All’inizio era solo una torta al cioccolato *

* ovvero: della torta al cioccolato non si butta via nulla! Una ricetta che ne vale quattro.

Questo è un post della nostra food-blogger preferita: Natalia Cattelani di tempodicottura.it – cucina per bambini e ragazzi, che già avevamo intervistato qui.
Non una semplice ricetta, ma una serie di soluzioni concatenate una all’altra, partendo da una semplice torta e raccontanto la sua… storia!
E dire che io, se ho un pezzo di torta avanzata, lo mangio il giorno dopo nel caffèlatte!

Metti che un giorno decidi di fare una TORTA AL CIOCCOLATO. Vuoi provare quella ricetta di torta al cioccolato che tua figlia ha mangiato così volentieri, bissando pure (non so se con le mie torte al cioccolato l’ha mai fatto con tanta foga), alla festa di compleanno dell’amichetta.
La mamma con grande disponibilità ti manda la ricetta via mail : uhm, dunque, vediamo, bene non c’è latte; è vero la religione ebraica della famiglia vieta di mangiare latte e carne allo stesso pasto, quindi capita spesso che i dolci siano privi di latte per non creare problemi nel menù. A noi ci “tornerà buono” (come si dice dalle mie parti) perché nel pomeriggio verrà Martina a giocare con le bambine, lei è intollerante al lattosio, un punto a favore per la ricetta!
Mi metto al lavoro, le bimbe questa volta non ci sono, io da sola in cucina, raramente capita ormai, metto anche su la musica e ascolto il programma di Ladies and Capital, ci sono Silvia M. e Betty S. che lo conducono, bravissime, ma, questa è un’altra storia!

La mail che mi è arrivata con la ricetta dice:
Torta al cioccolato
4 uova – 3 bicchieri zucchero: sbattili insieme
aggiungi: 1 bicchiere olio semi – 1 1/2 bicchiere acqua tiepida – 1 pacco cacao amaro – 1 vanillina – 1 lievito dolci – 3 bicchieri farina – 1/2 bicchiere fecola di patate
inforna a 180 gradi per circa 40 minuti

Sintetica e chiara, mi limito a specificare che un pacco di cacao amaro sta per 75 gr. Io ho omesso la vanillina: non la uso mai nei dolci semmai quando ce l’ho uso la bacca di vaniglia, ma non nelle torte al cioccolato che per me devono sapere di cioccolato e basta!
Mi metto all’opera e voilà, in 50 minuti. Nel mio forno, veramente, c’è voluto di più, ma facendo la prova dello stecchino (a proposito di trucchetti) non si sbaglia mai!

Una volta fredda, decido di preparala sul piatto e qui, la torta al cioccolato, comincia a prendere due facce, a trasformarsi: da una parte bianca come le nuvole con una spolverata di zucchero a velo; dall’altra, per i più golosi, punteggiata da nocciole tostate caramellate adagiate su uno spessore abbastanza rilevante di ganache al cioccolato (una parte di panna vegetale – sempre per via dell’intolleranza al latte – due di cioccolata fondente, sciolte insieme nel microonde e spalmate così come vengono).
Il gioco è fatto!

Ma il trucco, direte voi? I tuoi consigli? Si, d’accordo, la ricetta è carina, pratica, però… ci aspettavamo qualcos’altro! Dai impegnati un po’ di più, tu le cose le sai fare, avanti…

No dico, ma avete notato che questo è un dolce dove non si pesa niente? Si va tutto a bicchieri, ecco la prima furbata, un bicchiere in casa c’è sempre e anche fuori casa… D’accordo, dai, per genitoricrescono questo ed altro!

Allora andiamo avanti con la storia.
Dopo un paio di giorni, Barbara viene a prendere un caffè. Sono rimaste all’incirca tre fette di torta, la parte con le nocciole, ma non posso offrire alla mia amica un pezzetto di avanzi.

Ecco allora l’ idea:
MINI PALLOTTOLE DI CIOCCOLATO, che con la bevanda amara ci stanno benissimo e saranno quel boccone giusto al quale sarà difficile dire di no. Mi metto al lavoro.
Prendo una fetta di torta, la peso, 80g circa. La sbriciolo bene in una ciotola, trito le nocciole che andranno ad impreziosire il tutto, aggiungo 50g di cioccolata fondente fusa in 40 secondi al microonde, amalgamo e, visto che serve (!!), unisco anche un cucchiaio di rhum. Ricavo così circa 1O bon bon, che ripasso nella polvere di cacao per rifinire l’aspetto e… mi godo il caffè con due chiacchiere in santa pace. Buonissimi!

