Forse a qualcuno sembrerà strano che abbiamo scelto di iniziare a parlare di nativi digitali partendo dalla vecchia cara televisione. Però questa scelta di escludere uno degli elettrodomestici più presenti nella vita dei bambini moderni è stata e continua ad essere accolta con qualche perplessità da molti, e ve lo voglio raccontare.
Sono parecchi anni che viviamo senza TV, ben prima dell’arrivo dei figli. All’inizio la maggior parte delle persone pensava fossimo un po’ strani, e al limite ci chiedeva come facevamo a vivere senza vedere Friends o il Grande Fratello (!). Qualcuno ci chiedeva come facevamo a tenerci informati senza telegiornali. Quando gli facevamo notare che esistono anche i giornali e la radio sembravano tranquillizzarsi. Con la venuta dei figli però la situazione è cambiata. Ora la domanda più frequente è: e loro? Non avete paura che si sentano esclusi?
Prima di rispondere a questa domanda vorrei dire che io non ho assolutamente nulla contro la televisione. Tranne il fatto che credo condizioni troppo la vita delle persone, a partire dall’arredamento del salotto che viene sviluppato tutto intorno alla posizione di questo elettrodomestico. Ma la ragione principale per la quale non abbiamo la TV è che ci siamo accorti che da quando abbiamo fatto questa scelta abbiamo acquistato un numero notevole di ore di vita. Ora riusciamo a fare molte più cose di quelle che ci divertono di più. Parliamo a tavola mentre mangiamo, leggiamo libri la sera, io scrivo per GC, oppure semplicemente parliamo.
Se abbiamo voglia di vedere un film, lo guardiamo sul computer, scegliendo noi cosa vedere, a che ora vederlo, in che giorno della settimana, e senza interruzioni pubblicitarie. Quest’ultimo punto per me, che come vi ho raccontato pratico il debranding, è di enorme importanza, e sono felice che i miei figli non siano esposti alle pubblicità che infestano i vari canali TV per bambini.
Insomma la nostra vita è migliorata notevolmente, almeno secondo i nostri canoni, e non ne sentiamo minimamente la mancanza. Quindi qui non si tratta di demonizzare la TV (non che non ce ne sarebbe bisogno!), ma di considerarla un oggetto inutile di cui facciamo volentieri a meno, al pari di molti altri di uso comune.
Ma noi siamo adulti ed è abbastanza normale che non ci sentiamo fuori dal mondo solo perché immaginiamo che X-factor sia una fiction popolata da extraterrestri per poi scoprire per caso che si tratta di gente che si fa massacrare pubblicamente dai critici per diventare famosa 😉
Per i bambini invece è più importante sentirsi uguali agli altri. E anche se finora non è capitato, so che prima o poi dovremmo affrontare la domanda “perché noi non abbiamo la TV?” e mettiamo in conto di dover affrontare qualche capriccio in merito. Il nostro punto di forza però è proprio nel fatto che noi non abbiamo nessuna intenzione di demonizzare la TV. Quando i miei figli verranno a casa a chiedermi ragioni di questa scelta gli spiegherò che preferiamo passare la sera a giocare con loro. Gli parlerò di tutte le cose che riusciamo a fare grazie al fatto di non avere la TV. E se loro si sentiranno in difficoltà con i loro amici perché non conoscono chissà quale serie americana, cercherò di fargliela vedere su internet o cercherò di rimediare con un DVD. Cercheremo di continuare con questa scelta finché sarà una scelta di famiglia, in cui tutti i membri si trovano a loro agio, e quando i figli saranno grandi saremo pronti a metterla in discussione se ce ne sarà bisogno.
Intanto però osservo i miei figli che crescono senza questo condizionamento, e non solo non mi sembra di scorgere grandi traumi all’orizzonte, ma ho addirittura il sospetto che questo non sarà affatto un problema.
