Avete già in mano le famigerate liste degli insegnanti con i materiali da acquistare per la scuola? Io ho già fatto la gita in cartoleria (da noi la scuola inizia oggi), soprattutto per accontentare la mia bimba impaziente, che alla fine era anche un po’ persa tra quaderni, matite, raccoglitori di cui si è limitata a scoprire profumi e copertine colorate.
Come genitori consapevoli, alla ricerca di prodotti a basso impatto ambientale, che tipo di scelte possiamo fare, quando acquistiamo i materiali per la scuola? E soprattutto: è proprio necessario comprare tutto? Ci può essere un po’ di spazio per l’autoproduzione ad esempio di astucci o altro? E poi quanto riusciamo a coinvolgere i nostri bambini in queste scelte?
Spulciando quaderni e colori in cartoleria mi sono resa conto che c’è un universo di materiali sui quali è opportuno imparare ad orientarsi. Il primo, in assoluto: la carta. Tra l’altro i nostri bambini non sono certo gli unici a consumare carta in quantità generose: in casa, in ufficio, appesa ai muri, sugli scaffali e sui porta giornali… ne facciamo un uso massiccio anche noi. Quale scegliere?
Primo mito da sfatare: la carta riciclata che è bellissima e fa tanto green style, non è sempre ecologica. Forse il problema non si pone in modo così immediato, visto quel che costano (quasi sempre) i quaderni in carta riciclata. Viene realizzata con carta da macero (e non con un impasto di cellulosa come quella “normale”), ma il processo può essere molto inquinante: il problema è legato soprattutto alla disinchiostrazione e sbiancamento per il quale si utilizzano composti chimici. Sono ancora poche purtroppo le cartiere che riciclano in modo sostenibile.
L’alternativa è la carta ecologica certificata e si riconosce perchè i produttori esibiscono uno o più marchi: FSC o PEFC.
Sono certificazioni che garantiscono che il legno utilizzato per quel prodotto proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Ad esempio significa che le foreste sono coltivate e non primarie, che le aziende si preoccupano di fare una “riforestazione” per rimpiazzare gli alberi abbattuti e molto altro. L’FSC e il PEFC sono di fatto organizzazioni internazionali indipendenti compost da vari soggetti che operano in questo settore.
Io oggi in cartoleria ho trovato le risme e i quaderni certificati FSC “misto” ma è già qualcosa 😉 e i prezzi non erano più alti.
Anche le matite in legno ovviamente possono esibire la certificazione (da noi non pervenuta … ma io abito in periferia).
Ovviamente – come ben saprete – non si acquistano solo quaderni: cartelline, regoli, penne, colori, astucci…
Io ho deciso di fare una prova: al posto di comprare il quadernone ad anelli richiesto per musica, utilizzerò della carta colorata per coprire una vecchia cover (abbiamo una montagna di raccoglitori, ma erano di cataloghi di un vicino di casa, idraulico, con immagini di pompe, tubi etc…). Se non svengo perchè mia figlia me l’ha tirata in testa vi farò sapere, magari può essere una pratica replicabile su larga scala, con della carta carina carina, per riutilizzare senza fatica vecchi raccoglitori.
Un’altra idea riservata alle abili mamme creative è quella di autoprodurre l’astuccio. A dire il vero non credo serva una grande tecnica, anche con il pannolenci potrebbe riuscire bene, senza dover cucire molto. Ecco un tutorial carino di un astuccio in stoffa, e per un astuccio in cartone pubblicato qui su gc.
Che dite, ci tireranno in testa anche questo?
Infine in un’ottica non propriamente ecologica ma di buon senso si può tentare di fare economia di scala, che l’anno scorso mi è riuscita anche bene: ho comprato all’ingrosso, per tutta la classe di mia figlia che inziava la scuola dell’infanzia, i materiali richiesti e poi abbiamo diviso le spese tra genitori.
E voi, come vi organizzate?
Elisa di Mestieredimamma.it
Il sito del tutorial per l’astuccio è accessibile solo a chi è stato invitato…
Io tremo al pensiero del prossimo anno! Per ora alla scuola materna ce la caviamo bene: nessun materiale richiesto.
Per gli acquisti all’ingrosso bisogna tenere d’occhio (soprattutto a fine anno scolastico) siti come Privalia ecc… che spesso hanno offertone.
L’idea di ricoprire vecchi raccoglitori è molto molto bella e dopo la carta si possono far plastificare come i libri per renderli più resistenti. Ok che è comunque plastica…ma così dureranno di più.
Quando ero alle elementari si faceva una colletta e si comprava tutti insieme, all’ingrosso, come avete fatto voi. Tutto: dai pennarelli ai quaderni ai libri. La trovo una gran cosa, sia per risparmiare sia come educazione al consumo libero da supereroi vari e costosissimi.