Lo sport di famiglia contro stress e stanchezza

Disclaimer: se cercate i consigli dell’esperto siete sul post sbagliato, sorry!
Scusate l’incipit freddo e distaccato, ma non me la sentivo di mentirvi.

La realtà è che siamo in ricerca.

Per questo ho pensato di parlarvi un po’ della mia esperienza, non per farvi esclamare “Ah che bravi!” (che capirete che c’è poco da dirlo, tra l’altro), ma perché non saprei da cos’altro partire.

Prendetelo come una sorta di Auto Mutuo Aiuto.
Agli atti c’è che mia moglie ed io facciamo entrambi lavori “intellettuali” (mi fa ridere dire che faccio un lavoro intellettuale, ma è un modo elegante per dire che sto seduto gran parte della giornata).
Non siamo dei grandi sportivi. Io ho fatto nuoto da bambino, calcio da ragazzo, bici da giovane e mi sono dato alla corsa per la crisi dei 40. Sempre in modo discontinuo, perché ci vuole scienza e costanza per ingrassare facendo sport.
Mia moglie è passata indenne per tutte le tappe evolutive e non sente particolare necessità di alzarsi dal divano, aiutata anche da un fisico che, bonta sua, la fa sembrare sempre una ventenne agile e snella (scusate la sviolinata privata, ma mi devo iscrivere ad un paio di gare e cerco di lavorare d’anticipo).
Fare attività fisica è importante per tutti, da piccoli e da grandi, ma rischia di essere uno stress aggiunto di incastri orari e servizi taxi gestiti in proprio o dati in conto terzi.

Nei fine settimana, in buona sostanza, non ci regge spesso il fisico. C’è da pulire casa, lavare e stirare, controllare i compiti, fare e brigare. A meno che…
Senza dircelo e senza che dietro ci fosse un vero progetto, ci siamo cimentati in varie esperienze che forse definire sportive è un po’ forzato, ma direi almeno ludico-motorie.
Hanno tutte avuto il merito di rompere la routine (e di conseguenza lo stress), consentire una buona dose di tempo passata assieme, fare attività all’aria aperta e regalare a mamma e papà dolori muscolari per i tre giorni successivi.
Ve le elenco, così come stanno, con i pro e i contro. Se avete voglia di condividere le vostre, io sono sempre aperto a nuove idee.

Foto privata.

Passeggiate: abbiamo partecipato a qualche marcia Fiasp (Federazione Italiana Amatori Sport per Tutti) domenicale. Le Marce Fiasp sono molto ben organizzate qui in Veneto, ci sono alcune che hanno dei bei percorsi collinari con un ristoro ogni due-tre km che consentono di non viaggiare con lo zaino come se fossimo in spedizione sull’Himalaya.
Hanno il difetto che partono la mattina presto la domenica, spesso non si conciliano con gli altri impegni e finché i bimbi sono piccoli ma non piccolissimi tocca fare i percorsi da 6-7 km che di solito non sono particolarmente adrenalinici (sono ottimi per mamme con il passeggino). In ogni caso: 2 euro e oltre ai ristori lungo il percorso ti danno pure il panino e il quotidiano locale all’arrivo.

Escursioni in montagna: complice qualche gara sulle dolomiti ci siamo ri-appassionati alla montagna. Portare i bimbi i montagna richiede un minimo di esperienza o almeno la conoscenza dei percorsi. All’inizio facevamo sempre quelli più facili (un po’ noiosi ma sicuri). Adesso che hanno sette-otto anni riusciamo anche a fare qualche sentiero più impegnativo. Vanno adeguatamente istruiti sul comportamento e devo dire che hanno più senso del pericolo di tanti compagni di corsa. Se avete almeno una famiglia di amici con figli coetanei da coinvolgere il gioco e fatto. Vi scalano il Cervino senza un fiato di lamento.
La controindicazione è che “a noi che siamo gente di pianura” (cit) la montagna a volte è un po’ lontana e l’escursione significa impiegare davvero tutta la giornata.

Corsa: i miei figli vogliono venire a correre con me e ogni tanto ci andiamo. Il problema è che sono incapaci di tenere un ritmo sensato e fanno 100 metri alla Bolt (io giuro che non gli sto dietro), e poi cinque minuti a lamentarsi, 200 metri alla Mennea e dieci minuti di “ho sete, sono stanco, non ne posso più” e così via per un’ora buona. In sostanza loro fanno attività anaerobica e tu ti porti a casa il nervoso. But I have a dream: magari tra due tre anni imparano e saranno loro a dover aspettare me.

Bicicletta: il problema principale del ciclismo, che piacerebbe abbastanza a tutti e cinque, è che non ci sono tante ciclabili. Pare il solito discorso qualunquista, eppure è così. Questo genera un bel problema da quando non puoi più metterli nel seggiolino fino alla pre-adolescenza.

Bicicletta loro, corsa noi: io ogni tanto ci provo. Prima di cimentarvi consultate un medico, va bene anche lo psichiatra.