Il Vikingo è talmente disabituato alla TV che quando andiamo in Italia dove lo schermo regna sovrano nelle case dei nonni, lui si avvicina allo schermo per cliccarci sopra, stile iPod gigante, oppure si arrabbia perché vuole un certo programma che Rai YoYo non trasmette nel momento in cui lo lo chiede.
Per ora quindi la televisione gli sta antipatica e gli appare come un oggetto pieno di limitazioni visto che non si può fargli fare quello che si vuole.
Ed è anche per questo che ho come la sensazione che per la loro generazione la TV sarà un oggetto quasi inutile, della quale forse rideranno alle nostre spalle. E alla fine mi sa che tutte queste domande sul loro sentirsi diversi dagli altri non saranno poi veramente attuali. Voi che ne pensate?
sono assolutissimamente d’accordo con quello che scrive lorenza, spesso alla tv si imputano le colpe dei proprietari.
non ne abbiamo due, una in camera, la usiamo per guardare diversi telefilm,mio marito un bel po’ di sport, mio figlio qualche cartone scelto da sky.
non potrei rinunciarci e tuttosommato, se usata con una testa, non vedo perche’ dovrei farlo…
cmq anche io attendo il post di silvia 😉
Supermambanana, va benissimo se vieni a scrivere qui da noi… ma dovremmo metterci d’accordo per appaltarti uno spazio! 🙂
disclaimer iniziale: credo che il cote’ expat ve lo dovete sorbire ancora una volta, sorry, se ne avete piene le tasche, leggete oltre 😛
allora: premessa major. Come famiglia all’estero in un certo qual modo ci si puo’ secondo me prendere delle liberta’ (di spirito) con piu’ leggerezza. Non essendo sottoposti alla pressione sociale delle famiglie italiane, perche’ lontane, e non essendo piu’ di tanto sottoposti alla pressione sociale delle famiglie locali, perche’ comunque certi comportamenti sono piu’ facilmente sorvolati e archiviati nella categoria ‘roba da forestieri’, diciamo che e’ stato facile, almeno per noi, cominciare da zero, da un tabula rasa, e impostare la vita proprio come la volevamo noi, e senza neanche doverlo spiegare a nessuno.
Premessa minor: la televisione, nei primi anni da expat, e’ stata assolutamente imprescindibile, almeno per me. Per entrare nella lingua ma non solo, anche nelle logiche del Paese che ora e’ casa mia. Per non sentirsi troppo soli, nelle lunghe e buie giornate dell’inverno scozzese. Per aver qualcosa di cui parlare in ufficio. Per tutta una serie di ragioni che son sicura avrete ben presente. Quindi, anche se era comunque una scelta attiva (non un accendi e pasci col telecomando in mano), lungi da me demonizzare la televisione, anche perche’ per me la televisione qui e’ essenzialmente BBC, e devo dire che il canone e’ una delle cose che pago con piu’ soddisfazione, perche’ se lo meritano tutto tutto.
Veniamo al dunque. Da quando son venuti i bimbi, la TV la guardiamo praticamente mai. Per motivi dei piu’ disparati, all’inizio perche’ uno era praticamente cotto la sera, poi perche’ abbiamo seguito i consigli dei pediatri locali di non far vedere ai bimbi fino ai due anni immagini televisive – non tanto per l’inadeguatezza degli argomenti, ma per la possibilita’ di trovarsi davanti a immagini troppo luminose e veloci, ‘flashing images’ dicono qui (e in ogni trasmissione a tutte le ore se ci sono cose del genere ti fanno un avviso a inizio programma che queste immagini sono presenti, le trasmissioni tipo X-factor sono un classico esempio, coreografie/spot laserizzati eccetera). E visto che il secondo bimbo e’ arrivato 20 mesi dopo il primo, insomma, la TV l’abbiamo spenta, in buona sostanza, per quattro anni buoni. Poteva capitare il film o la trasmissione interessante la sera con i bimbi a letto, ma ancora era una scelta attiva, non un accendi e pasci. Parentesi: quando parlo di TV in realta’ parlo non dell’oggetto TV, ma di un facente funzioni, il portatile collegato a un monitor da computer grande, la TV-TV ce l’avevo nell’appartamento da studente e poi piu’. Ma questo e’ meno importante, non stiamo parlando di non avere o avere la TV come oggetto, penso, ma della sua istanziazione, qualsiasi essa sia.
