Dite la verità come vi immaginavate la vostra vita da mamme prima di avere figli? La mia includeva molte idee romantiche: passeggiate tranquille nel sole primaverile spingendo la carrozzina, caffè con le amiche a chiacchierare per ore, serate con amici perché tanto con un bambino si può fare tutto, basta abituarlo, e naturalmente suonare dolci musiche con la mia chitarra per farlo addormentare. Tanto poco sapevo della maternità (e di bambini amplificati)! Inutile aggiungere che non è andata esattamente secondo i piani. O meglio l’idea che avevo dell’essere mamma era molto più poetica e ovattata di come poi si è rivelata. Ovviamente non è necessariamente così. Potrebbe anzi essere l’opposto. Magari una resta incinta per caso, come Wonderland, e scopre dopo un po’ che forse non è tanto male.
In qualsiasi modo si metta è raro che l’idea che ci siamo fatte di come sarà la vita dopo sia confermata dalla realtà. I figli arrivano come cicloni e la stravolgono, dichiarando apertamente che si erano fatti i conti senza l’oste.
L’ideale di mammità si trasforma, si aggiusta, si rimodella, fino a prendere la forma della mamma che siamo, quella in carne ed ossa, alle prese con i problemi di tutti i giorni, con i mille imprevisti, con la sensazione che qualcosa sia cambiato.
Questo mese proveremo a parlare dei nostri sogni infranti, delle fantasie che si sono rivelate solo utopie, delle difficoltà del diventare mamma. Ma anche delle gioie che non ci aspettavamo e che invece ci sono tutte.
Da dove nasce il nostro ideale di mammità? Da cosa è condizionato? Che immagine ci trasmette la società in cui viviamo attraverso i media? E come è la maternità che sognamo?
Come al solito abbiamo bisogno anche del vostro aiuto, perché così come non ci sono due bambini uguali, non ci sono due mamme uguali. I nostri sogni erano tutti diversi e il nostro modo di diventare mamme è unico, come è unica (e perfetta) la mamma di ogni bambino.
Caia Coconi in un post recente ha confessato che sognava di leggere libri seduta su una panchina mentre il piccolo dormiva beato in carrozzina. E voi? Descrivete in un’immagine il vostro sogno di maternità infranto dall’arrivo del vostro bambino.
Silvia, tanto OT, scusami, ma questi sono i dati del cuscinetto che trovi su http://www.tilia.deTilia® Sitzkissen Art.Nr.: 21330-21354.
Su questo tema che mi interessa assai invece rispondo nel weeekend quando rientro.
Un ragazzino che quando meno te lo aspetti ti dice: mamma ti voglio tanto bene…:-)
A scuola..hmhmhm..da qualche giorno piangiucchia di nuovo..ufff..Sarà che siamo nella fase “togli-pannolino-di-notte” e forse ha qualche ansia che scarica così..Poi la maestra non è che aiuti tanto eh… 🙁
beh, certo Ric ci si è messo proprio d’impegno a incrinare qualche sogno (e qualche nervo!) della mamma (tipo il sogno di accompagnarlo a scuola e lasciarlo li con un sorriso!! 😉 a proposito, come va?), ma da questo tuo commento e dai nostri precedenti scambi di email, direi che sono molti di più i sogni che ha realizzato!
Beh..mi tocchi sul vivo..
Il mio è stato un parto prematuro..quindi direi che gia’ un sogno mi si è infranto: una gravidanza tra compere da Prenatal e corso pre-parto…Pensate che dovevo iniziare il corso ad agosto in vista della nascita di Ric a novembre…invece Ric è nato proprio ad AGOSTO!!!
78 giorni di ospedale..acvanti e indietro con terapia intensiva a 90 km di distanza da casa mia ..questo è stato il mio post-parto…
E’ stato solo verso la fine della degenza di Ric che ho pensato al suo arrivo a casa..Mi vedevo cosi’ serena dopo tanto patire..Io che lo allattavo..che finalmente lo stringevo tra le mia braccia dopo settimane di incubatrice, ascoltando Mozart sul divano..
