Arriva l’estate e state pensando che è arrivato il momento di affrontare il toro per le corna. Solo che vi sentite un po’ come quel torero che è scappato dall’arena qualche giorno fa. Perché il fatto di togliere il pannolino è-una-idea-orripilante. Vuoi mettere quel senso di certezza che ti da il pannolino moderno. Tutto resta dentro, il sederino resta asciutto, poche irritazioni. Il nostro problema sono i pannolini moderni. Sono fatti troppo bene. E la voglia di metterci uno stress aggiuntivo non ce l’abbiamo per niente.
L’abbandono del pannolino è un momento in cui al genitore crollano delle certezze. Il conto di quanti pannolini hai nella borsa prima di uscire deve essere sostituito dal conto di quanti cambi devi portarti. E questo è infatti l’unico motivo per cui si sceglie di eliminare il pannolino in estate.
Lo sprovveduto genitore (e mi ci metto anche io) che, spinto dal pediatra/nonna/signora Pina, si è deciso ad affrontare la faccenda, normalmente procede così.
Qualsiasi sia l’età del bambino lo si introduce al vasino, spiegandogli che li dentro si fa la cacca/pupù/popò/pipì, perché è così che fanno i bimbi grandi. Si prende il bimbo e si procede con il discorsetto, cercando di essere il più possibile chiari ed espliciti.
Ovviamente lui non capirà. A parte rari e fortunati casi è ovvio che state per affrontare un periodo di inferno. Perché dopo 3 anni di cacche e pipì rilasciate in ogni momento e occasione, e soprattutto posizione, il bimbo in questione non capisce perché dovrebbe trattenerla, e soprattutto farla stando seduto, che è notoriamente una posizione scomodissima.
Lo sprovveduto genitore procede con una mappatura di tutti i bagni pubblici di zona. Ogni percorso da A a B deve prevedere almeno una sosta bagno, soprattutto se il pargolo si è ostinato a non volerla fare prima di uscire.
La cosa peggiore di tutte è che si inizia a parlarne con qualsiasi persona si incontri per strada, soprattutto se il bimbo è a tiro di orecchie. La fornaia, il fruttivendolo, la signora Pina, si fa di tutto per non dimenticare nessuno. “Sa, abbiamo tolto il pannolino! E si, stiamo diventando grandi!” (Stiamo chi???) “A volte si sbaglia, ma è bravo, eh, si si è bravo!”
Senza contare che ad ogni rifiuto del pargolo, scatta immediatamente il “maddai! La tua amichetta Franceschina, già la fa nel water, e avverte la sua mamma in 3 lingue! Visto che brava! Fallo anche tu!”
No pressure!
Vi sentite stressati? Con molta probabilità lo è anche vostro figlio. Che probabilmente si chiede perché improvvisamente vi siete messi a parlare di cacca e pipì come degli ossessi, che gli chiedete se deve farla in continuazione, che lo invitate a sedere su quell’affare scomodo 20 volte al giorno. E poi, soprattutto, cosa estremamente imbarazzante: ne discutete costantemente con degli estranei. Tutti improvvisamente parlano delle faccende più intime di vostro figlio, di fronte a lui.
Il vostro volto teso in un sorriso forzato quando dopo che se l’è fatta sotto gli dite “non importa caro, succede!” per poi iniziare di nuovo a dargli il tormento dopo appena mezz’ora, lo perseguita anche nei sogni. E di conseguenza inizia a fare capricci.
Lo so, ci sono passata anche io.
Alcuni bambini non reggono lo stress, e se anche avevano un minimo di capacità di controllo, la perdono immediatamente. Altri si rifiutano di sedersi sul vasino e piuttosto arrivano a scoppiare. I casi di ritenzione della cacca si motliplicano, e tutto ciò non fa che peggiorare il vostro stress di genitori, e di conseguenza il loro stress. E quindi puntualmente arriva la domanda: ma forse era troppo presto? Che facciamo ora, gli rimettiamo il pannolino?
Naturalmente il gesto di rimettere il pannolino al pargolo potrebbe avere due effetti:
1. tranquillizzarlo temporaneamente in attesa di tempi migliori;
2. comunicargli più o meno subdolamente: sei un fallimento (soprattutto se il bimbo in questione è al di sopra dei 2 anni).
Allora che fare? Tanto per cambiare, proviamo a metterci nei suoi panni. Immaginiamo di essere un duenne alle prese con un genitore isterico per l’abbandono del pannolino. Cosa vi darebbe fastidio? Cosa vi preoccuperebbe? Quali atteggiamenti vi piacerebbe che vostra madre/padre avesse per incoraggiarvi ad imparare?