Insomma, fra una cosa e l’altra gli anni son passati, e ora siamo a sette+cinque come figli. E quindi un buon momento per fare un bilancio, e a parte questo post e’ un argomento cui penso ogni tanto.
Lati positivi: la TV che non e’ accesa a prescindere significa che ogni sera abbiamo cose da fare che ci inventiamo noi. Puo’ essere giocare. Fare i compiti. Leggere insieme. Litigare (aho pure quello vale!). Parlare. Oppure, guardare la TV, ovviamente. Come una cosa fra le tante, tipo oggi che ci mangiamo, pasta, pizza, polpettine o parmigiana? Insomma, una scelta. Al momento la scelta la facciamo ancora noi, tipo se sappiamo che c’e’ qualcosa in TV di bello lo proponiamo ai boys, loro non hanno la consapevolezza di quello che passa la TV ogni sera, quando arrivera’ anche quella ci penseremo.
Fra i lati positivi ci metto anche che la TV quando e’ accesa viene guardata con attenzione, il che puo’ essere una cavolata ma per me non lo e’, il pascere, come dicevo, e’ la cosa che piu’ vogliamo evitare, non tanto la TV in se’, quindi se devi fare un’attivita’ allora ci stai dentro con un po’ di trasporto, senno’ meglio lasciar stare.
Fra i lati negativi devo menzionare sicuramente il fatto che la TV, essendo un oggetto tutto sommato ‘speciale’ per i boys, visto che non ne usufruiscono ogni giorno, diventa come il dolce a fine pasto. Quando c’e’ si pensa solo a quello. Attitudine che presenta il suo lato nefasto quando siamo in Italia. Li’ a casa dei miei e dei genitori di mio marito la televisione e’ praticamente quasi sempre on, come nelle migliori famiglie. I boys sono totalmente rapiti da questa cosa. Ogni volta che e’ accesa significa, per loro, che le devono prestare attenzione (vedi sopra). Se e’ accesa la guardano, non riescono a giocare con la TV nel sottofondo, qualsiasi cosa ci sia, dal telegiornale alla pubblicita’. Questo mi costringe, quando non riesco a far spegnere l’oggetto ai nonni, a dover spiegare tantissime cose, alcune positive (la storia di Livingstone era un esempio recente) altre che avrei sinceramente evitato (“mamma, ma perche’ la signorina e’ in sottoveste?”).
Sul fronte ‘alienazione’ che alcuni menzionavano, la giuria non ha ancora deciso. Sono cosciente che ormai la TV e’ parte della realta’ e non conoscere il programma famoso mentre tutto il resto del mondo lo conosce e’ a rischio di esclusione dalle conversazioni. Quindi, ad esempio, se i boys tornano a casa e menzionano, tipo, che oggi c’e’ la finale di Xfactor e speriamo che vince tizio mentre caio e’ antipatico, sappiamo che hanno assorbito queste informazioni da scuola e decidiamo per la sera di vedere un po’ di x-factor insieme, cosi’ l’indomani possono anche loro dire la loro a scuola. Mi pare di doverglielo, in un certo senso. Ma da questo a dire che da ora in poi istituzionalizziamo X-factor e ce lo vediamo tutte le sere e fino alla fine (vanno a letto alle 8) ce ne corre, e non credo di voler fare questo passo, non ancora almeno. Un altro esempio recente sul tema viene dal mio grande, cosa che ho gia’ menzionato altrove, chiedo scusa per chi lo ha letto gia’. Il mio grande ha fatto una recita a scuola per la giornata di “children in need”, in raccolta fondi. La sua classe aveva messo su un pezzo ispirato alla trasmissione “deal or no deal” (Affari nostri, mi pare, in italia). Lui ha eseguito tutto alla perfezione, ma il non aver mai visto la trasmissione non gli ha fatto cogliere il senso di quella cosa fino in fondo. Io gli ho spiegato in cosa la trasmissione consistesse, ma non e’ la stessa cosa, capirete bene. Questa cosa mi ha fatto pensare, ovviamente, anche se la bilancia ancora non riesce a pendere dall’altro lato, per quanto mi riguarda (il papa’ che beato lui si pone meno dubbi di me non e’ stato scalfito minimamente dalla questione, per dire).
