Molti genitori leggono dei libri ai loro figli quando sono piccoli. Quando i figli crescono però si smette, e il legame speciale che lega genitori e figli attraverso la lettura di libri, viene meno. Quest’anno io e mio figlio preadolescente abbiamo riscoperto il piacere della lettura insieme.
Uno dei piaceri della vita genitoriale di cui non mi sono privata nella prima infanzia dei miei figli è stata la lettura del libro la sera prima di andare a letto. Con il primo figlio ho letto tanto, tantissimo, anche perché era uno dei pochi momenti in cui riusciva a rimanere fermo, anzi a pensarci meglio è stato proprio grazie ad un libro la prima volta in cui ha smesso il suo moto perpetuo e si è venuto a sedere accanto a me. Aveva circa 3 anni, e tutti i tentativi precedenti erano finiti sempre con me seduta con il libro aperto e lui in giro per la stanza, e nonostante lo abbia portato in biblioteca dall’età di dieci mesi di vita è stato solo grazie ad un libro speciale, che ha saputo colpire qualcosa di molto profondo, qualcosa che lui ha compreso e ci si è riconosciuto in pieno, che la situazione si è sbloccata. Da quel momento il suo rapporto con la lettura è diventato viscerale: abbiamo letto centinaia di libri, in italiano o in svedese, libri di avventura, libri di filosofia, libri di saggistica per bambini. Poi ad un certo punto ha iniziato a leggere da solo, e io ho iniziato a leggere sola con il figlio più piccolo. Però quel rapporto mi è iniziato a mancare. Mi mancava il suo respiro regolare, il peso della sua testa sul mio fianco, il calore del suo corpo che si avvicinava la mio. Avevo la sensazione che il legame che avevamo instaurato attraverso la lettura si fosse perso per sempre.
La cosa peggiore per me è avvenuta la scorsa estate, nel giorno in cui mi ha detto di non ricordarsi che leggevamo insieme quando lui era più piccolo. Quel momento di coccola tra noi era smesso ormai 3 anni prima e lo aveva totalmente dimenticato. Praticamente una pugnalata nel mio cuore di mamma. A pensarci bene non è così strano, crescendo ci dimentichiamo molte delle cose successe durante l’infanzia, quello che resta sono sensazioni, emozioni, ma i fatti che ricordiamo sono pochissimi. E così mi attaccavo al pensiero che avevo saputo comunque dargli l’amore per la lettura; avevo sotto gli occhi uno splendido undicenne, a cui bisognava strappare i libri di mano per farlo addormentare la sera, e non era poco. Potevo essere orgogliosa, banalmente orgogliosa, anche se non si ricordava i nostri momenti quotidiani di lettura insieme.
Questa estate però è successo un fatto nuovo: mio figlio ha iniziato a leggere la saga di Harry Potter. E un po’ per caso, un po’ per scherzo, l’abbiamo letta insieme. Ma non come facevamo quando lui era piccolo, non mi sono seduta accanto a lui ogni sera a leggere a voce alta, l’abbiamo semplicemente letta contemporaneamente, lui in svedese e io in inglese, ognuno nella sua stanza, o seduti accanto in un caffè. Ma lui ha avuto premura di verificare che fossimo sempre più o meno allo stesso punto del libro, voleva che procedessimo in parallelo, così da poter discutere insieme quello che avveniva. Se io leggevo più velocemente di lui, mi intimava di fermarmi ad aspettarlo. Se lui leggeva più velocemente di me, si rifiutava di andare avanti prima che io lo raggiungessi. Negli ultimi sei mesi abbiamo istituito questa specie di circolo della lettura intimo, abbiamo letto tutti i sette libri della saga di Harry Potter, ne abbiamo discusso i dettagli, analizzato i passaggi difficili, riso delle scene più divertenti. Abbiamo pianto per la morte di Silente (no, in verità lui ha pianto per quello, io invece ho pianto di commozione), abbiamo cercato i nomi dei personaggi in italiano e li abbiamo confrontati con quelli originali in inglese e parlato della difficoltà di tradurre dei libri nelle varie lingue. Abbiamo persino parlato di come scegliersi le fonti di notizie attendibili, del perché inizialmente il Daily Prophet lo era, e poi non lo era più e The Quibbler lo è diventato mentre prima non lo era, e come si fa a sapere cosa è vero e cosa non lo è, e chi scrive per controllare l’informazione e perché. Insomma in questi sei mesi non abbiamo solo letto dei libri insieme, abbiamo ritrovato quella complicità che avevamo quando lui era piccolo, e tutto grazie alla lettura.
Una complicità che, ora che ha 11 anni, pensavo di aver perso per sempre.
