Facciamo luce sulle lampadine

Last minute pubblichiamo un post scritto per noi da DesignPerBambini che ci aiuta a capire qualcosa sulla scelta delle lampadine. Ma una lampadina ecologica deve essere per forza brutta? DesignPerBambini ci dice di no, e non possiamo che essere d’accordo con lei vedendo questo meraviglioso prototipo di lampadina ecologica fatto dal designer Felix Stark (vedi foto).

Adesso ce lo impone la Comunità Europea, siamo chiamati a salvare il mondo dalle emissioni di CO2 e resistere sotto la luce “triste” delle lampadine ecologiche. A casa quindi niente più lampadine ad incandescenza, solo lampade a basso consumo, quelle lampadine che ogni tanto mossi da impeti ecologici abbiamo messo dentro il carrello già stracolmo dell’Ikea, che a casa abbiamo avvitato diligentemente, ma che dopo 2 giorni di luce fredda, di lunghi secondi ad aspettare che la stanza si illuminasse, abbiamo riposto nella cassetta degli attrezzi.

Io stessa infatti, sebbene a casa abbiamo la maggior parte di lampadine a basso consumo, non sono mai soddisfatta della luce degli ambienti, la luce ecologica infatti è brutta, diciamolo pure, anche un po’ triste! Sono pregiudizi? Non sono eco a sufficienza? Non essendo una specialista del settore, non una progettista di luci e neanche un’ingegnere della Osram, in questo articolo non posso dare nessun consiglio esplicito per gli acquisti in senso stretto. Io stessa prima di un’acquisto “annoso” consulto sempre test di qualità pubblicati in riviste di settore. Personalmente sono esterofila e mi affido a pubblicazioni in lingua straniera. E allora di cosa vi parlo in questo post? Spero di dare un po’ più di strumenti per raddrizzare quei nasi storti che un po’ tutti facciamo davanti la difficile scelta della lampadina a basso consumo. Il naso lo storciamo anche un po’ a ragione, c’è luce e luce, ed un cambiamento grande come quello che ci impone la CE non è così facile da digerire. E vediamo meglio perché.

Innanzi tutto chiariamo che le lampadine possono dividersi in 4 sottoclassi (da Wikipedia):
Ad incandescenza, lampadina tradizionale, alto consumo energetico, classe energetica D-G.
Lampade alogene, classe energetica B-F
Lampade fluorescenti classe energetica A-B
LED consuma meno delle lampade a basso consumo e prima della A ancora non hanno capito che lettera mettere.

Qui parlerò solo delle lampade ecologiche fluorescenti, quelle che si comprano all’ikea insomma, che sono al momento l’alternativa più diffusa.

La cosa principale a mio parere che c’è da capire è quanta luce fa una lampadina. Infondo l’accendiamo per questo, no? Quelle a basso consumo illuminano quanto una ad incandescenza? Sulla scrivania dei nostri figli arriva la stessa intensità luminosa di prima? Questo si può misurare con un luxmetro, quello strumento usato dai fotografi. Il numero che esce fuori da una misurazione con tale strumento è in Lux. I produttori invece forniscono il flusso totale, espresso in Lumen. Una lampadina tradizionale da 60 W produce circa 700 lumen, che comunque è un valore da tenere sempre a mente. Per capire quindi se storciamo il naso a torto o ragione dobbiamo chiedere il luxmetro al nostro ex-fidanzato fotografo, non c’è altra scelta!

Un’altra cosa che fa storcere sto povero nasino è la qualità cromatica della luce. Gli indicatori forniti dai produttori sono l’indice di resa cromatica e la temperatura di colore. Tali parametri però non sono indicativi davvero. La cosa che rende le due fonti di luce diverse è il loro spettro luminoso, una specie di istogramma che dice di ogni colore primario la quantità emessa dalla fonte luminosa. Le lampadine ad incandescenza hanno uno spettro continuo (anche quelle alogene ce l’hanno!) e spostato verso il rosso, quelle a basso consumo uno spettro discontinuo e con molte meno frequenze sul rosso. Non ci sono vie di scampo. Stiamo parlando quindi di fonti luminose molto diverse. Naso storto. Come dicevo, troviamo i valori di “temperatura del colore”, ma due fonti di luce con la stessa temperatura possono illuminare uno stesso oggetto in modi completamente diversi, a causa del loro spettro diverso appunto. Non è quindi un buon indicatore. Lo stesso dicasi dell’indice di resa cromatica (Ra). Tale indice è stato pensato però per confrontare due fonti con spettro continuo, ed infatti in commercio troviamo lampadine ecologiche con resa cromatica quasi pari a 100, ma restano lampadine con luce molto diversa da quella tradizionale.100 Ra è la resa cromatica della lampadina tradizionale, tenere a mente.