Insomma, a distanza di anni, io sono ancora contenta della scelta fatta. C’e’ anche da dire che il fatto di non vivere in italia rende il tutto leggermente diverso. Un po’ per il discorso che facevo all’inizio, ma anche perche’ in un paese inguaribilmente conformista come l’italia, dove la ‘brutta figura’ intesa in senso lato e’ il drive di molti comportamenti, il senso di alienazione sarebbe, penso, piu’ forte, la sensazione se non altro di passare per “snob” come ho letto sopra. Qui in UK l’individualita’ e’ comunque un valore costituente dei geni, nonostante la globalita’ eccetera eccetera, mi sento decisamente piu’ serena.
Oh, e adesso mi rendo conto che praticamente ho scritto un post, non un commento, mi spiace per la logorrea (vedi a non avere un blog che succede).
@supermambanana e MammainScania riportano l’esperienza vista dall’estero, e ovviamente mi ci riconosco in pieno. Ammetto che le uniche volte che penso che forse dovremmo avere la TV sono proprio dovute alla necessità di integrazione con la cultura in cui viviamo. Che già siamo stranieri, e quindi “strani” per definizione, ed è facile cadere in qualche stereotipo sia in un senso che nell’altro. Poi c’è anche l’attenuante che la TV qui non ha la stessa importanza che ha in Italia, in parte per via della visione anglosassone dell’individuo, a cui si riferiva supermambanana, in parte grazie ad una programmazione televisiva più intelligente, che sia la BBC che la TV statale svedese offrono. Ecco forse se la TV riuscisse a sottolineare meglio un ruolo di selezione di programmi di qualità, allora forse anche le nuove generazioni potrebbero apprezzarne i vantaggi. Se la TV continua a proporre intrattenimento trash e informazione di bassissima qualità, allora è sempre più facile considerarla inutile, sia per me, che a maggior ragione per i nostri figli che hanno molto tra cui scegliere (e il trash si trova facilmente anche sul web!)
eccomi qui, un’altra estremista all’appello! anche noi non abbiamo tv, essenzialmente per gli stessi motivi elencati da Serena (in particolare, tanto tempo libero – è vero, magari lo passo sui blog o a leggere internet o a scrivere, però non so, mi sembra più costruttivo che l’ennesima replica del tenente colombo 😉 ) più uno: faccio molti meno incubi da quando non vedo più CSI – ma questo è un problema mio (vedi tenente colombo di cui sopra 😉 ).
Cosa farò quando laPulce me la chiederà? boh. per ora sa che quando vuole, siamo stanchi o c’è l’aerosol da fare possiamo stare sedute assieme a guardare un cartone animato dello zecchino d’oro su youtube. il resto lo scopriremo….
in realtà spero di portare avanti un progetto di vita in cui il confronto con la realtà non si basi sul possesso o meno della tv, ma sono decisamente una tipa ambiziosa (snob? mah.. forse no!)
p.s. anche a me manca lo sport!!!!
