speciale e che continua a raccontare storie, e dovevamo assolutamente fargliela vedere.
Qualche anno fa, quando vivevamo a Parigi ci capitava di rinchiuderci in questo luogo magico in cui il tempo sembrava fermo alla belle époque, e in cui la Francia incontra l’Inghilterra. Il fondatore e proprietario George Whitman che purtroppo è morto qualche anno fa, era solito intrattenere i visitatori con storie e curiosità sul luogo, e anche a noi è successo di ascoltarlo raccontare quelle magnifiche storie con gli occhi illuminati. Pur non sapendo chi sia Ernest Hemingway, o i Fitzgerald o James Joyce, il cui Ulisse è stato pubblicato per la prima volta dalla libraria fondatrice della libreria originaria, la leggendaria Sylvia Beach, i bambini non hanno potuto fare a meno di rimanere estremamente colpiti dal questo luogo. E anche se non si tratta della libreria originaria (chiusa durante l’occupazione nazista), il dodicenne ha esclamato con ammirazione: questo posto è meraviglioso!
Ci siamo persi tra i suoi scaffali, abbiamo suonato alcune note su un vecchio pianoforte, abbiamo annusato e letto libri scelti a caso, abbiamo visto una originale macchina da scrivere di altri tempi (cioè davvero prima si scriveva così? E se si sbagliava come si faceva a cancellare?), e abbiamo accarezzato il gatto di casa. E alla fine non c’è stato verso di andarcene senza acquistare un libro (ma si sa che ai libri non si può dire di no), sul quale è stato posto il celebre timbro della Shakespeare & Co.
La storia completa di questa famosa libreria potete leggerla qui.
Notre Dame de Paris
Finché non si vede la grande cattedrale di Parigi, non si capisce molto dell’architettura gotica. Noi avevamo l’ambizione di salire sulle torri e vedere da vicino i gargoyle, i caratteristici mostri che sembrano stare di guardia sulla facciata della cattedrale, oltre che a godere della vista dall’alto della città, ma purtroppo essendo chiuse a causa della neve, ci siamo dovuti accontentare di visitare solo l’esterno e l’interno della cattedrale.
Già, non precipitatevi all’interno senza prima dare più di un’occhiata alla facciata! Avete infatti una buona occasione per incuriosire i vostri figli. Cercando sulla facciata potreste notare ad esempio un uomo decapitato che tiene la sua testa in mano. E’ San Dionigi, ossia Saint Denis de Paris, martire e patrono della città. Pare che, inviato dall’Italia a Parigi per convertire al cristianesimo quegli sciagurati dei francesi, sia stato condannato e decapitato perché aveva troppi seguaci. Secondo la leggenda, una volta decapitato, si è alzato, ha raccolto la sua testa ed ha iniziato a camminare verso nord fermandosi dopo 6 km. In quel luogo è stata fondata una cittadina che porta appunto il suo nome.
Immagini del santo decapitato si possono trovare in più luoghi della città, ad esempio a Montmartre, dove è avvenuta la decapitazione. Ora non lo immaginerete mai, ma San Dionigi è anche il protettore di quelli che soffrono di emicrania 😀
Nel caso la storia truce di San Dionigi non fosse sufficiente ad interessare i vostri figli, potete provare a cercare la statua di Giovanna D’Arco all’interno della basilica: un’eroina, osannata dal suo popolo e arsa viva, non può certo lasciarli indifferenti.
Una passeggiata a Le Marais
Dopo aver visitato qualche museo, se il tempo lo permette, potete tentare una passeggiata all’aperto nel quartiere Marais. Nel farlo potreste passare ad affacciarvi alla casa occupata del 59 Rue de Rivoli, oppure fermarvi a guardare la famosa vetrina di Julien Aurouze and Co. in Rue de Halles, piena di ratti morti appesi in vetrina a trappole. Noi ci abbiamo portato i figli senza dirglielo prima e appena l’hanno vista il piccolo ha esclamato con entusiasmo: “aspettate questo posto lo conosco! E’ nel film di Ratatouille! “ E infatti in una scena del famoso cartone il padre di Ratatouille lo porta a vedere questa vetrina per dimostrargli che gli uomini sono esseri malvagi.