Poi un giorno abbiamo finito l’ultimo libro, ed è stato un doppio trauma: la fine di una serie di libri meravigliosi, e la fine della nostra nuova esperienza di lettura insieme.
Poi lui è andato in biblioteca, come fa ogni settimana, e ha scelto un nuovo libro da leggere. E’ tornato a casa con il diario di Anna Frank, versione originale. Ha iniziato a leggerlo avidamente, e dopo una settimana ha iniziato a farmi delle domande, e io gli ho detto che non l’ho mai letto, o forse si, quando ero alle medie, o almeno mi ricordo che avevamo letto dei brani, ma non mi ricordo nulla. E’ così che mi ha detto: perché non lo leggiamo insieme allora?
E quindi mi sono procurata il libro e lui ora mi sta aspettando perché io ho iniziato con una settimana di ritardo. Lui è già arrivato al 1943 e ora io sono ancora ad ottobre del 1942, e niente, ecco, scusatemi, ma ora devo proprio andare di là a leggere, perché capite bene che devo assolutamente mettermi in pari con lui (e che sia chiaro che non lo faccio per lui, ma per me, perché devo affrettarmi prima che gli passi questa voglia di condividere ancora con me questi momenti, perché so che prima o poi crescerà anche se spero che questo riuscirà a non dimenticarlo).
Ma voi, ditemi, leggete ancora con i vostri figli preadolescenti? Avete mai pensato a farlo? Quale libro vorreste leggere insieme?
Anch’io voglio farlo! Scegliendo i libri giusti è anche un’occasione per riflettere insieme su temi importanti! Stiliamo una lista di libri adatti? Mi segno TOBIA.
Qualcuno ha letto Almond? Consigli?
Ciao Serena, posso chiederti qual è il libro che ha fatto accendere il suo amore per la lettura che tu citi all’inizio? Mio figlio ama già molto leggere, ma mi piacerebbe trovare qualcosa che lo smuova così nel profondo come è successo a tuo figlio e chissà che non possa essere questo libro anche per lui 🙂
ciao Gina, il libro di cui parlo nel post era uno per piccolissimi, molto famoso in Svezia ma non credo esista in Italia, ma lui aveva solo 3 anni all’epoca. Mi sembra di capire che tuo figlio è grande. Quanti anni ha?
Sei 😀
Che regalo Serena questo post!!! E che gioia!
Sì, leggo sia i libri che mia figlia, undicenne, legge e desidera che io legga, sia leggo ad alta voce libri… anche un po’ fuori moda… tipo Pattini d’argento, comprato da me ad un mercatino del libro usato in villeggiatura, sia perché, pur essendo lentissimo in alcune descrizione, ha un so che… che le piace moltissimo, soprattutto se lo leggo io… Ed è il momento prima di andare a dormire, molto rilassante, grazie anche alla lentezza del libro, e sì, leggo ancora 😀
Non solo, con le mie colleghe lettrici, si pensava anche di leggere in biblioteca alle medie, però chissà come la prenderebbero…
insomma l’argomento mi entusiasma, se non si fosse capito;-)
Che bella l’idea di leggere in biblioteca alle medie! L’undicenne a volte si intrufola nei momenti in cui leggo i libro al fratello più piccolo (7 anni), quindi secondo me può funzionare benissimo. Se lo fate, mi vieni a raccontare come è andata?
Ecco, il fatto che mio figlio potesse dimenticare che leggiamo insieme non lo avevo mai considerato… ovviamente immagino che le letture prima dei 4 anni siano scomparse dalla memoria, ma adesso che ne ha quasi 7 davo per scontato che gli rimanessero!! :-O
Comunque, sulla saga di Harry Potter, il sito ufficiale di riferimento, è Pottermore.com: ci sono tante cose inutili tratte dai film, ma ci sono anche molti scritti originali della Rowling su aspetti del mondo magico, biografie di personaggi e famiglie… visitatelo assolutamente!
Un’altra brevissima saga (2 libri) che leggerei con un undicenne è TOBIA, di Timothée de Fombelle. Meritatissimo premio Andersen qualche anno fa!
Francesca anche io non pensavo. Ho smesso di leggergli libri intorno ai 7 anni, quando ha iniziato a leggere da solo. Poi una amica mi ha detto che la figlia non lo ricordava e allora glielo ho chiesto e ho scoperto la verità. Pottermore ovviamente lo abbiamo guardato insieme (bisogna avere più di 13 anni per fare un account), ma la sfida maggiore del sito è che è in inglese 🙂
Per il resto lui ha letto anche tutti i libri delle cronache di Narnia, che è anche consigliato a questa età. Ora mi segno TOBIA che invece non lo conosco, così abbiamo qualcosa per i prossimi mesi. Grazie!