Vi dico cosa credo tranquillizzarebbe me:
– che mia madre considerasse l’uso del del water come assolutamente normale e non un evento eccezionale,
– che mia madre non parlasse delle mie abilità nel trattenere cacca o pipì con estranei al mercato,
– che mia madre mi prendesse per mano sorridendo portandomi dolcemente in bagno,
– che mia madre rispettasse quando dico che non mi scappa anche se poi me la faccio sotto dopo poco,
– che mia madre mi dimostrasse che veramente non importa quando me la faccio sotto,
E voi cosa pensate vi tranquillizzerebbe?
PS. Questo post è dedicato ai genitori che stanno tentando lo spannolinamento e hanno la chiara sensazione che non ci riusciranno mai. Ricordatevi che non c’è nessuno che a 16 anni va in giro con il pannolino. Quindi prima o poi, lavatrice in più o in meno, ci riuscirete anche voi.
ma ovvio che le abitudini e le routine sono radicate, ricordo ancora tutta la pantomima che dovevamo fare per la colazione, l’ordine esatto in cui ci si doveva presentare a tavola e presentare gli oggetti le tazze il latte etc. Ma allo stesso tempo ricordo, una volta cresciuto, il luccichio negli occhi di quando gli abbiam detto verso i 4 anni, allora vuoi usare il coltello da solo? Un tripudio. O quando gli abbiamo montato il letto da grandi (questo verso i 3, che mi serviva il lettino per il fratellino). Ma lo deve capire che e’ una cosa ‘da grandi’ e ‘importante’, senno’ non funziona.
Ho notato anch’io che all’estero sono molto meno preoccupati di togliere il pannolino presto, il che mi fa sorgere una domanda. Cioe’ perche’ per molte cose (svezzare, lasciare la tetta/biberon, imparare a usare le posate da soli, andare al nido, dormire da soli, leggere, parlare, gattonare, camminare e chi piu’ ne ha ne metta) vale spesso la regola dell’aspettiamo sia pronto, lo voglia fare, si senta di farlo, mentre per il pannolino no? Che se la ricerca sulla propensione attitudinale puo’ essere poco scientifica, come dice Serena, quella sulla capacita di ritenzione della vescica (e le differenze maschio/femmina in questo caso) mi pare lo sia un po’ di piu’, mi pare.
E un’altra cosa (e mi rendo conto che mi sto dimostrando accanita su sta cosa, che mi vien da ridere visto che (a) son fuori dal giro e (b) e’ stata una cosa sulla quale non mi son mai posta troppe domande, sono andata con la corrente senza patemi piu’ di tanto, sara’ che a me piace argomentare, una deviazione professionale) dicevo vorrei anche distinguere fra un bambino ‘spannolinato’ e un bambino ‘potty trained’, cioe’ allenato ad usare il bagno. Tu puoi spannolinare anche a 2 mesi, se ti metti a capire quali sono i segni premonitori del bisognino. Rifacendomi a filerouge, pure il mio primo ti faceva capire quando doveva farla, aveva un’espressione particolarissima, e matematicamente dopo pochi secondi arrivava. Ma non mi sarebbe mai venuto in mente sinceramente di approfittare della cosa per fargliela fare fuori pannolino. E spannolinare con tutti gli incidenti anche lo puoi fare, che statisticamente capitera’ che qualche volta ci piglia e la fa nel vasino, e qualche volta no, e per forza di cose le statistiche saranno sempre piu’ favorevoli al vasino man mano che passa il tempo. Ma per me questo non e’ potty training. Io vedevo il potty training come il momento in cui per i miei figli tutte le seguenti condizioni si avverassero contemporaneamente: (a) fossero in grado di accorgersi consapevolmente di star per andare in bagno (b) fossero in grado di dirtelo/andare da soli (c) fossero in grado di TRATTENERLA fin tanto che si arrivasse in bagno, o comunque un tempo ragionevole e, meno vincolante, ma anche (d) fossero in grado di spogliarsi e mettersi a farla piu’ o meno da soli, con qualche aiuto per bottoni o cose complicate, e soprattuto (e) avessero la consapevolezza che farla nel bagno era importante e avessero voglia di farlo loro per primi, non per far contenta mamma. Tutto questo, secondo la mia personalissima esperienza, non capita prima dei 3 anni. E a volte anche dopo. Allora posso dire di aver davvero spannolinato, non quando de facto “tolgo il pannolino” e cerco di aiutare le statistiche piazzandolo sul vasino a intervalli regolari.