noi abbiamo iniziato a vederla poco con la nascita del primo figlio, poi da quando è nata la sorellina (12 mesi) non l’abbiamo più accesa e non abbiamo comprato il decoder, e non ci viene neanche in mente di farlo. Da mia mamma, dove cè una televisione grande come uno schermo del cinema, ho scoperto rai Yoyo e dicevo: che figo lo voglio…invece ho visto che su youtube ci sono tutti i cartoni che voglio e va bene così, quindi la nostra TV (una vecchia TV di 20 anni e più fa) fa da arredamento alla casa e quasi quasi la tolgo così ho uno spazio in più dove appoggiare i giochi (=…
Lorenza, Lorenza… basta così, per favore, se no non posso pubblicare il mio post perchè diventa inutile! 🙂
Credo che aspetterò con ansia il post di Silvia “vivere con la tv”, perché noi la tv ce l’abbiamo, anzi 2 di cui 1 in camera (orrore e raccapriccio!).
Personalmente non giudico chi non ce l’ha, la trovo una scelta come un’altra se si considera che adesso c’è un potente mezzo di diffusione di informazioni come internet.
Però d’altro canto nemmeno demonizzerei la televisione, anche se purtroppo oggi c’è molta spazzatura (come su internet tra l’altro).
Io l’ho sempre avuta e non mi sono posta il problema di non averla. Guardo essenzialmente qualche telefilm, raramente qualche film visto che crollo anch’io con le galline, i tg, i canali di musica e adesso Yo Yo che trovo un canale veramente bello.
Vedo la pubblicità ma non mi ritengo influenzata, ho pochissimi oggetti firmati nel mio guardaroba e più che de-branded mi definirei a-branded.
A tavola parliamo e discutiamo, giochiamo anche con la tv di sottofondo.
Non lo so, forse il mio ragionamento è un po’ qualunqista, però a volte mi sembra che alla tv si imputino le colpe dei proprietari.
Credo sarebbe invece importante fare pressioni affinché la tv proponga programmi godibili e si riducano le schifezze; queste ultime purtroppo hanno molto seguito però se la gente volesse solo quelle non si spiegherebbero gli ascolti record in caso di trasmissioni interessanti e poco “popolari” le rare volte che vengono proposte.
Io sono sincera, la televisione è sempre stata parte della mia vita, con alti e bassi, con momenti di maggiore o minore interesse ma non ho mai pensato che togliesse spazio ad altro. Forse avrei dovuto, chissà. Casa nostra ha infatti il salotto assolutamente e volutamente pensato per la TV (con tanto di casse sparse per l’home theatre …). Le serate abbracciati sul divano a guardarci i film preferiti sono una delle cose di cui io e il marito sentiamo più la mancanza …
Per quanto riguarda Alex lui ha deciso da solo che proprio non gli interessava. Nella sua vita (6 anni) avrà visto non più di 3 film, pochissimi cartoni animati (e nessuno di quelli che vedono tutti i suoi compagni, sigh!) e solo una grande passione per due programmi Sky: Top Gear e Come è fatto. Il mio piccolo moralizzatore non viene neppure a tavola se ho la TV accesa. Quando appare mentre guardo un telegiornale mi dice che sono solo brutte notizie. Se provo a sintonizzare su un “Ben 10” mi urla di spegnere. In compenso ama la pubblicità. Ma non per i prodotti in sè ma per le parole che vengono usate. Impara le frasi a memoria e poi le scompone per analizzare i significati delle parole … io l’ho sempre detto che è un originale!
