Questo mese vorremmo parlare di quel momento in cui al figlio numero uno si aggiunge un figlio numero due: di tutto quello che comporta pensare e progettare “doppio”, annunciare al numero uno che arriverà il numero due, prepararlo al cambiamento, fare i conti con le esigenze di età diverse e, perchè no, far quadrare i conti.
Ma vorremmo anche parlare di quando non c’è e non ci sarà un figlio numero due: quando il bimbo unico (come tutti sono unici), rimarrà l’unico bimbo di casa e dovrà, con le sue forze e con quelle dei suoi genitori, comprendere che il mondo gira, ma non sempre intorno a lui.
Ci chiederemo se è diverso crescere un figlio solo o più d’uno, ci interrogheremo su come i genitori possono gestire la pluralità o l’unicità.
Le nostre storie personali ci sembrano adatte a presentare diversi punti di vista: io sono una figlia unica, figlia a mia volta di un padre figlio unico ed ho un figlio che, visti i miei 38 anni ed altre variabili, rimarrà probabilmente unico.
Serena ha una sorella, con la quale ha un solidissimo rapporto, viene da una famiglia di molti zii e cugini e, mentre leggerete qualcuno dei post di questo mese, starà partorendo il secondo Vikingo.
Quindi aspettatevi due storie diverse e due esperienze diverse, non solo come madri, ma anche come figlie. Storie di diversi equilibri e di diversi problemi.
Avere due o più bambini significa conciliare caratteri diversi e diverse esigenze, gestire impegni moltiplicati, e tentare di dividere sempre in modo armonioso l’attenzione di genitori. Averne uno significa conciliarlo con il mondo, insegnargli che è unico come lo sono tutti, ma che non è solo e non è esclusivo, aiutarlo a confrontarsi.
E, come sempre, aiutarli tutti, unici e molteplici, a trovare a loro strada.
ogni storia è a se..soluzione migliore non c’è..
Fabiana, qualsiasi argomento tocchiamo in questo sito, arriviamo sempre a questa conclusione: credo che dovremmo mettere questa tua frase sotto al titolo del blog.
Lo scopo però è proprio questo confronto. Ci hai scritto di questa tua “fratellitudine” in un gran bel modo: senza enfasi eccessiva, senza sentimentalismi ma con sentimento, con concretezza ed equilibrio… Tutte qualità che, almeno personalmente, mi piacciono un bel po’!
E poi credo che poter dire che i propri genitori rappresentano un modello da seguire, una strada tracciata da continuare a percorrere, credo sia una delle convinzioni che da maggior serenità ad una persona. Da l’idea vera di far parte di una famiglia, di essere una continuità.
Ti ringrazio di cuore.
ops..volevo rispondere all'”Essere figlia unica” di Silvia…ma ho piazzato il post nel posto sbagliato!! scusate!
Cara Silvia innanzitutto complimenti per la tua risolutezza, e per la tua inteligente scrittura, figlia unica o no..i tuoi hanno fatto un bel lavoro!…e tu crescendo evidentemente il resto.
Tornando all’argomento interessato, credo che anche per i figli non unici bisogna sfatare qualche luogo comune.
Io sono la prima di tre fratelli (2 femmine e un maschio con tre anni di differenza l’uno dall’altro),e i miei genitori non hanno diviso le proprie ansie e attenzioni per tre…ma le hanno semplicemente moltiplicate!! Saranno le origini napoletane, o semplice amor filiale..ma io non mi sono sentita solo amata e seguita..a volte mi sono sentita asfissiata dall’amore di mia madre..e tutt’ora a 37 anni mi sento ancora così! Voglio chiarire che i miei genitori si sono immolati completamente alla causa figli e sarei un’ingrata a non darne atto! ma questo è il primo importante punto da sfatare! Il secondo è che in tre ci si spalleggi e aiuti nelle questioni adolescenziali..che si esca insieme e si dividano le proprie ansie e dubbi esistenziali.
Io e i miei fratelli ci adoriamo..mio marito ci chiama “la setta”, perchè diamo l’impressione di non filarci tanto e poi abbaiamo subito se qualcuno minaccia l’altro per qualsiasi sciocchezza! Ma finchè abbiamo abitato insieme ci siamo filati solo nei giochi di bimbi (per carità tanti e indimenticabili),..poi diversissimi di carattere abbiamo preso strade diverse e non ci siamo mai spalleggiati in niente! Anzi paradossalmente sono andata d’accordo più con mio fratello più piccolo di 6 anni che con mia sorella (femmina), di soli tre anni più giovane di me.
I dettagli non li racconto nemmeno..vi basti sapere che quando adolescente dovevo o volevo uscire..non mi dovevo giustificare solo con i miei..ma anche con mia sorella che era il giudice più impietoso e il genitore più severo…
Oggi riesco a frequentare le sue amiche..all’epoca era impensabile..erano solo sue!!…se provavo ad avvicinarmi un po’..mi ricacciava indietro. A posteriori forse penso fosse un po’ gelosa del mio ruolo di più grande..e della mia facilità nel fare amicizia e piacere alla gente..
Ma in fondo la vera gelosa ero io!…mi ribellavo ai miei credendomi la meno amata (che follia), e facevo passare dei brutti quarto d’ora ai miei fidanzatini dell’epoca perchè ero di una gelosia mostruosa. Per fortuna crescendo ho aggiustato il tiro di molto.