Ma delle altre due fette, ormai anche un po’ rinsecchite, che ne faccio? Qui le ragazze sono a dieta, le bambine sono malate, uhmm…
Suona il campanello: Maria Grazie, la mia vicina. E’ da un po’ che il marito voleva chiedere alcune informazioni al dottore: – Dai, passate dopo cena, mentre i mariti parlano noi stiamo un po’ insieme!
Invito accolto, mi rimetto al lavoro, quelle due fette di torta si trasformeranno ancora!

BICCHIERINI CON SALSA D’ARANCIA. Una fetta di torta da circa 80g tagliata a cubetti, due arance, due cucchiai di zucchero, un cucchiaino di amido per dolci, una spruzzata di gran marnier (o altro liquore di casa: limoncello, cointreau, ecc. ), un uovo. Spremo un’arancia, mescolo bene il tuorlo dell’uovo con lo zucchero, aggiungo l’amido e il succo di arancia. Metto sul fuoco a fiamma bassa, 3 o 4 minuti, sempre mescolando e avrò la mia crema (sempre senza latte!) Pelo l’altra arancia a vivo (non abbiate paura non piangerà), dovrò togliere la buccia esterna e anche quella bianca con un coltello, poi ricavole fettine senza pelle e le taglio a metà. In un pentolino faccio caramellare lo zucchero, sfumo con mezzo bicchierino di liquore e aggiungo i pezzettini di arancia fino a quando non ottengo una sciroppo liquido e aromatico.
Ora preparo i bicchierini: sistemo sul fondo i dadini di torta, una cucchiaiata di sciroppo con le arance, ancora torta e infine crema. Finisco gli ingredienti e i bicchierini, ne otterrò circa 5 che metto nel frigo.

CANESTRELLI AL CIOCCOLATO CON BUDINO E NOCI. Con l’ultima fetta della torta al cioccolato, vi suggerisco di provare questi canestrelli, tenendo presente che se di torta ve ne rimane di più potete anche fare un’unica base per una torta, ottima anche per i cheese cake.
In una ciotola sbriciolo la torta, aggiungo un cucchiaio di olio di semi e uno di sciroppo di zucchero (un cucchiaio di zucchero e un cucchiaio di acqua, fatti cuocere per rendere la consistenza sciropposa) o di miele o di glucosio o di sciroppo di agave, pressati bene dentro uno stampino per tortine unto precedentemente.
Li metto per circa 10 minuti nel forno caldo a 170 gradi fino a quando non diventano croccanti. Solo una volta raffreddati li tolgo dalla forma e li farcisco con una cucchiaiata di buon… budino, o crema, o nutella, come preferite, decorandoli con un gheriglio di noce, se volete, caramellato.

E pensare che era solo la ricetta nuova di torta al cioccolato!

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25 thoughts on “All’inizio era solo una torta al cioccolato *”

  1. @genitori organizzati – ecco perchè avrei voluto tanto avere dei figli maschi! queste si che son soddisfazioni!!! calabrese? come mio marito 🙂 ciao

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  2. A casa mia invece ho tre maschi golosissimi, dal papà che invece l’indice glicemico non sa neppure dove sta di casa, al primogenito che mi ordina le sue torte preferite come se fose in pasticceria al piccolo di 15 mesi la cui prima parola appena si sveglia è: mamma..totta!
    E io, da brava mamma calabrese..non posso non viziarli!!!

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  3. Solo se hai per mamma Natalia, puoi permetterti il lusso di stufarti di trovare una torta al cioccolato in cucina!!!!

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  4. @genitori organizzati – siamo tutte donne in casa, con un marito attento al suo “indice glicemico”(?) quando faccio le torte si ricordano tutti di essere a dieta, proprio in quel giorno , non ho ben capito il perchè,le piccole dopo un po’ si stancano “della solita torta” quindi l’avanzo è inevitabile come il suo riciclo! 🙂 baci e grazie per le lodi !

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  5. Mi associo anche io alle lodi a Natalia e al suo blog e devo dire che l’idea dell’utilizzare i dolci avanzati trasformandoli è geniale..ma aggiungo: solo a casa mia le torte non durano più di un giorno???

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