Anche qui doccia fredda…
Ric era si’ a casa ma soffriva di una forma di reflusso grave che lo ha portato ad interrompere l’allattamento – serviva latte denso etc..ed altro che nn vi sto a spiegare… Poi nn riusciva a stare piu’ di unh’ora in culletta..Ho passato le notti in bianco a tenerlo in braccio perchè se lo mettevo sdraiato strillava dal dolore per gli acidi che gli tornavano attraverso l’esofago…si’..altro che coliche…
Ho passato le notti ore e ore a non dormire fino anche oltre un anno e mezzo d’età. di Ric
Il tutto poi accompagnato con gli affanni che porta avere un bimbo nato prematuro di 27 settimane. Cpntrolli ogni settimana, analisi di tutti i generi, ricoveri, le medicine…le paranoie perchè ha cmq inizialmente dei ritardi rispetto alla norma…e non sai almeno fino verso i 2 anni quanto siano stati gravi i danni relativi all’estrema prematurità..
PUFF…No, nn me la immaginavo cosi’…
POi con il suo caratterino amplificato a volte bisogna fare degli sforzi maggiori per cercare una via di uscita nei momenti peggiori..quando si impunta che vuole una luce accesa invece che un’altra… Considerando anche che lavoro e mi sveglio alle 4.30 ogni giorno…
Pero’ non provo invidia, non ho invidia per le mie colleghe che mi raccontano di gravidanze e parti eccezionali…di corsi yoga..di massaggi durante la gravidanza.. E rifarei tutto perche’ ora ho accanto a me un bimbo cmq sano – e questo è fondamentale quando tuo figlio nasce di neanche un CHILO!!! – Sicuramente impegnativo – come gli dico io ogni giorno – ma che mi sa regalare certe emozioni che nessun “bimbo perfetto” mi avrebbe dato mai.
Ciao,
già con la pancia la realtà si è dimostrata molto diversa da quanto speravo: mi immaginavo con la mia panciona a lavorare fino all’ottavo mese, a continuare a fare la mia vita, ma con stupendi vestiti premaman…e invece, scarso liquido amniotico dal sesto mese: tappata in casa, in tuta, a fare punture di calciparina, a inghiottire vasosuprina e con pensieri angoscianti per tre lunghi mesi…. eppure tutti mi dicevano che la gravidanza è una cosa fisiologica..per me non lo è stata.
Poi con la nascita del bambino direi che l’illusione più infranta è stata quella per cui sarei riuscita ad apprezzare il lavoro che faccio, che non mi piace granchè.Mi dicevo:”quando ci sarà il bambino non mi importerà se mi annoio a lavoro”, invece, ora il lavoro mi pesa ancora di più, perchè stare lontana da lui per fare qualcosa che non amo è veramente difficile.
Tema interessantissimo, come sempre. Il mese scorso ho rimandato e rimandato, ma questa volta partecipo anche io al blogstorming, promesso!
Oddio e come faccio a perdermi sto tema? Io ho avuto due maternità completamente diverse, opposte per certi versi…ne avrò da parlare.
Io non avevo istinto materno, punto: mai piaciut* bambin* (ancora adesso non mi piacciono tutt*)..
Appena ho iniziato a pensare di volerne un* eccola! Pergiunta femmina (paurissima!).
Ma poi tutto è andato meglio di come potessi immaginare (tranne il sonno: ma ho scoperto di avere MOLTE più energie, e risorse in genere, di quel che credevo!), a partire dal fatto che è proprio come me l’ero sognata: bellissima, dolce e forte; e in più è anche simpatica (e testarda, rompicoglioni, ecc…).
Ora ha quasi otto anni e le cose sono molto più facili di quand’era piccola (i bambini devono giocare tra di loro… eh! eh! eh! cosa non m’invento per trovarle compagn* di giochi..).
Tutte sorprese positive quindi. Anche il fatto che mi costringe SEMPRE a confrontarmi con me stessa ed è un ulteriore stimolo (oltre a quello che proviene già spontaneamente da me) a divenire una persona migliore…
io non ci ho mai pensato. però mi guardavo intorno e vedevo delle famiglie e mi sarebbe piaciuto essere come loro, e altre che non mi piacevano. quando mi sono sposata e ho cominciato a pensare a come avrei voluto che fossero i miei bimbi e come avrebbe potuto essere la vita con loro, beh è più o meno come è adesso. tranne che in quattro la vita costa un po’ di più e bisogna fare due conti. ma la mia vita non è stata tanto stravolta dalla maternità. certo non faccio più cose che prima facevo ( e il cinema mi manca molto) però penso che per vivere al meglio questa fase della vita non si debba guardare indietro altrimenti si rimpiange soltanto qualcosa che comunque non tornerà. io cerco di vivere tutti i giorni in modo nuovo con i miei figli, li porto ovunque, cerco di stare il più possibile con loro (anche se lavoro a tempo pieno), faccio fare loro atività da piccoli , ma li abituo anche a cose un po’ da grandi (un museo, una città, il teatro, …).