A Rue François-Miron invece potete osservare alcuni palazzi medievali originali. Non ce ne sono molti a Parigi, visto che l’intera città è stata rasa al suolo su ordine di Napoleone e ricostruita per far posto ai grandi Boulevard. Le ragioni ufficiali erano di migliorare la viabilità, costruire infrastrutture e abbellire la città, ma ricordo la mia professoressa di storia che diceva che permettevano anche un controllo della popolazione migliore da parte delle autorità rispetto al labirinto di vicoli della Parigi dei tempi della rivoluzione francese. Non ho mai approfondito questa parte della storia, e se qualcuno di voi ha delle fonti attendibili, fatemelo sapere nei commenti perché mi piacerebbe saperne di più.
Se avete ancora voglia di camminare all’aperto potete andare a giocare nei giardini di Place des Vosges. Noi topi di museo, vista la pioggia e l’umidità che accompagnava la nostra visita, siamo anche passati a vedere il museo di Picasso.
La reggia di Versailles
La visita alla reggia di Versailles richiede un’intera giornata. La reggia è situata fuori Parigi, ma si raggiunge facilmente con un treno RER, e una passeggiata di 10 minuti circa. Passati i controlli e acquistato il biglietto potete iniziare subito la visita alle stanze.
A mio parere è assolutamente necessaria l’audioguida, anche se io ricordo con nostalgia la passione della guida che me l’ha mostrata oltre 30 anni fa: una ragazza francese a cui si illuminavano gli occhi nel narrare o splendore della corte di Re Sole, e riempiendoci di dettagli sulla meravigliosa cerimonia pubblica del risveglio. Insomma l’audioguida trasmette decisamente poca passione, ma arricchisce di fatti e di particolari la visita (e poi è inclusa nel biglietto d’ingresso, quindi meglio approfittarne!).
Non perdetevi assolutamente i giardini, che nonostante fosse inizio marzo, ci hanno accolti con sole e un caldo per noi primaverile, e ci hanno permesso di sfogare un po’ di energia correndo lungo i suoi infiniti viali alberati.
La Tour Eiffel
E’ alta, molto alta. Bisogna fare la fila per passare i controlli di sicurezza. Molta fila. Bisogna fare altrettanta fila per entrare negli ascensori. Molta fila. E’ stato a quel punto che abbiamo detto ai figli che saremo saliti a piedi. Con metà del prezzo (10 € invece di 20€) infatti abbiamo evitato la lunga fila agli ascensori, abbiamo fatto un buon allenamento e abbiamo permesso ai figli di scaricare un po’ di energia fisica, cosa certamente utile quando la maggior parte del tempo viene spesa in musei. 700 gradini più tardi abbiamo goduto della splendida vista su Parigi. Guardare Parigi dall’alto ti fa capire il perché sia la patria della foto in bianco e nero: è davvero difficile scorgere una sfumatura diversa dalle 50 tonalità di grigio dei tetti di Parigi!
La Défense
Il quartiere della Défense è un quartiere moderno alla periferia ovest della città. E’ caratterizzato da una serie di grattaceli altissimi, sede di uffici e banche, che creano un’atmosfera molto più newyorkese che parigina. L’edificio più famoso è il Grande Arco, alto 110 metri, che domina l’intera area. Arrampicandosi in cima alla scalinata che porta sotto il Grande Arco si può osservare l’Asse storico di Parigi, o la via Trionfale, in tutto il suo splendore. L’asse di allineamento tra i principali monumenti della città, iniziato con gli Champs-Élysées e Place de La Concorde, si è esteso nel corso dei secoli fino a comprendere l’Arche de Triomphe e il Grande Arche de la Defénse, in un percorso totale di 8 km circa. L’Arco di Trionfo distante 5 km, è visibile dalla cima della scalinata, poco meglio di come sarebbe visibile una formica dalla cima dell’Everest. Però una foto ricordo non ve la toglie nessuno.
Tra le costruzioni di acciaio e vetro si possono vedere curiose istallazioni o passeggiare tra curiose statue, e misurarsi con un grandissimo pollice.
Si narra che Enrico di Navarra prima di divenire Enrico IV di Francia, nell’atto di convertirsi al cristianesimo per accedere al trono abbia affermato “Parigi val bene una messa”. Noi possiamo affermare senza ombra di dubbio che Parigi val bene una passeggiata, magari al tramonto, lungo la Senna.
Se stai cercando ispirazioni per quali musei visitare, allora leggete il post La prima volta a Parigi con i bambini: i musei