Sci di fondo: un giorno siamo saliti in montagna a fare un po’ di scivolate sulla neve con un vecchio bob di mia moglie. Lì vicino c’era una pista da fondo con una famigliola che seguiva un maestro. E così, senza avvisare, Silver se ne esce con un “Sarebbe davvero bello fare un’esperienza simile di famiglia”. Cioè mia moglie che propone un’attività sportiva. Ha nevicato molto, dopo.
E così siamo saliti nuovamente qualche tempo dopo. Il maesto ci ha fatto innamorare di questo sport fantastico, siamo stati ore con gli sci ai piedi, facendo sei-sette km che per la prima volta non è affatto male.
Poi, fatto inedito: nessuno si è lamentato! Tutti vogliono riprovare, tutti siamo tornati a casa stanchi ma felici. Certo, due ore dopo mia moglie ed io eravamo al pronto soccorso a farci fasciare le articolazioni, ma questi sono dettagli confrontati all’armonia in famiglia. E poi ogni pane ha la sua crosta.
Peccato che non si possa fare d’estate.

Tutto questo per dire che non sempre lo sport di famiglia lo si trova al primo tentativo e non sempre ti viene in mente in condizioni normali. E poi siamo stati una volta, magari non ci andiamo più. Ma già che tutti siamo concordi nel volerlo rifare è una sensazione che ci vogliamo gustare.

E adesso tocca a voi, cosa mi consigliate?

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8 thoughts on “Lo sport di famiglia contro stress e stanchezza”

  1. Noi, oltre alle escursioni in montagna, facciamo free-climbing e, al mare, kayak (qui però ci é subentrato il problema crescita, per cui ora ci vorrebbe il kayak per la grande…)

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  2. Ciao
    A me ispira un sacco l’idea della ciaspolata quando il piccolo avrà 6:7 anni
    Il fondo non so, ho provato io solo una volta e l’ho trovato una faticata inutile (c’è da dire che di fianco alla pista da fondo c’era una bella pista battuta dove camminare – e ho fatto meno fatica a fare quella, anche col passeggino che a fare fondo).

    Per ora a tre e sei anni non facciamo sport
    Ma poverini al mattino mi fanno pena
    E ci godo anche io a dormire fino alle 9:30!
    Ciao
    V

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  3. Io mi son comprata i roller, che mi annoiavo a morte a portare loro a pattinare e restare a guardarli…
    Mi diverto moltissimo! E poi aggiungiamo ogni tanto un pallone così il rischio di cadere aumenta: ultima trovata è lo scambio a basket coi roller ai piedi.
    Da provare!
    😉

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    • Il basket sui roller????? Geniale, davvero, una delle cose più creative che abbia mai sentito. Ma io credo che potrei morirne: non so pattinare e non centro il canestro neppure con i piedi per terra… ci penso un attimo, eh? 😀 😀 😀

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      • Vai che è facile!
        Io so pattinare ma ho problemi alle mani e non dovrei proprio usarle per nessuno sport. ma col mio bimbo di 9 anni andiamo a pattinare su una pista dove c’è un bel canestro, così abbiamo deciso di provare: io passo la palla e lui fa canestro.
        Nel frattempo l’altro figlio di 6 anni usa lo skateboard o va in bici come un pazzo…

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  4. Bello!!!! Tutto!! E grazie per la dritta della FIASP, ora vado a dare un’occhiata, anche se non so cosa c’è qui a Roma.
    Io sono una ex agonista, ho lo sport nel sangue, anche se per anni ho chiuso ogni velleità nel cassetto avendo fatto 3 figli in 4 anni! Mio marito è stato un po’ come te, fino ad arrivare alla crisi dei 35 e iniziare a correre, ora non potendo più correre per motivi di orari lavorativi, fa a lavoro in bicicletta e si fa 30km al giorno…nello smog, ma tant’è!
    Abbiamo provato a fare camminate e va anche bene, il piccolo in spalla, il secondo si lagna, la prima invece sempre avanti con me. In Islanda abbiamo fatto delle grandi camminate! Santa frutta secca che tiro fuori appena la situazione si fa lagnosa!
    I miei figli sono ancora piccoli (la più grande ha 6 anni), hanno però sempre fatto piscina dalla nascita e da quest’anno abbiamo aggiunto per il secondo il rugby. E proprio quest’anno il suo allenatore ha deciso di proporre ai genitori che volessero provare, un allenamento settimanale di rugby touch, così prima si allena il secondo, poi tocca a noi mentre le tre belve giocano insieme agli altri bimbi. Trovo queste giornate di sport e natura un perfetto modo per abbassare i livelli di stress per tutti.
    Quest’anno abbiamo cominciato a portarli sulla neve, il mio obiettivo è lo sci da fondo che io ho praticato per anni come allenamento sportivo invernale, volevo fare qualche ciaspolata, ma per le famiglie con bimbi così piccoli non è così semplice. So che devo solo pazientare qualche anno, ma la mia anima sportiva scalpita!
    E infine le gare di corsa. Mio marito non ne fa tantissime, ma all’estero è facile che in concomitanza con una maratona, ci sia anche la gara per i piccoli e i due grandi ne hanno già corse due: Rejkyavik e Marsiglia. In Italia che tu sappia si fanno? Non abbiamo ancora dato un occhio, perché mio marito non si sta allenando e quindi non sta guardando molto per fare gare, anche perché qui ci vuole l’iscrizione alla federazione.
    Scusa mi sono dilungata, ma il tuo articolo mi ha dato il LA!

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    • Eh, tu sei forte mi sa. I tuoi figli faticheranno a tenerti testa. I miei invece tra un paio d’anni mi stracceranno e sarò io a implorare di portarmi con loro 😀

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      • No, macché forte! Ma mi piace lo sport, direi proprio che è la mia passione, ho fatto una gran cazzata a lasciare l’agonismo…
        Comunque l’importante è muoversi. Ho letto un po’ il tuo “percorso” e dovrebbe essere il giusto modo per affrontare la crisi di mezza età!

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