Tema del mese: la maternità, che sogno!

Dite la verità come vi immaginavate la vostra vita da mamme prima di avere figli? La mia includeva molte idee romantiche: passeggiate tranquille nel sole primaverile spingendo la carrozzina, caffè con le amiche a chiacchierare per ore, serate con amici perché tanto con un bambino si può fare tutto, basta abituarlo, e naturalmente suonare dolci musiche con la mia chitarra per farlo addormentare. Tanto poco sapevo della maternità (e di bambini amplificati)! Inutile aggiungere che non è andata esattamente secondo i piani. O meglio l’idea che avevo dell’essere mamma era molto più poetica e ovattata di come poi si è rivelata. Ovviamente non è necessariamente così. Potrebbe anzi essere l’opposto. Magari una resta incinta per caso, come Wonderland, e scopre dopo un po’ che forse non è tanto male.

In qualsiasi modo si metta è raro che l’idea che ci siamo fatte di come sarà la vita dopo sia confermata dalla realtà. I figli arrivano come cicloni e la stravolgono, dichiarando apertamente che si erano fatti i conti senza l’oste.
L’ideale di mammità si trasforma, si aggiusta, si rimodella, fino a prendere la forma della mamma che siamo, quella in carne ed ossa, alle prese con i problemi di tutti i giorni, con i mille imprevisti, con la sensazione che qualcosa sia cambiato.

Questo mese proveremo a parlare dei nostri sogni infranti, delle fantasie che si sono rivelate solo utopie, delle difficoltà del diventare mamma. Ma anche delle gioie che non ci aspettavamo e che invece ci sono tutte.
Da dove nasce il nostro ideale di mammità? Da cosa è condizionato? Che immagine ci trasmette la società in cui viviamo attraverso i media? E come è la maternità che sognamo?
Come al solito abbiamo bisogno anche del vostro aiuto, perché così come non ci sono due bambini uguali, non ci sono due mamme uguali. I nostri sogni erano tutti diversi e il nostro modo di diventare mamme è unico, come è unica (e perfetta) la mamma di ogni bambino.

Caia Coconi in un post recente ha confessato che sognava di leggere libri seduta su una panchina mentre il piccolo dormiva beato in carrozzina. E voi? Descrivete in un’immagine il vostro sogno di maternità infranto dall’arrivo del vostro bambino.

Prova a leggere anche:

Previous

In che lingua giochiamo

La nostra nuova template

Next

37 thoughts on “Tema del mese: la maternità, che sogno!”

  1. Ricordo che avrò avuto poco più di vent’anni quando apparve a me questa immagine di maternità : io e la mia piccola (sapevo già sarebbe stata femmina?!) dentro ad una panda rossa, mentre torniamo a casa; lei dritta ai piedi del lato passeggero (in conflitto con le più elementari regole di sicurezza!) avrà avuto tre o quattro anni, una maglietta a righe e un grissino in mano. Sarà stata ora di pranzo o giù di lì, di qualche primavera. In questa istantanea di mammità Lei mi fa delle domande, di quelle buffe e profondissime che sono i bimbi sanno fare, ed io l rispondevo serena, guardando un po la strada e un po lei, piena e fiera della nostra serenità, e di quella complicità cosi reale.
    E’ cosi che immaginavo il mio essere mamma, e non so perchè.
    Adesso Lei è qui, da soli cinque mesi e sento che quella complicità è già nei nostri occhi, nello scambio dei nostri sguardi, nel suo sorriso.
    La panda rossa non ce l’ho e non ce l’ho mai avuta, di maglie a righe ne ha già un sacco, e i grissini ci sarà tempo per mangiarli…
    probabilmente non starà mai inpiedi sul sedile passeggero, e forse saranno rari i momenti in cui insieme a noi due non ci sia anche il suo papà.
    Di certo Lei è pure più bella di come la immaginavo.
    Di certo è arrivata per caso, ma nel momento migliore in cui poteva.
    Di certo ogni paura, ogni novità, ogni scelta, ogni pianto è più dolce di come potessi mai immaginarlo.
    Non ci sono aperitivi, ne passeggiate che non contemplino il suo coinvolgimento, non ci sono nonni a prendersi cura di lei ne di noi, e questo forse lo immaginavo o lo desideravo diverso.
    UNa cosa forse ho sempre saputo, resterà la sola.