Oh 🙂 mo giuro che non intervengo piu’ 😛
Supermambanana, a parte il fatto che condividiamo questa “perversione” del voler argomentare a volte anche così, gratuitamente, sull’argomento di specie mi trovi proprio d’accordo. Magari anche un po’ prima dei tre anni, ma comunque sicuramente dopo i due.
Mammamsterdam, quanto hai ragione!!!!! Mia figlia l’ho spannolinata a due anni, tempo un mese e tolto il pannolino anche di notte, mai un solo incidente.
Invasato aveva quasi tre anni, e il pediatra quando gliene parlai mi rispose “mah, io aspetterei ancora un poco, con i maschi è tutta un’altra storia…”.
Incidenti di notte? Tantissimi, e (raramente) capitano anche ora che ha quasi 9 anni… ha un sonno pesantissimo e dai quattro ai cinque anni se la faceva di notte non si svegliava nemmeno pur essendo bagnato fradicio… è stata dura dura dura, anche perchè lui è sensibilissimo, e se gli scappava una sola volta di notte, poi per due settimane continuava a farsela scappare: andava a letto pensando “non devo far pipì, non devo far pipì” e ovviamente, la faceva!
Col senno di poi francamente avrei dovuto aspettare magari anche fino ai cinque anni per toglierli il pannolino di notte… che magari sarebbe stato più sicuro di sè e non avremmo avuto tutti sti problemi…
Caspita se è un problema stressante! Solo a contare i commenti che questo post ha scatenato nell’arco di poche ore, si capisce che è uno degli argomneti sui quali si hanno più dubbi. Io non credo che ci sia nessuna correlazione tra il togliere il pannolino presto e non avere il controllo della pipì la notte. Infatti il mondo è pieno di bambini che vengono spannolinati prestissimo e non hanno questi problemi. Così come il mondo è pieno di bambini che lo tolgono tardi e non hanno questi problemi. Il fatto che ci siano paesi che spannolinano prima e altri dopo, senza generare drammi esistenziali su grande scala, ci fa capire quanto questa storia dell’aspettare l’età giusta, o quando il bambino è pronto, sia soprattutto culturale e ben poco scientifica. La nostra generazione toglieva il pannolino prima di quella attuale. In Svezia il pannolino in media si toglie più tardi rispetto all’Italia perché tanto si può tenere anche alla materna. Poi c’è la famosa storia dell’emulazione dei fratelli più piccoli che imitano i grandi e quindi si spannolinano prima. Insomma tutto fa pensare che è veramente solo un problema di stress (del genitore). Quindi qualsiasi metodo riesca a mettere il genitore a suo agio, è il metodo giusto.
Poi ricordiamoci anche che ogni bambino è differente. Per il Vikingo ogni cambiamento di routine, o abitudine è uno stress enorme, e lo è sempre stato (e qui rispondo anche a supermambanana), quindi il cambiamento da parte sua non viene praticamente mai spontaneamente. Calcola che all’asilo lo hanno sempre messo sul vasino, insieme a tutti gli altri bambini, tutti i giorni prima di pranzo, e dopo pranzo ad esempio dall’età di 1 anno. Lui all’asilo si sedeva, e non faceva nulla. A casa invece, dove non era abituato a farlo, non si voleva sedere, perché quello rappresentava un cambio d abitudine. Fa lo stesso anche se ad esempio metto nello stesso piatto riso e carne, come mangia ogni giorno all’asilo, mentre a casa non vuole “all’asilo si mangia così. A casa no!” Per far capire quanto le abitudini possano essere radicate anche in un 3enne!!!
E’ vero, è proprio uno stress!! Sono 15 giorni che ho tolto il pannolino a Daniel e siamo ancora sull’orlo del disastro!! Ogni giorno si ricomincia da ZERO, la mattina si fa tutto nelle mutande in religioso silenzio, al pomeriggio mi avvisa qualche volta e poi la sera le salva tutte chiamando “Mi Scappa!!! Pesto mamma!”. Poi si va a letto e resetta tutto….