Per questo motivo non ho mai sentito la necessità di fare riflessioni, imporre orari e limitazioni, fissare paletti. Non so, non riesco a vederlo come un problema. Ad essere del tutto onesta, quando la sera viene colto dalla solita crisi di isterismo motorio che lo porta a saltare su tutti i mobili di casa e a farci odiare dalla vecchietta del piano di sotto, vorrei tanto poterlo convincere a stare mezz’ora a guardare la TV. Sono tremenda …
neanche a me sembra estrema..meno male, si è liberi di scegliere!!!!! si può vivere tranquilamente senza.così come la si può avere e limitarla…l’unica scelta che ritengo scriteriata è vivere in funzione di essa 😉
A me non sembra una scelta estrema, Serena! E’ solo una scelta. 😀
Ciao a tutte,
ho letto tutti i commenti, uno per uno, e stavo per rispondere sullo stesso tono di tante di voi: noi abbiamo scelto di avere la TV, con Sky, ma ne vediamo pochissima, solo certe cose, documentari e film, ecc…
Poi sono arrivata all’ultimo commento di Serena che, devo ammettere, mi ha davvero colpito.
Non avevo mai pensato al salotto come ad una camera arredata in funzione della tele, eppure, è così. Mega schermo con divano e librerie attorno. Questo è già motivo di riflessione.
Poi l’altra cosa: prima di lasciare la città e trasferirci in campagna dicevo sempre che non avremmo messo la TV. Davvero, l’ho sostenuto per anni. Perchè mi conosco e conosco mio marito, non ne guardiamo MAI, non ci piace, ci annoia a morte, preferiamo youtube, o i DVD, o la radio, o leggere, o giocare, ecc.
Poi invece l’abbiamo comprata: NON ME LA SONO SENTITA di non averla.
Perchè? Non saprei, forse ci rifletto seriamente solo oggi.
Ho pensato ai bambini (a me la facevano vedere col contagocce, ero un’emarginata sociale e ne ho sofferto), ho pensato al mondo di oggi che a volte è necessario vedere in diretta quello che sta succedendo, ho pensato ai bei film visti su grande schermo e non su PC, non so.
Hai ragione Serena, mi è sembrata una scelta estrema, molto più che non mollare una città di 600.000 abitanti e venire a vivere nel mezzo del nulla, senza manco la strada per raggiungerci ;))
Nel frattempo dico un paio di cose: sky è fantastica (per i motivi già detti da altre) non guardo RAI e Mediaset da esattamente 15 mesi e mi sembra di essermi risciacquata il cervello; il Topolo (22 mesi) per ora guarda solo Baby TV che non ha pubblicità e solo quasi musica classica in sottofondo oppure DVD. Noi solo film o documentari (e il meteo, che, visto dove viviamo è fondamentale ;)).
Grazie per il tema interessante, continuerò a leggervi.
Ciao Maddalena
@Taomamma sono felice di averti stravolto il punto di vista. Magari continuerai ad avere un TV, ma avrai una presa di coscienza maggiore della tua scelta 😉
@mammafelice, mammadifretta grazie 🙂
@Alex è un mito! E tu non sei tremenda! (shhh non lo dire a nessuno, ma anche il Vikingo a volte lo mollo davanti ad un video per avere un po’ di pace. Hi hi hi!)
@Lorenza sono d’accordo anche io che la colpa non è del mezzo ma di come si usa. Il problema del rapporto con la pubblicità ovviamente non è tanto di noi adulti, ma dei bambini. Ne parleremo di nuovo!
@silvietta però il tenente Colombo è mitico! Ah ah ah!
@Anna non mi sembra male come soluzione! 🙂
noi abbiamo ripreso a vederla da poco, ma in genere guardiamo (e parlo del tempo passato con la papazzana, cioè quando è sveglia)rai gulp o rai storia (adoro la storia siamo noi) unica eccezione..il magico mondo di patty…certo a volte chiede giocattoli inutili e costosi..ma basta aspettare qualche giorno e cambia giocattolo..dunque ancora non ne abbiamo acquistato neanche uno..;)
Mi sembra di leggere tra le righe che siete in molte a condannare la scelta di non avere la TV come estrema eppure ci sono altre scelte ben più estreme e che hanno conseguenze ben più gravi e che non vengono additate come tali. Conosco un mucchio di gente che vive senza leggere giornali e si ciba di notizie date solo dalla TV ad esempio. Voglio essere un po’ provocatrice e dire che ritengo estrema la scelta di comprare un elettrodomestico e arredare la casa in funzione di questo oggetto. Nessuno che possiede una TV ad esempio oserebbe porre due divani uno di fronte all’altro per favorire la conversazione o il gioco da tavolo sul un tavolinetto posto nel mezzo. Eppure tutti fanno la scelta “estrema” di arredare in funzione di una scatola di metallo che la maggiorparte ritiene per lo più poco interessante.