    Reply
  2. La mia gravidanza è stata cercata e sognata….cercata non molto perchè dopo 1 mese di prova ero già incinta….già!!!!
    Quando l’eco ci disse che i bebè erano addirittura due…la mia felicità è stata doppia…..
    certo psicologicamente mi ero preparata…avevo letto blog gemellari,i pochi libri gemellari …ma la realtà supera sempre le aspettative…niente orari uguali per i gemelli, allattamento difficoltoso, coliche e tanta ansia….io mi aspettavo di reagire più da persona matura, visto che la mia prima figlia l’avevo avuta a 22 anni e la spensieratezza dell’età mi aveva fatto perdere alcune cose e sorvolare su altre….ma non pensavo che persona matura= ansia….
    Altra cosa che concordo è la messa alla prova della coppia, che si trova di colpo genitori e quindi niente più spazio per il noi ma solo spazio per il loro….
    Dietro a questo però ci son le gioie che mi danno i miei gioielli ogni giorno più grandi e la mia ansia pian piano si sta trasformando in dolce amore materno….

    Reply
  3. Che dire, io mi sentivo pronta. Due nipoti cresciuti praticamente in casa, di cui uno iperattivo e l’altra principessina, ne avevo gia’ viste di tutti i colori. E TopaGigia e’ una bimba abbastanza trattabile, non sta ferma un minuto ma non e’ del tipo distruttivo.
    Delusioni (se cosi’ si possono chiamare, ovviamente) direi due: mi aspettavo che fosse molto piu’ facile organizzare una routine nella giornata della piccola, e che lei ci si adattasse piu’ “volentieri”. Invece, a quasi nove mesi, ogni giorno porta ancora degli imprevisti con le ovvie ripercussioni sulle mie forze. L’altra cosa andata non come me l’aspettavo e’ stato il coinvolgimento del papa’, che e’ si’ in grado di fare tutto, ma sgattaiola appena puo’. Avevo in mente un’immagine di famiglia piu’ paritaria, con i compiti divisi piu’ equamente. Molti dicono che crescendo il bambino il papa’ ha piu’ facilita’ a passarci del tempo, speriamo che sia cosi’…
    La cosa bella che non mi aspettavo invece e’ la capacita’ che ha di dare un bambino cosi’ piccolo. Quando ti guarda con quegli occhioni spalancati che ti vorrebbero dire tante cose (e non ce n’e’ bisogno…) o ti abbraccia dopo una caduta, o ti cerca in una stanza con tanta gente… beh, no questo non me lo aspettavo.

    Reply
  4. Io invece, avevo un terror sacro di fare un bambino. Complice il fatto che mia sorella é nata quando ero grande (13 anni) e la piccoletta aveva sonni travagliati e interrotti. Siccome io son pigra di natura non ero per nulla convinta di sta cosa, e non riuscivo a provare un gran entusiasmo guardando i bambini piccoli in giro. Era come se nella distribuzione d’istinto materno, fossi stata brutalmente dimenticata.
    Poi ho incontrato il mio moroso, il Vikingo. Il Vikingo voleva ardentemente figli. Io ci dovevo pensare. Poi mi sono detta che forse me ne sarei pentita se non avessi provato, e il Vikingo aveva le qualitá del Papá Perfetto.
    Adesso che abbiamo fatto il Mezzovikingo, nonostante le mie notti non siano molto felici, sono contentissima di averlo, non avrei mai immaginato si potesse voler bene cosí tanto a un bambino. Quindi é andata molto meglio di quel che mi immaginavo!

    Reply
  5. Io prima di diventare mamma adoravo l’idea di passeggiare con la carrozzina. Sono sempre stata affascinata dalle mamme che spingevano sorridendo quei bellissimi mezzi. Poi ho scoperto quanto pesano e che se abiti in una casa a più piani, sei praticamente obbligata a farti aiutare per uscire. Inoltre spesso e volentieri capita che nella carrozzina i bimbi piangono e quindi sei obbligata a tenere in braccio il pargolo e a spingere contemporaneamente la carrozzina. Seconda delusione l’allattamento. Sognavo di attaccare per lungo tempo la mia piccola e sognavo un accrescimento senza problemi. Invece dopo 3 mesi ho dovuto smettere perchè lei mi aveva risucchiato anche le ossa e il suo accrescimento era al limite. Insomma dal sogno mi sono risvegliata ben presto. Ora vivo ogni giorno per come si presenta e intanto immagino come sarà la nuova vita quando tra due mesi saremo in quattro!

    Reply
  6. Quando vivi una gravidanza perfetta come la mia, una parte del tuo cuore si aspetta di continuare l’idillio anche alla nascita della tanto desiderata creatura. Non avevo un’immagine precisa ma l’illusione era quella di vivere un amore totale “di pelle”, del resto lo avevo tenuto 9 mesi dentro di me, non poteva che essere una parte di me!
    E invece il Nano ha immediatamente messo le cose in chiaro: ho una “pesante” personalità (non ti far ingannare dai miei 3 Kg!), ho una volontà di ferro e nessuna intenzione di dannarmi per rendermi simpatico!
    Dopo 5 anni stiamo ancora prendendoci le misure. Alle volte amore folle, alle volte (spesso …) cammino sulle uova per cercare di tirargli fuori il meglio e non il peggio del suo essere “iper”.
    Con Alex tutto è al 100% e io sono un tipino tranquillo da 50%-50% quindi la convivenza è proprio dura. Ma sono la sua mamma e una strada verso di lui la troverò. Sempre.