Barcollo ma non mollo!!!! 🙂
ah, questo e’ quello che le mie health visitors (e l’NHS) segnalano a noi in UK, che all’epoca come mammasterdam i blog manco sapevo che esistevano, e quindi le mie uniche fonti erano quelle “ufficiali”:
http://www.childrenfirst.nhs.uk/families/az_child_health/t/toilet_training.html
notare soprattutto la frase: Research shows that bladder capacity increases significantly between the ages of two and three
sul mio blog trovate due post sul tema:
“di pannolini e chiappe al vento”
e
“senza pannolino”
c’è anche un forum interessante su yahoo se qualcuno è interessato
Diego tra una settimana fa tre mesi e la cacca la fa quasi sempre nel lavandino. spesso anche la pipi. come Alice con il suo piccolo anch’io sto sperimentando EC con il Frullecchio senza essere rigida ovvero che tra una pipi e l’altra io gli metto il pannolozzo lavabile (o anche un usa e getta) che però spesso rimane asciutto oppure, visto il tempo lo lascio a chiappe scoperte. certo che è una sbatta ma relativa (devi anche lavare molto molto meno) e visto che sono a casa ci siamo detti (io e il mio compagno) che potevamo provarci e il ragazzo sembra essere d’accordo e ben contento di non farsela addosso.
a volte, se siamo presi da chiacchere o da altro e lui cerca di dircelo prima ma noi non arriviamo in tempo oppure siamo proprio impegnati in altro, e lui si bagna si mette a strillare finchè non lo si cambia. mi sembra che ciò dica che non sta troppo bene con le chiappe umidicce…
comunque, al di la delle scelte individuali, è un piano relazionale che può determinare l’enuresi. ovvero, come 100 anni fa diceva Freud, abituare al vasino come un obbligo dall’oggi al domani con relative punizioni quando si sbaglia, non favorisce certo una buona e sana relazione tra genitori e bimbi. altra cosa è fare ec con calma e come diceva Alice, cercando di comprendere e di soddisfare i bisogni del piccolo come si fa anche mangiare, dormire, giocare, …
(per la cronaca ci sono casi di enuresi anche nelle femmine!)
e poi, visto che comunque anche a 2/3 anni o più bisogna iniziare l’allenamento al vasino, perchè non farlo se si può da piccoli?
E, Serena, quando tu dici “evitare di stressarlo a 3 anni, quando ormai è abituato diversamente” sono un po’ perplessa, uno perche’ che vuol dire “abitudine” quando a quell’eta’ ogni 3 mesi sono persone completamente diverse da tre mesi prima, e due perche’ un’abitudine si fa prestissimo a eliminare quando il bimbo e’ consapevole di star facendo qualcosa di importante, un traguardo. I traguardi, e l’emulazione, son motivazioni pazzesche, ma per funzionare si deve avere una certa coscienza e personalita’ avanzata. Per dire, il mio secondo ha appena imparato ad andare in bici senza rotelle. Ha 4 anni e mezzo, per dire la motivazione (e l’emulazione del fratello). Sono entrambi (credo) molto sereni su se stessi e su quello che sanno fare e quello che possono fare, noi, nel caso pannolino, non ci siamo mai messi a dire “ma come, non vedi l’amichetto/a che non ha pannolino?”. Il grande soprattutto, cui mancava la spinta emulazione fratello, e’ super-rilassato sulle cose che sa o non sa fare, e questo gli ha dato a scuola (mi dicono le maestre) uno spirito di apprendimento molto importante, lui tenta e ritenta con determinazione e se non sa fare chiede, non ha paura di dire che non ci e’ riuscito, perche’ sa perfettamente che ci riuscira’ la seconda volta. Insomma, ripeto ancora una volta, la serenita’ (di tutti) mi pare la cosa fondamentale, su questa cosa ripeterei tranquillamente senza problemi.
mammamsterdam for president!
Se un bimbo e’ pronto per il vasino a 6 mesi ci facciamo tutti la ola, ma se non e’ pronto io non me la sento proprio di “educarlo”. E pure io ho due maschi e mi ritrovo in pieno. Tanto per dare un po’ di numeri: il primo si e’ levato il pannolino di giorno completamente verso i 3 anni e qualcosa. Le ragazze del nido hanno lavorato sodo su questo. Io? Io son passata da un giorno con pannolino a due giorni dopo senza pannolino con nessun incidente e nessuna lacrima e nessun patema. Vuoi mettere? Il numero due per emulazione del grande ha saltato completamente la fase vasino che la voleva fare nel bagno dei grandi (il grande aveva un po’ di paura di caderci dentro se doveva star seduto). Qualche incidente in piu’ ma serenamente fuori pannolini un una settimanella. Anche lui a 3 anni e mezzo. Il pannolino di notte verso i 4 passati per tutti e due, anche perche’ d’inverno i piumoni chi li lava? Ma anche qui, da un giorno con ad un giorno senza, neanche un incidente. Lo rifarei senza alcun problema.
