Viaggiare è il desiderio più desiderato. Tutti vogliono viaggiare, amano viaggiare, sognano di viaggiare, hanno nostalgia del viaggiare, viaggerebbero di più.
Eh, ma viaggiare costa!
No, non intendo solo in termini economici (che pure, vabbè, ma ci si può sempre organizzare). Viaggiare, nel senso di muoversi, spostarsi, modellare le proprie abitudini su altri ritmi, spostare gli orologi, cambiare cibi, cambiare visi intorno a te, ecco, questo costa: costa impegno.
E poi, tutti amano viaggiare. Ma chi lo ha detto? C’è anche chi sta bene a casa propria, con le sue abitudini, nel suo nido. Che magari un viaggio lo fai anche aprendo la porta di casa e facendo entrare, piuttosto che uscendo.
Viaggiare con i bambini, poi! Privilegio per pochi, autentici coraggiosi! Oppure no?
Con i bambini alla fine tutta la vita è un viaggio e non sai neanche dove stai andando. Aggiungerci qualche spostamento, qualche cambiamento di sfondo, che sarà mai. Loro cambiano e ti cambiano così in fretta, che non sarà un paesaggio diverso a stravolgerci, no?
Questo mese non parleremo (solo) di vacanze, ma di viaggi in tutti i sensi: anche una gita di un giorno è un viaggio se ti porta in un luogo diverso, che non ti aspetti, se ti racconta qualcosa e se ti dà l’occasione di raccontarla a chi è con te.
Per contro, un viaggio si fa anche per andare in un luogo nuovo per viverci, senza sapere se e quando tornerai indietro.
Quanti viaggi diversi possono coinvolgere una famiglia.
I viaggi sono racconti e si possono vivere o ascoltare: non sempre è necessario essere i protagonisti del viaggio.
Viaggiare insegna ad ascoltare, a guardare, ad annusare: aiuta a tenere vivi e accesi i sensi.
Per questo i viaggi servono a grandi e bambini: Servono a imparare a sentirti diversi, fuori casa, lontano da ciò che è proprio. Servono a conoscere le persone con cui vivi tutti i giorni fuori dal contesto quotidiano. Servono a spiegare che c’è sempre un altro modo di vedere e fare ogni cosa. Servono a conoscere altri, diversi dai soliti altri. Servono a pensare l’inclusione come un atteggiamento naturale.
Viaggiare = imparare. E vale per tutti.
Ma anche incontrare, camminare, studiare, ricordare, aprire menti e sentimenti.
Quindi su! parliamo di viaggi, di cosa ci insegnano, di cosa ci permettono di insegnare ai figli, di quelli passati, di quelli futuri, di quelli che non faremo mai. Cosa abbiamo imparato viaggiando? Cosa vorremmo che imparassero i nostri figli? Dove vorremmo portarli e dove vorremmo che andassero da soli?
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@mammadubbiosa: noi stiamo pianificando un viaggio in giappone!
la nostra piccola ha gia visitato 4 continenti e preso decine di aerei.
Come on! La bronchite si cura se arriva, ma la meraviglia della scoperta rimane indelebile nei nostri bambini/e.
Incoraggiatemi, stiamo pianificando le vacanze in Grecia con aereo, traghetto e spostamenti vari tra le isole delle Cicladi….la bimba vuole vedere le casette con le porte azzurre…..
N.b
La bronchite l’ha ripresa al centro estivo!
@mammadubbiosa: no, non sei egoista e neppure pazza. Sei una bravissima mamma che vuole il meglio per i propri figli/e che un giorno sono sicura, ti ringrazieranno per averli educati al mondo!
Delusione tremenda, torniamo da un piccolo fine settimana a praga con figli di 6 e 3 anni, torniamo con la bronchite e qualche linea di febbre….(non ha mai smesso di piovere) La pediatra mi commenta : coraggiosi!!!
Coraggiosi xché ? Xché vogliamo viaggiare con figli e condividere con loro queste esperienze? I miei bambini alla loro età hanno già preso l’aero intercontinentale X due volte ed hanno fatto viaggi in macchina X l’Italia…
Forse sono io l’egoista? Forse sono pazza?
Mamma dubbiosa non sei assolutamente egoista. E’ una cosa bellissima viaggiare con i propri figli, e il coraggio ci vuole solo nel decidere di farlo. Poi lo sappiamo noi che lo facciamo quante soddisfazioni e quante cose belle scopriamo con loro e per loro. Continua così, che la bronchite magari la prendevano anche semplicemente andando a scuola.
Anche io avrei milioni di cose da dire sull’argomento.
Sono veramente troppe, allora vi invito (se posso), a leggere questo meraviglioso blog in cui famiglie che viaggiano raccontano, condividono e sono la mia personale fonte di ispirazione.
La mia stanza aperta sul mondo.
http://www.bimbieviaggi.it
Potrei scrivere mille commenti su questo, ma cercherò di trattenermi 🙂
Mia figlia, 4 anni, volo intercontinentale, come non avesse fatto mai altro nella vita che prendere aerei, mi guarda e indicando le hostess, mi chiede: “mamma, ma queste signore sono le animatrici dell’aereo?”.
Ho capito dopo che l’associazione era per via delle divise, della stessa tinta di quelle che indossavano le animatrici del villaggio in cui avevamo passato l’estate precedente.
Arrivate nel continente anglofono, dopo pochi giorni pronunciava parole inglesi in maniera assolutamente imprevedibile. E ogni cosa le è sembrata familiare, inclusi i musei e i surfisti.
Al rientro, quel viaggio è stato il riferimento per spiegare mille cose, dal caldo del sole al modo di parlare dei suoi compagni di scuola cinesi o bangla.
Ecco, l’essenza del viaggio, per me. La scoperta che ogni cosa ha una sua latitudine, ma che ad ogni latitudine c’è qualcosa che ti aspetta.