Ieri il Sorcetto e la nonna sono stati alla mostra che si sta tenendo al Museo del Corso – (Fondazione Roma Museo), sul grande pittore giapponese Utagawa Hiroshige (1797-1858), che fu ispiratore degli impressionisti e post-impressionisti europei.
Purtroppo io mi sono dovuta accontentare del bel catalogo che mia madre ha avuto l’ottima idea di acquistare, ma da tutto quello che mi hanno raccontato, vorrei darvi qualche motivo in più per vedere la mostra, portandovi dietro i bambini.
Una volta tanto anche a Roma c’è un mostra “da grandi” a misura di bambino e di famiglie. I bambini infatti ricevono un’audioguida con cuffiette a loro dedicata, che spiega le opere in mostra con un linguaggio adatto ai piccoli e li rende autonomi, dando la possibilità di adeguare la visita al loro ritmo. In alcune sale, poi, ci sono esperienze da realizzare in prima persona: ad esempio le lavagne di ardesia su cui tracciare gli ideogrammi della scrittura kanji con l’acqua. All’ingresso ai piccoli visitatori viene consegnato un “diario di viaggio”, dove potranno apporre, da soli, dei timbri (di stile nipponico) in ogni sezione della mostra, proprio per “certificare” il completamento del viaggio attraverso la natura e i luoghi di Hiroshige.
La domenica sono previsti veri e propri percorsi guidati dedicati ai bambini, con tanto di workshop.
Hiroshige, poi, è detto il “maestro della natura”: molti dei suoi soggetti sono animali, pesci e fiori, facilmente riconoscibili e comprensibili per i bambini di ogni età. Quindi sarà facilissimo catturare il loro interesse.
La mostra è sensazionale anche per noi grandi: c’è un confronto tra le stampe del maestro giapponese e Van Gogh (con le riproduzione di tre quadri del grande olandese, nei quali richiama opere di Hiroshige, realizzate con una tecnica innovativa che assicura la fedeltà del colore) e c’è anche una bellissima sezione fotografica con foto d’epoca.
L’idea dell’audioguida a misura di bambino mi è particolarmente piaciuta, perchè non sempre si riesce ad andare ad un museo o ad una mostra in concomitanza con le visite guidate pensate per i piccoli (che, fortunatamente, sempre più spesso sono organizzate nei nostri musei). Il mese scorso, infatti, ho portato il Sorcetto alla mostra sul Futurismo alle Scuderie del Quirinale ma, in assenza di un percorso adatto, che era previsto solo nel fine settimana, ho dovuto improvvisare io una spiegazione dei quadri, adatta alla sua età, senza avere una competenza adeguata (né didattica, né artistica) in materia.
Da queste esperienze però traggo alcune conclusioni:
– non è mai troppo presto per portare i bambini con noi ad una mostra o in un museo;
– se si prepara un percorso culturale adatto ai bambini, loro sono pronti a rispondere con entusiasmo;
– l’arte è sempre puro divertimento, assoluto godimento e condivisione, ad ogni età!
Ah, a proposito di godimento, ricordate che a pochi passi dal Museo del Corso c’è Giolitti, quello “vero”, ancora oggi la migliore gelateria di Roma! Dopo la visita urgerà un bel cono!
grazie della segnalazione Francesca, cercavo qualcosa da fare domenica mattina!
ciao ti volevo avvisare che ci sono le aundioguide per bambini alla mostra su Boldini (al Chiostro del Bramante), apre domani!
Bella vero? L’hanno anche prorogata per il grande successo che ha avuto.
Adesso mio figlio ad ogni mostra vorrebbe l’audioguida e mi tocca spiegargli che non tutte sono adatte ai bambini.
Si anche io ci sono stata con il mio bambino di 7 anni. Ha preso l’audioguida ed era così entusiasta!
in ogni sala mi diceva lui cosa guardare e la visita guidata alla fine me l’ha fatta fare lui!
Consigliato a tutti, grandi e piccini.
Grazie per il link.
Secondo me quella mostra è un esempio di tutto quello che SI PUO’ fare con i bambini.
Mi dispiace soltanto che non ci siamo andati tutti insieme: Y. ed il mio Sorcetto si sarebbero divertiti… O forse insieme è meglio di no: loro due avrebbero convinto gli organizzatori a chiuderla prima, non a prorogarla!!!!
Siamo andati in quattro (due bambini di 7 anni e 2 anni, mio marito ed io) a questa mostra, dopo tanta gente ci ha detto che era stupenda. Prima di tutto, l’atomosfera che hanno creato per questa mostra era molto interessante, non come il solito museo che cambiano le opere, ma ha fatto spazio nipponica che senti già nel mondo di Hiroshige. Io che sono giapponese, non avevo visto così tante opere di Hiroshige, era un’occasione bello per riaffermare la cultura giapponese. Mio figlio di 7 anni si è divertito di scrivere “kanji”, ideogrammi con l’acqua e notare come vestivano la gente di quel tempo. Mia figlia di 2 anni guardava con attenzione fiori e animali disegnati. E tutti i due non dimenticavano di timbrare sul loro diario ad ogni sezione. Mio mario riconosceva i posti disegnati ed era molto impressionato da come si stampa un’opera, guardando un’filmato presentato in una sala. Una barista del museo ha detto che non ha mai visto così tanta gente in questo museo e hanno successo così tanto che il periodo della mostra prolonga fino settembre.