Uno dei momenti più difficili della giornata del genitore è indubbiamente il mattino. Riuscire a coordinare tutto, e far uscire una famiglia di 3 o 4 persone in tempo utile per arrivare all’asilo, a scuola e in ufficio in orario è un’impresa al limite dell’umanamente concepibile. Soprattutto se i figli hanno la brutta abitudine di rifiutarsi di vestirsi, fanno la cacca sotto 1 minuto prima di uscire di casa, decidono che è ora di togliere tutti i libri dalla libreria, vogliono lo yogurt se tu gli hai preparato il latte, e vogliono il latte se tu gli hai preparato lo yogurt, nonostante un minuto prima quando glielo avete chiesto vi hanno detto il contrario.
Ci sono alcune tecniche, e accorgimenti che possono aiutare a oliare gli ingranaggi del mattino, come la famosa tecnica della brava mamma: ricattare, ma se non si vuole arrivare a certi estremi, ecco una lista di strumenti che possono tornarvi utili.
La sveglia. Puntate la vostra sveglia almeno mezzora prima di quella dei figli. Questo vi permetterà potenzialmente di lavarvi e vestirvi in pace. Se vi dice bene riuscirete anche a rifare il vostro letto, svuotare la lavastoviglie, e mettere su la macchinetta del caffé. Se vi dice male i vostri figli si sveglieranno insieme a voi, rallentando tutto il processo, ma a quel punto avrete una mezzora di vantaggio da sfruttare. Controindicazione: se avete un bambino che ha bisogno di osservare il soffito per mezzora prima di alzarsi dal letto, svegliate anche lui e lasciatelo poltrire mentre voi fate tutto quello che vi riguarda. Attenzione però ad avvertirlo che tra mezzora ci si alza dal letto. Se è troppo piccolo per leggere l’orologio, mettete una nuova sveglia tutta per lui.
Il calendario. Per i bambini piccoli è molto difficile capire l’alternanza dei giorni, e distinguere il fine settimana dal resto. La tecnica del calendario è semplice e geniale, e a noi ha salvato moltissime mattine.
Si può comprare un calendario fatto, ma meglio ancora si può fare insieme per aumentarne l’efficacia (bastano 10 minuti e la manualità di un seienne). Si prende un foglio, due pennarelli, e si alternano 5 quadrati blu a 2 quadrati rossi. La mattina quando ci si alza si guarda sul calendario, che avrà piena responsabilità di decisione se si deve andare o meno all’asilo (e al lavoro). E se lo dice il calendario, non è nemmeno da discutere. Anche a voi piacerebbe tanto rimanere a casa, ma il calendario non ve lo permette, vero? 😉
Lo schema. A volte i bambini non collaborano nell’isterica preparazione della mattina semplicemente perché ci osservano correre da una parte all’altra di casa, impartendo ordini confusi, e facendo una cosa mentre ne diciamo un’altra. Non so voi, ma io più di una volta mi scopro ad urlargli “tra 5 minuti usciamo, sei ancora in pigiama, che aspetti a vestirti?” mentre mi metto a sistemare in cucina, gesto che sicuramente non sarà terminato in 5 minuti, e che tutto lascia intendere tranne la reale urgenza del gesto di vestirsi.
Un modo per ovviare è quello di creare uno schema, se si fa insieme è sempre più efficace. Ad esempio ritagliando da riviste, o facendo dei disegni esplicativi, i gesti fondamentali che bisogna fare al mattino. Il numero di azioni deve essere proporzionale all’età del bambino. Per un bambino di 2-3 anni non può superare 3-5 azioni fondamentali, ad esempio: andare in bagno, vestirsi, fare colazione, lavarsi i denti. Se il bambino è più grande il numero delle azioni sarà maggiore, e includerà il controllare la cartella, prendere la merenda per la scuola, aiutare a sparecchiare, rifare il letto. Anche il grado di autonomia nello svolgere le azioni può e deve aumentare con l’età. Con un bambino piccolo è chiaro che abbiamo bisogno di seguirlo e aiutarlo nello svolgimento del compito, ad esempio invitandolo a scegliere la maglietta tra un paio di scelte possibili (ma ricordatevi che troppe scelte stressano il bambino)
Insomma avere uno schema preciso può ridurre il numero di discussioni, e aiutare a fluidificare l’operazione.
Il timer. Pur avendo una serie di tappe da seguire non è sempre ovvio che le cose avverranno esattamente nei tempi necessari per garantire di uscire puntuali da casa. A questo scopo io ho spesso utilizzato un timer. Il tempo della mattina è quindi scandito dal timer (senza esagerare però, perché altrimenti si rischia di fargli perdere importanza). Con il Vikingo intorno ai 4-5 anni però ha funzionato benissimo. Il timer suonava ogni mattina 3 volte. La prima volta significava che bisognava aver fatto colazione, e segnava l’ora in cui bisognava vestirsi. La seconda volta segnava l’ora in cui bisognava lavarsi i denti. E la terza volta segnava il momento di andare a mettersi il tutone, le scarpe e il resto pronti per uscire. I tempi del timer potete sceglierli voi in base alle vostre esigenze e a quelle di vostro figlio, ma una volta che ha suonato bisogna fare assolutamente l’azione indicata, per rafforzarne l’importanza.
