“Come possiamo aiutare nostro figlio?” è quello che tutti i genitori si chiedono quando hanno tra le mani una diagnosi di disturbo specifico d’apprendimento.
I fronti su cui lavorare sono molti: dal metodo di studio, ovviamente, all’autostima del ragazzo; ma anche il rapporto scuola-famiglia, le terapie di riabilitazione e -non meno importante- il processo di compensione e accettazione del problema da parte dei genitori. Ecco, alcuni consigli:
- Siate ottimisti
Il bicchiere è mezzo pieno, davvero. Dopo anni (e a volte sono davvero tanti) di battaglie per fare i compiti, di sgridate perché a scuola era distratto e di rendimento scolastico zoppicante adesso sapete qual è l’origine dei problemi, sapete che non è grave e che ci sono delle misure concrete che permetteranno a vostro figlio di compensare le sue difficoltà. Sarà faticoso, nessuno lo nega, ma tutto è superabile.
- Informatevi
Il primo passo da fare, come genitori, è quello di informarsi perché -si sa- se una cosa la si conosce fa già meno paura. Scoprirete che i DSA non sono malattie e che le difficoltà possono essere compensate; che vostro figlio non è meno intelligente ma ha modalità d’apprendimento diverse dalla maggior parte dei suoi compagni.
- Chiedete aiuto
Esistono associazioni e gruppi che si occupano di questo tema. Condividere dubbi ed esperienze, segnalare risorse, fare domande a chi si trova o si è trovato nella stessa situazione è un modo per sentirsi meno soli e trovare informazioni utili.
- Gli strumenti
Se vostro figlio fosse miope che fareste? Immagino gli comprereste un paio di occhiali e gli raccomandereste di metterli, senza vergogna, in modo da poter vedere bene la lavagna. Quali sono quindi gli strumenti ai quali un bambino con DSA ha diritto?
Poiché i disturbi dell’apprendimento non sono disabilità o malattie non danno diritto ad un insegnante di sostegno, tuttavia la legge 170/2010 prevede la possibilità di personalizzare i piani di studio per venire incontro ai bisogni didattici degli alunni con DSA, predisponendo le strategie compensative e/o dispensative adeguate. Il piano didattico personalizzato (PDP) viene stilato annualmente e condiviso da scuola, famiglia e istituzioni sanitarie. Contiene tutte le indicazioni che possono portare al successo scolastico dell’alunno con DSA. - Supportate vostro figlio
Ci sono molti modi per supportare vostro figlio: a livello didattico, psicologico o riabilitativo l’importante è incoraggiarlo e gratificarlo per i risultati raggiunti, stimolandolo a migliorarsi sempre.
- Parlate con vostro figlio
Chiedete a vostro figlio come si sente, quali sono le sue difficoltà e cosa pensa dei suoi problemi. Parlate con lui dei suoi stati d’animo e delle sue prestazioni. Aiuterà voi genitori a capirlo meglio e gli permetterà di prendere coscienza delle sue difficoltà. Ci vorrà del tempo per elaborare questa nuova situazione ma è un passaggio necessario.
- Non sentitevi in colpa
È forse inevitabile, ma completamente inutile. farsi assalire dai sensi di colpa per le punizioni e le sgridate, per non essersi accorti prima del problema o per non aver saputo come intervenire. Parlatene a vostro figlio, chiedete scusa per non aver saputo dare le risposte giuste e voltate pagina, assicurandogli che cercherete insieme un modo per superare gli ostacoli.
- Costruite alleanze
Un lavoro tanto faticoso quanto utile è la costruzione di una rete di alleanze tra tutti i soggetti coinvolti nell’educazione di vostro figlio, serve che si collabori tutti per lo stesso risultato, perché
“il nemico [dei dislessici] è l’ignoranza sul problema
e la mancanza di collaborazione e di alleanza per uno scopo preciso” (Enrico Ghidoni)