Altra cosa che infastidisce molto è il tempo necessario perché una lampadina arrivi a lavorare alla potenza massima. Anche qui non siamo noi che cerchiamo ogni scusa per tenerci le nostre lampadine col tungsteno, test di mercato lo confermano. Ed infatti esistono lampadine a basso consumo pensate appositamente per illuminare luoghi che necessitano di brevi periodi di illuminazione, come il bagno per esempio. In questo caso dobbiamo cercare un negozio con venditori preparati, e se le risposte non ci soddisfano, cercare un nuovo negozio, magari quello dove lavora un nostro ex-fidanzato!

In ultimo va ricordato che quell’equazione che leggiamo spesso sulle confezioni per esempio 10W delle lampadine ecologiche = 60W delle lampadine ad incandescenza è una misura che di fornisce il produttore che va considerata come tale. Tale misura inoltre può variare nel tempo. Molte riviste ed associazioni di consumatori infatti eseguono test per confermare la veridicità di tali dettagli tecnici e spesso bisogna riscrivere le equazioni.

Va detto però che anche la luce delle lampadine ad incandescenza non è poi una buona luce per tutti gli usi. Se siete dei pittori e dovete capire che blu scegliere per colorare un cielo le lampadine tradizionali non vi saranno d’aiuto perché nel loro spettro il blu è quasi assente. E allora perché troviamo la luce da lampadina ad incandescenza migliore? Perché ci siamo ABITUATI. Anche passare dai candelabri alle lampadine ad incandescenza fu sicuramente un grande cambiamento. Cambiare in maniera radicale il modo di illuminare la casa non è una cosa da poco, la luce cambia il colore degli oggetti, cambia dunque il loro carattere.

Non ci resta che sperimentare noi stessi a casa, chiedere al vicino di casa ingegnere della osram di portarci lo spettro della lampadina appena comprata, far eseguire misure di luminosità ai bambini. Inoltre consiglio caldamente a tutti di stampare e leggere una guida davvero ben fatta pubblicata dall’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, 19 pagine davvero ben scritte, che spero leggerete più facilmente grazie alla breve introduzione che vi ho fornito con questo post!

Riassunto dei links
Documento dell’Enea

http://it.wikipedia.org/wiki/Lampada_fluorescente
http://en.wikipedia.org/wiki/Fluorescent_lamp

http://it.wikipedia.org/wiki/Lampada_ad_incandescenza
http://en.wikipedia.org/wiki/Incandescent_light_bulb

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4 thoughts on “Facciamo luce sulle lampadine”

  1. E poi sono convinta che c’è una percezione diversa da persona a persona. Per esempio mia madre si ostina a comprare quelle con luce solare o luce calda, che a lei sembra facciano più luce, a me meno e non le sopporto come tonalità…

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  2. @Alessandra: Quella che tu chiami “gittata” non è altro che l’intensità luminosa della lampadina. Più una sorgente è luminosa più la si vede meglio da lontano. Per confermare questo sospetto come dicevo nel post dovresti prendere un luxmetro metterlo sul tavolo su cui correggi i compiti e vedere la luminosità in lux che arriva sul tavolo con la lampadina eco e poi con una ad incandescenza. Solo questa misurazione potrà toglierti ogni dubbio!
    @Silvia: Certamente il passaggio alle lampadine può essere indolore, bastano piccole accortezze al momento dell’acquisto!

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  3. Devo dire che le ultime che ho acquistato non hanno nulla da inviadiare alle “vecchie” lampadine ad incandescenza. Ne ho finalmente trovate che si accendono davvero da subito ed il colore della luce è più che accettabile.
    Insomma, mi sembra che adesso il cambiamento da incandescenza a basso consumo può essere indolore.
    E tutto sommato alcune sono anche gradevoli d’aspetto (quelle tutte attorcigliate a me piacciono).
    Certo…queste di Stark le metterei senza lampadario… così, nude e crude!

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  4. Serena scatenata (la fisica che è in te morde il freno, eh?)!!!

    Insomma i vari “Tieni a mente” sono per poi capire l’opuscolo di 19 pagg dell’ENEA? mmm

    Cmq, siccome non mi faccio mancare niente (o quasi), ho la casa con tutte lampadine eco tranne: due fari sullo specchio del bagno che mi servono per truccarmi (non uso il blu per gli occhi!), una piccola lampadina in cucina dentro un’applique a forma di sole che sta sula parete (così piccola eco non so se ci sia e poi il sole con la luce fredda non se poffa’!) e un’alogena da terra che alla fine ho fregato a mio padre perché a correggere i compiti in classe con la eco del soffitto avevo la sensazione mi stessi guerciando (ma l’ottico dice cha la mia vista è uguale a due anni fa!). E devo dire che chi entra a casa mia e c’ha il pallino della luce caracolla non poco… Ma io ci sto bene: se devo leggere mi sparo l’alogena e via!

    Volevo chiederti: non c’è anche una differenza, come dire, di “gittata” fra le lampadine eco e quelle a incandescenza? ho la sensazione che la luce a incandescenza “arrivi più lontano” e abbia un cono anche più amplio… Pregiudizi o cosa?

    Baci

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