Io ormai sono fuori dai giochi e dico solo che tutte le cose che so (perché le leggo nei blog) adesso su pannolini lavabili, comunicazione precoce sul vasino ecc. potevano essermi utili a suo tempo. Forse.
Perché a suo tempo con nr. 1 per tutta una serie di circostanze contingenti (depressione post-natale mia scoperta in ritardo, mega-regressione a 2 anni e 2 mesi causa fratellino ecc.) e sfighe varie, e soprattutto perché mi ero imposta una sola priorità, quella di dargli i suoi tempi e non metterlo sotto pressione, a 4 anni quest’uomo di notte aveva ancora il pannolino e di giorno incidenti a manetta ma non sempre.
Il primo giorno di scuola gli ho messo in borsa 3 cambi avvertendo la maestra, ma non ne ha mai avuto bisogno.La scuola gli ha risolto tutto, anche perché al colloquio di iscrizione, la santadonna direttrice gli ha risposto con fermezza, quando lui ridacchiando diceva: ma io porto ancora il pannolino, “no, qui i pannolini non li usiamo”. Nulla come in effetti l’esempio pratico e sottomano di franceschino, nicolina e gli amichetti e lo spirito di emulazione.
Perché lo dico? Perché io che conosco maschi, madri di maschi e ho lo charme da confessionale, nel senso che la gente mi racconta le cose più intime senza che le chieda, io so per certo di tanti miei coetanei, ovvero spannolinati a due anni perché le madri non ce la facevano più a lavare pannolini a mano, che con la mia età i tempi erano quelli, hanno avuto problemi anche seri di enuresi notturna, non fino a 4 anni, non fino a 6 anni, non fino a 8 anni, ma uno perfino fino ai 20 e rotti e al momento in cui si è fidanzato con me.
Che quando ha fatto la gita scolastica all’estero la madre ha dato dei soldi alla professoressa comprensiva per dire che se c’erano problemi in albergo lei pagava tutto pur di evitargli l’umiliazione con i compagni. Che la madre per tutta l’adolescenza era giustamente esasperata e la capisco tutta povera donna, ma lui ha anche sostenuto di aver sempre pensato che la madre fosse troppo dura con lui su questo fatto.
Ora, uno può dire che gli uomini strani capitano tutti a me ed a fare una classifica dei miei fidanzati e del fatto che vi racconto potrei anche dargli ragione. Però a me non garantisce nessuno che i miei figli, se opportunamente stimolati, non potrebbero anche loro un giorno arrivare incontinenti alla gita di quinto liceo e quindi per me la priorità era: non stressare il bambino e non stressarti tu. E non sia mai la stitichezza.
Abbiamo rinunciato a tante cose quando i bambini erano piccoli, ma i pannolini usa e getta e l’asciugatrice per i panni sono lussi di cui ringrazio il cielo per essermeli potuta permettere.
Figlio 2 con lo spirito di emulazione proprio dei secondi e il nido non ha avuto un problema al mondo, ma anche lui si è aspettato tranquillamente i 3 anni.
Che dirvi, io con questo passato quando sento dire che la gente comincia a fare grandi manovre di spannolinamento a due anni quando il bambino non dà il minimo cenno di voler collaborare, davvero mi chiedo se non sia esagerato. Ma è un patema tutto mio e ammiro chi ci mette costanza e metodo e ci riesce. Io che sono priva di entrambi ho fatto altre scelte.
Quello che mi chiedo, e se ci fossero madri con figli adolescenti in questo gruppo che magari mi possono confermare il comportamente dei ragazzi sul lungo termine, è una pippa mia consolatoria o davvero a spannolinarli troppo presto questi maschi vanno in tilt? Perché di femmine non l’ho mai sentito. Ed è un dubbio che mi faccio da anni (da quel fidanzato che ho miracolato, praticamente).
Ciao…non mi trovi tanto d’accordo….il bambino è in grado di controllarsi anche a 6 mesi, basta averlo educato al vasino…ovvio ci vuole tempo, e costanza…e quello che vedo invece tra amiche e conoscenti, che il tempo speso in altre attività (che non sto ad alencare per rispetto), sembra così scontato, mentre quello speso per imparare precocemente a farla nel posto giusto…sembra tempo perso…3 anni con il pannolino…ma quando mai? Vediamo cosa succede in Cina, India, Vietnam…la mamma partorisce, allatta, accudisce il bimbo, e gli insegna a farla sul vasino da subito, rientra nella routine della vita della mamma, non è una niente di straordinario, semplicemente è normale farlo….