Stelline e premi. Per invogliare i bambini a seguire lo schema spesso viene suggerito di usare un sistema di premiazione con delle stelline. Come sapete io odio questo genere di premiazioni, sopratutto con i bambini piccoli, perché penso che tolgano molta spontaneità e non amo il fatto di premiare i bambini quando “fanno i bravi”. Ma c’è un’eccezione che può essere valida soprattutto con i bambini un po’ più grandi, ossia quella di stabilire insieme a loro un obbiettivo comune. Supponiamo di avere questo problema al mattino, non c’è collaborazione da parte dei figli e voi vi ritrovate ad urlare tutto il tempo, cosa che loro ovviamente vi rinfacciano. Allora si può trovare un accordo, in cui il bambino si impegna a svolgere una serie di compiti entro un certo orario ( se è in età da orologio questo è più semplice da gestire), e voi vi impegnate a non urlare. Per potervi guadagnare una stellina quindi il compito deve essere svolto da entrambe le parti secondo l’accordo stabilito. Si possono usare più di una stellina per ogni mattina per avere una scala di valutazione di quanto bravi siete stati. E si può avere un premio finale. Sul premio sceglietelo ovviamente voi, ma mi permetto di suggerire che deve essere un premio per entrambe le parti, e non un giocattolo costoso per il bambino: insomma, potete premiarvi con qualcosa da fare insieme invece che con un oggetto. Che ne pensate?
Il mattino è stato indubbiamente il momento più critico l’anno scorso, durante il primo anno di asilo del mio secondo figlio. Per questo stavolta ho provato a giocare d’anticipo e ho provato a realizzare il tuo suggerimento del calendario: http://mammaalcubo.altervista.org/calendario-scolastico-lego/
Per ora è tutto gasato, speriamo continui a funzionare così! Altrimenti mi tengo le altre strategie di scorta 😉
E’ bellissimo fatto di Lego! Sono certa funzionerà perfettamente 😀
Complimenti bell’articolo. A noi (mio martio ed io- lui è un grande organizzatore familiare soprattutto la mattina – io non sono una ‘morning person’) ci trovi d’accordo su tutto e usiamo molte delle tattiche qui elencate (sveglia prima noi per prepararci, poi loro ma in anticipo per dare loro tempo di sonnecchiare, timer quando serve, calendario). Aggiungerei l’importanza di andare a letto presto o comunque di mettere i figli a letto presto e a orario regolare. In generale vedo che fa differenza positiva fare tutto in modo regolare. Per me è uno sforzo terribile perché d’istinto farei tutto in modo diverso ogni giorno, ma per i nostri figli funziona meglio la regolarità. Ci piace molto anche l’idea del premio come obiettivo condiviso, che proveremo a mettere in pratica più assiduamente. E per rendere meno monotono la stella d’oro, noi variamo gli adesivi (anche perche ne abbiamo tanti ti tanti tipi diversi): golden star, golden heart e ora siamo a ‘golden animal’! Ai bambini piace variare e piace che sia una cosa buffa come ‘animale d’oro’ invece della solita stella! grazie del bell’articolo! Emilia
mi sembrano suggerimenti utilissimi. Me li segno per quando sarà.
Per noi ancora un po’ presto, per fortuna il piccolo si lascia ancora fare. (quasi 14 mesi, siamo alle lotte sul fasciatoio, quello si). Io credo molto nel rituale, per la nanna, così come per altri momenti *salienti* della giornata.
Mi parla molto quel che dici sui bambini bravi. Un bambino bravo è un bambino le cui esigenze sono soddisfatte (Tracy Hogg -probabilmente tra altri- docet se non sbaglio)
Con la mia terzogenita ho un problema diverso e cioè lei non vuole andare a scuola perché non vuole mangiare là. Lo stress per le mamme come me è che pensavi ormai di essere “rodata” e che nessun ostacolo si frapponesse tra te e l’uscire di casa la mattina e invece…
Quando si dice che i bambini sono tutti diversi :D!
E in più, capisco pienamente mia figlia perché io da piccola ero come lei e proprio perché mia madre cerca di obbligarmi a mangiare, per la mia bambina ci sono andata cauta, sono andata a parlare con le maestre perché non la costringano, parlo con la piccola raccontandole che anch’io ero così, ho provato con i libri e il metodo L.A.V.A, in particolare con “Non voglio andare a scuola” e “A più tardi”…
Eppure tutte le mattine puntuale come un orologio svizzero mi dice: – Non vado a scuola!
Poi ci va, si diverte e gongola al rientro dicendomi che ha mangiato e che le è piaciuto.
Suggerimenti :D!?
Grazie e un abbraccio!
Perche’ non ami premiare a bimbi quando fanno i bravi?
E quando li premi?
@Francesca è un discorso un po’ complesso che ho coperto su vari post. In generale non amo il concetto di bambino “bravo” perché non mi ci riconosco. Per me i bambini sono bambini, e si comportano da tali, anche quando fanno cose che ci danno fastidio (ma questo non significa giustificare il loro comportamento o lasciarli allo stato brado). Poi non amo il fatto di premiarli per qualcosa che per me è importante che loro facciano anche e soprattutto per loro stessi, al contrario vorrei che imparassero a valutare da soli se stanno facendo qualcosa fatto bene oppure no. In parte ne parlo qui: https://genitoricrescono.com/schede-a-punti-e-adesivi-premio/ e in parte qui: https://genitoricrescono.com/come-elogiare-i-bambini/