quello che sicuramente ho sempre desiderato è che i miei figli sappiano tante cose e non siano pigri. per ora (7 e 3 anni) ho ottenuto buoni risultati, speriamo di continuare così!
Come tutte voi adoro mia figlia…ma mi ha stravolto la vita… delle volte penso che qualcosa di me sia finito quando lei è nata e questo pensiero non mi piace ma lo faccio (soprattutto la notte quando non mi lascia dormire)… non mi aspettavo di non dormire per 16 mesi e di non riuscire più a stare con mio marito (noi che eravamo così complici e romantici)…non mi aspettavo di non avere più spazi…di non riuscire ad uscire…di pensare a tutto ciò che c’era prima come qualcosa di passato per sempre…non mi aspettavo questi miei pensieri…la voglia di fare una valigia e riprendersi se stessa solo per un giorno…me lei..lei..lei è la cosa più grande che ho è nelle mie vene è dentro di me…non mi aspettavo questo strano conflitto di pensieri…ieri IO, oggi MAMMA!
Anch’io, come Anna, ho avuto una visione. Una specie di sogno a occhi aperti, ma arrivato all’improvviso, i primissimi tempi in cui ho conosciuto mio marito: io incinta di una bambina, che scrivo sotto un bersò con una gatta in braccio e un tè sul tavolo, mentre lui faceva qualcosa in giardino. Al’epoca vivevo in un monolocale, non avevo gatti e lui era solo uno che avevo visto due volte in mezzo ad altra gente.
Circa 2 anni dopo, è arrivata Amelia. Prima di lei, uno stuolo di gatti. Tutto come nel sogno, a parte il bersò 😉
PS: anche i miei figli sono biondi e noi siamo scuri! Mistero…
felice di conoscervi questo è il mio primo commento! comunque non avevo particolari sogni e romanticherie sulla mammità. di certo non mi aspettavo di essere sempre così stanca, non mi aspettavo che mio marito fosse sempre meno paziente nei miei confronti, e non mi aspettavo che i miei monelli rivoluzionari mi rendessero così felice!!!
non direi che il mio sogno si è infranto anzi…forse perché ero preparata alle difficoltà, io che ne ho sempre incontrate tante sempre. Un sogno ce l’avevo, anche se forse riguardava più la mia vita che la mia mammità. Un giorno ho sognato ad occhi aperti di guardare due testoline bionde giocare in un giardino, mentre io sono dentro a scrivere. E’ strano perché quando l’ho immaginato non avevo una casa col giardino e io sono bruna. E neanche pensavo a fare figli ancora. Ma oggi il sogno si è avverato, le due testoline bionde si rincorrono e mi rincorrono dentro e fuori il giardino e anche se la colonna sonora non è esattamente bach tutto il tempo, io sono felice di esserci arrivata. e non lo davo per scontato. e penso che qualunque cosa mi accadrà, e me ne accadranno, io ci sarò sempre che le guardo mentre loro illuminano il mondo.
concordo totalmente con Marzia…solo che non mi bastava il primo (5anni) ci si mette anche il piccolo ( 2 anni!) due bei maschietti ” amplificati ” e più loro amplificano più io mi ” riduco “.
Mi ero aspettata di tutto, dalle notti insonni alle coliche. invece hanno sempre dormito 12 ore da quando avevano 4 mesi…ma di giorno…chi poteva mai aspettarsi di dover fare i conti con una agitazione continua, con l’impossibilità di fare le cose più semplici come andare al supermercato o a trovare gli amici! E l’unica cosa che ti fa stare bene è renderti conto che devi solo accettarli così come sono…ciao Debora ( ps: adoro il termine amplificati…rende proprio l’idea)
Stanno venendo fuori immagini bellissime. Terremo conto di questi spunti per percorrere il tema di questo mese.