Quindi anche questa possessività dei figli unici…in teoria non sarebbe solo dei figli unici..e alla fine credo che i veri manipolatori siano proprio i fratelli che per emergere gli uni dagli altri se ne inventano di tutti i colori!! Insomma ogni storia è a se..soluzione migliore non c’è..è il caso a decidere a volte..o la stessa vita e soprattuto il proprio carattere. Mia madre è riuscita lavorando a non farci sentire mai depauperati di qualcosa e ad educarci bene… e io per mia figlia e per suo fratello (se e quando arriverà), vorrei semplicemente lo stesso. Per il resto invecchiando i miei genitori..i miei fratelli mi danno l’illusione che non rimarrò mai orfana veramente..e se questo è un sentimento nobile o no lo lascio decidere a voi!…
Ecco fatto Pamela! Un post tutto per te… e spero per molti altri!
Mi sembra che le due amiche che ho sottoposto ad “interrogatorio” abbiano fatto un buon lavoro.
Facci sapere cosa ne pensi!
grazie di cuore 🙂
Pamela, ti sto raccogliendo testimonianze da fratelli adulti con molta differenza di età. Continua a seguirci, avrai un post “personalizzato”!
Conosco una famiglia con due figlie che hanno una differenza di 9 anni e sono molto attaccate una all’altra, ha volte litigano esattamente come le mie di 3 e 2 anni, solo che loro ne hanno 16 e 25!
La piccola chiede sempre consiglio alla sorella e la grande la tiene affettuosamente sotto controllo.
Credo che la sorellitudine si possa sviluppare sempre, il rischio che corre la tua piccolina è quello di ritrovarsi ogni tanto con un po’ troppi genitori!
Pamela…, sto riflettendo su un modo per darti una risposta, dammi qualche giorno!
si !
Cara Pamela, non ho molta esperienza in merito. Speriamo che ci sia qualcuno tra i nostri lettori che possano condividere un’esperienza simile con te. Forse lei sarà sempre la sorellina piccola, un pò viziata, un pò invidiata, ma sempre coccolata. Hai comunque avuto coraggio a ricominciare dopo così tanto tempo, e questo è un bel segno per noi che ancora lottiamo con le difficoltà dei primi anni. Dalla tua esperienza si capisce che poi crescono e resta una gran nostalgia e voglia di ricominciare da capo.
Ed io…ho fatto la follia gioiosa di voler un altro figlio (e fu femmina) dopo 14 anni dal primo e 11 dalla seconda. Non ho nessunissima esperienza perche’ nella mia famiglia e tra i miei amici stretti questa “configurazione” non esiste. Voi avete qualche storia da raccontarmi ? La mia piccola (oggi 4 mesi) sara tanto tanto lontana dai suoi fratellone/sorellona…oppure si creera una certa complicita e un giorno si sentiranno fratelli ? Chissa ! Vorrei che non rimanesse sola in futuro…Io adoro mia sorella e reciprocamente e vorrei che anche i miei figli sentissero questo legame prezioso.
Questa riflessione di Federica è strana (per me che sono figlia unica ancora di più), ma è fantastica! Da l’idea di come si possono vedere le cose da diversi punti di vista e di come qualcosa ti si illumina sotto un’altra luce quando cambi punto di osservazione…
Anche io vorrei avere subito il secondo, se dipendesse da me lo farei senza pensarci troppo, ma il mio comapgno non è della stessa idea…sigh ..Da sorella minore posso dire che ho realizzato, con la nascita di mia figlia, che c’è stata tutta una vita, enorme, ben tre anni, in cui mia sorella maggiore ha vissuto e imparato un sacco di cose senza di me, e vi assiucro è sconvolgente. Cioè lei insieme a mia madre e mio padre erano già “famiglia” prima che venissi io. E invece io ho sempre pensato che la “nostra vita” fosse nata con me……
che pensieri assurdi che mi fate esprime! grazie anche per questo!
Che bella esperienza, Orma, avere due bimbe con così poca differenza di età. Noi ci abbiamo provato ma purtroppo non ci siamo riusciti. Ora con il secondo in arrivo a giorni, la differenza di età sarà di poco più di 3 anni. Non saranno due figli unici per carità, ma mi rendo conto che forse non giocheranno insieme moltissimo. Grazie per averci raccontato la tua esperienza.
Tema davvero interessante, io sono figlia unica e ho scelto di avere due figlie (non so come, ma sono riuscita ad avere due figlie femmine come speravo), e ho scelto che la differenza di età fosse poca.
Le mie piccolette hanno 14 mesi di differenza, sono molto diverse e noi le vediamo molto diverse, anche nell’aspetto, e questa è la cosa che mi sorprende sempre, perchè agli occhi degli estranei appaiono uguali o quantomeno simili, ma per noi non potrebbero essere più differenti.
Quello che più mi affascina è vedere la loro sorellitudine crescere giorno dopo giorno e il fatto che per la figlia uno non ci sia mai stato un prima figlia due, per lei la sorella c’è sempre stata, da quando era nella pancia della mamma, ha imparato a dire prima il nome della sorella che il fatidico “mamma”.
Quello che posso dire è che con questa differenza d’età si sta sempre in equilibrio, si ride delle scoperte della seconda, ma se lo rifà la prima la si deve necessariamente sgridare perchè non si fa. A volte la seconda deve crescere più in fretta, a volte la prima viene caricata di troppe responsabilità e allora si riaggiusta il tiro e si cerca di vedere le reali età di ciascuna, nel mio caso 2 e 3 anni.