Temporaneamente inabile

Mettiamo il caso, davvero sfortunato, che un vostro stretto familiare subisca un incidente piuttosto serio. Nessuna conseguenza a lungo termine, ma intanto settimane di immobilità, poi fisioterapia, rieducazione… ed è appena finito Novembre. Quindi i preparativi per il Natale, e i giorni di feste natalizie, questa persona li passerà pressoché immobile sul divano o nel letto, costretta a muoversi poco e a chiedere aiuto per le operazioni più semplici e più personali.

Cosa significa aiutare una persona che si scopre immobile e privata della mano principale? Non solo questioni pratiche; non ci vuole molto a capire che dev’essere aiutata ad andare in bagno, lavarsi e vestirsi. Per esempio, è in queste situazioni che si scopre quanto la propria casa sia piena di ostacoli architettonici, di piccoli intoppi che per una persona in difficoltà motoria diventano sbarramenti, mura insuperabili, distanze siderali. Quello che non è facile immaginare è che a una persona in quella situazione non devi cucinare pasta lunga, perché con la mano non abituale non riesce ad arrotolarla sulla forchetta. Una persona che deve usare solo “l’altra mano” ha difficoltà con lo smartphone e con il pc, perché anche se i movimenti riescono, mano e braccio si stancano facilmente. Come gli occhi nel leggere – e tenendo in mano un libro con la mano più debole. Una persona in quella situazione è molto giù di morale, così giù che qualunque tentativo palese di non farla stare così giù di morale la fa sprofondare ancora più giù.

Photo by Annie Spratt on Unsplash

Come se non bastasse, arriva Natale. “Partecipare”, in questo caso, che vuol dire?

Non puoi fare l’albero, non puoi attaccare le palline. Non puoi mettere la ghirlanda alla porta né sistemare i personaggi del presepe. Non puoi incartare regali – e sai che non li potrai scartare. Non puoi dare una mano in cucina – te n’è rimasta solo una e manco quella buona – e non puoi andare in giro a fare spese, perché puoi solo fare qualche passo in casa abbracciato a un accompagnatore. Ti sembrerà il Natale di qualcun altro.

Ci sono però, ancora, le parole. Quelle non si fratturano né si ingessano. Allora si può far partecipare questa sfortunatissima persona facendole scrivere (dettare!) i biglietti, facendole fare le telefonate d’auguri e quelle di ordini ai negozianti (porgendole numeri e telefono, se serve), facendole intrattenere i più piccoli con qualche storia o lettura. Partecipare si può, in tanti modi, e servirà a dimenticare la sfortuna. A parole, e almeno per Natale.

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