Senza fisse ovvio…perchè vivere e godersela è sempre la cosa più importante per la famiglia.
@Silvietta ma io ho scelto i lavabili proprio con l’idea di spannolinare il prima possibile! Tu sei un eroe! 😉
@Alice sono d’accordo con te sul fatto che non è assolutamente necessario aspettare così tanto a togliere il pannolino. Tempo fa ho scritto proprio un post su questo concetto, che trovi qui. Abituare il bambino all’uso del vasino il prima possibile secondo me è il modo migliore per evitare di stressarlo a 3 anni, quando ormai è abituato diversamente. Però noi il Vikingo non riuscivamo a tenerlo fermo sul vasino più di 3 secondi, quindi abbiamo fallito in toto. Pollicino invece, che al momento ha 15 mesi, si siede regolarmente sul vasino, e spessissimo la fa dentro. Temo che anche in queste cose il temperamento del bambino conta moltissimo, e il metodo che va bene per qualcuno può funzionare malissimo per altri.
bellissimo e bellissimo anche il consiglio di supermambanana, sapete perché? Pulce di 16 quasi 17 mesi con pannolino lavabile e continuo stress di gente che la guarda e mi dice “allora, quando lo togliamo?giannino-pino-marino l’ha tolto a 12 mesi!” grmrgrmgrm (ok, vado da genitori sbroccano, forse è più adatto!)
il mio consiglio da 5 centesimi (o 5 pence meglio): se il bambino ha 2 anni, forget about it, a meno che LUI non dia segni di esser pronto. Anche se il bimbo ha 3 anni in verita’. In verita’, molto meglio aspettare che sia pronto, fosse anche a 4 anni. Che tanto chissenefrega di giuseppina e franceschino e gelsomina etc etc. Una estate senza patemi e di vero relax dopo un anno di lavoro e priceless.
PS: se poi la cosa se la smazza il nido, come nel mio caso, meglio ancora! Si lo so, son pigra, ma preferisco vivere. E, come dici giustamente tu, se andasse all’universita’ in pannolino, e solo allora, mi preoccuperei.
Fantastico articolo…..io da quando Gabry ha 6 mesi ho iniziato l’Elimination Communication….ne parlo tanto anche durante gli incontri che faccio con le mamme sui pannolini lavabili, e appena provano con le due indicazioni che ho dato, hanno dei risultati entusiasmanti! Non capisco perchè aspettare 3 anni…quanti soldi spesi, e quanto abbiamo inquinato in 3 anni?
Gabriel sta senza pannolino da 1 mese, lui ha 18 mesi…è incredibile come riesca a farmi capire quando è ora…o quando l’ha fatta addosso….
Ci vuole pazienza…la sto ancora cercando…
Al mio piccolo duenne ho deciso che sabato 5 giugno, gli avrei tolto il pannolino e basandomi sull’esperienza della prima figlia (solo dopo un mese ha iniziato a non bagnarsi), mi ero armata di ben 12 paia di slip, 12 paia di pantaloncini, 12 paia di calze, borsa con il cambio sempre pronta, chiesto e ottenuto aiuto dalle splendide maestre del nido, in più tanta tantissima pazienza…. ecco oggi è il terzo giorno che non si bagna più e che chiede di essere accompagnato al vasino! Sono stupita, meravigliata, contenta per lui! Ve l’ho scritto per dirvi che ogni bambino è un caso a sè e che a priori non si può DAVVERO sapere se vostro figlio è pronto o oppure no! Un grosso in bocca al lupo a tutti i genitori coraggiosi che hanno deciso di provare …
PS: in entrambe le esperienze non sono mai tornata indietro, nononastante nonne/amiche/maestre mi dicessero che il bambino non era pronto. Abbiate fiducia nel vostro bambino!
Grazie di esistere 🙂
p
@Paola grazie a te! 😀
@Laura anche io sono convinta che tornare indietro non sia mai una buona idea. Una volta tolto bisogna continuare, o si rischia di dargli un messaggio di sfiducia.
@supermambanana l’importante è fare la scelta che ci stressa di meno, che poi di fatto è sempre l’unica possibile. Io però all’idea di cambiare pannolini fino ai 4 anni mi sento male!