Perdonate l’ironia, è che vorrei capire il perché la mia scelta viene considerata estrema, invece che semplicemente una scelta,come se la TV fosse un oggetto insostituibile. Per me è semplicemente un oggetto o un hobby come tanti altri di cui io ho deciso di fare a meno.
Dopo lunghe insistenze, sono riuscita a ottenere di abbassare il volume della tv durante la cena, mio marito è dipendente, ed stava diventando dipendente anche dalle sintonizzazioni del digitale terrestre che purtroppo ogni tanto fanno “sparire” qualche canale, condizionando anche la piccolina, che se non c’era segnale su rai yoyo pareva simulare un inizio di crisi isterica. Eh no, mi sembrava troppo. Ho posto dei limiti, e proposto alternative, e ho cercato di spiegare a mia figlia che si può stare bene indipendentemente da rai yoyo. Effettivamente era il papà ad innescare le sue crisi, perchè per primo andava in crisi lui, la bambina nemmeno se ne accorgeva se la tv era spenta o accesa. Lui no, iniziava a farle notare con tono gravoso che non poteva vedere i suoi cartoni preferiti, per non parlare degli improperi (sussurrati, però..), come fosse una questione di vita o di morte… Lui combatte la sua battaglia quotidiana con gli aggiornamenti del decoder, la prima cosa che fa appena si sveglia o entra in casa è accendere la tv.
Bè, lo so, ho sposato un essere psicologicamente instabile, ma questa è un’altra storia.
Marito a parte, sì, sono d’accordo a porre dei limiti, a non farsi condizionare, a scegliere e insegnare a scegliere ai nostri figli. Non sono d’accordo però a non avere la tv, primo perchè averla ed eventualmente tenerla spenta per giocare o parlare è sicuramente una scelta non scontata e quindi maggiormente apprezzata, salvando la possibilità di accenderla in altri momenti. Secondo perchè per chi come me a casa ha un vecchio pc, con un piccolo monitor e collegamenti ad internet lentissimi e ancora ahimè troppo costosi, si rischierebbe di non poter offrire nemmeno quello strumento ai propri figli.
Lo so, lo so che prima o poi devo decidermi a investire sul pc e a modificare i collegamenti ecc… ma per ora non si può, per cui… ben venga la tv.
Quello che dice Annalisa mi piace molto, riguardo l’immagine femminile: sky mi piace principalmente per quello. Non ci sono più ragazze scosciate che dimenano le chiappe, oche giulive che fanno le oche giulive, trasmissioni di intrattenimento volgari o al limite del caso umano. Mi piace da matti che manchi questo tipo di trasmissione, e non ne sento minimamente la mancanza.
E lo dico da ex estimatrice di Grande Fratello & Co: prima li guardavo, e mi sembrava anche di essere molto intelligente a guardare queste stupidaggini e sentirmi diversa da quella marmaglia. Ma adesso che c’è sky, ho capito che davvero quella TV mi lobotomizzava, e il cambiamento è stato radicale proprio nella MIA vita. Che fa ridere, lo so, ma a me ha cambiato in meglio i momenti di relax. Che a me piace giocare, ma quando la sera magari mi metto a fare un ricamo (che vecchia che sono), avere la TV accesa mi stra-piace. E se posso anche imparare qualcosa, tanto meglio.
(poi basta, prometto di non fare più pubblicità gratuita a sky :)… )