    Reply
  7. Ciao a tutti,
    anch’io come Silvietta non mi ero costruita grandi castelli in aria, avevo preso la cosa con filosofia, strano considerato il mio carattere irascibile e spigoloso (mia madre perfida dice che la gravidanza mi aveva ingentilito…).
    Diciamo che le cose che ora mi mancano sono sostanzialmente 2: la prima è il sonno, so che può sembrare stupido ma purtroppo ho bisogno di parecchie ore per ricaricarmi, soprattutto negli ultimi anni in seguito a una malattia che ha lasciato qualche strascico. Non pensavo che fosse così difficile, prima di natale ero proprio sull’orlo di una crisi di nervi, ora va meglio ma sogno una superdormita di 12 ore in una stanza insonorizzata!
    La seconda cosa è l’indipendenza: ero abituata a prendere la borsa e partire, anche solo per andare dai miei a Venezia il WE. Avevo coltivato questa idea naif di “mamma col marsupio”, mi vedevo già a scalare montagne (cosa mai fatta peraltro :-)), pensavo di prendere la valigia, la bimba e via, verso l’infinito e oltre!
    E invece…tutte le volte che mi sposto sembra che parta la famiglia reale: passeggino, cambio, cibo, giochi etc etc. In aereo è un incubo, il controllo al metal detector è un’avventura fantozziana: l’ultima volta mi hanno fatto togliere le scarpe, non mi volevano far passare il biberon e ho dovuto minacciarli di lanciare la bomba urlante nella cabina di pilotaggio…sono dipendente dagli altri per gli spostamenti e questo mi sta stretto.
    Però…però quando guardo la mia piccola che è estremamente solare e simpatica (non pensavo si potesse usare questo aggettivo con un frugoletto che non parla nemmeno!), quando lei ti guarda e ti sorride con quella faccia che dice “aspetta adesso cosa ti combino”, quando scopre qualcosa di nuovo, quando torni a casa ed è felice di vederti…beh direi che ogni sforzo è più che ripagato.
    E poi tanto non si può tornare indietro, vero? 😉
    Ciao

    Reply
  8. Tutto il mio blog gravita intorno a questo tema, o quasi. Di certo, da quando sono “nata mamma”, non faccio che scrverci su. Ne ho fatto di strada… proprio tanta. Una strada difficile, in salita, che sembra non finire mai. Ma che vi sto a dire? Il tema di questo mese non voglio proprio perdermelo, come non voglio perdermi tutte le meravigliose poesie (ne sono certa) che le altre mamme sapranno tirare fuori dal racconto delle loro vite.
    Ci penserò un pò su, e scriverò qualcosa anch’io.
    Intanto GRAZIE, davvero, per questo bellissimo tema.

    Reply
  9. chissà perchè ma non ho mai avuto desideri particolari riferiti ai primi anni di vita di mia figlia, ma su quando sarà un’adolescente.
    mi vedo con lei mentre mi fà confidenze e mi chiede consigli……
    vi saprò dire tra qualche anno (anche se temo che mi manderà bellamente a quel paese!).
    a tal proposito mi chiedo: mamme amiche? pare non vada bene, ma io non ne sono poi così sicura.

    Reply
  10. Ciao, scusate ma il mio post è molto pessimistico.
    il mio sogno era quello di una famiglia, mamma, papà e bambini a spasso, al cinema, in vacanza e quant’altro insieme, invece tutto si è infranto.
    Ma non è colpa della maternità e dei figli.
    Una cosa invece sognavo ed era quella di avere molta più pazienza di arrabbiarmi poco, di non dover dare punizioni ed invece mi accorgo che certe volte faccio veramente fatica.
    a presto

    Reply
  11. angiolettoangelico, mi sa che sull’argomento mi ci tocca un post, perchè lo sento molto vicino.
    aiutateci con il blogstorming, che questo mese c’è da dire…

    Reply
  12. ragazze, che tema! io non m’ero costruita un gran ideale, quindi forse potreste pensare che la caduta sia stata un po’ di minore impatto … ma non è così! laPulce ha messo e mette in continuazione in discussione ogni fibra di me. Per tirarne fuori il meglio, off course..
    grazie, adesso ho da riflettere per un po’ 😉
    baci silvietta

    Reply
  13. Vedevo la nascita di un figlio come la ciliegina sulla torta di un’amore perfetto…E invece è il banco di prova di quell’amore:l’ha e lo sta tuttora rivoltando, spingendo, stirando e rivoluzionando. Speriamo resista perchè è davvero una prova molto dura.

    Reply

Leave a Comment